A Parma gli immigrati pisciano sulle vetrine, e poi rapinano le donne

20-10-2013

Alla fine ha lasciato la borsetta ma si è preso i soldi, ha abbandonato il casco con cui si era nascosto il viso e ha portato via le carte di credito. Ma soprattutto, e questo forse è la colpa più grave, ha rubato la tranquillità alla sua vittima. E non solo a lei. «Già prima quando dovevamo uscire alla sera eravamo preoccupate. Adesso, dopo quello che è successo, immaginate il nostro stato d’animo».
Chi parla è una donna di Parma che giovedì sera, verso le 20, con una collega è uscita dalla sala Snai di via Venezia. Ed è stata aggredita e rapinata della borsa.
«Appena fuori dalla porta ci siamo dovute fermare per riprendere alcuni stranieri che, come accade troppo di frequente, stavano urinando sotto il porticato e contro le vetrine-, prosegue la donna. – Purtroppo è un problema che si presenta ogni giorno e noi come ogni giorno abbiamo dovuto intimargli di smettere di sporcare».

«Quindi ci siamo attardate a commentare questo fatto ed eravamo irritate. Ma non potevamo immaginare cosa sarebbe successo poco dopo».
Giusto qualche minuto di chiacchiere infatti e le due donne si sono separate. Le auto erano parcheggiate a pochi metri e ormai era ora di andare a casa.
«La mia collega è salita sulla sua vettura e senza pensare, come

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fa sempre, ha appoggiato la borsa sul sedile del passeggero legandosi con la cintura. Quindi ha cercato di mettere in moto e in quell’istante è arrivato quell’uomo».
Un ombra senza volto: vestito di scuro, con un casco calcato in testa a coprirgli i lineamenti. E gli occhi fissi sulla preda.
«Il malvivente ha aperto la portiera dalla parte del passeggero e ha afferrato la borsa. La mia collega si è resa conto di quanto stava accadendo troppo tardi e non ha fatto in tempo a bloccare le portiere. Così, istintivamente, si è tuffata per proteggere la borsa».
Ne è nata una zuffa durata però solo pochi istanti. L’uomo ovviamente era più forte e la vittima era impedita nei movimenti dalla cintura e dall’abitacolo. E l’uomo ha ottenuto quello che voleva. Poi, borsa in pugno, ha iniziato a correre. Ed è scomparso verso il parchetto di via Bologna.
«Qualcuno, richiamato dalle grida è accorso e si è messo ad inseguirlo. Ma correva molto veloce ed è riuscito a allontanarsi». E nonostante il prodigarsi di qualche passante di quell’ombra scura si sono perse le tracce. Sul posto sono arrivati quindi gli uomini della polizia che, a loro volta, hanno provato a battere la zona. «Poco dopo la borsa è stata ritrovata: ma ovviamente era vuota. Qualche passo più in la è stato recuperato anche il casco che indossava al momento della rapina. Probabilmente lo ha lasciato per non essere individuato». Così, senza casco e coi soldi in tasca, si è mescolato alla gente che tornava a casa. E identificarlo non sarà facile.
«Purtroppo è stato anche fortunato. Nella borsetta, stranamente, c’erano alcune centinaia di euro prelevate al mattino e destinate a delle spese già previste. Quindi ha rimediato un bel bottino». Ma almeno la borsa e qualcosa del contenuto si è salvato. Anche se resta la rabbia. «E soprattutto il timore. Adesso quello che è successo lo abbiamo in mente, fotografato davanti agli occhi». E ogni sera rimettersi al volante tranquillamente non sarà più così facile.

http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/1/211836/Donna_rapinata_sullauto.html

EVIDENZA, Parma

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