Giustizia al contrario: ai domiciliari per essersi difeso dall’aggressione “migrante”

01-08-2013

Savona. Il 23 luglio scorso è stato arrestato dopo una lite con un albanese, ma il presunto aggressore, Christian Odetti, 28 anni, commesso del Brico delle Officine, ora ha presentato una denuncia contro la presunta vittima per ribadire la sua verità, che è ben diversa dalla ricostruzione dei fatti che lo ha portato in manette. Odetti, che ora è ai domiciliari, deve rispondere di tentato omicidio (accusa che però potrebbe essere derubricata in lesioni volontarie aggravate) perché avrebbe, al culmine di una discussione, colpito con un coltellino multiuso il trentenne Alfred B., originario appunto dell’Albania. La lite tra i due era scoppiata per un diverbio nato in strada e che poi sarebbe degenerato. L’albanese, finito in ospedale con alcune ferite da taglio nella zona della spalla destra, ha raccontato ai poliziotti di essere stato brutalmente aggredito e colpito da Odetti, il quale però nega con decisione la versione del rivale. Già davanti al gip l’italiano aveva raccontato lo svolgimento dei fatti in maniera ben diversa, spiegando di aver agito per difesa, e ora ha deciso, con l’assistenza dell’avvocato Marco Ballabio, di presentare anche una dettagliata denuncia nella quale descrive quanto successo dal suo punto di vista. Un racconto preciso attraverso il quale Odetti spiega come l’albanese l’abbia letteralmente perseguitato ed inseguito fino a mettergli le mani addosso. Il commesso ha confermato che la lite è iniziata in corso Mazzini: “L’auto che avevo dietro, una Bmw, ha iniziato a lampeggiarmi e suonarmi. Poco dopo, quando ero fermo al semaforo, mi ha affiancato e il ragazzo alla guida mi ha insultato dicendomi di svegliarmi se no ci avrebbe pensato lui. Io ho risposto dicendo di lasciarmi in pace, lui ha fatto il gesto di scendere dalla vettura, ma poi è scattato il verde e sono ripartito”.

Da quel momento, sempre secondo Odetti, Alfred B. l’avrebbe seguito fino al parcheggio sopra l’ospedale San Paolo dove l’italiano si è visto costretto a fermare la sua Ford Fusion perché la Bmw gli avrebbe tagliato la strada. Da lì si sarebbe scatenata la violenza da parte dell’albanese: “Mi ha colpito con pugni a raffica e non voleva saperne di smettere. Poi quando ho cercato di scappare è salito sulla mia auto per togliere il freno a mano. Ho cercato di fermarlo e lui ha continuato a darmi pugni. Io avevo il coltellino multiuso in mano e l’ho punto sulla spalla per farlo desistere”. Secondo Odetti nonostante il colpo con la lama il rivale ha continuato a picchiarlo. “Tenevo il coltellino nella mano sinistra pur essendo destrorso e nel cercare di allontanarlo l’ho punto una seconda volta, ma senza la volontà di colpirlo”. Nel frattempo l’auto del commesso, parcheggiata in discesa e senza freno a mano, ha finito per schiantarsi contro altre vetture parcheggiate. Per interrompere l’aggressione è stato provvidenziale l’intervento di alcuni residenti che hanno separato i due: Alfred B. è subito fuggito minacciando l’altro (“prima o poi ti trovo e stavolta ti ammazzo”) per poi presentarsi al Pronto Soccorso per farsi medicare, mentre Odetti ha allertato le forze dell’ordine. Secondo la difesa di Odetti, in un primo momento, l’albanese non ha detto di essere stato ferito durante un’aggressione, salvo poi ritrattare la versione una volta messo alle strette dalla polizia. A quel punto, sentita le versione dio Alfred B., i poliziotti avevamo deciso di porre in stato di fermo l’italiano che però adesso, con la sua denuncia, intende far valere la sua verità.

http://www.ivg.it/2013/07/lite-stradale-culminata-in-aggressione-28enne-arrestato-denuncia-la-presunta-vittima-mi-sono-solo-difeso/

Crimini Immigrati

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