Immigrati scatenati a Roma: sette rapine in una notte, arrestati
È stata una notte di violenza e paura quella che hanno messo in piedi ieri quattro giovani ecuadoregni figli di badanti con le loro rapine ed aggressioni. Hanno messo a segno sette rapine in una sola notte, con metodi violenti, dopo una serata trascorsa in un locale del quartiere San Lorenzo bevendo birra: loro sono quattro giovanissimi immigrati tra cui tre ventenni e un minore.
PRESO A CALCI E PUGNI – «Sembrava che più che rapinarmi, si divertissero a prendermi a calci – racconta il giovane, a Roma da un anno e mezzo, studente di psicologia alla Lumsa –. Stavo tornando a casa sulla Cassia, quando sono sceso dall’autobus in via Flaminia, al Ministero della Marina, per aspettarne un altro. Quelli sono arrivati con un furgone, due sono scesi e hanno cominciato a colpirmi. “Dacci tutto quello che hai”, hanno gridato mentre mi colpivano a calci e pugni». Prosegue il ragazzo: «Mi hanno strappato l’orologio dal polso (un Omega SpeedMaster) e poi anche la borsa con il portafoglio. Mi hanno rotto un braccio. Gridavo di lasciarmi stare, che tanto gli avrei dato tutto lo stesso, ma loro non mi hanno ascoltato».
Le indagini condotte dagli investigatori del Commissariato Salario Parioli, guidati dal Dirigente Antonio Pignataro, hanno consentito di chiudere il cerchio intorno alla ‘baby gang’, ricostruendo tutti i passaggi e le aggressioni messe a segno quella notte. Le rapine venivano precedute da violente aggressioni che hanno visto una delle vittime riportare anche la frattura di un braccio. Tra le vittime anche un diabetico a cui i quattro hanno addirittura sottratto l’apparecchio per la misurazione del tasso di diabete. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corsod i una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala Prisco Palumbo della Questura di Roma.
I MAGISTRATI COLPISCONO ANCORA – In tre, tutti maggiorenni, di 20 anni, sono stati condannati a due anni e otto mesi di reclusione e a 800 euro di multa, hanno l’obbligo di dimora, ma sono stati rimessi subito in libertà. L’unico minorenne che si trovava con loro è stato invece soltanto denunciato.
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