Pescara: tensione e prime rappresaglie

04-05-2012

A Rancitelli la casa dello Zingaro  che ha ucciso materialmente Domenico Rigante, è stata bersagliata da due bombe molotov la sera stessa dell’omicidio e da alcuni sassi nel tardo pomeriggio di ieri. Gli ultras del Pescara, colpiti nel vivo, hanno lanciato un ultimatum: cacciateli entro cinque giorni.

La visita all’obitorio da parte della Pescara Calcio al completo, l’annunciata presenza al funerale dei vertici istituzionali, sindaco in testa, e di tantissimi conoscenti e tifosi, è indicativa di come ampi strati della città si stiano compattando attorno agli ultras locali. Le forze dell’ordine, invece di sgomberare i Nomadi, si limitano ad estemporanei  controlli nei quartieri più a rischio e i venti rinforzi giunti da Senigallia daranno man forte. In un clima di rabbia e smarrimento, intanto, si rincorrono le voci. I Rom pescaresi, dediti ai peggiori traffici criminali, nascoste le pistole, si affrettano ad indossare i “panni” dei perseguitati. Sono impauriti e temono una vendetta indiscriminata, dicono, a tal punto che alcuni esponenti della comunità locale pretenderebbero addirittura, di incontrare i vertici delle forze dell’ordine per ottenere garanzie .

L’ultimatum è stato lanciato: cinque giorni. Uno è già passato.

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