“Ciao caro, sono tornato e si mangia benissimo…”: anche così, inviando ben 120 sms uguali a questo ad altrettanti ‘clienti’, uno degli spacciatori arrestati dalla squadra mobile a Firenze ha ricostituito la ‘sua’ rete di spaccio di cocaina dopo che era stato arrestato per lo stesso reato e messo agli arresti domiciliari. E’ quanto emerge dalle indagini della polizia nell’ambito dell’operazione antidroga che stamani ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere contro 10 pusher maghrebini tra i 20 e 35 anni attivi a Firenze nei quartieri di Bellariva e Statuto. Per ora nove ordinanze sono state eseguite mentre un decimo ‘pusher’ è latitante. Vasto il giro di consumatori di cocaina ed hashish – tutti giovani fiorentini, alcuni di ceto sociale agiato – riforniti da questo gruppo di spacciatori: una media di 60 persone al giorno – centinaia di clienti in totale – ‘gestiti’ dal capo del gruppo, un marocchino di 22 anni che operava dalla casa di Incisa Valdarno dove si trova agli arresti domiciliari. Da qui smistava la droga e faceva muovere ‘galoppini’ che garantivano una specie di servizio a domicilio. L’indagine, coordinata dal pm Giuseppina Mione, è nata nel 2011 da numerosi esposti presentati in questura dai cittadini che frequentano i giardini pubblici di lungarno del Tempio e di piazza Leopoldo. In particolare mamme e nonni, impegnati ad accompagnare i bambini nel pomeriggio ai giardini, avevano notato strani movimenti e li hanno segnalati alla polizia. Facendo ‘pressing’ sui tossicodipendenti, la squadra mobile ha contestualizzato la situazione sottoposto ad intercettazione telefonica un paio di spacciatori, tra cui il capo. Dai colloqui la polizia ha individuato la rete di pusher e raccolto gli elementi di prova che su richiesta del pm hanno fatto emettere al gip le ordinanze di custodia cautelare.(26 marzo 2012)
Immigrati spacciatori di morte: a Firenze arrestati 10 maghrebini.
26-03-2012
