Category: Venezia

Venezia: Rom minorenne entra in casa e ruba

Nomade minorenne sorpresa a rubare in abitazione a San Donà

VeneziaToday-7 ore fa
I soldi, però, non sono stati recuperati. Evidentemente perché erano in possesso dell’altra giovane riuscita a sfuggire all’agente. In virtù della fedina penale fino …

Serra di marijuana nell’appartamento Arrestato un 27enne – Nuova Venezia

Serra di marijuana nell’appartamento Arrestato un 27enne
Nuova Venezia
Nelle stesse ore, sono stati sempre i carabinieri di Spinea ad arrestare per furto un moldavo di 28 anno, T.P.: l’uomo è stato sorpreso dai carabinieri all’interno del supermercato Pam in via delle Industrie, mentre cercava di uscire con alcuni  

Albanese pesta bimba di 11 mesi e donna incinta perché non ci sono soldi in casa

PORTOGRUARO – Non trova i soldi, botte alla nipotina di 11 mesi, alla cognata incinta al quinto mese e alla vicina di casa. Tutte e tre sono finite in ospedale con ecchimosi e ferite, giudicate guaribili tra i 25 e 8 giorni, mentre lui, un operaio 27enne di Portogruaro, è finito in manette.

La piccola di 11 mesi ha riportato delle contusioni al volto e alle braccia che i sanitari hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Ad avere la peggio è stata donna in gravidanza, che è stata trattenuta in osservazione all’ospedale della cittadina del Lemene e ne avrà per quasi un mese. L’uomo, Dashamir Merkoqi di nazionalità albanese, è invece stato arrestato dai carabinieri diretti dal luogotenente Corrado Mezzavilla per i maltrattamenti in famiglia con le aggravanti, introdotte di recente, per aver picchiato la piccola, praticamente una neonata, e la cognata al quinto mese di gestazione.

Tutto è nato verso le 20.30 di giovedì nell’appartamento di via Mascagni che l’uomo condivide con la cognata, fratello e compagna nel rione residenziale di Portogruaro. Il ventisettenne si sarebbe lamentato perché non aveva trovato del denaro che custodiva in casa. Da qui la minaccia alla cognata di picchiarla se non fossero spuntati quei soldi. Ma lei non ne sapeva nulla, ed ha cercato di calmare l’uomo che, invece, è passato alle vie di fatto. Sono volate sberle, calci e pugni nei confronti della donna in gravidanza. La piccola di 11 mesi, terrorizzata di fronte alle botte date alla madre e alle urla, s’è messa a piangere, e anche per lei non c’è stata pietà.

A quel punto, udite le grida di aiuto è, intervenuta una vicina di casa che ha cercato di riportare alla ragione l’esagitato, purtroppo senza successo. Quella richiesta di soccorso è stata però sentita anche dalla strada, e gli abitanti che hanno allertato il 112. In poco tempo i militari della stazione sono intervenuti, riportando alla calma l’operaio e allertando il 118. I sanitari hanno quindi soccorso le tre malcapitate, portandole in ospedale.

L’uomo nella tarda serata è stato arrestato e quinditrasferito al carcere del Castello di Pordenone, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto a casa è arrivato anche il fratello del 27enne, che ora dovrà trovare una soluzione per quella convivenza oramai non più possibile.

Venezia: scontri tra italiani e immigrati alla festa, lacrimogeni

Risse, feriti, denunciati e un lacrimogeno
Nuova Venezia

Gli agenti, giunti sul posto, hanno accertato che la lite, sorta tra un gruppo di giovani italiani ed un gruppo di giovani dell’Est Europa, era ben presto sfociata in una rissa a suon di calci e pugni. Alla vista degli uomini in uniforme, il gruppo di stranieri tentava di allontanarsi di corsa, ma una parte si infilava in una calle chiusa che finiva su un canale. Nei pressi del chiosco, invece, venivano fermati due italiani. Nello stesso tempo, qualcuno raccontava ai poliziotti che un altro italiano era rimasto ferito da una coltellata ad un braccio. Quest’ultimo è stato poi rintracciato poco dopo in una calle vicina: è stato identificato per un 22enne veneziano, il quale soccorso da personale Suem è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Civile. Per lui una ferita all’avambraccio destro guaribile in una decina i giorni. Tra i protagonisti sono stati quindi identificati due albanesi di 23 e 18 anni, un kosovaro di 24 anni e due veneziani di 23 e 22 anni. Tutti sono stati condotti presso gli uffici della Questura per essere identificati e denunciati. In Campo Bella Vienna l’episodio più movimentato.

Maniaco africano si spoglia in mezzo ai bambini

Mestre, maniaco africano oggi via Piave 18 febbraio 2014

Probabile che lo spettacolino fosse iniziato già da qualche tempo. In questo caso, però, non c’era da pagare alcun biglietto. E’ tutto accaduto alla luce del sole. In via Piave. Fuoriprogramma a luci rosse pochi minuti prima di l’una e mezza martedì all’altezza dei quattro cantoni, quando un uomo di colore, non si sa per quale motivo, ha deciso bene di abbassarsi i pantaloni davanti a tutti per mostrare le proprie “grazie”.

L’allarme è stato lanciato dal conducente di un autobus Actv, che alla fermata ha visto che l’uomo aveva tutta l’intenzione di salire sul pullman e rendere così il suo show “itinerante”. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, che si sono messi sulle tracce dell’esibizionista, “rimbalzato” dall’autista.

Sul posto una volante della polizia, che però al termine delle ricerche in zona (sulla base anche di una sommaria descrizione fornita dal testimone) non avrebbe più trovato il malintenzionato, entrato in azione in un orario in cui uno dei crocevia principali della viabilità mestrina è molto affollato di lavoratori in pausa pranzo e di studenti che, suonata la campanella, tornano a casa in pullman. Per alcuni di loro martedì il viaggio si è colorato di tinte decisamente più hard.

Potrebbe interessarti: http://mestre.veneziatoday.it/esibizionista-maniaco-oggi-via-piave-18-febbraio-2014.html

Un consiglio a Veneziatoday: ci sono articoli di ‘costume’, e poi articoli seri. Chi ha scritto questo pezzo non si rende conto che un maniaco nudo in mezzo ai bambini non è ‘uno spettacolino hard’ sul quale ironizzare?

‘Nomadi’: arrivano in mercedes e molestano passanti

SPINEA. Cacciati da Mestre, ora i nomadi più aggressivi si spostano a Spinea e Mirano. Arrivano in macchina la mattina presto, stazionano diverse ore in centro, elemosinando, a volte con metodi invadenti, dai passanti, poi lasciano la città verso sera. A segnalarlo, in questo giorni, sono diversi cittadini, che sottolineano in particolare i metodi insistenti e importuni, a volte perfino aggressivi dei questuanti.
Il gruppo era stato nei mesi scorsi a Mestre, specie in zona corso del Popolo. Poi le proteste della gente hanno portato a una serie di azioni repressive di vigili urbani e polizia.
«Da alcune settimane», raccontano due mamme, «sono arrivati qui questi nomadi che hanno cominciato a chiedere soldi con insistenza ai passanti». Le segnalazioni in città sono però diverse: altri cittadini hanno denunciato la presenza di elemosinanti insistenti, a volte inopportuni, perfino violenti e ubriachi.
Il sindaco Silvano Checchin conferma l’aumento di presenze di accattoni in città nell’ultimo periodo, spiegando che le segnalazioni dei cittadini riguardano soprattutto la zona dei Bersaglieri, le Poste e alcuni parcheggi in centro. «Ho già chiesto a polizia locale e carabinieri di intensificare la sorveglianza, sfruttando il nuovo regolamento di polizia urbana che a Spinea vieta espressamente l’accattonaggio e lo sanziona. Puntiamo comunque alla prevenzione».
Rimane la novità, per nulla gradita ai cittadini e non solo di Spinea, di doversi accollare un problema che Mestre si è scrollata di dosso a fatica. Gli elemosinanti ora si spingono nell’entroterra, cacciati da Mestre dopo mesi di polemiche e proteste. L’allarme era stato lanciato già qualche mese fa anche dall’ex sindaco Claudio Tessari dopo che molti avevano lamentato la presenza dei nomadi perfino in chiesa durante i funerali, con elemosinanti invadenti e fuori luogo.
A Mirano non va meglio. Nonostante l’attivazione da alcune settimane del nuovo “Progetto lavoro”, con l’impiego di alcuni disoccupati incaricati della sorveglianza dei parcheggi, il Comune si trova a gestire ora un’ondata di questuanti in pieno centro, fuori dalle chiese o sotto i portici, soliti fermare i passanti, a volte addirittura bloccandoli, per chiedere la monetina. E nei parcheggi, comunque, il problema non è risolto, vista l’impossibilità di organizzare un servizio regolare continuativo.

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/02/08/news/invasione-dei-nomadi-a-mirano-e-spinea-1.8632648

Arrestato a piazzale Roma: aveva ingoiato un involucro di eroina – Il Gazzettino


Il Gazzettino
Arrestato a piazzale Roma: aveva ingoiato un involucro di eroina
Il Gazzettino
VENEZIA – Ha rischiato la vita per non farsi trovare in possesso dell’eroina che aveva con sè, ma è stato fermato in tempo dai poliziotti delle Volanti di Venezia. Nasreddhine Nadhi, tunisino di 38 anni, è stato arrestato per detenzione a fini di  

In giro per l’Italia con cadavere nel trolley: catturati immigrati indiani

Venezia 03 febbraio 2014 – Forse si nasconde in un approccio rifiutato il movente dell‘omicidio dell’iraniana Mahfab Ahadsavoji, 29 anni. Ne avrebbe compiuti 30 anni il 25 febbraio. Rajeshwar Singh, 29, fermato assieme alla fidanzata Gagandeep Kaur, 30, entrambi indiani e non iraniani come appreso in un primi momento, aveva fatto delle avance alla vittima, che lo aveva respinto. Quando il corpo, nudo, venne trovato nel canale al Lido, con solo una collana al collo, la polizia temette che sarebbe finita per diventare un ‘cold case’. L’autopsia stabili’ che la donna era stata strangolata e poi gettata in acqua. Uccisa il giorno prima del ritrovamento, intorno alle 14. Le impronte digitali hanno portato poi a identificare la donna, una costumista conosciuta nel suo paese che era ritornata in Italia due mesi fa per fare un corso di specializzazione all’Accademia di Brera. Condivideva una stanza con la coppia indiana, che in Questura a Milano ha detto di aver lasciato Mahfab a letto che stava ancora dormendo.

Quel giorno la vittima avrebbe dovuto lasciare la stanza per trasferirsi da una connazionale. Pero’ le telecamere a circuito chiuso della stazione ferroviaria veneziana ha immortalato i due indiani con un trolley e la testimonianza di un tassista lagunare ha chiarito che poco prima di mezzanotte del 27 gennaio i due stranieri gli avevano dato 500 euro per portarli fino a piazzale Loreto. Data la piega che le indagini stava prendendo, i due indagati si sono presentati alla ‘mobile’ con un avvocato riferendo di aver trovato Mahfab morta perché “aveva bevuto tanto whisky”, non sapendo che era stata già accertata la causa della morte per strangolamento. Così, messi alle strette dai poliziotti i due sono crollati e hanno confessato, riferendo tra l’altro di essere andati in treno a Lecco, con il cadavere della donna nascosto nel trolley, perché senza patente e senza auto, pensando di gettare il corpo nel lago, ma di aver desistito per la presenza di troppa gente in quella località. Così hanno deciso di spostarsi a Venezia, scaricando in laguna il corpo, pensando di essere al sicuro e di non venire mai scoperti. Ma le tracce che avevano lasciato dietro di loro erano troppe e alle due ‘Mobili’ e’ bastato ricomporre il puzzle per chiudere il caso.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2014/02/03/Iraniana-uccisa-Venezia-fermati-due-indiani_10005609.html

Rumeni fermati con cuccioli di pastore tedesco nel bagagliaio

Tre cuccioli di pastore tedesco, senza cibo ed acqua, sono stati trovati dalla Polstrada di Venezia in un bagagliaio di un’auto di uno straniero, che è stato denunciato. La polizia stradale, nell’ambito dei controlli nell’area di servizio Arino Est dell’autostrada A4, ha sentito dei guaiti provenire da un mezzo, in sosta nel parcheggio davanti al bar. Gli agenti hanno così chiesto al proprietario del mezzo di aprire il bagagliaio: dentro, assieme ai numerosi bagagli, c’era anche un “trasportino” con all’interno tre cuccioli di pastore tedesco, senza cibo ed acqua. E’ stato chiamato un veterinario il quale ha accertato che i cagnolini non erano idonei al trasporto, perché avevano meno di otto settimane. I cani erano inoltre sprovvisti di documentazione obbligatoria, non vaccinati e privi di microchip di identificazione. Lo straniero è stato denunciato per maltrattamento di animali, mentre i tre cagnolini, di colore nero focato, tutti del peso di poco più di tre chili ciascuno, sono stati affidati alle cure dell’ambulatorio veterinario dell’Asl, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.nelcuore.org%2Fblog-associazioni%2Fitem%2Fvenezia-tre-cuccioli-senza-cibo-e-acqua-trovati.html&ei=GcLqUrWsBMaVywOwpoH4CQ&usg=AFQjCNEuta8FP5aApnukGP0UI6WatbJtWg&sig2=woap8N-kDKp2Gvj3H862Gw&bvm=bv.60444564,d.bGQ

Venezia: venditori abusivi aggredisco turisti

Si trovavano in una delle piazze più belle del mondo. Come ogni giorno migliaia di turisti come loro. Venerdì pomeriggio verso le 17, infatti, all’altezza dell’ala napoleonica, i visitatori sono stati aggrediti da due venditori di grano abusivi cingalesi.

Come riporta il Gazzettino, infatti, tutto ruoterebbe attorno a una banconota da dieci euro cui avrebbe dovuto seguire un resto. Mai arrivato. I due turisti sono stati avvicinati dagli abusivi, che hanno messo del grano nelle mani della moglie. Per attirare i piccioni. Arrivati i pennuti, con relativi sorrisi della coppia, è scattata la richiesta dei soldi. Cui la donna ha cercato di assolvere tirando fuori dal portafoglio la banconota da dieci euro. Consegnandola al venditore di grano.

A quel punto la signora era convinta che avrebbe ricevuto il resto. Invece nulla di tutto ciò. La banconota le sarebbe stata strappata dalla mano. Da lì è scaturita la discussione, cui sarebbe seguita anche una colluttazione. Il primo a intervenire un commerciante con negozio vicino al caffé Florian, attirato dalle grida della turista. Al ché l’uomo che si era preso i dieci euro, capito che era meglio tagliare la corda, si è dileguato. Il “collega”, invece, è stato bloccato da un poliziotto di quartiere in servizio di vigilanza assieme a due militari dell’esercito nelle vininanze dell’Hard Rock Café.

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