Category: Pesaro

Risorsa tunisina spaccia alla stazione

FANO – Con l’accusa di spaccio di stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato nei pressi della stazione ferroviaria di Fano un pusher tunisino di 54 anni.
Lo spacciatore aveva appena venduto due dosi di eroina a un tossicodipendente della zona, con il quale si era incontrato vicino ai binari. Prima di essere bloccato dai carabinieri lo spacciatore è riuscito a disfarsi di altre dosi, gettandole sotto alcune auto in sosta. In casa gli sono stati sequestrati altra eroina (per un totale di 10), un bilancino elettronico e 2 mila euro in contanti.

http://www.corriereadriatico.it/PESARO/stazione_fano_arrestato_spacciatore/notizie/825484.shtml

Pestò e sequestrò anziana: Renzi lo riporta in Italia

Fano (Pesaro e Urbino), 30 luglio 2014 – Domani alle 13.30 con volo proveniente da Bucarest (Romania) giungerà, in esecuzione di mandato d’arresto Europeo, all’aeroporto di Fiumicino, I. M. D. per essere trasferito nel carcere di Rebibbia, a Roma.

A distanza di poco più di un mese, il rumeno responsabile del sequestro e rapina nei confronti di una signora 79enne residente a Fano, condotta a forza e abbandonata ad Anzio, è stato riportato in Italia per rispondere di fronte al giudice dei delitti commessi.

Era il 27 giugno 2014 quando I.M.D., intento nei lavori di ristrutturazione dell’abitazione della malcapitata, con violenza e sotto minaccia, la derubò degli averi in suo possesso per poi costringerla a salire sull’auto di sua proprietà. Ne nasceva un viaggio allucinante nel cuore della notte che si concludeva alle prime luci dell’alba sulla costa laziale. Vincendo le paure dettate dalle pressanti minacce del rumeno, la donna, ormai abbandonata a se stessa, decise di chiedere aiuto e dare l’allarme per quanto accaduto.

Il reo, cosciente delle conseguenze delle sue azioni, ancor prima che la donna desse l’allarme, scappò verso la madrepatria nell’illusione di eludere le attività di ricerca.

Il Gip di Pesaro, Cormio, su richiesta del pm Fucci, emise un’ordinanza di custodia cautelare e contestuale mandato di arresto europeo. Il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – S.I.R.E.N.E. Ha reso operativo lo strumento inserendolo nel circuito informativo dei paese aderenti. L’ultimo passaggio era rappresentato dall’apertura di un canale comunicativo diretto con la polizia rumena.

L’8 luglio 2014, dopo soli 10 giorni, il fuggitivo è stato individuato a Coltirea Marfamures (Romania) nell’abitazione di alcuni fiancheggiatori, in procinto di allontanarsi in un Paese dove non sarebbe stato applicabile il mandato di arresto europeo.

http://www.ilrestodelcarlino.it/fano/sequestro-anziana-rapina-romania-1.89408

Per una volta che un romeno se n’era andato…Renzi lo riporta in Italia.

Parcheggia in posto invalidi per razziare case

CESENATICO – Parcheggia l’auto, senza averne diritto, nel posteggio riservato agli invalidi e si fa arrestare: aveva infatti commesso furti in alcune villette a Tavullia. Il fatto è accaduto a Savignano sul Rubicone, dove in manette è finito Milen Asenov, un bulgaro di 22 anni con precedenti penali. E’ accusato di essere l’autore del doppio furto messo a segno nel tardo pomeriggio di lunedì in due abitazioni di Tavullia: bottino per 15mila euro tra pc, telefoni cellulari, soldi e oggetti preziosi. Si era impossessato anche dell’auto trovata in sosta fuori da uno degli appartamenti svaligiati. Il bulgaro ha avuto la sfrontatezza di parcheggiare quell’auto davanti all’Iper di Savignano Mare in un posto riservato agli invalidi. È stato multato, quando ha capito cosa stesse per succedere ha provato a scappare a piedi ma è stato catturato poco dopo. Addosso e sull’auto rubata aveva diversi oggetti spariti dalle due villette di Tavullia. È stato arrestato con l’accusa di ricettazione, possesso di arnesi da scasso e rifiuto di dare le generalità. Ora è in carcere.

http://www.corriereadriatico.it/PESARO/cesena_tavullia_ladro_invalidi/notizie/824020.shtml

Rom razziano bici per rivenderle

Nascondevano bici rubate
Nei guai due ricettatori
PER APPROFONDIRE: San Giorgio di Pesaro, biciclette, ricettazione, rubate
Nascondevano bici rubate Nei guai due ricettatori

SAN GIORGIO DI PESARO – Un tesoretto in biciclette rubate trovate in casa di due romeni insieme ad attrezzi da scasso. I militari della Stazione di San Giorgio sono riusciti a fermare 2 romeni in possesso di diverse biciclette trafugate proprio nel centro storico fanese. E’ frequente il ripetersi di denunce di furti di biciclette che come veicoli non tracciabili vengono rivenduti facilmente sul mercato. Questa volta però un’automobile che viaggiava ad altissima velocità nelle strade di campagna dell’entroterra ha insospettito i Carabinieri di San Giorgio, che hanno subito intrapreso un serrato inseguimento.

Nonostante il veicolo sia riuscito a far perdere le sue tracce, i militari hanno comunque riconosciuto uno dei due uomini a bordo, trovato per strada senza il suo complice nella speranza di passare inosservato alle forze dell’ordine. Una volta bloccato ed interrogato, si è riusciti a risalire all’identità dell’altro fuggitivo e alla sua abitazione, che è stata attentamente perquisita fornendo utili indizi.

Al suo interno infatti è stata trovata una sacca contenente attrezzi utili allo scasso, come piedi di porco di svariate misure, grimaldelli, pinze, tenaglie e quant’altro possa servire per scassinare porte e finestre. Il sospetto degli investigatori è quindi quello che i 2 romeni fossero dediti a furti in negozi ed abitazioni private, oltre che a quelli di biciclette. La conferma di questa tesi si è avuta con il ritrovamento di un discreto numero di bici rubate, per la maggior parte già restituite ai legittimi proprietari. A carico dei romeni invece pesa l’accusa di ricettazione e detenzione di arnesi da scasso.

http://www.corriereadriatico.it/PESARO/san_giorgio_di_pesaro_biciclette_ricettazione_rubate/notizie/822434.shtml

C’erano un cingalese, un marocchino e un albanese…a rubare biciclette

PESARO – Denunciati dai carabinieri di Pesaro, tre stranieri, un cingalese 53enne, un magrebino di 34 anni e un albanese di 30. Una gang dedita al furto di bicicliette. I tre senza fissa dimora sono ritenuti i responsabili di almeno tre furti di biciclette avvenuti negli ultimi giorni. Avevano messo le mani su due bici complessivamente del valore di 400 euro, rubate a due anziane signore vicine di abitazione in una via limitrofa a via Branca. Alle 19.30 di martedì il centralino dei carabinieri ha ricevuto infatti una telefonata di una signora che segnalava la presenza di un uomo mentre stava cercando di asportare proprio la sua bicicletta. La donna aveva sentito degli strani rumori provenire dallo sgabuzzino adiacente all’abitazione, proprio in quel frangente il cingalese le aveva rubato la bici, la stessa signora, aveva anche notato la presenza di un complice sempre di carnagione scura e che aveva visto allontanarsi in sella alla bici rubata alla vicina di casa. Dalla descrizione resa dalla donna, la pattuglia del radiomobile è riuscita ad identificare i ladri e recuperare le due bici. Un’altra bici rubata è stata recuperata dai militari durante un servizio di pattugliamento in Corso XI Settembre. In quest’ultimo caso la bici in questione con in sella un giovane albanese è stata riconosciuta mentre stava attraversando il Corso. L’uomo che ha notato l’albanese ha cercato di intrattenerlo in attesa dell’arrivo dei militari che aveva precedentemente allertato. La bici che aveva il lucchetto era stata rubata alle 7.30 di martedì davanti al San Salvatore.

http://www.corriereadriatico.it/PESARO/ladri_biciclette_stranieri_carabinieri/notizie/812737.shtml

Pedofilo albanese stupra altro ragazzino: è il terzo, ma rimane in Italia

FANO – Stavano cercando ladri d’appartamenti e si sono trovati davanti a qualcosa di molto peggio. Quando hanno spalancato la porta di quel casolare abbandonato nel verde di Roncosambaccio, c’era quell’uomo mezzo nudo in compagnia di un ragazzino in atteggiamenti che non lasciavano spazio a dubbi.

I poliziotti del commissariato di Fano gli hanno subito tolto le mani dal giovane corpo della vittima e bloccate in un paio di manette. Ieri mattina l’arresto è stato convalidato dal gip Lorena Mussoni che ne ha disposto anche la misura cautelare in carcere. L’uomo, un 40enne albanese (difeso dall’avvocato Guidumberto Chiocci), si è avvalso della facoltà di non rispondere. In ogni caso ogni sua dichiarazione non avrebbe potuto togliere nulla o alleggerire quelle immagini che si sono stampate nette negli occhi degli agenti di Fano. Ora l’albanese resterà in carcere in attesa del processo. Il terzo processo. E sempre per gli stessi reati che gli vengono addebitati anche per questo caso. L’ennesimo caso. Prostituzione minorile, corruzione di minori e violenza sessuale, sono le accuse contestate dalla Procura di Pesaro. L’albanese è infatti già stato condannato due volte dal Tribunale di piazzale Carducci e ha scontato le sue pene. Ma il carcere non è bastato a fargli perdere il vizio di molestare minori. Dopo le condanne è ritornato a stare in Albania, ma ogni tanto rientra in Italia, dove tra l’altro vivono, a Fano, la moglie e i figli, e a quanto pare solo per adescare ragazzini e abusarne sessualmente in cambio di soldi. Il sedicenne ritrovato con lui nel casolare ha detto di essere stato costretto a sottostare ai suoi palpeggiamenti illeciti, anche se ha ammesso che quello di sabato non è stato il primo incontro. E per l’uomo quello non è stato neppure l’unico ragazzino. Ora le forze dell’ordine indagano per capire quanti minorenni possano essere finiti tra le sue grinfie. E forse anche tra quelle di altri pedofili. Non si esclude infatti che il 40enne possa gestire anche un giro di sfruttamento di giovani, facendo da tramite tra innocenti prede e adulti viziosi e senza scrupoli, disposti a tutto pur di soddisfare appetiti malati e deviati. Per casi come questo dell’albanese, che in quanto recidivo è chiaramente un soggetto malato, sostengono alcuni esperti e addetti ai lavori, che il carcere non possa bastare e che persone come queste debbano essere ricoverate in strutture adatte dove possa essere guardato a vista e curato in modo adeguato.

http://www.corriereadriatico.it/PESARO/marche_fano_pedofilo_seriale_arresto_sorpreso_letto_sedicenne/notizie/810530.shtml

Rubava biciclette alla stazione

Fano (PU) – Controlli sul territorio sempre più serrati da parte dei carabinieri della compagnia di Fano per la prevenzione e la repressione dei reati contro il patrimonio. A seguito della segnalazione al 112, effettuata da un cittadino fanese che aveva visto due persone aggirarsi con fare sospetto in un’area vietata ai residenti, i militari del nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti prontamente la notte del 6 luglio 2014 nel lungomare Sassonia e nel parcheggio dello Sport Park hanno individuato due persone che indossavano gli abiti descritti dalla persona che aveva richiesto l’intervento a seguito del furto di alcune biciclette.

Uno dei due malviventi appena notata la pattuglia dei militari si è disfatto di due biciclette che conduceva a mano mentre l’altro, in sella ad un’altra bicicletta, è fuggito in direzione della stazione ferroviaria dove ha lasciato la bicicletta proseguendo di corsa. I militari con non poche difficoltà sono riusciti a fermare l’altro complice procedendo quindi al suo arresto per il reato di furto aggravato in concorso e recuperando le tre biciclette che sono state restituite al legittimo proprietario. Il ladro assicurato alla giustizia è un cittadino rumeno Costel Dogaru, di 36 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio ed in Italia senza fissa dimora.

Questa mattina il giudice del Tribunale di Pesaro ha condannato il 36enne alla pena di 1 anno di reclusione e 600 euro di multa.

Nella zona Lido di Fano e nel centro storico numerosi sono stati i controlli da parte del personale della stazione di Fano che congiuntamente al personale del commissariato della polizia di stato hanno assicurato il regolare svolgimento della manifestazione “La notte dei Saldi” e hanno consentito che la rituale “movida” fanese del sabato sera si svolgesse senza incidenti.

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Truffatrici: sono ospiti di Pisapia

Truffa della collana, arrestati 3 rom davanti all’Eni di via Mattei

fanoinforma5 ore fa
Protagonisti della vicenda sono 3 nomadi Florentina Miclescu, Elena … di 27, 34 e 33 anni provenienti, a loro detta, da un campo rom milanese, arrivati da …

Anziana sequestrata e rapinata da muratore rumeno

Pesaro, 29 giugno 2014 – Imbavagliata, rapinata, sequestrata, trascinata in auto per circa 420 chilometri da Fano fino ad Anzio, durante tutta la notte a cavallo tra giovedì e venerdì. Alla fine, alle 5 del mattino di venerdì, è riuscita finalmente a dare l’allarme ai carabinieri e a mettersi in contatto con il figlio. Non ha ferite, le sue condizioni sono abbastanza buone, non è stata neanche ricoverata. Ma ha riferito ai militari di essere viva per miracolo.

E’ l’allucinante sventura di una 79enne fanese, che ha avuto la sola colpa di affidare i lavori di ristrutturazione della sua villetta, situata non lontano dalla superstrada, a un muratore straniero, pare si tratti di un romeno di 24 anni, che ha lavorato per circa 10 giorni in casa sua, fino all’epigolo di giovedì alle 22. Quando con una scusa, il giovane fa scendere la donna, a quel punto la blocca, la imbavaglia, le ruba 5mila euro in contanti oltre a diversi gioielli, poi, probabilmente per guadagnare tempo prezioso per la sua fuga, se la porta con sè fino ad Anzio, sul litorale laziale, dove ha contatti, nascondigli e altri vantaggi che lo possano aiutare a fuggire.

Sono questi gli elementi, ancora confusi, di una vicenda da concludere. I colleghi dell’impresa che lavoravano con lui risulta siano estranei ai reati. Tutto inizia giovedì sera, intorno alle 22. Il romeno (che ha avuto la possibilità di alloggiare al piano sotto della casa in cui abita l’anziana) la chiama con la scusa di una perdita d’acqua, lei scende e a quel punto finisce in sua balìa.

La lega, la imbavaglia, probabilmente si fa dire dove tiene i valori, e li ruba. Poi partono per Anzio, non è chiaro con quale auto. Oltre 5 ore di viaggio, alle 5 e 30 sono sul litorale. Lui la lascia in auto per un po’, la minaccia «Se chiami i carabinieri torno qui e ti ammazzo».

La povera donna resta paralizzata dalla paura per un’ora in macchina, alla fine si fa coraggio e vede che un bar vicino a dove è lei in quel momento sta aprendo, racconta tutto al padrone, dicendo che quel romeno le ha preso anche il cellulare, ma l’uomo la prende per pazza. Poi però riesce a dare riferimenti precisi, infine si ricorda il numero del figlio, lo contatta e parte l’allarme per i carabinieri. La caccia all’uomo è estesa a tutto il paese, ma gli inquirenti temono che il romeno sia già all’estero.

http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2014/06/29/1084618-anziana-sequestrata-derubata.shtml

Grazie Schengen.

Spacciatori in fuga con la droga

Fano, 25 giugno 2014 – Al termine di un rapido quanto brillante inseguimento, i carabinieri di Saltara del maresciallo Antonello Pannaccio hanno arrestato due albanesi: I.D. di 30 anni e X.A. di 50, in possesso di 107 grammi di cocaina purissima.

L’episodio si è verificato lunedì sera a Lucrezia. I militari, in servizio di perlustrazione in prossimità dello svincolo della E78, alla vista di un’autovettura di grossa cilindrata con due persone sospette a bordo, hanno attivato sirene e lampeggianti ed hanno provato ad affiancare il mezzo. A quel punto i due hanno accelerato cercando di dileguarsi a tutta velocità verso le zone più periferiche ed isolate del paese per sottrarsi al controllo, ma hanno dovuto fare i conti con la prontezza e la determinazione dei carabinieri, che intuendo preventivamente le loro mosse e sfruttando la conoscenza del territorio, hanno sopperito allo svantaggioso rapporto di potenza fra il mezzo inseguito e la loro auto e dopo poche centinaia di metri sono riusciti ad affiancare e bloccare la macchina in fuga. L’operazione si è conclusa con l’arresto dei due albanesi, condotti nel carcere di Villa Fastiggi, e con il recupero di un involucro contenete 107 grammi di “coca” che i delinquenti avevano gettato dal finestrino durante gli attimi concitati del tentativo di fuga.