Lo arrestano per droga, poi nel cellulare gli trovano 2mila file pedopornografici
Nell’ambito dei dispositivi di controllo e vigilanza del territorio, nella giornata di sabato 10 ottobre, una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante della Questura di Pordenone, ha notato in viale Martelli un giovane che alla vista della polizia, montava su una bici allontanandosi precipitosamente. Gli agenti avevano modo di notare come il giovane nel frattempo si disfacesse di un bilancino digitale di precisione, gettandolo sul marciapiede.
A quel punto i poliziotti lo hanno inseguito e bloccato poco più avanti, sottoponendolo ad un più accurato controllo che consentiva di rinvenire indosso al ragazzo 7,5 grammi di hashish destinati allo spaccio e numerose banconote del taglio da euro 5, verosimile provento della illecita attività.
Accompagnato negli uffici della Questura il giovane veniva identificato per H.A. 26enne cittadino afghano, richiedente asilo domiciliato ed ospitato presso una struttura di accoglienza del capoluogo cittadino, in attesa di convocazione per l’esame del proprio status.
Stante la flagranza del reato di illecita detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ex art 73 DPR 309/90 T.U. Stupefacenti, è stata effettuata una perquisizione domiciliare anche nella struttura di accoglienza, all’interno della quale sono state rinvenute numerose bustine in cellophane ritagliate ed utilizzate per confezionare dosi di stupefacenti da spacciare.
Da un approfondimento sullo smartphone del giovane, sottoposto a sequestro, i poliziotti hanno poi scoperto 2000 file video a contenuto pedopornografico.
Sussistendo quindi la flagranza dei reati di illecita detenzione di sostanze stupefacenti ex art 73 DPR 309/90 e Detenzione di ingente quantità di materiale a contenuto pedopornografico realizzato con sfruttamento sessuale di minori ex art. 600 quater comma 2 C.P., il giovane è stato tratto in arresto ed associato presso la casa circondariale di Udine a disposizione del Pubblico Ministero dr. Marco Faion, titolare del procedimento.
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Ed ha chiesto Asilo politico. Ora sicuramente qualche gran figlio di buona donna buonista sicuramente gli troverà una scusante per il materiale pedopornografico magari invocando l incapacità di stabilire la gravità del materiale attingendo alle differenze socioculturali della Società Afgana dove è legale per un uomo maggiorenne e diciamo anche anziano di sposare una bambina minorenne. Questo individuo sempre che si voglia ancora chiedere di avere fiducia nello Stato di Giustizia Italiano, a questo non gli si dovrebbe consentire l Asilo politico o qualsiasi altrom tipo di Asilo ed essere rispedito immediatamente nel suo paese a costo di avere la certezza che una volta nel suo paese questi potrebbe essere destinatario di ravvisaglie ed anche se fosse destinatario di condanne a morte.