Preso stupratore del Parco: è un ‘profugo’ ghanese

15-08-2015

REGGIO EMILIA. Sotto la minaccia di un coltello, l’ha condotta in una stradina non illuminata che porta a una casa abbandonata. Qui lontano da tutto e da tutti, con la sicurezza di non essere sentiti né visti, l’ha picchiata brutalmente, gettata a terra e poi l’ha violentata. Quella furia non si è placata nemmeno di fronte alle grida e ai tentativi di liberarsi: ogni volta che la vittima urlava, la prendeva a pugni in faccia ancora più forte. Non pago, alla fine prima di andarsene, l’ha pure rapinata degli anelli e della borsetta che aveva, dileguandosi nel buio.
E’ la brutale violenza subita da una transessuale 45enne reggiana. Ora, il presunto colpevole è stato denunciato: si tratta di un 33enne di nazionalità ghanese, a Reggio senza fissa dimora.
I fatti risalgono al 19 luglio scorso.
L’uomo avrebbe avvicinato la sua vittima mentre si trovava seduto in una distesa di un bar cittadino. Si erano intrattenuti e poi si erano allontanati insieme, durante quella che sembrava – almeno dal punto di vista della vittima – una camminata piacevole tra due persone che si stanno conoscendo. In quel frangente, invece, l’uomo a un certo punto avrebbe estratto il coltello obbligando la transessuale seguirlo. Fino allo scoppio dell’inaudita violenza.
La vittima una volta rimasta sola, con il volto gonfio per le botte ricevute, era riuscita a raggiungere un bar e da lì a chiedere aiuto carabinieri. Erano intervenuti e la 45enne era stata accompagnata in ospedale per le cure e gli accertamenti del caso.
Venti giorni dopo la svolta. E’ stato proprio grazie alla stessa vittima se i carabinieri sono riusciti a dare un volto e un nome allo stupratore.
La transessuale ha visto in giro per la città il 33enne e non ha esitato a chiamare i carabinieri, che l’hanno identificato e accompagnato in caserma per tutti gli accertamenti del caso.
E’accusato di rapina aggravata, violenza sessuale e lesioni.

Un particolare: la brutale violenza di Ospizio accadeva era appena il giorno dopo allo stupro denunciato da una ragazza di 25 anni che passeggiava nel parco del Crostolo. Trovata da due ciclisti di passaggio, la giovane aveva raccontato di essere stata violentata da un uomo di colore, che aveva con sé un asciugamano, ancora sotto la minaccia di un coltello e di essere poi stata rapinata. Un caso quest’ultimo su cui ancora stanno indagando i carabinieri, per cercare di dare un volto e un nome all’aggressore.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/08/14/news/la-minaccia-col-coltello-e-la-stupra-preso-1.11938451

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