Brescia: minacce, estorsione e rapine. Ecco i Rom della Cgil

12-10-2012

L’«arazzo» criminale intesseva trame complesse: i potenziali obiettivi delle truffe venivano selezionati scandagliando gli annunci attraverso un canale ipertecnologico come la rete internet, ma se la vittima si ribellava, la banda ricorreva a strumenti prosaici come minacce, estorsione o rapine. Epicentro della «cupola» specializzata nelle «stangate» ai proprietari di auto di lusso, suv e camper, il campo nomadi di Rezzato «Camafame» che ha anche dato il nome all’operazione. Qui erano accampati i sedicenti aspiranti acquirenti dei mezzi che, sciorinando una dialettica consumata, raggiungevano l’accordo per la compra-vendita sancito dal versamento di un acconto del 10%. Le parti si davano poi appuntamento per definire il passaggio di proprietà, ma a quel punto i venditori, con la scusa di ritirare il saldo, venivano attirati nel campo nomadi. Qui i rom si impossessavano dell’auto con le minacce. In altri casi la sottrazione era giocata sul filo degli equivoci: sventolando un contratto-truffa fatto sottoscrivere al proprietario, i rom «sequestravano» il mezzo sostenendo che l’anticipo pagato fosse il prezzo pattuito per l’acquisto. Anche in questi casi, le proteste della vittima venivano soffocate con pesanti minacce: il venditore veniva accerchiato dai rom e fatto fuggire. Le automobili venivano poi esportate o molto più spesso cannibalizzate e vendute pezzo per pezzo ad autofficine compiacenti. «Nel 2011 nella sola stazione dei carabinieri di Rezzato – ha spiegato il colonnello Marco Turchi comandante dell’Arma provinciale – sono state presentate tre denunce di furto, quattro di rapina, una per estorsione e cinque per truffa». Un bilancio specchio della complessità e della recrudescenza di un’attività criminale proseguita anche nel 2012. «Quest’anno – ha aggiunto Turchi – sono state presentate tre denunce per furto, cinque per rapina, una per estorsione e undici per truffa. Numeri che vanno moltiplicati, dato che altri episodi sono state segnalati anche da altri comandi». In due anni, la gang avrebbe razziato automezzi per un valore di 150 mila euro. Dopo un’indagine complessa condotta dal pm Paolo Savio, ieri è scattato il blitz: 50 carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Cesare Bonamartini. In manette sono finiti Cico Campos 23 anni, ritenuto il capo dell’organizzazione, Elvis Lecanovic 24, Jeffry Moramed 38 e Fabio Miros di 37. Altri 19 rom sono indagati a vario titolo.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/420171_estorsioni_e_furti_demolita_la_cupola_rom/

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