“Sono buono, rubo solo ai turisti non ai migranti”

09-05-2015

PISA. «Guardi signor giudice che io sono un ladro serio. Rubo ai cinesi, ai russi, ai turisti. Figuriamoci se metto le mani in tasca a uno zingaro». Sembrava la sceneggiatura di un film di Totò la difesa di un algerino, sfoderata con la foga teatrale di un avvocato d’altri tempi, arrestato per rapina impropria. Un banale borseggio che in Tribunale diventa la difesa dell’onore del ladro che risparmia poveri e deboli. Fermato dalla polizia ferroviaria mercoledì pomeriggio in una zona ad alta densità turistica come piazza Manin, l’immigrato, Benama Farid, 49 anni, domiciliato a Massarosa, non solo si è difeso facendo leva sull’orgoglio del borseggiatore alla “Robin Hood”, ma ha voluto appuntarsi sul petto anche la medaglia del benefattore.

Il fermo era scattato perché gli agenti avevano visto due persone litigare alla fermata in via Bonanno Pisano. Uno era l’algerino, l’altro un rumeno che sosteneva di essere stato alleggerito del portafogli con qualche decina di euro mentre aspettava il bus. Portato in Tribunale per la convalida dell’arresto, Farid è comparso davanti al giudice Luca Salutini. Quando gli è stato chiesto di dare la sua versione dei fatti, l’algerino dalla fedina penale che riempie almeno tre pagine di casellario giudiziale, ha dato il via a un’autodifesa oscillante tra i meriti della buona azione e l’”equità” nella scelta delle vittime da borseggiare. «Non è vero che avevo preso il portafogli a quel romeno per rubarglielo – ha spiegato il 49enne in aula –. Tutto il contrario. Era stato lui a sfilarlo a una vecchietta alla fermata dei pullman. Io ho assistito alla scena e ho solo cercato di recuperarlo. C’è una telecamera che può aver ripreso tutto». Per Farid insomma, sarebbe il bel gesto all’origine di un equivoco degenerato nella lite con il romeno.

L’algerino è una conoscenza abituale della polizia ferroviaria. La sua giornata tipo prevede la partenza dalla stazione di Viareggio, l’eventuale caccia alle prede lungo la tratta fino a Pisa e poi il lavoro a bordo delle Lam sulle direttrici con la maggiore affluenza di turisti. Non ha avuto problemi a confessarlo in aula con l’orgoglio di chi delinque seguendo, però, un codice di comportamento che include tra i bersagli chi può, a suo dire, anche essere derubato e chi, invece, non va toccato perché non può permettersi di perdere soldi. Una selezione empirica in base al reddito apparente lasciata alla discrezionalità dell’occhio clinico del borseggiatore. Che ci vede più che bene dal momento che gli agenti, subito dopo averlo bloccato, gli hanno trovato addosso e sequestrato 1.500 euro in contanti. «Sono tanti anni che rubo – ha sottolineato –. Scelgo i turisti. L’altro giorno sul bus c’erano molti cinesi. Per quale motivo avrei dovuto mettere le mani in tasca a un nomade quando avevo la possibilità di farlo in quelle di turisti che girano con i soldi?»

La difesa appassionata del suo “lavoro” non ha evitato la convalida dell’arresto con il giudice che ha disposto i domiciliari in attesa della prossima udienza fissata per il 14 maggio. Una cosa, però, tra le tante giustificazioni è stata accolta nell’arringa del nordafricano “manolesta”: alla polizia ferroviaria il giudice ha chiesto di acquisire le immagini della videosorveglianza di uno studio professionale nei pressi della fermata per verificare la tesi di Farid. Per capire se davvero una volta tanto è stato paladino di una vecchietta che per il suo codice di ladro selettivo non doveva essere borseggiata.

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/05/09/news/arrestato-dopo-un-borseggio-ma-io-rubo-solo-ai-turisti-ricchi-1.11381774

EVIDENZA, Pisa

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