Piacenza: gang di baby-immigrati scatenate. Picchiate due ragazze e un anziano

11-03-2012

Piacenza – Babygang scatenate a Piacenza. E’ di oggi la notizia del fermo di un marocchino 16enne accusato di essere a capo del gruppo che il 24 Febbraio derubò di 800 euro il 73enne Raffaello Menta nella sua abitazione di Torrano. La banda è accusata di altri due tentati furti e di un colpo andato a segno. Il sistema era sempre lo stesso: suonavano alla porta chiedendo un bicchiere d’acqua o di vino, a volte anche di latte: una volta lasciati entrare derubavano i proprietari. IL 16 è stato così segnalato all’autorità giudiziaria minorile di Bologna, mentre i Carabinieri sono già sulle tracce degli altri tre complici. Una babygang sembra invece essere attiva nella zona del centro storico di Piacenza. Alcuni giorni fa una ragazza di 17 anni è stata aggredita da tre giovani secondo le descrizioni coetanei. Il fatto è avvenuto nella galleria San Francesco, a pochi metri da piazza Cavalli. La baby gang dopo aver strattonato la minorenne l’ha derubata del cellulare. La giovane, che ha riportato una lieve ferita ad un polso. Ieri pomeriggio sempre intorno alle 13, una ragazza ferma nella sua automobile è stata avvicinata da un gruppo di ragazzi. Uno di loro si è introdotto nella vettura rubando la borsetta della 20enne. Si sospetta possa trattarsi della stessa banda.
Manca un processo coerente e organizzato di integrazione culturale e generazionale. A sostenerlo è Daniele Novara pedagogista ed esperto di problematiche giovanili. I ragazzi sono vittime di una società che ha sostituito il concetto di squadra con quello di associazione a delinquere, spiega Novara.[stextbox id=”info” defcaption=”true” bgcolor=”fde1fc”]

Mancava la tesi del “pedagogista”.  “Manca un processo coerente e organizzato di integrazione culturale”, come dire, è colpa nostra se ci massacrano: invece il problema, sono i  troppi “esperti” allevati in un ambiente culturale ridicolo, affetti da sindrome di Stoccolma.
Cosa diavolo c’entra, “il concetto di squadra”, con l’evidente violenza che gli immigrati di seconda generazione(quelli a cui vorrebbero dare la NOSTRA Cittadinanza)esprimono, a causa del fatto che sono individui né carne né pesce? Individui sospesi tra due mondi che mai si incontreranno?
E’ questa la causa profonda della violenza: la tragicità di chi non può essere Italiano e non è più neanche Marocchino. E’ il dramma che vivono tutti i meticci, ed è un dramma che scaricano sulla società ospitante. Picchiando, stuprando e commettendo crimini.
La società multietnica è intrinsecamente violenta. Il resto è solo fuffa da lettino psichiatrico e salottino del fabourg Saint Germain.

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