Terremoto: il “mestolo impuro”

28-05-2012

La società multietnica alla prova del nove fallisce miseramente.

Usi, costumi e tradizioni delle varie etnie che popolano i campi degli sfollati continuano a mettere alla prova gli uomini della Protezione civile. A San Felice, tanto per fare un esempio, all’indomani della “rissa del ragù”, innescata da una ragazza che ha platealmente lamentato di essere stata deliberatamente servita di ragù di carne invece che di tonno, ora bisogna stare attenti anche al… mestolo.

«Una ragazza di religione islamica ha protestato perché al momento di servire i secondi c’erano pollo e braciole. Lei ha scelto il pollo, ma non voleva che le venisse somministrato con il mestolo che il cuoco aveva in mano, in quanto avendo servito ad altri il maiale, quel mestolo era “impuro”, contaminato», ha spiegato ieri un testimone, assistendo alla scena e all’imbarazzo col quale uno degli alpini di Trento addetti alla mensa ha dovuto gestire il caso, per evitare una nuova incontrollabile sceneggiata. «Quando c’è stata l’emergenza dei profughi dalla Tunisia ci avevano dettato le direttive, ma qui ci siamo trovati sinceramente alle prese con questioni ancor più problematiche. Vedremo di attrezzarci…», commenta uno dei volontari.

La cosa più sconvolgente è il livello di “novantagradismo” dei cosiddetti “volontari”: pronti a tutto, pur di non urtare la “sensibilità” degli immigrati e sempre in prima linea quando c’è da sostenere l’invasione.Dai Tunisini stupratori ai terremotati stranieri dell’Emilia.

A breve, dopo il “mestolo diabolico”, imporranno il velo alle volontarie: scommettiamo? E naturalmente, “vedranno di attrezzarsi“.

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/05/28/news/e-c-e-pure-il-mestolo-impuro-1.5168743

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