Stuprò nipote: lieve condanna

06-07-2012

Stupra nipote: “tribunale etnico” lo assolve e quello italiano lo condanna a soli 6 anni

BIBBIANO (Reggio Emilia) – Sei anni di reclusione: finisce con questa dura condanna (a voi pare una “dura” condanna, per aver stuprata una bambina diverse volte?), per mano del gup Antonella Pini Bentivoglio, la vicenda di un bracciante indiano 47enne che, per almeno tre volte in due anni, avrebbe fatto violenza al nipote di dieci anni. Una vicenda sulla quale è calata anche una pesante ombra di omertà: prima che scattasse l’indagine, nel 2009, la famiglia aveva allontanato l’uomo e poi, ottenuta la sua confessione in una specie di “processo privato”; lo aveva perdonato e protetto. Una protezione che è continuata fino alla fine del processo.
Nonostante i tentativi della famiglia di non far trapelare nulla, però, lo stato psicologico e fisico del bambino non era passato inosservato: le insegnanti avevano notato qualcosa, e avevano avvertito i servizi sociali. Le conseguenti indagini dei carabinieri avevano portato infine ad accertare l’accaduto. Il bracciante era stato arrestato all’inizio dell’anno, e ieri si è svolta l’udienza preliminare con rito abbreviato. L’uomo ha negato tutto, per poi ammettere di aver sbagliato: ha confessato di aver raccontato tutto ai familiari per paura di ritorsioni, ma le sue dichiarazioni in aula piuttosto confuse.
Il pm Valentina Salvi (che ha sostituito, in aula, la titolare dell’inchiesta, Maria Rita Pantani) ha chiesto una condanna a 6 anni di reclusione, e il giudice ha fatto sua questa richiesta.

http://www.reggionline.com/it/2012/07/06/bibbiano-violento-il-nipote-sei-anni-di-carcere-14336

In Italia esistono “tribunali etnici” dove si applica la legge della comunità immigrata interessata. A volte la Shar’ia a volte la legge indù. Inutile ricordare che, per queste culture legali, la donna è un oggetto.

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