Roma: pronte tante belle casette. Per i Rom

11-05-2012

Sono migliaia le famiglie che vivono a Tor de’ Cenci, a pochi metri dall’insediamento sulla Pontina. Per loro il problema sono sempre stati i fumi tossici provenienti dal campo e dovuti alla combustione di pneumatici e della plastica dei fili di rame. Vincenzo è nato a Tor de’ Cenci. Oggi ha 51 anni e vive qui insieme alla sua famiglia, alle spalle della caserma dei carabinieri. «L’aria è irrespirabile. Quando cala il vento, l’odore è insopportabile tanto che dobbiamo chiudere serrande e finestre». Anche Katia Marincioni abita a Tor de’ Cenci da quando è piccola. «Negli ultimi due anni i fumi si sono intensificati – denuncia – Dalla mattina alla sera, anche più volte al giorno. Respiriamo sostanze pericolose che provocano irritazione agli occhi e alle vie respiratorie. Questa diossina ci sta uccidendo. Mio padre è morto per un tumore al polmone».  «I cittadini si sono mobilitati in tutti i modi per avere più controlli e chiedere il trasferimento del campo» racconta Guido Basso, presidente del Comitato di quartiere Tor de’ Cenci-Spinaceto. «Nella zona del mercatino di Tre Pini sono spariti molti tombini e le ante di lamiera dei contatori – aggiunge Massimo Tesei, vicepresidente del Cdq – All’ordine del giorno anche la caccia ai rifiuti nei cassonetti. Sono stati persino saccheggiati i contenitori della Caritas». Gli stessi rom, oltre 450 regolari, non vedono l’ora di andarsene via. Halid Omerovic rappresenta una delle due famiglie di etnia bosniaca che vivono nel campo insieme ai macedoni. «Ci sono voluti quasi due anni per convincere tutte le persone che vivono nel campo a trasferirsi. Ho raccolto e depositato le firme di tutti. A La Barbuta abbiamo già suddiviso le casette e il campo con i rom che vivono in quelle zone».

Gli Zingari avranno casette nuove a spese nostre. Intanto:

Non riusciva più a trovare lavoro e gli erano arrivate bollette che non sapeva come pagare. Per questo Giovanni Vancheri, un idraulico di 54 anni, si e’ ucciso dandosi fuoco nella sua auto a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. In Sardegna ha tentato di uccidersi davanti al Municipio di Porto Torres, perché senza lavoro un uomo, 50 anni, che ha moglie e tre figli da mantenere mentre un imprenditore di 73 anni ha cercato di suicidarsi sparandosi un colpo di pistola a Torino.

Gli Zingari andavano sgomberati da Tor de’ Cenci, per liberare gli abitanti dalla loro nefasta presenza, ma non per essere trasferiti in un altro Campo a spese dei contribuenti. Per essere rispediti a casa loro.
Non si comprende per quale motivo, ad una minoranza di individui parassitari, debba essere permesso quello che a tutti gli altri è proibito. E per quale motivo si debba tollerare in Italia, la presenza di Campi Nomadi.
Se un Italiano mettesse una roulotte in una piazza, verrebbe immediatamente-e giustamente-sgomberato. Gli Zingari no, loro possono violare la legge.
E’ tempo di sbatterli fuori.

http://www.iltempo.it/roma/2012/05/11/1339724-quelli_cenci_sono_spartiti_casette.shtml

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