Category: Vicenza

Ragazzino aggredito al parco da 3 africani: calci in bocca

Stava tranquillamente seduto su una panchina a maneggiare il suo smartphone quando è stato aggredito violentemente da una gang di coetanei. E’ successo ieri sera alle 19.30. Un sedicenne si trovava da solo nel parco pubblico di via Panizza a Vicenza intento a giocare al cellulare. Si sono avvicinati tre ragazzi, un magrebino e due di colore e hanno cominciato a malmenarlo per rubargli il telefono. Uno dei tre gli ha addirittura sferrato un calcio in bocca. Sono poi fuggiti in bicicletta. Il giovane ha subito avvertito la mamma e poi la Polizia che è intervenuta con una volante che si sta occupando della ricerca dei tre. Saranno determinanti le telecamere presenti in zona e che avrebbero ripreso l’accaduto e che probabilmente permetteranno l’identificazione dei malviventi minorenni. Per il giovane aggredito solo qualche contusione, fortunatamente non è stato necessario il ricovero in ospedale.

http://www.tviweb.it/vicenza-gang-aggredisce-ragazzino-calci-in-bocca-e-furto

‘Profugo’ arrestato 6 volte: il suo Paese non lo rivuole

In pochi tempo era diventato un volto noto, anzi notissimo, alle forze dell’ordine. R.S., 25 anni liberiano e rifugiato politico, era stato arrestato sei volte per spaccio e danneggiamenti ed aveva anche ottenuto un decreto di espulsione dal Paese: per i prossimi tre anni sarà in carcere

Dal 2008, anno del suo arrivo e del riconoscimento dello status di rifugiato politico, al 2013 era finito nei guai con la legge più volte tanto da meritare il rimpatrio. Scattata l´espulsione, però, il suo Paese si era rifiutato di riconoscerlo come proprio cittadino, e nel frattempo il Centro d’identificazione ed espulsione di Crotone dove si trovava era stato chiuso dopo una violenta protesta. R.S era così tornato in libertà e a Vicenza.

Come riportato da Il Giornale di Vicenza, R.S. la scorsa settimana era incappato in un controllo dei carabinieri, sorpreso dopo aver venduto una dose di hashish ad un cliente, ma il tribunale, convalidando l’arresto, meno di 24 ore dopo lo aveva rimesso in libertà, in attesa del processo. Appena tre giorni prima ancora un intervento della polizia: il liberiano avrebbe avuto una discussione con un sostenitore di Graziano Stacchio dopo la manifestazione per la sicurezza in Campo Marzo. Martedì ai giardini salvi l’ultimo arresto e la pena di 2 anni e nove mesi da scontare a San Pio X.

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Sorprende ladro: “Sono uno zingaro, so solo rubare”

VICENZA – E’ quanto ha risposto al vicentino che lo ha sorpreso all’opera dentro casa sua. Poi, naturalmente, ha estratto il coltello di ordinanza per tenere a distanza il proprietario e se n’è andato. E’ accaduto lunedì sera all’imbrunire nel quartiere Santa Bertilla, dove i cittadini si sentono costantemente minacciati dalla delinquenza. I furti non si contano e a questi reati si aggiungono rapine e aggressioni. Un uomo di 45 anni stava rientrando a casa quando ha notato che all’interno c’era qualcuno. Gli ha domandato cosa stesse facendo e senza alcuna vergogna l’intruso ha risposto: “Sono uno zingaro, devo rubare”, scatenando le ire del proprietario di casa che senza pensarci due volte si è lanciato all’inseguimento del malvivente dopo che questi, con un balzo, aveva cercato di dileguarsi.
Inseguimento che è durato qualche centinaio di metri, fino a quando il ladro si è voltato verso il suo inseguitore minacciandolo con un coltello. A quel punto l’uomo non ha potuto far altro che allertare la polizia. Gli agenti sono giunti di li a poco sul luogo del fatto ma dello zingaro non vi era più traccia; si suppone che fosse atteso nelle vicinanze da alcuni complici a bordo di un’automobile.

Non fa scalpore (forse neppure notizia) che un giovane balcanico s’intrufoli in una casa per rubare, ma che rivendichi il suo status di predatore sulla base dell’etnia è il segno di una pericolosa deriva.

http://www.lapiazzaweb.tv/cronaca-vicenza/7075-scopre-un-nomade-in-terrazzo-e-viene-minacciato-con-un-coltello

Nomade nullatenente possiede 61 auto e case

La sua dichiarazione dei redditi e quella dei suoi famigliari, negli ultimi anni era stata prossima allo zero, eppure L.H., 26 anni senza fissa dimora, possedeva 61 veicoli e immobili sul lago di Garda.

Domiciliata per alcuni anni in città, nomade, la ragazza possedeva un patrimonio illecito che comprendeva anche alcune auto di lusso: BMW e Audi da 60-70 mila euro. Impossibile, al meno per il momento, comprendere come la donna abbia potuto comprare un tale parco macchine, di cui ora gli inquirenti hanno chiesto il sequestro ai fini della confisca.

Come riportato da il Giornale di Vicenza, la scoperta del “tesoro nascosto” è avvenuta durante un’indagine della questura di Milano e della polizia locale meneghina. La 26enne, dopo aver abitato per molti anni nei campi di via Ca’ Balbi e in Riviera Berica a Vicenza, si era trasferita nel capoluogo lombardo. Il suo nome era spuntato molte volte nell’inchiesta che ha puntato i riflettori su truffe e furti commessi da un gruppo di nomadi nello scorso anno.

Le indagini hanno evidenziato come spesso gli autori materiali degli illeciti intestassero ad altri, parenti o amici, i beni comprati con i proventi dei reati. L’ipotesi è che sia accaduto lo stesso con la nomade vicentina. La 26 enne, con alcuni precedenti di scarso rilievo, è stata indagata per riciclaggio, ma la sua posizione è stata rapidamente stralciata. Non vi erano prova, infatti, che lei fosse a conoscenza del fatto che i soldi con i quali acquistava i mezzi fossero di provenienza illecita e secondo la procura meneghina, la ragazza sarebbe stata anche una prestanome. Alcuni dei veicoli a lei intestati sarebbero, infatti, stati utilizzati in alcune rapine, ma, ad ogni reato avvenuto in Lombardia, lei avrebbe potuto giustificarsi raccontando di essere in un altra città al momento del reato. Seguendo lo stesso filo d’indagine la procura ha richiesto il sequestro di altri beni tra cui alcuni appartamenti sul Lago di Garda.

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Razziavano negozi di bici

All’alba oggi i carabinieri della città del Grappa hanno arrestato Adrian Iuzu, moldavo classe 1991, il suo connazionale Vasile Racovita, 1992 e l’ucraino Oleh Bucheuskyy, ucraino, classe 1975. I primi due, protagonisti del colpo a Pove, sono rinchiusi nel carcere di Vicenza, mentre al terzo, sono stati concessi i domiciliari nella sua casa di Lissone (Milano). Della banda farebbero parte altri elementi (un terzo uomo è infatti visibile nei video di uno dei colpi e non si tratta di Bucheusskyy) che potrebbero venire indentificati nel prosieguo del lavoro degli inquirenti.

http://www.ilgazzettino.it/VICENZA-BASSANO/BASSANO/banda_biciclette_carabinieri_arresti/notizie/1231523.shtml

Vicenza: Per combattere lo spaccio dilagante, arrivano le ronde

Le tre telecamere da poco in via Gorizia non bastano ai residenti della zona, stanchi di convivere con spacciatori e sbandati che affollano la via. ( giusto un paio di articoli ‘en passant’:http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/nigeriano-arrestato-per-spaccio-aveva-285-grammi-di-marijuana-il-giornale-di-vicenza/; http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/17-settembre-2014/rissa-immigrati-machete-paura-centro-vicenza-230153033661.shtml).

Il comitato Piazza Castello in un mese ha raccolto 1500 firme per denunciare la situazione sempre più senza controllo di viale Roma e via Gorizia.
Secondo i cittadini a nulla sono serviti i diversi tentativi comunali di mantenere vigilata la zona: pattugliamenti, telecamere, la sorveglianza dei carabinieri in pensione, non sembrano aver sortito alcun effetto sulla popolazione criminale che ha fatto delle due vie uno dei punti principali dello spaccio vicentino.

Una raccolta firme che suona come

un ultimatum per il Comune: se la situazione non cambierà nelle prossime settimane, pronte le ronde dei cittadini.

«Abbiamo raccolto le firme puntando su una petizione con la speranza di essere ascoltati dal sindaco, dal questore e da tutte le forze dell´ordine; ci siamo messi in contatto anche con altri comitati», ha spiegato William Rigon, storico portavoce dei commercianti della zona, al Giornale di Vicenza.
« Non si può permettere che questa città rimanga nelle mani di spacciatori, dove esistano zone franche in cui risolvere il problema è diventato impossibile
http://www.vicenzatoday.it/cronaca/vicenza-arrivano-le-ronde-in-via-gorizia.html

Marocchini distruggono auto parcheggiate: aggredito italiano che li affronta

BASSANO – Samir Boudersi, 20 anni, marocchino, questa volta è stato arrestato per danneggiamento aggravato, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Ne danno notizia i carabinieri di Bassano.
All’una di venerdì notte il nordafricano, già denunciato di recente a seguito di una rissa in stazione, è stato sorpreso assieme a due altri giovani mentre danneggiava alcune automobili parcheggiate in via Brocchi. Finestrini e specchietti rotti e carrozzerie ammaccate è quanto i tre hanno lasciato dietro di sé, finché sono stati affrontati dal proprietario di una delle auto. Che però se l’è vista brutta di fronte a un Boudersi infuriato, tanto da prodursi in insulti e atteggiamenti aggressivi anche fuori dalla caserma dei carabinieri, a cui il bassanese si era rivolto per riferire l’accaduto. Il marocchino è stato fermato da una pattuglia, arrestato e condotto in carcere a Vicenza.

http://www.lapiazzaweb.tv/cronaca-bassano/6919-danni-alle-auto-e-insulti-ai-carabinieri-marocchino-in-manette

‘Moldava’ tenta di rapire due bimbi in una mattinata

Vicenza – La donna, una 37enne di origine moldava, ha agito nel centro storico di Vicenza.
I fatti risalgono a questa mattina.
La 37enne dapprima ha cercato di afferrare un bimbo, mentre questo si trovava su un passeggino spinto dalla mamma. Le urla di quest’ultima, mentre si divincolava e spingeva lontano la 37enne, hanno attirato le attenzioni dei passanti che hanno chiamato il 113.
Nel frattempo, la moldava si è allontanta e ha puntato un altro bimbo in passeggino, tentando un nuovo rapimento. Quando la pattuglia è arrivata sul posto, la donna è apparsa in stato di alterazione.
Bloccata, è stato deciso di portarla all’ospedale per accertamenti, ed è ora ricoverata nel reparto di Psichiatria del San Bortolo.
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2015/02/27/tenta_di_rapire_due_bimbi_dal_passeggino_fermata_e_ricoverata_in-5-409658.html

Depenalizzazioni: Africano arrestato due volte in due giorni

Pochi giorni fa era stato arrestato per ricettazione e ieri è stato fermato nuovamente perché responsabile di una rapina. Tutto è successo ieri sera a Schio quando un ragazzo minorenne di Malo è stato rapinato. Il giovane ha chiesto l’aiuto dei carabinieri di Schio che sono intervenuti al sottopassaggio di Porta Venezia e ha riferito di essere stato avvicinato da due individui di origine magrebina che lo hanno aggredito spingendolo a terra. I due poi hanno rubato la sua moto, il portafoglio e il cellulare scappando in sella al mezzo.

I militari hanno subito avviato le indagini servendosi anche delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e delle testimonianze di alcune persone che avevano assistito alla scena. Uno degli autori della rapina è stato riconosciuto dal ragazzo il giorno dopo, quando si è presentato in caserma per formalizzare la denuncia e casualmente ha visto sul giornale la foto del magrebino che lo aveva rapinato: Marouen Alayete, 27enne tunisino, in Italia senza fissa dimora.

I carabinieri hanno così avviato le ricerche e hanno trovato il malvivente in centro a Schio mentre passeggiava e lo hanno portato in caserma. Per lui è stato disposto il fermo per rapina ed è stato condotto nel carcere di Vicenza. Il suo complice è al momento ricercato. Alayete era già stato arrestato il 24 febbraio con l’accusa di estorsione dopo che, insieme a un marocchino, aveva rubato la bicicletta ad un 16enne a Schio e gli aveva proposto di consegnargli 70 euro per riavere la bici.

http://www.vicenzareport.it/2015/02/schio-tunisino-arrestato-per-seconda-volta-in-pochi-giorni/

Zingari assaltano gioielleria con kalashnikov: benzinaio eroe ne uccide 1

NANTO. ORE 16.29 IL BENZINAIO: “NON VOLEVO UCCIDERE”. È tornato a rifornire di carburante auto e camion dopo l’inferno di ieri sera, il benzinaio che a Ponte di Nanto ha sparato contro i malviventi, probabilmente uccidendone uno, che avevano assaltato una gioielleria. «Non sono un eroe nè un giustiziere – ha detto parlando oggi con i giornalisti – ho agito d’istinto pensando alla povera commessa sola, che potrebbe essere mia figlia, che già due anni fa aveva subito una rapina. Prima ho urlato poi sono salito in casa a prendere il fucile ho sparato in aria poi quando uno di loro è venuto verso di me con il mitra in mano ho mirato alle gambe per difendermi. Non volevo certo uccidere». Da quanto si è appreso in ambienti giudiziari, l’uomo dovrebbe presto essere indagato per eccesso di legittima difesa. Un atto dovuto per permettergli, attraverso il suo legale Lino Roetta, di assistere a prove irripetibili, come l’autopsia. Dell’esame autoptico sul corpo del bandito morto verrà incaricato il medico legale Vito Cirielli dell’istituto di medicina legale di Verona. L’azione criminale di ieri intanto ha convinto il titolare della gioielleria Roberto Zancan, 52 anni ad abbassare definitivamente la saracinesca. «Non posso che ringraziare l’amico benzinaio – ha osservato Zancan – ha fatto ciò che andava fatto. Purtroppo ora non ci resta che chiudere l’attività. Non si può andare avanti in questo modo ma non abbiamo alternative contro la violenza criminale».

ORE 16.10 IDENTIFICATA LA VITTIMA. È stato identificato il bandito rimasto ucciso ieri nel tentativo di rapina ad una gioielleria nel vicentino. Si tratta di un nomade 41enne, Albano Cassol, nato a Vicenza. Lo ha comunicato il Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri. Il magistrato ha confermato inoltre l’inscrizione nel registro indagati, come atto dovuto, di Graziano Stacchio, il benzinaio che ha esploso alcuni colpi di fucile contro i banditi.

ORE 11.18 “HO SPARATO IO”. Nanto il giorno dopo la sparatoria. Il titolare dello store preso d’assalto dai rapinatori, Roberto Zancan ha commentato: “Non ne posso più chiudo tutto”, mentre il benzinaio Graziano Stacchio che aveva affrontato la banda con il suo fucile a pompa ammette: “Ho sparato io a quei malviventi, mirando alle gambe mentre uno di loro si era avvicinato con il Kalashnicov”.

ORE 10.09 Sarebbe stato verosimilmente ucciso da uno dei colpi sparati per legittima difesa dal benzinaio il rapinatore, non ancora identificato, trovato morto in un auto poco dopo il tentativo di rapina a una gioielleria a Ponte di Nanto nel tardo pomeriggio di ieri. Ne sarebbero convinti gli investigatori che nelle prossime ore torneranno ad ascoltare il gestore, alla presenza del pm Cristina Gava. Il benzinaio non è per ora indagato ma lo potrebbe essere nelle prossime ore come atto dovuto. Lo stesso magistrato ha effettuato un sopralluogo sul teatro della sparatoria davanti alla gioielleria Zancan. I carabinieri hanno accertato che i malviventi, due dei quali imbracciavano un kalashnikov, avrebbero esploso sette, otto colpi contro i tre sparati dal benzinaio. A quest’ultimo ieri sera ha portato la propria solidarietà il sindaco di Albettone, un Comune limitrofo, Joe Formaggio noto per aver confessato di dormire con il fucile accanto al letto. Alla vittima, abbandonata all’interno della Renault Laguna dai complici fuggiti su una A8, gli uomini della scientifica dell’Arma hanno rilevato le impronte digitali. Nell’auto sono stati recuperati alcuni bossoli, un piccone e una mazza da muratore. L’autopsia sarà disposta nelle prossime ore.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/1043143_rapina_spari_fuga_e_sangue_ucciso_giostraio_di_41_anni/