Category: Padova

Spacciatore ferisce agente: “Non mi lasciava spacciare!”

PADOVA. Un altro spacciatore ferisce un carabiniere durante un controllo antidroga a Padova. E’ successo domenica pomeriggio in via Campioni. I carabinieri stavano effettuando una perlustrazione in un’abitazione quando un tunisino, fermato per essere identificato, ha reagito alla perquisizione strattonando un militare, procurandogli ferite e consentendo a un suo connazionale di fuggire, prima di essere bloccato da altri carabinieri.

Quest’ultimo è stato trovato in possesso di un involucro di cellophane contenente 25 grammi di eroina nascosta nei suoi capi di biancheria intima e in tasca, di due telefoni cellulari e della somma di 470 euro in contanti, ritenuti sicuri proventi di attività illecita.

Entrambi sono stati arrestati.

E’ il secondo episodio di carabinieri feriti durante controlli antidroga a Padova. Nel caso precedente, che risale ad alcuni giorni fa, due militari erano stati feriti alla Stanga da un libico che, arrestato, era stato scarcerato dal giudice l’indomani mattina, creando molto polemiche.

E proprio oggi, a Padova, c’è stata la visita del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. Nel comando interregionale “Vittorio Veneto” ha incontrato gli ufficiali, i sottufficiali e gli uomini in servizio nelle regioni Veneto,, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Del Sette ha fatto visita anche ai due carabinieri rimasti feriti recentemente durante l’arresto di uno spacciatore a Padova.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/16/news/un-altro-spacciatore-ferisce-un-carabiniere-durante-una-perquisizione-1.10878273

Spacciatore tunisino perseguita barista, ogni giorno

PADOVA – Spintoni, minacce, atti intimidatori. Un escalation di violenza quella che racconta di essere costretta a sopportare una barista della Guizza, che da più di un anno vive nel terrore. Da quanto ha aperto il suo locale, il “66 Caffè” di via Guizza, Elisabetta Vittoria si trova ad aver a che fare con un individuo per niente raccomandabile, a suo dire seriamente pericoloso. Si tratta di un tunisino di 30 anni che quasi quotidianamente entra nel bar o staziona nella zona circostante con il solo intento di creare zizzania. Importuna i clienti e la barista, spesso passa alle mani. Ma se finora la donna non aveva mai denunciato il fatto alle forze dell’ordine l’ultimo episodio l’ha così terrorizzata che ha deciso di presentare un esposto in questura contro l’individuo.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso risale alla fine di gennaio, quando il tunisino dopo un alterco scoppiato all’interno del bar ha cercato di procurarsi un coltello e di aggredire la titolare. «È entrato nel kebab di fianco al bar e si è impossessato di un coltellaccio per tagliare la carne», racconta ancora scossa nel ripercorrere quei momenti la barista. «Per fortuna i dipendenti del locale l’hanno intercettato e sono riusciti a togliergli il coltello di mano. Se non fosse andata così non so che fine avrei fatto». La reazione spropositata, e forse frutto di uno stata di alterazione, era nata dopo che il tunisino, entrato al bar, aveva iniziato a importunare e a spingere senza alcun motivo un cliente al bancone. Quest’ultimo gli aveva suggerito di lasciarlo in pace ma il tunisino di tutta risposta gli aveva rifilato due pugni. A quel punto la titolare del bar era intervenuta cercando di allontanare l’individuo a parole. «Gli ho gridato che non si ripresentasse mai più, poi l’ho visto entrare nel negozio di kebab. È qui che ha cercato di procurarsi il coltello. Nel frattempo ho chiamato i carabinieri». Elisabetta Vittoria è sempre più preoccupata.

«Nonostante l’ultimo grave episodio continua a venire di fronte al bar per far sentire la sua presenza, spesso insieme alla fidanzata, un’taliana. Terrorizza i clienti, li provoca con parolacce e li aggredisce fisicamente. È un personaggio conosciuto qua alla Guizza. Tutti sanno che fa lo spacciatore e non ha il permesso di soggiorno in regola», continua a raccontare angosciata la barista. «Tutte le volte che esco dal bar per portare dentro i tavolini tengo in una tasca il cellulare e nell’altra un coltello. Ho paura. So che a gennaio ha picchiato in un bar vicino un rumeno disabile. È una mina vagante che va fermata prima che compia qualche strage».

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/14/news/minacciata-da-un-pusher-barista-vive-nel-terrore-1.10863101

Non dà elemonia ad abusivo: “Ma vuoi morire?”, magistrato lo rilascia subito

ABANO TERME. “Parcheggiatore” abusivo nigeriano arrestato per estorsione perché troppo “insistente” nel chiedere la mancia a un’automobilista, fino – pare – a minacciarla di morte. E’ successo ad Abano. Ma poi l’uomo è stato subito scarcerato dal giudice.

Il nigeriano ha minacciato di morte, nel parcheggio a fianco della Casa di cura di Abano, una sessantenne di Torreglia che dopo aver parcheggiato l’auto si era rifiutata di dargli del denaro. “Non mi dai i soldi, allora vuoi morire?”, ha detto ripetutamente Alfred Aifuwa, un parcheggiatore abusivo di 40 anni che staziona quasi quotidianamente sull’area di sosta a fianco della struttura sanitaria. La signora terrorizzata dalle minacce dell’africano a quel punto si è chiusa in macchina e mentre faceva manovra per uscire dal parcheggio ha chiamato i carabinieri della stazione di Abano. I militari sono arrivati sul posto e l’hanno tratto in arresto per tentata estorsione. Il Pm di turno non ha ritenuto necessario il processo per direttissima. Nei confronti di Aifuwa il magistrato ha disposto l’immediata liberazione in attesa del rinvio a giudizio.

Il primo battibecco tra il parcheggiatore abusivo e la donna, che si era recata alla struttura sanitaria aponense per degli accertamenti, è iniziato quando si stava portando verso il parcometro per pagare la sosta. “Dia a me i soldi che il ticket glielo faccio io”, ma la donna ha rifiutato. Dopo essersi recata alla Casa si cura, al momento di riprendere l’auto sul parcheggio ha ritrovato l’uomo di colore. Appena salita in auto l’uomo ha bussato ripetutamente sui finestrini chiedendo nuovamente soldi. “Non ti do nulla” avrebbe risposto la donna e a quel punto il “parcheggiatore” le ha inveito contro minacciandola di morte.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/12/news/parcheggiatore-abusivo-troppo-insistente-arrestato-per-estorsione-1.10851650

Padova: Banda multietnica spacciava la ‘droga dello stupro’ in negozio etnico

La Polizia di Padova, a conclusione di un’indagine coordinata dal pm Benedetto Roberti, ha arrestato quattro persone, un italiano e tre maghrebini, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Domenica Gambardella. Sequestrata una ingente quantità di Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro”, destinata alle discoteche.

Le manette sono scattate nei confronti di un insospettabile incensurato veneziano, un uomo di Spinea, rintracciato in collaborazione con la Squadra mobile di Milano, il quale smerciava Gbl e si riforniva di cocaina da un marocchino. Quest’ultimo è stato arrestato ieri nel corso di un blitz nel suo covo di Padova.

Perquisito anche un negozio etnico di proprietà del maghrebino, ritenuto punto di appoggio degli spacciatori per riciclare il danaro attraverso l’acquisto di autovetture dalla Germania. Un altro marocchino, figura centrale dello spaccio al dettaglio in zona Stanga a Padova, è stato arrestato per lo smercio di tavolette di hashish marchiate in Germania.

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/02/13/news/droga-dello-stupro-arrestato-un-veneziano-incensurato-1.10856571

Posto che l’italiano sia veramente ‘italiano’, una proporzione di 3 a 1 è esemplificativa dell’incidenza di immigrati nel crimine.

Spacciatore ‘libico’ accoltella agenti: liberato perché ‘non pericoloso’

 

Accoltella due carabinieri, il giudice lo libera. Quattro espulsioni alle spalle, mai ottemperate, 3 pagine di precedenti penali, dalla rapina, allo spaccio, alla violenza, il tutto condito da numerosi alias. L’uomo, un libico di trentacinque anni, l’altra notte dopo aver tentato di vendere cocaina a due carabinieri in borghese, a Padova, è stato arrestato.

Per non farsi prendere, però, non ha esitato ad accoltellare i militari, rimasti feriti a una gamba e a un braccio. Oggi all’udienza in tribunale il libico, accusato di tentato omicidio, è stato liberato dal giudice del patavino, Domenica Gambardella, che ha convalidato l’arresto, dandogli un semplice divieto di dimora.

Tutto è cominciato giovedì notte, quando nei pressi del centro di Padova, il libico (ignaro di chi fossero) ha avvicinato tre carabinieri in borghese, offrendo al gruppetto della cocaina. I militari dopo essere stati inizialmente al gioco, hanno deciso di procedere all’arresto.

Una volta identificati, però, la reazione del libico è stata violenta. L’uomo ha tirato fuori un coltello, menando fendenti a destra e a manca. Una coltellata ha ferito un appuntato al braccio, l’altra ha colpito il collega a una gamba, dopo avergli sfiorato un rene. Il libico, clandestino senza fissa dimora, così è stato arrestato per tentato omicidio. All’udienza il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo la liberazione dell’imputato e imponendogli il divieto di dimora a Padova.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/padova-accoltella-carabinieri-libero/notizie/1167527.shtml

E Renzi, con la depenalizzazione dei reati, ha concesso ulteriore libertà di manovra ai magistrati. A questi magistrati.

Sposa tunisino: inizia un incubo di violenze

PADOVA – Da marito violento si è trasformato in molestatore seriale. Tanto da costringere l’autorità giudiziaria ad emettere nei suoi confronti un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla vittima. H.D., ventottenne operaio tunisino, è stato iscritto sul registro degli indagati con le accuse di maltrattamenti in famiglia e stalking. M.F., ventiseienne padovana, aveva conosciuto il magrebino nell’estate del 2010 durante una vacanza in Tunisia. All’epoca lui lavorava come cameriere in un albergo.

Tra i due era nata una forte simpatia. Avevano iniziato a frequentarsi. Nel luglio 2011 H.D. le aveva formalmente chiesto di sposarlo. Le nozze erano state celebrate in Tunisia l’estate successiva. Poi il giovane si era trasferito a Padova con i genitori, nell’abitazione dei familiari della moglie. (Una famiglia di geni…ndr)

Anni di sofferenze e violenze continue. Minacce e aggressioni proseguite anche dopo la separazione.
Telefonate, sms, messaggi via Facebook e appostamenti sotto casa o nelle vicinanze dei suoi luoghi di lavoro, con urla e scenate. Tutti comportamenti molesti che gli sono costati il divieto di avvicinamento alla ex.

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/PADOVA/padova_violenza_tunisino_separazione/notizie/1148107.shtml

Intanto però, la demente, ce lo ha portato qui. Insieme con i genitori ai quali paghiamo la pensione sociale.

Altro ‘profugo’ arrestato mentre spaccia morte a italiani

‘FUGGONO DALLA GUERRA E DALLA DISPERAZIONE…’

 

PADOVA. Arrestato uno spacciatore nigeriano, notato dalla polizia locale a vendere due dosi di sostanza stupefacente ad un italiano in zona cavalcavia Borgomagno. Si tratta di Ib.Wi. di 21 anni già denunciato per spaccio alcune settimane fa proprio dagli stessi agenti del comando di via Liberi che, avendolo riconosciuto, lo hanno seguito e bloccato sul cavalcavia della stazione grazie anche all’aiuto del cane Rusty dell’unità cinofila.

“Quotidianamente i nostri agenti scendono in strada per contrastare questa attività che nonostante sia considerata una delle principali fonti di entrate di tutte le organizzazioni criminali non viene adeguatamente punita – fa sapere l’assessore alla sicurezza Maurizio Saia – Grazie a Renzi e al suo decreto sulla droga che prevede sconti di pena, abbiamo purtroppo sempre più spacciatori impuniti o immediatamente scarcerati. Noi comunque continueremo imperterriti con la nostra attività di prevenzione e repressione a questo fenomeno. Sono convinto che così facendo non lasceremo molto spazio a questi spacciatori costringendoli ad andare a smerciare in altri comuni, magari a Firenze”.

Il nigeriano fermato, che è in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari, è stato trattenuto in stato di arresto per tutta la notte fino al pomeriggio di oggi quando, in Tribunale, ha patteggiato la pena di 6 mesi di reclusione e la multa di 1400 euro.

Il ragazzo italiano che ha acquistato la droga, è stato invece segnalato al Prefetto di Padova come consumatore di stupefacenti e rischia ora la sospensione della patente di guida.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/01/22/news/spacciatore-arrestato-al-borgomagno-denunciato-alcuni-giorni-fa-1.10717552

ABUSIVI MOLESTANO AUTOMOBILISTI: ARRESTATI FINGONO MALORE..

PADOVA. “Nella mattinata di oggi la Polizia locale ha sorpreso tre uomini nigeriani che stavano svolgendo attività di posteggiatore abusivo in prossimità dei parcheggi a pagamento nei pressi dell’Ospedale civile. Si tratta di E.E.A. 36 anni, fermato in via San Massimo, O.K., 38 anni e O.E., 31 anni, fermati invece nel parcheggio di via Ospedale, clandestini che alloggiano in via Savelli”, è il racconto di Maurizio Saia, assessore alla Sicurezza

I tre, colti in flagrante, sono stati portati al Comando di via Liberi per il fotosegnalmento e per essere interrogati. Uno di loro ha immediatamente dichiarato di avvertire un malore e ha pregato gli agenti di chiamare soccorsi. Giunta sul posto un’ambulanza, dopo un rapido accertamento, il medico presente ha dichiarato l’ottimo stato di salute dell’uomo.

“Evidentemente ha finto per sperare di farla franca”, spiega Saia. Fotosegnalati, sanzionati con un multa di 765 euro per attività abusiva e denunciati alla Procura, sono stati rilasciati.

“Lo Stato non ci aiuta. Servono leggi più severe. Sappiano comunque i cittadini che noi andremo avanti per ripulire la città. Questi signori operano così: si avvicinano alle auto, aiutano a fare manovra e, ovviamente, chiedono denaro, minacciando ritorsioni in caso che qualcuno si rifiuti di pagare – conclude Saia – L’attività sembra essere collegata a quella di una più ampia organizzazione gestita dai clan nigeriani. Dare soldi a questo genere di persone è sbagliato. Chi crede di compiere un atto di carità, non fa altro che alimentare gruppi che si dedicano allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio internazionale di droga”.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/01/22/news/ospedale-fermati-tre-parcheggiatori-abusivi-uno-finge-un-malore-1.10717463

“Rubo quanto voglio, tanto non potete farmi nulla”

PADOVA. Hanno svaligiato la casa di un professore universitario che abita in centro, i carabinieri le hanno intercettate poco dopo il colpo e una di loro ha risposto: «Tanto non potete farmi nulla perché sono incinta». Due zingarelle sono state trattenute fino a tarda sera nella caserma dei carabinieri di Prato della Valle e infine sono state arrestate. Sono Valentina Duric 22 anni e Valeria Jancovic 19 anni.

Il furto è stato commesso ieri in un appartamento all’angolo tra via San Pietro e via dei Livello, praticamente dietro il teatro Verdi.

«Sono rientrato a casa verso le 14.30 dopo aver fatto lezione» racconta Gesualdo Zucco, 58 anni, professore ordinario di Psicologia generale all’Università. «Sulle scale del mio palazzo ho incrociato due ragazzine che scendendo mi hanno anche salutato. Appena sono entrato in casa ho capito tutto. Quelle erano le ladre e la mia casa era appena stata svaligiata».

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Cassetti e armadi aperti, portagioie vuoti, confusione ovunque. «Ho telefonato subito al 112 e in poco tempo è arrivata una pattuglia dei carabinieri di Prato della Valle. Ho fornito loro la descrizione delle due ragazze che, dall’aspetto fisico, sembravano quasi indiane. Pensavo fosse la solita storia della denuncia che non trova alcuno sbocco e invece alle 17 ho ricevuto una telefonata con cui i militari mi invitavano a presentarmi in caserma perché avevano appena fermato due ragazzine in Prato e volevano capire se si trattava delle ladre. Erano proprio loro».

Un carabiniere donna le ha perquisite, trovando tutti i gioielli rubati in casa del professore. Durante questa fase una di loro si è rivolta verso i militari e ha pronunciato la frase di sfida, già sicura del fatto che non le succederà nulla per via della legge italiana che la tutela nonostante tutto.

«Tra i gioielli rubati c’erano tutti i ricordi di mia madre» continua il professore. «Quindi sono stato felicissimo di recuperarli. Molte volte si parla male delle forze dell’ordine, invece io in questo caso sono rimasto stupito della loro efficienza. Ci tengo a ringraziare le persone che hanno reso possibile tutto questo: l’appuntato Federico Savioli, il carabiniere scelto Manuel Fabbri, il luogotenente Giancarlo Merli e il maresciallo Marco Bastianello».

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/01/20/news/rubano-in-casa-del-prof-prese-due-zingare-1.10703294?ref=fbfmp

Tunisino aggredisce agenti: “Allah Akbar”

PADOVA – Ha inneggiato alla strage di Parigi avvenuta nella sede del giornale satirico ‘Charlie Hebdo’ un 24enne di origini tunisine arrestato oggi dalla polizia di Padova.
L’uomo è stato fermato dagli agenti dopo essere stato sorpreso a rubare dentro ad un cantiere edile. Dopo essere stato trasportato in cella di sicurezza dagli agenti di polizia, il 24enne ha dato in escandescenze insultando i poliziotti, inneggiando ad Allah e facendo riferimento agli attentati avvenuti a Parigi pochi giorni fa.

Il ventiquattrenne, con numerosi precedenti di polizia, era finito in carcere con l’accusa di rapina, resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale.

http://www.oggitreviso.it/sorpreso-rubare-inneggia-ad-allah-alla-strage-di-parigi-105044