Quella di ieri a Padova è la quarta aggressione in tre settimane in città: una donna di 79 anni è stata colpita alla testa con un sasso da un malvivente, un rapinatore che potrebbe essere seriale.
Già, perché in quasi tutti i casi le vittime sono stati anziani, colpiti alle spalle con una bastone o un sasso alla testa. L’ultima in ordine di tempo è proprio l’anziana ferita in via Tirana, nel quartiere Palestro, rapinata della borsetta: la donna ha riportato una prognosi di 10 giorni e una ferita-lacero contusa alla testa.
L’appello della polizia: aiutateci a trovarlo. La polizia ha deciso di chiedere l’aiuto ai cittadini invitando chiunque avessi visto qualcosa a contattare le forze dell’ordine.
L’identikit. Un uomo sulla trentina, di carnagione chiara, probabilmente originario dell’Est Europa.
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/PADOVA/padova_rapina_aggressione/notizie/345604.shtml
PADOVA – Ha le ore contate. Gli investigatori che stanno conducendo le indagini per acciuffarlo, infatti, si stanno muovendo quasi come se avessero un conto personale da regolare con lui. E pertanto vogliono arrivare ad ammanettarlo al più presto, magari prima che colpisca un’altra volta. Perché il terrore che ha seminato in città, colpendo alla testa persone inermi per rapinarle, ha destato un grande allarme e un’enorme percezione di insicurezza in tutti i quartieri.
In città, dunque, è scattata una spietata caccia al rapinatore seriale che potrebbe essere l’unico autore delle quattro aggressioni avvenute in tre settimane, l’ultima delle quali ai danni di Iris Grigoletto, colpita selvaggiamente sulla testa con un sasso l’altro pomeriggio in via Tirana da un bandito che si è poi dileguato con la borsetta della pensionata contenente pochi euro. Un episodio che fa pensare che ci si trovi di fronte a un “bandito seriale” perché ha troppe analogie con gli altri tre avvenuti pochi giorni fa: al cimitero dell’Arcella Antonia Milani era stata aggredita mentre pregava sulla tomba della figlia; due giorni dopo Leonida Marin era stato rapinato in via Sant’Alberto Magno mentre andava alla Cgil di via Riello dove opera come volontario; successivamente a Ponte di Brenta la cinquantenne Olivia Bortoletto, era stata picchiata dopo avere fatto un bancomat. In tutti e tre i casi, come peraltro nel primo, l’aggressore aveva colpito le vittime da dietro, ferendole al capo. Nessuna è riuscita a vederlo in faccia e per questo identificarlo non è facile, ma gli investigatori stanno lavorando con puntiglio e ottimismo su ogni dettaglio in loro possesso.
«Dobbiamo neutralizzarlo al più presto – sottolinea il questore Vincenzo Montemagno -. Si tratta di un individuo molto pericoloso, che si accanisce per pochi euro su persone indifese, come donne e anziani. E per di più sceglie luoghi dove non c’è tanto passaggio di gente. Purtroppo i rapinati non sono stati in grado di fornirci l’identikit del malvivente, perché sono stati presi tutti alle spalle. Noi, però, siamo fiduciosi». «Lancio un appello alla gente – aggiunge – e cioè di contattare la Questura per riferire qualunque particolare possa essere utile all’indagine. Anche il dettaglio apparentemente più insignificante, per noi può risultare fondamentale per la risoluzione del caso. Chiedo ai cittadini che abbiano un minimo sospetto di telefonare subito alle forze dell’ordine: non si devono preoccupare se poi la loro segnalazione si rivelerà infondata. Pure coloro che magari ripensando a questi episodi ritiene a mente fredda avere notato qualcosa prima che si verificassero, o subito dopo, ce lo dica. E soprattutto se c’è chi nota qualcuno con fare sospetto, che si muove come se ci accingesse a compiere una rapina con queste modalità, ci interpelli immediatamente senza remore. Ripeto: non importa se si tratterà di un falso allarme, o di una percezione errata. Le nostre pattuglie sono in stato di allerta sull’intero territorio. Gli agenti, coordinati dal capo della Squadra Mobile Marco Calì, stanno facendo controlli e perquisizioni a tutto spiano: speriamo di poter avere al più presto una buona notizia».
«Siamo di fronte a un rapinatore che si comporta come un animale – rincara il prefetto Ennio Mario Sodano -. Anch’io lancio un appello affinché chi ha informazioni utili per identificarlo si faccia vivo con le forze dell’ordine. Certo, non è un’indagine semplice, ma credo che tutti stiano mettendo il massimo impegno per arrestare questo pericoloso rapinatore. Ormai è diventato un fatto “personale”: un bandito che si accanisce contro i deboli deve finire al più presto in galera».
«Credo si tratti di un balordo, forse di un tossicodipendente – conclude Marco Carrai, assessore alla polizia Municipale – che prende di mira vittime che non si possono difendere, non esitando a ferirle per pochi spiccioli. È pericoloso proprio perché alterato e quindi bisogna scovarlo al più presto. Sono certo, però, che ormai è questione di pochissimo tempo: gli agenti della nostra Squadra Mobile sono degli ottimi professionisti»
http://www.gazzettino.it/NORDEST/PADOVA/padova_rapinatore_seriale/notizie/346050.shtml