Milano: vogliono fare un “martire” di un delinquente. Ancora

16-02-2012

[stextbox id=”info” color=”000000″ bcolor=”000000″ bgcolor=”fafcce”]Articolo oltre il limite dell’imbecillità, dove si tenta, per l’ennesima volta, la “santificazione” di un delinquente immigrato.
La nostra solidarietà va tutta al Vigile vittima della xenofilia dei pennivendoli, dei magistrati e dei politici.
Il sedicente prete d’avanspettacolo Don Mazzi, porti un fiore sulla tomba del Vigile Urbano “schiacciato” dallo Zingaro: morto che pesa sulla coscienza di tutti i buonisti, quindi anche sulla sua.
La “comunità sudamericana” è “arrabbiata”? Una comunità di spacciatori, trans e prostitute che insozza le nostre città, si permette anche di essere “arrabbiata” se uno dei loro delinquenti viene ucciso sul “lavoro”?[/stextbox]

MILANO – Il cileno Marcello Valentino Gomez Cortes è morto in fondo a via Crescenzago. Su un curvone modellato dai confini del parco Lambro, oltre l’istituto tecnico Molinari e di fronte ad una fabbrica di materiale in plastica. Quando ci si accosta al luogo dove si è consumata quella che comunque è una tragedia si immagina di ritrovare traccia dell’umana pietà in un fiore deposto sull’asfalto. E invece niente. In quel curvone del parco Lambro non c’è nulla. Solo le strisce segnaletiche delle forze dell’ordine e i resti dei rilievi balistici. Nessuno ha sentito il bisogno di deporre un fiore per un ragazzo di 28 anni vittima quanto meno di un eccesso, di legittima difesa o di paura, da parte di un altro giovane in divisa. COVA LA RABBIA – Non hanno sentito il bisogno di deporre un fiore i residenti, le tante persone che quotidianamente vanno a fare jogging e nemmeno gli stessi connazionali della vittima che pure frequentano la zona. Piuttosto nella comunità di sudamericani cova la rabbia. Per tanta gente tranquilla che nei fine settimana si ritrova a giocare a pallone nel campetto vicino alla comunità Exodus, altri sono decisamente meno raccomandabili. Ma la percezione di un sopruso, di un’ingiustizia o comunque di un eccesso potrebbe rapidamente trasformarsi in risentimento e la rabbia solidificarsi in nuove parole d’ordine contro gli uomini in divisa. Al di là delle dichiarazioni di circostanza ne sono tutti consapevoli. A partire dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha parlato di «ripensamenti sul ruolo dei vigili urbani» mentre alcuni alleati politici gli chiedevano di più.

L’INVITO A PISAPIA – Accenni di tensione percepiti anche da don Antonio Mazzi che più di altri si è speso per le comunità di immigrati del quartiere e per un recupero di vivibilità di tutta l’area del Parco Lambro. Dopo la morte del giovane cileno don Antonio ha detto messa per ricordarlo e ha pure cercato di stemperare il clima tensione. Ma ora lancia un appello al sindaco Pisapia perché faccia un plateale gesto distensione. A nome di tutta Milano «sia lui a deporre un fiore per un ragazzo di 28 anni» morto su quel curvone del Parco Lambro.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_16/cileno-fiore-donmazzi-alfio-sciacca-1903310697730.shtml

 

 

 

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