Category: Padova

Non lo lascia spacciare: calci e pugni ad agente

PADOVA. Nel pomeriggio di martedì gli uomini della Polfer di Padova hanno arrestato il 22enne Issa Konate, cittadino del Mali. Fermato per un controllo da una pattuglia, si è rifiutato di farsi identificare e, mentre veniva invitato in ufficio, si è dato alla fuga. Raggiunto nel sottopassaggio, si è messo a fare il diavolo a quattro tirando pugni e scalciando, mandando in ospedale uno degli agenti per una contusione con prognosi di sei giorni.

Con le comparazioni dattiloscopiche si è scoperto che con altri alias aveva precedenti per spaccio ed ancora per resistenza.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/03/25/news/spacciatore-africano-arrestato-in-stazione-pesta-agente-1.11114401

Manipola parchimetri e si frega l’incasso: già libero

PADOVA – Un ingegnere, domenica pomeriggio, è finito in manette per avere rubato 2.700 euro dal parchimetro dell’autosilos ospedaliero di via Gattamelata. A sorprenderlo, in flagranza di reato, sono stati i carabinieri della stazione di Cadoneghe che hanno agito a seguito di una denuncia da parte dell’azienda ospedaliera e della ditta Cityware Engineering di via San Marco dove è dipendente Zaki Fall 45enne originario della Mauritania.
Gli uomini dell’Arma lo stavano seguendo da un paio di settimane, fino a quando domenica pomeriggio dalla sua abitazione in zona Pontevigodarzere lo hanno pedinato fino in via Gattamelata. Qui, secondo l’accusa l’ingegnere africano, a Padova da oltre vent’anni, ha manipolato il software dei parchimetri aprendoli e intascandosi il denaro. La sua azione sarebbe stata ripresa dalle telecamere del parcheggio.
I carabinieri, sotto il comando del luogotenente Fabio Fattore, hanno stretto le manette ai polsi del professionista con l’accusa di furto aggravato. Ma per l’azienda ospedaliera e la Cityware Fall avrebbe rubato altre decine di volte. L’ingegnere avrebbe creato un sistema molto sofisticato per non farsi pizzicare. Svuotava i parchimetri e poi li riempiva nuovamente di monetine, appena sufficienti a lasciare inalterato il passaggio già registrato delle auto nell’autosilos. Ma qualcuno si è accorto che soprattutto nel fine settimana l’incasso del parcheggio di via Gattamelata era troppo basso, quando invece il sabato e la domenica sono i giorni in cui si riempie maggiormente. I carabinieri hanno anche perquisito la casa dell’ingegnere mauritano e hanno trovato e sequestrato altri 4mila euro.
Ieri mattina Zaki Fall è stato processato con il rito della direttissima e ha patteggiato 8 mesi di reclusione con pena sospesa. Ed è stato subito rimesso in libertà, inoltre il giudice ha ordinato a sua favore la restituzione dei 4mila euro.

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/PADOVA/ingegnere_zaki_fall_ruba_parcometro_padova/notizie/1256987.shtml

A proposito di ‘lavori che gli italiani non vogliono fare’…

Irrompe in casa e prende 82enne a calci in testa: fino a farlo svenire

ANZIANO PRESO A CALCI IN FACCIA. La vittima, di 82 anni, ha sorpreso uno sconosciuto in casa propria. Erano circa le 2. Il malvivente, che, secondo la testimonianza dell’aggredito, di nazionalità straniera, è entrato dopo avere forzato una porta laterale. Vistosi scoperto, ha non ha avuto pietà. Ha strattonato il malcapitato proprietario di casa, buttandolo sul pavimento. Poi lo ha preso a calci, anche in viso, facendolo svenire. A quel punto, è andato avanti con il proprio intento criminale, dileguandosi con 80 euro in contanti ed un televisore, di marca “Sony”, dal valore di 400 euro.

ANZIANO IN OSPEDALE. Nelle ore successive, l’ottuagenario è stato soccorso da un vicino di casa che ha accompagnato il ferito in all’Ospecives di Monselice, dove gli sono state diagnosticate lesioni guaribili in 15 giorni. La brutale rapina è stata denunciata ai carabinieri di Casale di Scodosia, che indagano unitamente ai militari del Norm.

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La trascina fuori da locale e la stupra

Un cittadino marocchino, Bouchaib Graich, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Legnago (Verona) con l’accusa di violenza sessuale. Il fatto risale allo scorso ottobre, quando una ragazza residente a Montagnana (Padova) denunciò ai carabinieri di essere stata vittima di violenza da parte di un immigrato. La giovane, ancora sotto choc, ricordava solo di essere andata in un locale a Villa Bartolomea (Verona) e poi di essersi ritrovata nel cuore della notte in auto con un uomo che l’aveva trascinata fuori e violentata. Le indagini dei militari dell’Arma hanno permesso di individuare il presunto responsabile dello stupro, che è stato arrestato.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/14-marzo-2015/abuso-una-giovane-padovana-arrestato-cittadino-marocchino-2301110551684.shtml

Le chiedono il biglietto: nigeriana prende a morsi i controllori

Li ha mandati all’ospedale

Selvazzano(provincia di Padova) – Donna nigeriana morde e graffia due controllori sull’autobus numero 10, a Caselle di Selvazzano. Tutti e tre finiscono all’ospedale.

La donna, di 25 anni, fra l’altro è incinta. Pare che non avesse gradito i controlli. Sprovvista di biglietto, ha reagito perdendo il controllo e aggredendoli quando le stavano per fare la multa. Li ha riempiti di graffi al collo e ne ha pure morso uno dei due.
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/03/09/news/nigeriana-morde-e-graffia-i-controllori-in-tre-all-ospedale-1.11012524?&ref=fbfmp
Che vergogna che si lascino aggredire continuamente ( in tali modi bestiali, peraltro) i pochi controllori che hanno il coraggio di chiedere il biglietto anche a questi individui. Non è cosa da paesi civili. E speriamo bene che i due uomini non prendano anche qualche malattia.

Padova: controlli nei campi nomadi, staccati 40 allacci abusivi

Con il mese di febbraio si sono chiusi i controlli, effettuati dagli agenti della Ses con personale dell’Enel, in 14 campi nomadi di Padova, finalizzati a verificare eventuali manomissioni o furti di energia elettrica a danno della società erogatrice. Dagli accertamenti non sono emerse manomissioni ai contatori di energia elettrica, tuttavia sono stati riscontrati prelievi di energia su fornitura straordinaria priva di contratto, nonché morosità. La polizia locale ha quindi provveduto a staccare 40 allacciamenti abusivi.

I CAMPI NOMADI CONTROLLATI. Di seguito i provvedimenti: in via Cascino, stacco di un’utenza priva di contratto; in via Ceron, stacco di un’utenza priva di contratto; in via Querini, stacco di 2 utenze prive di contratto; in via Madonnina, stacco di 7 utenze e contestuale ripristino di 4 utenze previo pagamento; in via Bassette, stacco di 4 utenze e contestuale ripristino di un’utenza previo pagamento; in via Cà Manzoni, stacco di 14 utenze prive di contratto; in via Rispoli, stacco di 3 utenze prive di contratto; in via San Giacomo, stacco di un’utenza priva di contratto; in via Polveriera (2 campi), stacco di 3 utenze prive di contratto: un’utenza non è stata staccata, nonostante la scadenza del contratto, in quanto all’interno di una roulotte vi era una persona in età avanzata collegata ad apparecchi elettromedicali; in via Chioggia, stacco di un’utenza priva di contratto; in via Mincio (2 campi), stacco di 3 utenze prive di contratto; in via Ferrero, nessuna anomalia.

SAIA. “Abbiamo voluto controllare nuovamente tutti gli allacciamenti dei campi nomadi – spiega l’assessore alla Sicurezza Maurizio Saia – per verificare eventuali manomissioni o furti di energia elettrica a danno della società erogatrice. Non abbiamo rilevato manomissioni, ma molti prelievi di energia privi di contratto e alcuni casi di morosità per i quali l’ente ha provveduto a sospendere l’erogazione. Chi riceve un servizio deve pagarlo, non sono concesse deroghe né privilegi”.

L’OPERAZIONE PRECEDENTE. Lo scorso dicembre gli agenti della polizia locale avevano staccato venti allacciamenti alla rete elettrica: cinque in via Bassette, undici in via Ca’ Manzoni, una in via Ceron, una in via Cascino e due in via Querini. Gli abusivi avevano stipulato contratti a nome di inesistenti cantieri edili. Una volta pagata l’installazione, le successive bollette erano state “cestinate”.

http://www.padovaoggi.it/cronaca/campi-nomadi-padova-staccati-allacciamenti-abusivi-enel-febbraio-2015.html

Padova: Polizia locale chiude negozio etnico, era abusivo

PADOVA – Gli scaffali colmi di alcolici posti sotto sequestro dalla polizia locale insieme a tutto il negozio Il negozio di vicinato all’Arcella il suo bel giro di clienti lo aveva. Peccato che fosse abusivo. Di qui il sequestro dell’esercizio commerciale e dei prodotti in vendita e la multa di 5mila euro al titolare per apertura abusiva di esercizio di vicinato. L’altro pomeriggio i clienti abituali erano giunti al negozio puntuali per “l’ora di apertura”. Ma davanti alla saracinesca ancora abbassata hanno trovato gli agenti della polizia amministrativa della polizia locale, coordinata dal commissario Monica Cotar. Il giorno prima proprio a quel negozio etnico era stato notificato un provvedimento di chiusura immediata dell’attività emesso dal Settore Commercio, dopo aver accertato che l’impresa pur essendo stata cancellata d’ufficio dal Registro della Camera di Commercio per fallimento, continuava ad operare abusivamente. Gli agenti durante l’accertamento avevano trovato il negozio chiuso. Ma non convinti, hanno deciso di aspettare un po’. E dopo un’oretta, hanno visto che un piccolo gruppo di extracomunitari si stava radunando davanti al negozio presumibilmente in attesa dell’apertura. Infatti, di lì a poco, giungeva sul posto ad aprire il negozio una donna, successivamente identificata come la moglie del titolare. Immediato l’intervento degli agenti che prima identificavano i clienti del negozio (tutti in possesso di regolari documenti, e perciò subito allontanati) e poi procedevano al sequestro amministrativo del locale e dei prodotti in vendita, soprattutto bottiglie di alcolici (alcune centinaia esposte sugli scaffali o conservate nel vano magazzino) ponendo i sigilli a porte e serrande.

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/PADOVA/padova_negozio_etnico_abusivo_sequestro/notizie/1222143.shtml

Coppia africana pesta a sangue commessa

PADOVA. Picchiata fino a farla finire al pronto soccorso. Le hanno strappato i capelli, l’hanno schiaffeggiata, fatta cadere a terra e presa a calci e pugni sulla pancia. Il tutto sotto gli occhi increduli di una collega.

La vittima è una commessa cinese del negozio d’abbigliamento “Grandi Magazzini” di via Tommaseo. I suoi aggressori sono invece una coppia di giovani, lei nordafricana sui vent’anni, lui probabilmente nigeriano sui trenta. L’aggressione è avvenuta ieri mattina attorno alle 9. Le due dipendenti cinesi stavano raggiungendo lo store di via Tommaseo per l’apertura, quando hanno notato in lontananza la coppia.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/03/04/news/commessa-pestata-davanti-al-negozio-1.10977442

Ubriaco ‘abbatte’ ciclista e fugge: nullafacente e con precedenti

Ubriaco al volante, ha urtato un 40enne in bici senza fermarsi a prestargli soccorso. Raggiunto in seguito dai carabinieri, li ha aggrediti.
OMISSIONE DI SOCCORSO. Un moldavo di 49 anni, pregiudicato e nullafacente, è stato arrestato, giovedì, in largo degli Obizzi ad Albignasego. I militari gli hanno stretto le manette ai polsi per resistenza a pubblico ufficiale ed omissione di soccorso.

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Organizzava ‘viaggi’ per sedicenti profughi

PADOVA. Il 27enne somalo Alì Hassan Hassan, da qualche anno residente a Padova, non è riuscito a fuggire come invece hanno fatto due suoi compari e gli agenti della Polizia ferroviaria di Mestre lo hanno arrestato due giorni fa e ieri il pubblico ministero Stefano Ancilotto ha chiesto la convalida per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Ad attirare i poliziotti nella piazzetta antistante la stazione ferroviaria di Mestre, l’altra sera, è stata una lite in cui erano coinvolte almeno sette-otto persone: quando sono arrivati i poliziotti, in tre hanno subito cercato di fuggire, ma uno di loro, Hassan, è stato bloccato.

Altri quattro si sono fatti tranquillamente accompagnare negli uffici della Polizia: il primo problema, per gli agenti, è stata la lingua. Hassan l’italiano lo parlava bene, mentre gli altri quattro non ne conoscevano una parola, così hanno dovuto cercare e attendere l’arrivo di un interprete per riuscire a ricostruire quello che era accaduto.

Con il suo aiuto, finalmente, gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze dei quattro somali che altro non erano che altrettanti clandestini ai quali Hassan aveva o, meglio, doveva organizzare il viaggio per arrivare in Norvegia.

Quella, infatti, era la loro meta e il somalo arrestato, dopo avergli fatto avere documenti d’identità fasulli, aveva acquistato i biglietti del treno, ma quando i quattro hanno scoperto che avrebbero potuto arrivare soltanto a Vienna, i ticket erano fino alla stazione della capitale austriaca, hanno protestato e ne è nata la lite interrotta dall’arrivo degli agenti della Polfer.

I quattro clandestini hanno raccontato il loro calvario: hanno spiegato di aver pagato ben seimila dollari per raggiungere l’Italia, qui ne avrebbero dovuto versare altri cinquemila per arrivare in Norvegia, ma avevano finito il denaro e, allora, avevano chiesto ai parenti di spedire in Italia la cifra che era necessaria con l’impegno di versarla all’organizzazione alla quale si erano affidati per raggiungere la loro meta. Poi, però, hanno scoperto che avevano deciso di aiutarli ad arrivare soltanto fino a Vienna e poi dei lasciarli al loro destino. Per questo si erano arrabbiati e avevano cominciato a litigare con Hassan e gli altri due.

Hanno raccontato di essere partiti dalla Somalia e, attraversando il deserto, di essere arrivati in Libia, da dove sono partiti per le coste italiani, attraversando il mediterraneo. Sbarcati in Sicilia erano stati accolti in un Centro per immigrati dove sono rimasti per alcuni giorni, ma da dove non era stato difficile allontanarsi. Raggiunto Napoli avevano contattato coloro che avevano organizzato il viaggio fino a Padova, dove ad attenderli c’erano Hassan e gli altri due, che li avevano accompagnati fino a Mestre.

Prima, però, avevano scattato le foto a tutti e dopo qualche giorno avevano fornito ai quattro altrettanti documenti falsi in modo che potessero viaggiare superando i controlli. L’ultima tappa doveva essere quella del viaggio in treno per attraversare tutta l’Europa per raggiungere la Norvegia, dove volevano fermarsi. Ma quella sera avevano scoperto che i biglietti erano soltanto fino a Vienna.

Lunedì, il giudice veneziano Giuliana Galasso interrogherà Hassan e deciderà se le testimonianze dei quattro clandestini sono sufficienti per convalidare il suo arresto. Nel frattempo, gli investigatori della Polizia cercheranno di risalire ai due complici del somalo dando loro un volto e un nome.
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/22/news/falsi-viaggi-ai-profughi-arrestato-somalo-1.10914054