Parma: 30mila€, agli Zingari le bollette le paga il Comune. Ma a loro non basta, devastano strada

06-10-2012

SENZA VERGOGNA: GLI ZINGARI PROTESTANO CONTRO LE BOLLETTE

Mercoledì hanno rovesciato i cassonetti e minacciato di bloccare via del Cornocchio.

Ieri mattina, meglio organizzati, si sono presentati con cartelli e iniziato lo «sciopero dei bambini». Nel senso che i piccoli non sono stati mandati a seguire le lezioni come tutte le altre mattine. Per il grande dispiacere dei compagni di classe.
Sono i nomadi di origine macedone ospiti del campo comunale, cinque famiglie per un totale di una trentina di persone, che da qualche giorno hanno dichiarato una sorta di stato di agitazione.  Per colpa delle bollette.
«Noi siamo qui nel campo da anni e abbiamo sempre cercato di lavorare, senza creare troppi problemi – hanno raccontato oltrepassando il ridicolo i capofamiglia reclamando un intervento delle autorità. – Ma da qualche tempo tutti noi abbiamo perso il lavoro e ora non ci sono più i soldi per pagare l’acqua e la luce. E abbiamo paura che ci taglino le utenze».
Gli ospiti del campo infatti dal 2008 vivono nella struttura senza un regolare contratto di locazione da parte del Comune  e questo fatto impedisce che venga loro concesso il certificato di idoneità alloggiativa.
«Purtroppo si tratta di un problema reale», ammette l’assessore ai servizi sociali Laura Rossi che ieri alle 14 ha incredibilmente incontrato i nomadi insieme al sindaco grillino Pizzarotti. «La situazione del campo risente di una storica inerzia e di una mancanza di accorta  gestione da parte delle precedenti gestioni». Uno scomodo  retaggio che ora l’amministrazione si trova a dovere fronteggiare: anche se le risorse, come è noto, sono molto scarse. «Per parte loro anche  i nomadi hanno delle forti responsabilità: il degrado della struttura è in buona parte attribuibile a loro che hanno sempre comunque potuto contare su un’assistenza economica. Le bollette non le hanno mai pagate e ad intervalli l’amministrazione si è fatta carico di coprire il pregresso. Ora però il problema è più serio».
Si, perchè il campo sarebbe da da bonificare e rimettere in sicurezza con investimenti pesanti mentre  il Comune non può certo mantenere all’interno di una propria struttura persone senza un contratto che è fondamentale per il loro permesso di soggiorno e il lavoro. «Nell’incontro di ieri ho chiesto espressamente che gli ospiti si impegnino per iscritto a offrire la loro collaborazione per la gestione delle struttura. E’ altresì vero che le condizioni minime di sicurezza sono a rischio». E forse proprio qui è la chiave per capire il motivo di questa lunga assenza di un contratto: per perfezionarlo si sarebbe dovuto investire e si è preferito non farlo. Non riuscendo però neppure a prendere la decisione di sgomberare un’area che ormai appare fatiscente e devastata. E gli ospiti? Loro dopo l’incontro di ieri sembrano dichiarare una certa disponibilità anche se le bollette, che ormai superano i mille euro l’una, dovranno essere pagate. E su chi debba mettere la mano al portafoglio le ipotesi sono diverse.
«In Emilia è stato stanziato un milione di euro per i campi nomadi-  hanno ripetuto senza vergogna i parassiti. – Ma i soldi dove sono?».
«Il finanziamento riguarda l’intera regione e per Parma sono disponibili circa 30mila euro – ribatte l’assessore. – E noi di recente abbiamo partecipato al bando per ottenere la somma». Ma 30mila euro agli Zingari non bastano.

Il Sindaco Pizzarotti, e tutti gli “amici degli Zingari”, devono spiegarci perché le famiglie italiane le bollette devono pagarsele, mentre ai parassiti dei Campi Rom, le bollette le pagano i Comuni.

Vediamo cosa faranno i Grillini al potere: useranno i soldi dei cittadini parmensi per pagare le bollette dei parassiti dei Campi Nomadi? E’ questo il programma di Grillo per l’Italia, mantenere i parassiti a spese di chi lavora e paga le tasse?

Da mettere in evidenza come questi rifiuti umani utilizzino i loro bambini come merce di scambio per ricattare la società: conoscono bene le debolezze delle animebelle. Minacciano di non mandare i loro figli a scuola, perché sanno che gli xenofili saranno presi da convulsioni alla possibilità che questo accada: da una società normale, e da persone normali, la cosa dovrebbe invece essere accolta con ampia soddisfazione.

 

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