Reggio Emilia: si cercano 5 Zingari che hanno massacrato un operaio

26-02-2012

E’ caccia al gruppetto di Zingari che, senza un motivo, ha aggredito venerdì sera l’operaio 55enne Fabrizio Belli all’interno del circolo ricreativo La Paradisa di Massenzatico.

E i risultati delle indagini dei carabinieri lasciano intendere che si stia stringendo non poco il cerchio sugli aggressori, a partite dal fatto che è già stata individuata l’auto (una Fiat Stilo blu) con cui almeno un paio di persone sarebbero fuggite dal centro sociale dopo il pugno in faccia all’operaio, stramazzato a terra con la testa insanguinata. Quest’auto è stata rintracciata nel campo nomadi di via Gramsci – al confine fra Reggio e Bagnolo – e i sospetti su questa macchina sono alimentati dal fatto che la carrozzeria riporta dei danni compatibili con l’incidente avvenuto proprio davanti al centro sociale di via Beethoven nei momenti concitati del dopo-aggressione. Suo malgrado, infatti, il conducente di un Toyota Rav 4 si è visto piombare addosso una Fiat Stilo blu che prima ha centrato l’auto sulla fiancata anteriore sinistra e poi, con una rapida retromarcia, è ripartita a tutto gas verso Reggio. «A bordo erano in due» ha detto ai carabinieri, ancora scosso, il conducente della Toyota. Ora i militari stanno completando i rilevi scientifici sulla macchina rintracciata nel campo-nomadi, per capire chi vi fosse al volante (è coincidente con il proprietario della Stilo?) e chi c’era fianco del guidatore.

Le testimonianze raccolte farebbero pensare ad un gruppetto di cinque giovani nomadi, poi fuggiti su due macchine (la seconda vettura non sarebbe stata ancora individuata). Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il gruppetto sarebbe andato ben presto su di giri venerdì – intorno alle 20 – al bar del centro sociale e nel loro mirino è finito l’operaio 55enne, prima infastidito poi persino scalciato. Quando Belli reagisce, facendo capire che col telefonino vuole chiamare il 113, parte il pugno che lo stende. «Se la sono presa con il più debole – dice Manuela Bertozzi, presidentessa del circolo – perché Fabrizio è una persona tranquilla, che non farebbe male a una mosca. Siamo stanchi, non vogliamo più gente del genere nella nostra struttura». L’operaio 55enne rimane ricoverato nel reparto di osservazione breve intensiva del Santa Maria: ha un trauma cranico e tre costole fratturate. L’operaio che non è sposato e vive solo a Massenzatico, ha comunque attorno a sè il calore umano degli amici del circolo che si sono organizzati e intendono alternarsi al suo capezzale finché non sarà dimesso dall’ospedale. «Non ricorda nulla di quanto accaduto – ci spiega sempre la presidentessa Bertozzi – probabilmente come conseguenza della botta alla testa. A Fabrizio vogliamo tutti bene e i soci del circolo sono diventati da tempo la sua famiglia. Ora più che mai vogliamo dargli una mano».

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2012/02/26/news/trovata-l-auto-della-fuga-in-5-nel-mirino-1.3221424

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