Category: Venezia

Nomadi accerchiano commerciante: pestato

Ancora un’aggressione ad un commerciante, ancora un intervento della Polizia per gestire una situazione che ora sta diventando davvero preoccupante. Nel mirino di una baby gang c’è sempre il negozio di frutta e verdura “Bottega Verde” di via della Rinascita a Marghera, gestito da alcuni bengalesi. Come riporta la stampa locale, un gruppetto di nomadi minorenni o neomaggiorenni da tempo bazzica attorno a quell’attività e vuol fare la voce grossa: pretende di servirsi gratis, offende, alza le mani.

Erano una decina, ubriachi o comunque alterati dall’assunzione di qualche sostanze, martedì sera verso le otto. Hanno puntato un commerciante con il solito tono sprezzante, ma l’arrivo della Polizia (allertata anche da alcuni vicini) ha consigliato ai ragazzini di starsene alla larga. Storia chiusa? Nemmeno per sogno.

Mezzora dopo sono tornati e dalle parole sono passati ai fatti: uno di loro ha sferrato un pugno ad un dipendente 34enne, a nessuno importava di essere già sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine. Molti di questi ragazzini sono già stati fermati e identificati nelle scorse settimane dopo episodi simili, ma non si fermano. I bengalesi hanno paura, l’azione dei nomadi potrebbe essere legata ad uno scontro tra clan scoppiato oltre un anno fa.

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Marocchino tenta di strangolarla

Ubriaco e sotto l’effetto di stupefacenti. Del tutto fuori controllo. Paura per una giovane quando all’improvviso non si è trovata davanti suo marito, bensì una belva. Capace solo di usare la violenza al posto del dialogo. Così in un appartamento di via Miranese è andata in scena l’ennesima aggressione nei confronti di quella ventenne catapultata ormai da troppo tempo nell’incubo. Il suo compagno la strattona, la colpisce, alla fine le mette le mani al collo. Stringendo la morsa finché, con la forza della disperazione, la giovane non riesce a divincolarsi dalla presa. Non era la prima volta che il coniuge, un 24enne suo connazionale marocchino, la trattava come un oggetto e sfogava le proprie frustrazioni su di lei.

Tutto andava bene per sbottare, per offendere e alla fine alzare le mani. Al punto che la giovane aveva già deciso di rivolgersi a un centro anti violenza e nei prossimi giorni avrebbe dovuto avere il primo colloquio. Nel suo passato non ci sono stati regali o fiori, bensì coltelli puntati dritti verso di lei perché magari il pranzo non era ancora pronto, o per qualsiasi altro futile motivo che aveva fatto scattare il compagno, alle prese con problemi di stupefacenti e incline pure all’alcol.

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Venezia: donna aggredita da due ‘nomadi’ ospiti del Comune

MARGHERA. Ennesima rapina da parte di due donne in auto – descritte dalle vittime come nomadi – che si avvicinano alle persone e, con la scusa di chiedere l’ora o un’informazione su una tale strada, si impossessano dei preziosi indossati dalla loro vittima. L’ultimo episodio è successo sabato mattina verso le 11.30 in via Pasini, nei pressi del civico 64, quindi nel tratto compreso tra via Gesù del lavoratore e via Don Orione, a Marghera.

La donna stava passeggiando lungo la strada quando è stata avvicinata da una coppia di donne – non è chiaro se ci fosse anche un uomo – a bordo di un’auto grigia. Le due donne le si sono avvicinate e, con la solita scusa di chiederle un’informazione per raggiungere una certa località, le hanno afferrato la collanina d’oro che portava al collo, strappandola e rubandogliela. A dare l’allarme è stata un’altra signora, che ha assistito alla scena e ha raccolte le grida d’aiuta della donna rapinata, e sotto choc. Sul posto sono intervenute le volanti della polizia, ma delle due rapinatrici ovviamente non c’era più traccia. La vittima del furto è solo riuscita a descriverle come due zingare, a bordo di un’auto grigia – ma non sarebbe riuscita a identificare il modello – poi scappate in direzione dell’area dei centri commerciale, dove l’auto si è mescolata in mezzo a centinaia di altre in occasione del primi acquisti di Natale. Del caso, e di altri simili, si sta occupando la Squadra mobile.

Molti gli episodi successi in città e nei comuni della provincia negli ultimi mesi. Pochi giorni fa, con la stessa scusa, è stato fermato un settantenne in via Matteotti, a Spinea, non lontano dal cimitero: per ringraziarlo per l’informazione le due donne gli volevano regalare un braccialetto, e avevano cominciato a toccarlo e circondarlo, con l’obiettivo di vedere se portava preziosi ai polsi o al collo. Capito l’inganno, l’uomo – che con cortesia si era formato a fornire le indicazioni stradali richieste – è riuscito a divincolarsi e ad allontanarsi, mettendo in fuga il gruppetto. L’ultima rapina in città risale a giovedì sera, in via Monte San Michele. Erano le 20 quando una 51enne aveva parcheggiato l’auto per andare a trovare la madre. Ma nel momento in cui aveva aperto la portiera e stava per scendere è stata aggredita da una coppia di nord africani che le ha afferrano la borsa che la donna aveva appoggiato sul sedile del passeggero. Lei si era messa di mezzo, finendo per essere trascinata sulla strada, fuori dell’abitacolo. A dare l’allarme era stata una residente che si era affacciata alla finestra dopo aver sentito le urla di richiesta di aiuto della donna. Nella borsa rubata 400 euro in contanti e le carte di credito.

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/12/15/news/bloccata-da-due-donne-rapinata-della-collana-d-oro-1.10502072

Marocchino spacciava davanti alla scuola

 

I genitori ci hanno visto giusto. Quel giovane sui vent’anni che bazzicava per parco Ponci a Mestre in orario di uscita degli studenti dalle scuole non era lì per salutare qualche amico. E nemmeno perché era ripetente. Lui in centro a Mestre ci arrivava per fare soldi vendendo la droga ai ragazzini. Anche minorenni. Dopo alcuni giorni, infatti, la sua presenza aveva iniziato a far interrogare i genitori che andavano a prendere i propri figli.

Quel giovane di colore prima non lo si era mai visto, poi tutto d’un tratto è comparso. Parlottando in maniera veloce con alcuni giovani, per poi subito riprendere la propria strada. Un comportamento strano, che quindi ha indotto qualche adulto a chiedere conto ai carabinieri. I quali hanno fiutato che lì ci potesse essere qualcosa di losco.

 

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Va a trovare l’anziana madre malata: aggredita e derubata

MESTRE – Una serata da “Arancia meccanica” quella vissuta da una donna in pieno centro a Mestre. Lei, 51 anni, stava andando a trovare l’anziana mamma in via Monte San Michele. Ha parcheggiato la sua auto verso le 20, ha raccolto le chiavi e il cellulare infilandoli nella borsetta accanto al portafolgio e ha aperto la portiera per scendere.

Ha fatto solo a tempo a mettere un piede sull’asfalto che si è sentita strattonare la borsa. Due uomini, infatti, l’avevano adocchiata mentre lei parcheggiava e la teneva sul sedile passeggero lato guida.L’uomo ha tirato con forza, tentando anche di infilare le mani nella borsa. Ma la donna si è opposta con tutte le sue forze. A questo punto anche il secondo bandito è intervenuto, tirando la borsa e trascinando la donna sull’asfalto.

La loro vittima si è ferita alle mani e alle ginocchia mollando la borsetta. I due uomini a questo punto l’hanno rapidamente rovesciata sul marciapiede, hanno preso il portafoglio in cui c’erano 400 euro, e sono scappati.La loro vittima ha urlato con tutte le sue forze e proprio le sue grida hanno allarmato alcuni residenti della via che hanno subito chiamato il 113.La sala operativa della questura ha inviato una volante che è arrivata in pochissimi minuti. Gli agenti hanno prestato le prime cure e raccolto la descrizione degli aggressori (una coppia di balordi di carnagione scura) e si è messa sulle loro tracce.

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/12/12/news/va-a-trovare-la-mamma-rapinata-in-pieno-centro-1.10483527

Spacciatori maghrebini e cliente italiana aggrediscono agenti: denunciati..

Sono stati sorpresi dagli agenti del reparto di prevenzione crimine mentre scavalcavano una recinzione che delimita l’area ferroviaria. Un gruppetto piuttosto numeroso, composto da otto cittadini di origini magrebine maghrebini. I quali alla viste degli agenti si sono dimostrati nervosi. Inevitabile quindi che gli operatori, coordinati dal commissariato di Mestre, abbiano voluto capirci di più.

Del resto l’area sottostante il cavalcavia di via Trento spesso e sovente si è caratterizzata per frequentazioni al limite del lecito. Spaccio, degrado, bivacchi improvvisati. Di certo un’area su cui l’attenzione delle forze dell’ordine si è poggiata in diversi frangenti. Sabato mattina, dunque, i componenti del gruppetto sono stati portati in questura per accertamenti. Nei loro confronti, alcuni con precedenti, è scattata inevitabile una denuncia per invasione di terreni ed edifici altrui. Non sarebbe comunque stata rinvenuta droga o altro di illecito.

In guai peggiori, invece, è finita una ragazza italiana che faceva parte del gruppetto. La giovane, tra i 25 e 30 anni, durante i controlli si sarebbe scagliata contro gli agenti, ferendo un poliziotto. Per lei una denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’agente è dovuto ricorrere alle cure mediche per dei traumi al braccio guaribili in non meno di due settimane.

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Classica drogata col cervello ormai bruciato che si accompagna ai propri spacciatori. Non si capisce perché, se con precedenti, non vengano espulsi.

Aggredisce 16enne alla fermata: recidivo

CHIOGGIA – Ha un nome e un volto il responsabile dell’aggressione a una studentessa sedicenne avvenuta all’alba di giovedì a una fermata dell’autobus di Sottomarina. I carabinieri hanno rintracciato e denunciato un marocchino, già noto e sospettato di avere compiuto azioni simili nel passato. All’identificazione si è giunti attraverso un segno particolare al volto. L’uomo aveva strattonato e palpeggiato la studentessa, tratta in salvo dall’intervento di un giovane che aveva fatto fuggire l’aggressore.

http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/marocchino_denunciato_per_aggressione_sedicenne/notizie/1029253.shtml

Venezia: ‘profugo’ uccide uomo a coltellate

La polizia ha arrestato un cittadino del Bangladesh accusato di aver ucciso con due colpi di coltello un italiano di origine magrebine maghrebino di 29 anni nella stazione ferroviaria di Venezia.
La Polizia è arrivata all’omicida analizzando le immagini delle telecamere installate nell’area ferroviaria e raccogliendo varie testimonianze.

L’omicidio sarebbe avvenuto durante una lite sorta per futili motivi. L’accusato è stato portato in questura.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=999862&pagina=801&sottopagina=01

Minacciava passanti con coltello da macellaio

Se ne andava in giro con un coltello degno di un macellaio, il 41enne marocchino fermato a Mestre nel pomeriggio di mercoledì 5 novembre. Erano in corso i servizi straordinari recentemente attivati a Mestre dalla questura, quando una pattuglia della polizia che si trovava in via Carducci all’altezza del supermercato Simply ha perquisito un uomo di origini magrebine seduto su una panchina.

All’interno di un borsone che l’uomo aveva con sé gli agenti hanno trovato un coltello di grosse dimensioni, della lunghezza di 29 centimentri. Lo hanno quindi condotto alla questura di Venezia e denunciato per possesso di armi, mentre il coltello gli è stato sequestrato. Il cittadino marocchino, di 41 anni, aveva già precedenti penali a carico in materia di armi, violazione sulla legge sull’immigrazione e reati contro la persona.

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“Miracolo cinese”: ‘imprenditore’ faceva prostituire anche la moglie

PORTOGRUARO (VENEZIA) – Non disdegnava di far prostituire anche la moglie. Di fronte alle esigenze dei clienti cedeva pure la consorte, oltre alle altre ragazze che lavorano nel suo centro benessere.

La storia viene da uno dei classici ‘centri massaggi’ cinesi/bordelli.

In totale otto donne tra i 19 e i 44 anni che dopo il massaggio tradizionale erano disposte ad offrire qualcosa in più in cambio di un congruo compenso che poteva raggiungere anche i cento euro a prestazione.

Il centro era tenuto d’occhio da tempo dai finanzieri del Gruppo di Portogruaro che attraverso appostamenti, racconti di testimoni che conoscevano cosa succedeva dietro alle vetrine oscurate, ma anche “semplici” accessi per controllare se venivano emessi gli scontrini fiscali, hanno ricostruito come funzionava il giro. Alla fine mercoledì è scattato il blitz e l’arresto del titolare, Jang Shaohvaun, cinese indagato per sfruttamento della prostituzione. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Pordenone Piera Binotto.
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/portogruaro-sesso-prostituzione-cinese-boss-venezia/notizie/986526.shtml
E’ la società cinese; caratteristiche antropologiche e demografiche delle lavoratrici del sesso in Cina si ritrovano anche tra coloro che lavorano come prostitute in Italia.

Stiamo davvero muovendoci verso il ‘progresso’…