Milano assediata dalle baby gang di cinesi, 30 arresti – corriere

02-03-2012

MILANO – Nuovo duro colpo alle bande criminali composte da giovani cinesi che, con metodi tipicamente mafiosi, imponevano il controllo sulla «piazza» di Milano, la più ambita d’Italia, contendendosela con altre gang a suon di accoltellamenti e tentati omicidi. I carabinieri della seconda sezione del Nucleo Investigativo hanno eseguito nella notte 24 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip Claudia Gentili su richiesta del pm Bruna Albertini, nei confronti di giovani cinesi tra i 17 e i 19 anni, tra cui anche alcune ragazze, accusati a vario titolo di associazione per delinquere a scopo di estorsione, rapina, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo e spaccio di droga.

IL PIZZO – Questi giovani di seconda o terza generazione –riconoscibili da ciuffo, tatuaggi e machete – non si identificano più nei valori della madre patria e hanno adottato a modello i sistemi della mafia italiana in un’escalation di episodi sempre più violenti. Devastavano letteralmente negozi ed esercizi commerciali di ogni tipo, tutti a gestione cinese nel quartiere Sarpi, per ottenere il pizzo dai proprietari. Lo stesso facevano nei confronti delle abitazioni in cui si esercita la prostituzione cinese, che in alcuni casi sfruttavano e gestivano fino a organizzare l’aborto per le giovani che restavano incinte. Il tutto, in una lotta all’ultimo sangue tra tre diversi gruppi per imporsi su Milano, la «piazza» che garantiva il maggior indotto.

I PROFITTI – I guadagni erano ingenti, se si considera che i militari hanno sequestrato complessivamente 106mila euro tra titoli e contanti, tanto da permettersi, proprio come avviene per le più imponenti organizzazioni italiane, di pagare le spese legali degli affiliati arrestati. Il resto veniva utilizzato per pagare gli affitti degli appartamenti in cui i giovani vivevano spesso insieme e lontano dai genitori, o per sostenere le spese della banda.

I REATI – L’operazione «China Blue», scattata nel 2009, ha portato nel tempo all’arresto di oltre un centinaio di giovani cinesi, compresi i 24 di giovedì notte, per un totale di 32 episodi di estorsione e rapine, tre tentati omicidi, una quindicina di pestaggi e al sequestro di oltre 100 coltelli, una pistola semiautomatica, 150 grammi di ketamina e 400 pastiglie di ecstasy. Dalle indagini è emerso anche un ruolo sempre più incisivo delle ragazze nelle bande, fatto che secondo gli investigatori riflette l’emancipazione crescente delle donne in Cina.

LE BANDE – L’indagine aveva portato alla luce l’esistenza di tre sodalizi. La più potente, almeno agli inizi, era quella di Brescia, guidata dal giovane Ai Zi, che si era alleata con quella milanese in contrapposizione alla gang torinese facente capo a Hu Suinhao, appoggiato anche dall’esponente di Prato, Jin Wu. La forza delle due formazioni alleate si misurava nel controllo di una discoteca di viale Papiniano, dove, il 16 giugno del 2009, si era assistito a una vera e propria rappresaglia. In quella occasione erano stati fermati quattro componenti torinesi armati di coltelli e pistola. La situazione, da quel momento, aveva iniziato a degenerare, con tanto di mercenari pagati anche più di mille euro per partecipare a una spedizione punitiva. L’alleanza tra i gruppi di Brescia e Milano, quest’ultimo passato recentemente alla guida di Lau Tu, si era poi sciolta, rendendo ancora più violenta la guerra tra organizzazioni per coprire il vuoto creato dagli arresti eseguiti via via dai carabinieri. Dei 24 arrestati, una buona parte è stata raggiunta a Milano, il resto tra Torino, Cremona, Frosinone, Genova, Teramo, Arona e Novara.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_2/chinatown-arresti-gang-controllo-discoteche-droga-spaccio-prostituzione-2003516657552.shtml

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/02/news/chinatown_blitz_con_trenta_arresti_cos_stavano_conquistando_milano-30808199/

 

 

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