Giornata di violenza nella sede della Croce Rossa di Ventimiglia, con tafferugli tra i “rifugiati politici” ospitati nella struttura a spese nostre e i volontari, con quest’ultimi che sono stati aggrediti.
Dopo le prime avvisaglie arrivate nei giorni scorsi, secondo il resoconto fornito da alcuni responabili della Pubblica Assistenza, ieri le rimostranze dei rifugiati per il servizio ricevuto, sono sfociate in violenti scontri verbali e anche fisici. Oggi l’ennesimo episodio con diversi rifugiati “che hanno tentato di impadronirsi delle chiavi e di chiudere alcuni locali”. Allertate le forze dell’ordine sul posto è arrivata la Polizia che ha condotto in commissariato alcuni rifugiati. Nella giornata di ieri, dopo gli scontri, 3 ospiti della struttura erano stati riaccompagnati a Genova.
Il Presidente della Cri, Vincenzo Palmero, accorso sul posto, minaccia la chiusura del centro da stasera: “C’è una convenzione con la regione. Però tutto ha un limite. E’ comprensibile che abbiano una loro cultura, sono di etnie diverse, però devono anche avere rispetto di chi li cura e chi li ospita a livello di volontariato. Arrivare ad agire contro i miei della Croce Rossa…si è superato il limite. Stamattina sono arrivati a fare azioni un po’ pesanti, tipo impadronirsi di diverse chiavi, chiudere alcuni locali. Noi non intendiamo andare avanti così. O cambia il sistema e c’è un discorso di controllo diverso o altrimenti la notte non la faccio passare a queste condizioni”.
Attualmente nella sede di via Dante Alighieri, sono 15 i richiedenti asilo politico, ospitati, non si capisce di quale guerra siano rifugiati, visto che in Libia la situazione è normalizzata da sei mesi. Si tratta dei rifugiati per i quali l’assessore ligure, chiese il rinnovo della permanenza in Liguria. Evidentemente per molti, Cri compresa, è “business”. Il signor Palmero smetta di foraggiare invasori a spese nostre, o altrimenti le sue lamentele sono solo l’espressione ridicola della xenofilia delusa.
I rifugiati sono stati accolti, nell’ambito dell’accordo siglato tra Governo, Regione e Anci (Associazione nazionale comuni italiani) a margine della guerra in Libia. Pare, inoltre, che la convenzione tra Regione e la Cri sia scaduta lo scorso 31 marzo.
