Parma: l’artigiano anti-moschea batte il Comune

06-04-2012

L’artigiano anti-moschea aveva chiesto di conoscere i provvedimenti concessi dall’Amministrazione per l’adeguamento del Centro islamico, dopo che è stato accertato l’abuso edilizio. Non ha ricevuto risposta, ma il Tar gli ha dato ragione

Il Tar ha dato ragione a Cesare Piazza, l’artigiano noto per la sua battaglia contro la moschea di via Campanini, che aveva presentato un ricorso contro il diniego di accesso agli atti del Comune di Parma. Il tribunale ha anche condannato l’Amministrazione al pagamento di 1.500 euro di spese legali e a un rimborso forfettario delle spese generali del ricorrente.
Piazza, all’inizio di dicembre dello scorso anno, aveva chiesto alla dirigente del Servizio Controlli e Abusi edilizi Donatella Signifredi l’accesso ai documenti relativi al provvedimento con il quale il Comune di Parma avrebbe concesso all’Associazione Islamica un termine per l’adeguamento della propria struttura e ai provvedimenti sanzionatori emessi dal Comune in seguito al rigetto della sanatoria per la regolarizzazione della moschea. Piazza, infatti, da tempo denuncia che nonostante sia stato accertato l’abuso edilizio non vengono fatte rispettare ordinanze di sgombero e di ripristino dei luoghi.  Non avendo ricevuto risposta, ha fatto ricorso al Tar contro il tacito diniego del Comune. I giudici hanno accolto l’impugnazione. Hanno riconosciuto che Piazza ha interesse a conoscere i provvedimenti dell’Amministrazione e che non sussistono esigenze di riservatezza per negare l’accesso agli atti richiesti.
“Durante la causa al Tar  –  spiega Piazza in una nota stampa – il Comune, nelle sue difese, ha prodotto una lettera che il dirigente del Servizio Controlli e Abusi aveva inviato alla Presidenza del Consiglio del Ministri, omettendo però di inviarla a me, come invece richiesto dalla stessa Presidenza. Nella lettera la Dirigente inseriva il numero di protocollo e la data del documento per cui era stato fatto il ricorso al Tar, ed inoltre giustificava la mancata chiusura della moschea da parte sua, adducendo motivazioni di ordine pubblico che sarebbero derivati dalla chiusura di tale struttura, nonostante all’epoca avesse solo la delega ai Controlli ed Abusi, e non quella alla sicurezza”.

Dimostrazione di quanto sia importante opporsi con ogni mezzo, anche solo per mettere i bastoni tra le ruote. Ogni piccolo atto che ritardi l’invasione, deve essere messo in atto.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/04/06/news/accesso_agli_atti_piazza_vince_tar_comune_paghi_le_spese-32869499/

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