Italiana schiavizzata dal marito musulmano

21-03-2019

https://www.prealpina.it/pages/malpensa-scappa-dal-marito-accusato-di-violenze-e-stupro-190768.html

L’ennesima donna tradita da una fede abbracciata per amore, prevaricata e reificata. Davanti al gup Nicoletta Guerrero un egiziano sposato nel 2012 in Egitto, con rito islamico e con atto registrato al consolato italiano di Alessandria d’Egitto. La trentacinquenne, difesa dall’avvocatoLivio Grandis, avrebbe subito violenza sessuale, maltrattamenti, violenza privata, sequestro di persona, lesioni e percosse, tutti iniziati pochi mesi dopo le nozze e compiuti soprattutto a Taba, una cittadina che si affaccia sul Mar Rosso, sul confine israeliano.

La coppia si era conosciuta lì per ragioni di lavoro, entrambi infatti erano impiegati nel settore turistico e il trentaduenne pareva essere di vedute aperte e occidentali. Pareva, infatti, perché stando a quanto riferito dalla donna alla polizia di frontiera, che condusse le indagini dopo aver acquisito la denuncia, ben presto mostrò il suo volto decisamente maschilista, tanto è vero che ieri il gup l’ha rinviato a giudizio.

Il primo episodio di violenza risale a settembre del 2012 quando la vittima scoprì che il marito la tradiva con una turista italiana: ferita nell’orgoglio gliene chiese conto e per tutta risposta l’imputato le fece uscire la spalla dalla scapola.

Nel 2013, a Sharm El Sheik, altre corna, altra lite e altre botte, cinghiate alla schiena in questo caso. La trentacinquenne tuttavia non lo lasciò, anzi rimase incinta e continuò a prendersi corna e mazzate anche durante la gravidanza (nel 2015 il coniuge le scardinò addirittura la mascella a furia di calci e pugni).

A un certo punto in Egitto arrivò la madre della donna, con cui l’imputato ebbe subito uno scontro: dall’indomani le due donne e il bimbo si ritrovarono rinchiuse in casa, senza chiavi e senza via d’uscita per ben tre giorni. Passata l’ennesima bufera, un giorno la vittima scovò foto porno e contatti bollenti su Facebook e fece l’errore di lamentarsi ancora. Il marito pensò bene di difendersi dai sospetti di adulterio stuprandola sotto gli occhi del piccolo che cercò di proteggere la madre senza però riuscirci.

Alla fine la trentacinquenne prese il figlio e tornò in Italia. Arrivata a Malpensa si rivolse alla polaria. E ora il caso andrà davanti al giudice del dibattimento.

Crimini Immigrati

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One comment on “Italiana schiavizzata dal marito musulmano

  1. mann333 ha detto:

    nessuna pena per questa specie di donna, che per un cazzo di un mussulmano bastardo tradisce le propria religione le proprie radici, che se la veda da sola anche perché oramai é risaputo che per l 80% delle volte questi “” accoppiamenti”” finiscono in questo modo o che il verme mussulmano prende il figlio e ritorna nel suo paese. Queste sguattere devono vedersela da sole e che si tolgano dai coglioni anzi il male é che queste sposando questi escrementi permettono agli stessi di acquisire la cittadinanza Italiana e per toglierceli dai coglioni poi non é più facile. percui io sarei per il modo radicale, queste donne se proprio lo vogliono possono sposare questi vermi ma devono rinunciare alla cittadinanza Italiana affinché la popolazione poi non debba farsi carico di tutto cio che ne consegue

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