Dopo il terremoto vivi dentro la tenda? Per l’islamico il problema è un piatto di pasta sbagliato

27-05-2012

Terremoto e problemi di convivenza: piatto sbagliato al ragù, ed è il caos

Una giovane islamica e i parenti urlano contro la mensa: «Avete fatto apposta»

Le è stato servito per sbaglio un piatto di pasta con il ragù, e nel campo profughi si è scatenato un gigantesco e imbarazzante parapiglia.

Protagonista una ragazza di religione islamica, che l’altra sera ha accusato la mensa e la gestione del campo uno di piazza Mercato, di avere appositamente provocato l’incidente. Circostanza ovviamente falsa, dal momento che la Protezione civile di Trento, supportata dall’associazione carabinieri e dalla Forestale, sta invece gestendo in modo impeccabile il campo tra i più problematici di quelli presenti sul territorio, che ospita circa 350 persone.

«E pensare che qui siamo organizzati per fornire pasti specifici ai celiaci. La ragazza ha allungato il vassoio per un disguido», spiega uno degli addetti alla sicurezza.

Giustificazione e rammarico non sono bastati: la giovane magrebina quando ha visto il ragù in un piatto che doveva essere al tonno ha iniziato ad urlare. In pochi istanti si sono radunati parecchi suoi parenti e il clima si è immediatamente surriscaldato, con l’accusa di avere deliberatamente orchestrato la somministrazione vietata dai costumi islamici.

Così, ancora una volta, c’è voluta la pazienza e il peso delle forze in divisa per tornare alla normalità. Il tutto un paio di giorni dopo la rissa con accoltellamento tra magrebini, per la priorità nell’accesso a schede da 5 euro che Vodafone offriva nel campo.

«Venendo in Emilia, francamente non ci aspettavamo di dover affrontare questo tipo di problematiche», commentavano ieri mattina alcuni dei volontari trentini del campo.

Tra l’altro sempre ieri mattina è stata eseguita la seconda disinfestazione della tenda nella quale erano stati ospitati alcuni magrebini. Persone affette da scabbia, e immediatamente avviate all’ospedale.

Al termine della seconda disinfestazione, eseguita da un gruppo specializzato di bonificatori arrivati da Venezia, la tenda sarà smontata e dovrà essere distrutta. Una operazione che sarà affidata al Comune di San Felice, dal momento che nè i trentini, nè i veneziani sono certo intenzionati a riprendersela.

Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/05/27/news/piatto-sbagliato-al-ragu-ed-e-il-caos-1.5163073

Tra arroganza e scabbia, qui in Italia, ma soprattutto nelle tendopoli post terremoto, si sta veramente “bene”. Posso capire che in circostanze del genere, immigrati arroganti a parte, è dura poter convivere ( e spero tanto di non capitare in situazioni del genere ), ma situazioni del genere con in mezzo ( coincidenza?? ) gli mmigrati lì in Emilia sono quasi all’ordine del giorno. Prima dei marocchini che pretendevano che le tende venissero date PRIMA a loro e non – come regolamento ( ma soprattutto civiltà ) vuole – agli anziani e agli ammalati, ora questa fondamentalista islamica che sbraita per un semplice e possibilissimo errore, non se ne può più. Dimostrazione – non che tra noi italiani ci siano gli angeli – che quando certe culture vengono mescolate e, una delle due, ha modi e usanze superate se rapportate all’altra cultura, la situazione diventa espolosiva. Qui non si tratta di capire, qui si tratta che chi viene di sua spontanea volonta in Italia si adegui ad essa e impari a comportarsi. Punto. Nel 2012 questo elementare concetto da me espresso dovrebbe essere stato abbondantemente recepito, ma da come vedo, no. Forse la voglia di vivere come si è abituati al paese d’appartenenza e la NON intenzione di capire come gira la vita in Italia, sono più forti di tutto quanto.

Comunque,  la colpa non la darei tutta a questi arroganti e incivili ( anche se ce l’hanno ) ma a chi, infischiandosene dei problemi che l’immigrazione SELVAGGIA crea sulla popolazione, li fa entrare liberamente senza controlli – sia di documenti che SANITARI – e li appioppa sulle casse dello stato. E’ colpa della UE che, vedendo in Italia una nazione da bacchettare, riempi la nostra nazione di immigrazione senza controllo. E’ colpa della globalizzazione che vuole flussi migratori e stati-non stati pieni di schiavi da sfruttare e senza identità. E’ un insieme di circostanze, anche studiate a tavolino, che stanno portando “il bel Paese” alla deriva e alla regressione politica, culturale, economica e – per via dell’immigrazione senza soste e controllo – SOCIALE.

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