Ha sparato a Domenico Rigante, e poi, prima di darsi alla fuga, ha avuto il tempo di andare in un night club della zona, dove ha incontrato una ballerina romena che frequentava da tempo. La Polizia lo ha quasi arrestato in quell’occasione, e solo per pochissimi minuti il rom 29enne è riuscito ad allontanarsi per poi diventare irreperibile fino a ieri pomeriggio alle 17, quando all’Autogrill di Francavilla della A14 si è di fatto costituito, facendosi arrestare dagli agenti della Mobile, diretta dal dott. Muriana. Sono alcuni dei particolari emersi oggi durante la conferenza stampa che si è tenuta in Questura alla presenza del Questore Passamonti, che ha illustrato i dettagli dell’arresto e delle indagini che hanno portato alla cattura di Ciarelli. Un’indagine, come sottolineato dagli inquirenti, ancora all’inizio: se infatti il rom è stato assicurato alla Giustizia, ora bisognerà riuscire ad individuare gli altri sei componenti della banda che la sera del primo maggio ha raggiunto via Polacchi ed ha sparato a Domenico Rigante. Fin da subito, gli investigatori hanno fatto terra bruciata attorno a Ciarelli: perquisizioni, intercettazioni, pedinamenti di tutti i familiari e delle persone a lui vicine, dall’Abruzzo fino alla Puglia. Fino a quando un familiare a lui stretto è stato individuato e seguito mentre acquistava generi alimentari ed era pronto a consegnarli all’arrestato. Il Questore Passamonti ha smentito ogni tipo di trattativa avviata nei giorni scorsi: c’è stata solo una telefonata, ieri mattina, con l’avvocato di Ciarelli, per concordare la resa del fuggitivo, altrimenti la situazione si sarebbe complicata. “Quando si fa un blitz in un covo di un latitante, non si sa mai come può andare a finire” ha sottolineato Passamonti. E la Polizia era pronta ad intervenire. Ciarelli si nascondeva in zona, nell’area metropolitana fra Silvi e Francavilla. Al momento dell’arresto, ha pronunciato una sola frase “Oggi è il mio ultimo giorno da uomo libero”. Ora si trova in carcere a Vasto, dove si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Il capo della Squadra Mobile Muriana ha lanciato un appello a tutti coloro che quella sera erano presenti o che comunque conoscono dettagli importanti affinchè si presentino in Questura per testimoniare, in modo da inchiodare anche gli altri sei rom presenti. Ciarelli, fra l’altro, il giorno dopo la rissa avvenuta a Pescara Vecchia, che ha poi portato alla spedizione punitiva di via Polacchi, si era presentato anche in Questura per denunciare lo smarrimento dei documenti dopo una presunta rapina, dicendo di essere stato derubato da ignoti e picchiato. L’agente gli ha suggerito di tornare con il referto, ma Ciarelli poi non è tornato. Ha preferito farsi giustizia da solo, nel modo peggiore e più crudele. Per lui l’accusa è di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’arma da fuoco, violazione di domicilio. Presenti alla conferenza stampa i genitori di Domenico Rigante, elogiati dal Questore per il loro comportamento sobrio e per aver cercato sempre di calmare i toni nonostante il dolore e la rabbia per quanto accaduto.
http://www.ilpescara.it/cronaca/omicidio-pescara-domenico-rigante-arresto-di-ciarelli.html
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