Category: Perugia

Spacciatore arrestato 8 volte non ha biglietto, mostra genitali

Pusher arrestato otto volte, mostra i genitali e aggredisce i controllori

Si è abbassato i pantaloni, in mezzo alla strada, in gesto di sfida contro i due controllori che lo avevano fatto scendere dall’autobus perché senza biglietto, dopo la segnalazione dell’autista che aveva più volte sollecitato il giovane ad acquistare il tagliando. Solo per non accumulare ulteriori ritardo il pullman è partito e all’altezza di via Cortonese sono entrati in azione i due controllori della centrale operativa di Umbria Mobilità.

Il delinquente è un 23enne tunisino che era in compagnia della ‘fidanzata di 15 anni’ – perugina – che prima ha inveito contro i controllori, poi li ha spintonati e minacciati pesantemente. Ma solo una volta uscito dal bus ha dato il meglio di sé aiutato dalla sua fidanzata. Dopo lo spogliarello folle è intervenuta la Volante a fermare lo straniero che si tratta di una vera vecchia conoscenza della polizia: ben 8 volte è stato fermato per spaccio di droga, poi è stato anche segnalato per evasione, invasione di edifici e danneggiamento. Ed ora ha accumulato altre denunce: violenza e minacce a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico.

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Otto volte e nemmeno espulso, così può rovinare 15enne deboli di mente con la droga.

Rapina in villa: 70enne legata e imbavagliata, arrestati albanesi

Perugia 8 luglio 2014 – Avevano legato, imbavagliato e chiuso in bagno la moglie settantenne di Luigi Del Papa, poi con una mazza acquistata in una ferramenta di Spoleto erano riusciti a smurare la cassaforte, portando via soldi, gioielli e anche una pistola. Sono stati arrestati ad Asti a margine di una «brillante e complessa» attività d’indagine condotta congiuntamente da polizia e carabinieri, due dei tre componenti del commando che alla metà di aprile assaltò la villa dell’imprenditore di Campello sul Clitunno. In manette con l’accusa di rapina e sequestro di persona sono finiti due uomini di nazionalità albanese di 25 e 32 anni, le iniziali rispettivamente S.L. e P.N., con un lungo elenco di precedenti penali anche specifici, mentre il terzo è stato identificato ma le ricerche risultano in corso e sono state estese fino in Albania. L’operazione è stata illustrata martedì mattina dal sostituto procuratore Gennaro Iannarone e dal pm Mara Pucci, insieme al capo della squadra mobile di Perugia Marco Chiacchiera, al vice questore aggiunto Claudio Giugliano e al capitano Fabio Rufino. «La rapina – ha spiegato il sostituto procuratore Gennaro Iannarone – ha suscitato notevole allarme sociale tra la comunità del piccolo borgo umbro, con questa brillante operazione che in tempi brevi ha portato all’identificazione e alla cattura dei responsabili ci auguriamo di aver restituito tranquillità agli abitanti di Campello».

Per maggiori informazioni: umbria24.it

Stupra e massacra di botte fidanzata italiana: africano condannato a soli 4 anni

Perugia 8 luglio 2014 – Quattro anni e quattro mesi di reclusione e trentamila euro di provvisionale. E’ questa la sentenza emessa dal gup Lidia Brutti nei confronti del congolese Koko Kimamba, giudicato con rito abbreviato per un bruttissimo episodio di violenza sessuale, accaduto a perugia nel maggio 2013. Il giovane, presente in aula per l’udienza di martedì mattina, ha ascoltato la sentenza e poi è tornato nella cella del carcere in cui è tornato da circa un mese, dopo che era evaso da una comunità in cui era stato ricoverato. Il pm Gemma Miliani, che dispose il suo arresto nell’immediatezza dei fatti, aveva chiesto per lui una condanna a sei anni di reclusione.

violentatore-2La perizia Il giovane, difeso dagli avvocati Carla Archilei e Francesco Areni, ha sempre negato la violenza sessuale, mentre ha ammesso di aver picchiato la giovane fidanzata perugina, appena ventenne all’epoca dei fatti. I suoi legali avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, che però ha stabilito la completa capacità di intendere e di volere sia al momento dei fatti, che durante la sua detenzione. Il perito evidenziò inoltre un’indole violenta e una sorta di sindrome bipolare.

L’accusa L’orrore di quella notte di violenza furibonda viene cristallizzato nel capo d’imputazione «dopo averla condotta presso la propria abitazione con minaccia consistita nell’averle prospettato di percuoterla (come in passato aveva già fatto), dunque avvalendosi dello stato di prostrazione e coazione morale ingenerato nella persona offesa, quindi intimandole di spogliarsi e di acconsentire ad un rapporto sessuale, nonché, con violenza consistita nell’averla morsa in più parti del corpo, e nell’averla percossa durante il congiungimento carnale( ed anche subito dopo) consisteva omissis a subire atti sessuali consistiti in un rapporto sessuale completo».

Le botte Non solo, perché «durante la realizzazione dei fatti e anche al fine di realizzarli e vincere la resistenza della persona offesa, mordendola al volto, al collo e in altre parti del corpo, nonché percuotendola con pugni al volto, cagionava a omissis lesioni personali consistite in un trauma cranio- facciale, frattura scomposta dell’orbita sinistra, ecchimosi al naso e alla guancia sinistra, segni di morsi alla guancia destra e sinistra, alla spalla sinistra, al braccio destro e all’avambraccio , alla mano sinistra, dalle quali derivava una malattia ritenuta guaribile in 30 giorni».

Fidanzati Era stata la stessa vittima, in aula assistita dall’avvocato Simone Pillon, a chiamare i carabinieri dopo che lui,  con cui stava insieme da più di un anno,  l’aveva prima violentata e poi massacrata di botte, dopo il suo rifiuto ad un rapporto sessuale. Aveva  aspettato che il suo aggressore si mettesse a letto a dormire, tanto era ubriaco, e poi, protetta dalla porta del bagno aveva chiesto aiuto.  I carabinieri avevano trovato indumenti sporchi di sangue e sangue anche sulle lenzuola e sul cuscino del letto.

http://www.umbria24.it/perugia-violenta-e-massacra-la-fidanzata-ventenne-congolese-condannato-a-quattro-anni-di-reclusione/300017.html

Tunisino la stupra per avere bambino e ottenere permesso di soggiorno

Viene violentata e lo stupratore vuole riconoscere il figlio solo per il permesso di soggiorno. Una storia drammatica che ha per protagonista una giovane donna per anni minacciata, picchiata e violentata psicologicamente, ma non solo, da una bestia che stava con lei solo per regolarizzare la sua posizione in Italia

 

Perugia 1 luglio 2014 – Uno stalker con precedenti criminali e l’indole violenta che da tempo terrorizzava ormai l’ex compagna, una giovane di origine polacca che ha dovuto fare i conti con i comportamenti ossessivi, minatori e violenti dell’uomo. Unico scopo dello stalker era quello di forzare la donna a proseguire la relazione e poter riconoscere la figlia, nel frattempo nata durante la loro relazione, ma non per amore e indole paterna, semplicemente per ottenere il permesso di soggiorno in Italia. Protagonista della vicenda Saadaoui Hassen, trentenne tunisino, che fin dai primi mesi della sua relazione con la giovane polacca, aveva sempre manifestato tutta la sua violenza in casa, anche per motivi futili e banali. Quando nel marzo del 2013 la sua compagna dà alla luce una bambina, a seguito di una aggressione particolarmente violenta da parte dell’uomo, la donna è costretta a lasciare l’Italia ed a trovare rifugio nel suo paese di origine, la Polonia. Dopo qualche mese, però, deve fare rientro in  Italia per sottoporre la piccola appena nata a determinate cure mediche delle quali ha bisogno, e così ricomincia l’incubo: in diverse occasioni il tunisino la chiama, le invia dei messaggi minatori e, aspettandola sotto casa, quando la vede la riempie di schiaffi, pugni e calci perché vuole assolutamente e prepotentemente ricongiungersi con lei e riconoscere formalmente la figlia per poter regolarizzare la sua posizione in Italia, ma in ognuna di queste occasioni, nonostante la Polizia giunga tempestivamente sul posto, lui riesce a dileguarsi ed a far perdere le tracce di sé. Nel maggio del 2013 viene finalmente individuato alla Stazione Ferroviaria “Fontivegge” ed immediatamente colpito da un provvedimento di espulsione del Questore di Perugia. Riaccompagnato in un Cie di Trapani, minaccia la donna con un sms, scrivendole che le avrebbe inviato dei “sicari” Non passa molto tempo che Saadaoui si fa trovare puntualmente sotto casa di un’amica della polacca, dove la stessa, con la figlia, aveva intanto cercato rifugio inutilmente. Da qui il proposito definitivo di lasciare la città e di trasferirsi, con la piccola e la madre, presso dei familiari in provincia di Bergamo anche se, come si dirà, il tunisino riuscirà ad individuare la sua vittima anche questa volta. Fin dalla prima querela, gli uomini della Squadra Mobile hanno profuso ogni sforzo possibile per poter mettere al sicuro la vittima e per assicurare alla giustizia il responsabile, attesa non solo la sua oggettiva pericolosità in ambito familiare e nei confronti della sua ex compagna, ma anche il suo spessore criminale, essendo particolarmente conosciuto per innumerevoli trascorsi criminosi. Immediate le indagini del caso e tempestivo il provvedimento del GIP di Perugia Dott. Alberto Avenoso su richiesta del PM Sost. Proc. Dott. Paolo Adragna: la scorsa settimana, ha emesso un provvedimento di cattura a carico del tunisino, sottoposto alla misura cautelare personale della custodia in carcere, in quanto resosi responsabile dei delitti di stalking e lesioni personale aggravate ai danni della ex convivente. Nonostante il felice esito della vicenda, la cattura dello stalker ha rappresentato il momento di maggiore preoccupazione. Saadaoui è stato rintracciato a Brembate (Bg), nelle immediate vicinanze del nuovo domicilio della sua ex compagna nel quale si era rifugiata certa e sicura che lì non sarebbe mai stata raggiunta. Il tunisino è stato accompagnato presso la più vicina struttura carceraria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria perugina. http://www.perugiatoday.it/cronaca/stalking-perugia-tunisino-umbria-questura.html

 

Straziante: gli rapiscono il cane e poi lo uccidono

Cane ritrovato soffocato: è Ares, l'Amstaff rapito

Camminava per via delle Conce, vicino a via Imbriani, in centro storico a Perugia. Ma, intorno alle 13 di sabato, è stato vittima di un episodio dai contorni nebulosi. Tre sconosciuti gli si sono parati di fronte e gli hanno mostrato un coltello.

Lui ha pensato: “Ora mi rapinano”. Non ha reagito per non mettere a repentaglio la sua incolumità. Solo che i tre non gli hanno chiesto il portafogli né altri effetti personali. Gli hanno portato via direttamente il cane. L’amico a quattro zampe, un American Terrier, a quanto si apprende. Un cane prezioso, una delle razze usate nei combattimenti. Rimasto sbigottito, ha chiamato il 113. L’uomo vittima del furto è stato invitato a recarsi in questura per spiegare la vicenda agli investigatori della squadra mobile. Un fatto del genere è suonato inedito. I tre potrebbero essere magrebini. Ciò fa ipotizzare che alcuni gruppi stranieri presenti in città e non integrati appieno stiano allargando gli orizzonti del loro business: dopo la droga che magari ha già causati arresti, ci si dedica alle catenine d’oro strappate ai passanti o ai motorini. E forse anche a furti su ordinazione di cani del genere per destinarli a circuiti illegali. Ma al momento tutte le ipotesi restano aperte.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/cronaca/144665/Tre-uomini-col-coltello-gli-rapiscono.html

Purtroppo la vicenda si è ‘risolta’:

Un cane di taglia media è stato ritrovato legato ad un albero nelle vicinanze del Santuario dagli uomini della polizia municipale diAssisi guidati dal comandante Antonio Gentili. L’animale, Ares, è stato rubato a Perugia, poi portato ad Assisi e fatto morire vicino all’Eremo delle Carceri. I vigili urbani hanno rintracciato i proprietari, “sconvolti” per l’accaduto: proprio loro, residenti a Perugia, hanno raccontato di come il cane fosse stato rubato pochi giorni prima. L’animale è stato trovato legato ad un albero, probabilmente morto per la fame e per la sete – ma non si esclude che il collare fosse troppo stretto, con una morte sopraggiunta per soffocamento; nessuno – tra i cittadini e i turisti che frequentano il luogo – si sarebbe accorto dei guaiti e degli abbagli della povera bestia, ritrovata dopo la segnalazione di alcune persone. Il cane ritrovato è Ares, l’American Staffordshire Terrier (Amstaff) di proprietà di un giovane perugino, rapito sabato scorso da tre malviventi, che – in viaAlessi, centro storico di Perugia – hanno minacciato il proprietario con un coltello.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/cronaca/144836/Cane-ritrovato-soffocato–e-Ares.html

Corre per strada con il volto sanguinante: picchiata dal marito straniero

Perugia 23 giugno 2014 – Era in fuga dal marito dopo che per l’ennesima volta era stata picchiata. Il volto insanguinato, i vestiti sporchi di sangue e negli occhi il terrore. Per fortuna alcuni passanti hanno notato tutto e hanno immediatamente soccorso una giovane donna che sotto choc stava correndo lungo una strada del comune di Monte Santa Maria Tiberina. A quel punto è stato richiesto sia l’intervento dei Carabinieri che del personale medico del 118. Ai militari è bastato molto poco per comprendere cosa era accaduto. A picchiare la donna, una cittadina extracomunitaria, era stato il marito, suo connazionale. L’uomo, per motivi ancora da chiarire, ma probabilmente anche per colpa del troppo alcool, nel corso di una lite all’interno dell’abitazione ha aggredito e malmenato la donna la quale, per sottrarsi alle violenze, è fuggita in strada. Rintracciato il marito violento lo hanno portato in caserma. La donna è stata invece è stata medicata e le ferite al volto dovrebbero guarire entro 10 giorni. Il marito violento, denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, è allontanato dalla casa con divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie dai figli.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/monte-santa-maria-tiberina-donna-picchiata-ferita.html

 

“Sono immigrato, come osi controllarmi?”: agente preso a testate da magrebino

Perugia 19 giugno 2014 – Semplice controllo di routine in via Martiri dei Lager che però si è trasformato in un’aggressione vera  e propria. A farne le spese un agente della Questura di Perugia che è stato colpito da una testata in pieno volto da un magrebino. L’uomo è stato immediatamente arrestato dai colleghi dell’agente per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo che si trova adesso in Questura è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre il poliziotto è stato portato al Santa Maria della Misericordia di Perugia per essere medicato.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/via-marteri-dei-lager-perugia-aggressioni-agente.html

 

Pestata e sfregiata dal marito dominicano perchè riceve sms

Assisi (Perugia) 17 giugno 2014 – Stavano festeggiando il compleanno di lui, quando il marito è letteralmente impazzito dopo aver pensato che alla moglie le fosse arrivato un sms dall’amante. Il giovane domenicano ha così dato di matto colpendo violentemente la giovane 22enne. Non ha voluto spiegazione ed ha subito agito dando per certo che la moglie lo stesse tradendo con qualcun altro, mentre pare che lei volesse semplicemente mettere della musica sul suo smart phone. L’uomo è stato così denunciato per lesioni personali. Al momento si sta indagando per escludere che abbia subito anche maltrattamenti in passato, in base quanto riferito dalle testimonianze dei parenti sembrerebbe che l’uomo sia nuovo ad atti di violenza. La giovane ragazza infatti non era neanche intenzionata a sporgere denuncia, ma è comunque scattata d’ufficio. La ragazza, originaria della Repubblica Domenicana, come hanno appurato i carabinieri, era stata picchiata selvaggiamente. Ha, infatti, riportato ferite da taglio sul volto all’altezza della mandibola destra, oltre a un taglio al lobo destro ed a ecchimosi sempre sul viso. A indagare sull’accaduto i carabinieri della Compagnia di Assisi guidati dal maggiore Marco Sivori. L’episodio è avvenuto intorno alla mezzanotte di oggi, 17 giugno, nell’abitazione dove vivono i due coniugi.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/carabinieri-violenze-donna-assisi.html

 

Pestarono a sangue controllore: arrestati

Dopo quasi un mese di indagini, i carabinieri del Norm di Brescia hanno assicurato alla giustizia due dei tre cittadini stranieri responsabili dell’aggressione, avvenuta il 9 maggio scorso, a un controllore della metropolitana, pestato a sangue per aver tentato di difendere una ragazza vittima di una rapina alla stazione Casazza..

Il malcapitato era stato accerchiato e poi aggredito selvaggiamente, con calci, pugni e bastonate, finendo poi in ospedale con una prognosi di 20 giorni.

I militari sono giunti ai tre malviventi grazie alle immagini del circuito di videosorveglianza. Una volta identificati, è iniziata una vera e propria caccia all’uomo, che si è conclusa mercoledì sera in via San Faustino, dove sono stati riconosciuti e arrestati.

A finire in manette due ragazzi di 19 anni, entrambi di nazionalità moldava e regolari in Italia. Il terzo, cugino di uno dei fermati, è riuscito a lasciare il paese ed è tornato in patria.

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Perugia fuori controllo: uomo accoltellato dopo scontri a bottigliate

Il “fattaccio” è avvenuto intorno alle 23 di ieri sera, 2 giugno. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che un uomo sia stato accoltellato alla stazione di Fontivegge. Al momento si sta indagando per comprendere quali siano le motivazioni che hanno portato al gesto di violenza.

La persona coinvolta dovrebbe essere un extracomunitario. Ad intervenire sul posto è stata comunque una Volante della Questura di Perugia. Presente anche il personale del 118 che ha trasportato d’urgenza l’uomo al Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Prima si sono presi a bottigliate, poi, una volta rimasto solo, è stato brutalmente accoltellato da altri suoi connazionali. Il giovane tunisino, neanche trentenne, è stato più volte colpito al torace e le sue condizioni sembrerebbero essere gravissime. L’uomo è stato soccorso dal personale del 118 in via Guerra. Sull’accaduto sta indagando la polizia.

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