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Islam: è caccia agli agnellini da sgozzare e dissanguare vivi

ARZIGNANO (VI), Festa del Sacrificio islamica – La denuncia degli animalisti: un invasato ha tentato di investire due Guardie Zoofile
Il coordinamento protezionista vicentino: situazione fuori controllo. Stop alla deroga sull’uccisione senza stordimento.

GEAPRESS – L’anno scorso, nella stessa zona, le Guardie Zoofile dell’ENPA denunciarono due allevatori per i reati collegati alla vendita degli agnelli. Il riferimento era proprio la Festa del Sacrificio, ricorrenza molto sensita nel mondo islamico.

Non è appurato un collegamneto ma nei mesi successivi una sede dell’ENPA divenne oggetto di invio di minacce. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta lo scorso marzo: una testa di agnello grondante di sangue in un sacco nero dell’immondizia. Una minaccia che il Coordinamento non esita a definire di “stampa mafioso”.

Anche quest’anno, in occasione della Festa, le Guardie Zoofile hanno intensificato i controlli e sabato scorso sono stati per questo tenuti sotto controllo gli allevamenti di ovini di Arzignano. Si sarebbe così riscontrato come l’attività di vendita degli animali da dissanguare, peraltro in posti non autorizzati, sarebbe continuata sebbene in forma diversa. Stante quanto comunicato dal Coordinamento Protezionista Vicentino i poveri animali sarebbero stati legati e incaprettati. Poi, abbandonati nei fossati in prossimità di strutture come un depuratore o una cabina. Qui, l’acquirente di fede islamica sarebbe poi venuto a ritirarli. Appena le Guardie si allontanavano, il ritiro avveniva direttamente in mezzo ai campi, dove era stato portato il gregge.

In un caso, si è sfiorata la tragedia. Due Guardie, infatti, hanno seguito un Pick-up ed una vettura occupata da alcuni nord africani. Le due auto si sono arrestate in una stradina laterale. Nell’atto di spostare l’agnello incaprettato dal bagagliaio di una autovettura all’altra, l’intervento delle due Guardie. I due occupanti del pick-up, avrebbero a questo punto iniziato ad urlane. “Via!Via!”, avrebbero riferito nei confronti delle due Guardie innestando però la retromarcia. Le Guardie si sono così ritrovate in mezzo ai due veicoli e si sono per questo gettate nel fosso evitando il peggio. Fortunatamente l’auto è stata identificata e il guidatore riconosciuto.

Il via vai di acquirenti è però continuato, nonostante l’impegno di ben dodici Guardie Zoofile che hanno presidiato la zona per quasi tre giorni.

“Chi compra un agnello per scannarlo in casa – ha dichiarato Samantha Tistoni del Coordinamento Protezionista Vicentino – compie due reati previsti dalla legge 189/2004, uno di maltrattamento nel momento che lo mette nel bagagliaio incaprettato, il secondo reato è quello di quando lo uccide tagliandogli la giugolare presso la sua abitazione“. Critiche vengono ora sollevate per chi deputato alla vigilanza anche sanitaria. Sindaco e Polizia Locale, a detta di Samantha TIstoni, dovrebbe intervenire.

“Ora basta – ha esclamato renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento – la situazione è fuori controllo, è chiaro che fin tanto che esisterà questa deroga, questi reati verranno costantemente compiuti sotto i nostri occhi, grazie anche e soprattutto ad allevatori senza scrupoli, ma gli animali continueranno a subire questa orrenda morte. Come C.P.V. – ha aggiunto il portavoce – ci impegneremo a tutti i livelli in Italia ed in Europa per chiudere in fretta con questa pratica non prevista nella nostra comunità, che stà creando sempre più disagio anche tra la popolazione civile. Ritengo infine che il nostro paese abbia bisogno di altro, di crescere nella pace, a cominciare dal rispetto dei più deboli, quali sono ad esempio i poveri animali, sfruttati da sempre in tutti i modi dall’essere umano“.

http://www.geapress.org/allevamenti-2/arzignano-vi-festa-del-sacrificio-la-denuncia-degli-animalisti-un-invasato-ha-tentato-di-investire-due-guardie-zoofile/48361

Yemenita ucciso: era uno spacciatore

Nella casa e nell’auto dello yemenita i carabinieri hanno trovato 700 grammi di hashish, oltre a mille euro in contanti nascosti in un armadio. Cipolletta, che non aveva di che vivere essendo disoccupato da un paio di anni, ha ammesso davanti agli inquirenti di aver tirato avanti proprio grazie al denaro che il genero gli passava, e di aver saputo che i soldi erano frutto di un giro di droga.

“Il mio cliente e’ disperato, non si capacita ancora di aver ucciso il genero. Non capisce come possa essere partito il colpo di pistola. Tra l’altro non aveva neppure mirato. E poi e’ affranto, il suo piu’ grande dolore e’ di aver distrutto due famiglie, la sua e quella della figlia e di non poter piu’ vedere i nipotini a cui e’ attaccatissimo”. Cosi’ all’Adnkronos l’avv. Elena Peron, difensore di Salvatore Cipoletta, spiega lo stato d’animo dell’uomo che ieri sera ha ucciso con un colpo di pistola il genero di origini yemenita. A scatenare la tragedia e’ stata la volonta’ del genero di far assistere ai due figli piccoli al rito islamico del sacrificio di un agnello.

Proprio per evitare questa scena raccapricciante ai due bambini, il 53enne di origini napoletane aveva avuto una vivace discussione con il genero. Quindi, dopo essere andato via, era ritornato piu’ tardi a casa del genero e lo scontro si era scatenato nuovamente, con il giovane yemenita che avava sferrato un pugno in faccia al suocero. Alla vista del sangue, l’uomo ha tirato fuori la pistola per minacciarlo, ma dal revolver e’ partito un colpo, che non ha lasciato scampo. Subito dopo, Cipoletta era fuggito, entrando in un bar e chiedeno pero’ subito di chiamare i carabinieri, ai quali ha reso nel corso della notte una piena confessione. Gia’ alcuni anni fa tra i due c’erano stati litigi e scontri verbali, al Cipoletta non era mai andato bene che la figlia avesse spostato un giovane musulmano, e si fosse convertita alla fede islamica.

http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1332346/Vicenza–legale–mio-cliente-e–disperato–non-voleva-uccidere-il-genero.html

Famiglie miste.

Banda di rapinatori violenti, ma ‘multietnici’: magistrato li libera

Rapinatori violenti, ma liberi
Il Giornale di Vicenza
Si tratta di un ventiduenne di Zugliano, Michele Zito, residente in via Asiago, e del ghanese domiciliato a Dueville Adu Benjamin Nana Gyan, di 21 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Due picchiatori che, a sorpresa, rimangono in stato di altro »