Category: Livorno

Presa per i capelli e picchiata da ‘migrante’ e marito

BIENTINA. Dopo una causa durata due anni finalmente il proprietario di un appartamento, situato a Bientina, in via Fermi, è riuscito ad ottenere lo sfratto esecutivo della coppia alla quale lo aveva ceduto in comodato. Quello che era più difficile immaginare, tanto che l’ufficiale giudiziario non aveva ritenuto di chiedere l’intervento dei carabinieri, era la reazione della coppia che da quattro anni viveva nell’appartamento senza pagare l’affitto e le utenze. I due, un imprenditore e la compagna dell’Est Europa, per evitare lo sfratto, hanno aggredito verbalmente, e poi sono passati alle mani, i due avvocati arrivati a Bientina insieme all’ufficiale giudiziario per seguire la procedura di rilascio dell’immobile.

Fin dall’inizio l’approccio non è stato dei più tranquilli. Già la mattina dell’11 dicembre, quando c’è stato il primo tentativo di ottenere il rilascio dell’appartamento, i due avevano rivolto parole di minaccia anche nei confronti del giudice che ha emesso la sentenza di sfratto. La mattina del 7 gennaio scorso, giorno del secondo accesso, probabilmente erano intenzionati ad evitare lo sfratto ricorrendo alle maniere forti. Perciò, all’arrivo dell’ufficiale giudiziario e degli avvocati, la coppia è uscita di casa con fare minaccioso. Quando l’avvocatessa, stanca di essere apostrofata in vario modo, li ha invitati a calmarsi, è andata incontro, suo malgrado, a una vera e propria aggressione che le è costata contusioni e lesioni giudicate poi guaribili in venti giorni dai medici. È stata picchiata, come lei stessa ha raccontato chiedendo l’intervento del consiglio dell’Ordine degli avvocati, prima dalla moglie dell’imprenditore, che l’ha spinta e presa per i capelli, e poi dall’uomo. Tutto questo sotto gli occhi di un collega, del proprietario dell’appartamento e dell’ufficiale giudiziario. Alla fine l’avvocatessa, grazie anche all’intervento del collega, è riuscita a liberarsi dalla morsa della coppia. L’avvocato che insieme a lei rappresentava la proprietà dell’edificio ha chiamato i carabinieri. Lo sfratto è stato eseguito e la coppia è stata identificata. Ora l’avvocatessa e il collega di studio, anche lui aggredito mentre cercava di difendere la professionista, faranno valere i loro diritti e le loro ragioni a livello legale.

http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2015/01/14/news/avvocatessa-aggredita-durante-lo-sfratto-1.10665951

Accerchiata da tre ‘nomadi’ in sottopasso…

LIVORNO. Aggredita da tre rom, una ragazza si ribella e le mette in fuga. Un agguato successo martedì pomeriggio nel sottopasso della stazione ferroviaria, vicino via Masi. Protagonista una giovane commessa, che è stata molto coraggiosa: ha saputo reagire, nonostante l’efferatezza della rapina, che, grazie ai suoi riflessi prontissimi, è rimasta solo tentata. Con le tre nomadi costrette alla fuga.

Sono le 19 quando la ragazza sta camminando da sola nel sottopasso, già nel passato teatro di furti e aggressioni. Sta andando a riprendere la sua auto in sosta nel parcheggio, dopo aver fatto alcune commissioni. A un tratto, la donna incrocia tre donne rom. Sul momento non ci fa caso, ma subito dopo le tre si avvicinano, la accerchiano e poi la afferrano con violenza: due la tengono ferma mentre la terza si avventa sulla borsa. Una di loro ha addirittura un bebè in braccio e si avventa sulla donna, nonostante il piccino.
Tuttavia, le tre rapinatrici non hanno fatto i conti con l’energia della commessa, che reagisce con vigore. Allora comincia a scalciare per allontanare le due, che la tengono stretta. Poi la giovane vittima si mette a gridare per attirare l’attenzione. Una mossa azzeccata. Questo basta, infatti, a spaventare le aggressore, che non hanno altra scelta se non quella di scappare per non farsi prendere.

A quel punto, nel momento in cui le tre escono di scena, la donna terrorizzata chiama il suo ragazzo, che è al lavoro fuori città e quindi non può intervenire tempestivamente. Il giovane però chiama immediatamente il 112 dei carabinieri. I militari dell’Arma arrivano in pochi minuti sul posto: la ragazza è ancora sul posto, terrorizzata. Per prima cosa i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile tranquillizzano la commessa e poi ascoltano la sua testimonianza. Quindi avviano le indagini. Ma delle tre per ora non c’è traccia.

La descrizione fornita dalla ragazza però, piuttosto dettagliata, potrebbe rivelarsi utile alle indagine.
Oltre alla tentata rapina, c’è anche l’aggravante che una delle rom nel corso della colluttazione si è fatta scudo del bambino, che aveva in braccio. Sono in corso accertamenti dei carabinieri per capire se le nomadi in azione siano giunte in città “in trasferta” oppure se gravitino stabilmente in città.

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/12/10/news/aggredita-da-tre-rom-reagisce-e-le-mette-in-fuga-1.10470536

Livorno: estorsione nei parcheggi

Parcheggi a pagamento in piazza Unita’ d’ Italia a Livorno, regolarmente presidiati da veri e propri ” estorsori ” ai parcheggi , perche’ di ” estorsioni ” in piena regola e’ il caso di parlare. Extracomunitari africani che estorcono prevalentemente denaro a donne ed anziani che devono parcheggiare la loro auto, con modi spesso oltre i limiti della molestia privata , con minacce di danneggiamenti alle auto, se non si paga il dovuto ” pizzo ” minimo due euro. E si arriva all’ assurdo ed alla ” vergogna ” che chi deve parcheggiare in questo parcheggio a pagamento, alla fine viene ” vessato ” due volte, la prima perche’ deve pagare il ticket per i parcometri, la seconda perche’ deve dare minimo 2 euro a questi veri e propri estorsori di cui sarebbe bene controllare regolarita’ della loro situazione di soggiorno in Italia e i vari precedenti penali. Questi estorsori ai parcheggi, compiono altri reati come l’ occupazione degli stalli blu , che liberano dietro pagamento di dovuto ” pizzo ” come detto e facendo questo intraliciano palesemente la circolazione stradale nelle ore di punta e massima affluenza ai parcheggi. Comune e questura dovrebbero intervenire , per reprimere questo odioso fenomeno criminale, e non dovrebbe essere molto difficile, perche’ la prefettura e’ a pochi metri, come pure la Questura e lo stesso comune. Reprimere duramente questo fenomeno criminale estorsivo prima che si diffonda in maniera incontrollata come nella vicina Pisa.

PS : e non vorremmo che questi ” estorsori ” ai parcheggi non siano proprio appartenenti a quella settantina di ” finti profughi ” africani, provenienti da paesi non in guerra, ospitati e ” riveriti ” all’ ex collegio dei padri trinitari, ” ospiti ” mantenuti e pagati dallo stato con 46 euro al giorno, mentre questi soggetti ostentano Iphone 6 da oltre 600 euro, mentre molti livornesi non hanno casa e sono costretti a dormire in auto, ed inoltre molti altri nostri anziani toscani , con pensioni sotto 500 euro sono costretti a ” rovistare ” nei cassonetti, perche’ alla Caritas nemmeno li fanno entrare.

http://eraldodellatoscana.blogspot.it/2014/11/livorno-estorsioni-ai-parcheggi-di.html

Livorno: islamici sgozzano animali vivi in piazza, residenti minacciati

LIVORNO COME LA MECCA – Sgozzano una pecora secondo il “rito del sacrificio” islamico, minacciano due residenti, ma poco dopo vengono individuati e denunciati dalla polizia per uccisione di animale e ricettazione. Non è chiaro infatti da dove abbiano preso la pecora. Nei guai 4 magrebini dai 24 ai 28 anni e una livornese 28enne, fermati nella ex stazione San Marco. Prima di sgozzare la pecora, i 5 hanno minacciato una coppia di abitanti della zona che aveva cercato di convincerli a non ucciderla estraendo dei coltelli.

È la tessa vittima a raccontarlo. Erano le 14.30 quando lei e suo marito si sono imbattuti nel gruppo di giovani stranieri, dall’aspetto magrebini, che si accingevano a fare un rito religioso: «Abbiamo visto un gruppo di ragazzi entrare nell’area della ex stazione San Marco, dove viviamo, con un animale al guinzaglio. All’inizio pensavo fosse un cane poi invece mi sono resa conto che era una pecora… Allora mio marito si è avvicinato per chiedere spiegazioni, visto tra l’altro che questo terreno è privato. Ma loro hanno tirato fuori quattro coltelli, lo hanno minacciato e insultato. Poi hanno esclamato contro me e lui: “Italiani di m…”. Poi si sono inoltrati verso i binari. Noi siamo rimasti senza fiato. E abbiamo chiamato la polizia».

Le volanti della questura e della polfer, allertate dal marito della residente, hanno inseguito i giovani nordafricani inoltrandosi fra i binari, fino a raggiungerli. La polizia ferroviaria ha anche multato i 5 di 500 ciascuno in quanto occupavano una zona interdetta di proprietà delle ferrovie.

«Mi dispiace molto per il sacrificio dell’animale, che io avrei volentieri adottato – dice la residente – Ma qui succede di tutto, ci sono anche prostitute e noi siamo in preda alla microcriminalità».

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/10/04/news/sgozzano-una-pecora-e-minacciano-coppia-5-denunciati-1.10053009

Spaccio di eroina: tunisino arrestato dopo inseguimento

Spaccio di eroina sul viale Italia, arrestato dopo l’inseguimento
Il Tirreno
Uno spacciatore arrestato, cinque piante di marijuana e un consumatore di drogra nei guai. È questo il bilancio dell’ultima operazione dei carabinieri. A finire in manette, con l’accusa di spaccio, Kmais Chouchan, 37enne pregiudicato tunisino senza

Tunisino razzia vestiti e fugge

Dopo il furto aggredisce vigilante, preso durante la fuga dai carabinieri
Il Tirreno
LIVORNO. Ruba alcuni capi di abbigliamento e, una volta scoperto, aggredisce l’addetta alla vigilanza che aveva tentato di bloccarlo. E’ accaduto nella mattina di lunedì 22 settembre all’interno dei magazzini “Oviesse” di via Grande. Omar Mbarki
Livorno: ruba vestiti e aggredisce addetta alla vigilanza, arrestatoLiberoQuotidiano.ittutte le notizie (2) »

Livorno: si addormentano in stazione aspettando treno, ma c’è un immigrato

Ha aspettato che la ragazza si addormentasse e rimanesse da sola nella sala di attesa con la testa appoggiata sulla propria borsa. Poi è entrato in azione tentando di mettere a segno il furto ma è stato scoperto e bloccato da alcuni passeggeri e poi arrestato dalla polizia. È successo venerdì notte alla stazione di Livorno. A richiedere l’intervento della polizia una ragazza pisana di 20 anni residente a Pisa. «Hanno cercato di derubarmi, venite», ha spiegato al centralino. Poco prima la ragazza, in stazione con il ragazzo, era rimasta da sola nella sala di attesa. «Quando il mio fidanzato si è alzato per andare a prendere un caffè mi ha lasciata da sola. Dopo pochi istanti ho sentito che qualcuno stava cercando di sfilarmi la borsa da sotto la testa. Quando mi sono svegliata ho notato un uomo che cercava di portarmi via la borsa».
La donna ha cercato di trattenere la borsa mentre il ladro ha provato a rubargliela spintonandola con forza contro la parete. A questo punto la ventenne ha iniziato a urlare per chiedere aiuto, attirando l’attenzione di un altro ragazzo che dormiva nella stessa sala di attesa. È stato quest’ultimo il primo ad aiutarla. Subito dopo, è arrivato anche il fidanzato. Insieme i due hanno bloccato l’uomo in attesa dell’arrivo della polizia. In manette è finito Florin Anghel 42 anni, in Italia senza fissa dimora. L’uomo è stato arrestato per tentata rapina e sanzionato amministrativamente per il suo stato di ebbrezza alcolica.

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/08/30/news/aggredita-in-stazione-mentre-dorme-ha-cercato-di-rubarmi-la-borsa-1.9841841

Anziana terrorizzata da banda di Rom: pistole in pugno le strappano collana dal collo

Livorno, 21 agosto 2014 – Abbordata e derubata in Superstrada da una banda di rom che, alla fine, hanno anche tirato fuori le pistole. Vittima della brutta avventura una donna ottantenne, nativa di Lari sulle colline pisane e residente a Livorno che ieri pomeriggio ha vissuto momenti di autentico terrore culminati con la scomparsa della pregiata collana che aveva al collo, del valore di 2mila euro, strappatale dai malviventi che poi sono fuggiti a gran velocità. Tutto inizia a metà pomeriggio. La donna stava viaggiando in Superstrada a bordo della sua macchina da Firenze verso Pisa. A un certo punto si è fermata per fare benzina, entrando in una stazione di servizio della Valdera. Qui, dopo averla vista da sola, le si sono avvicinati alcuni rom che hanno provato ad alleggerirla con il «trucco dello specchietto». In sostanza le hanno detto che nella manovra aveva urtato la loro auto danneggiando lo specchietto esterno. La cosa poteva essere composta senza ricorrere all’assicurazione in cambio di un risarcimento in contanti di alcune centinaia di euro che gli sconosciuti hanno chiesto come «indennizzo» alla malcapitata. La donna, ben presente a se stessa, non si è fatta intimorire e ha mandato a quel paese il gruppetto risalendo rapidamente in macchina senza però riuscire a fare benzina. Quelli, in tutta risposta, sono partiti a loro volta iniziando a seguirla senza dare nell’occhio.

LA DONNA, a quel punto sicura di aver chiuso con quel brutto incontro, non si è accorta di nulla, e ha proseguito fino alla stazione di servizio successiva, all’altezza di Cascina, dove è entrata per farerifornimento di carburante. A questo punto i malviventi sono spuntati dal nulla, l’hanno circondata e hanno tirato fuori anche le pistole. Non si sa se vere o giocattolo: sta di fatto che la donna, terrorizzata, è stata immobilizzata. I banditi le hanno urlato frasi irripetibili e, pistole in faccia, le hanno intimato di non fiatare. Subito dopo hanno adocchiato una collana pregiata che la signora portava al collo e, strappato il monile, sono risaliti in macchina facendo perdere le loro tracce. Almeno al momento. Le forze dell’ordine stanno infatti verificando i filmati delle telecamere di sicurezza delle stazioni di servizio per cercare di individuare auto e targa dell’auto dei malviventi. Anche perché non si tratta del primo episodio di questo genere in Superstrada. Ed è lecito sospettare che si tratti della stessa banda.

http://www.lanazione.it/livorno/pistola-superstrada-rapina-1.138342

Quasi sgozzato dal vicino marocchino: bambina terrorizzata – FOTO

 

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LIVORNO. «L’ultima coltellata l’ho vista partire. Era o terra, ma sono sicuro che la lama fosse diretta proprio alla gola, non mi ha preso dove aveva mirato solo perché ho girato la testa: è stato un gesto istintivo. Ma sono sicuro che non volesse darmi una lezione, voleva ammazzarmi per aver trascinato due sedie dentro casa dopo una cena con alcuni amici. E ha provato a farlo davanti a mia moglie e mia figlia che hanno visto tutto dalla finestra. Giulia ha 10 anni e da martedì sera è terrorizzata, ha vomitato per tutta la notte e adesso ha paura anche a scendere le scale e a tornare a casa. Ha detto che quando mi ha visto sdraiato a terra in cortile, in una pozza di sangue, ha pensato che fossi morto. Ora spero due cose: che sia fatta giustizia, ma soprattutto che le ferite che questa esperienza ha procurato dentro a figlia, si rimargino come faranno quelle sulla mia pelle».

Alessio Vaccai, 41 anni, operaio specializzato allo stabilimento Solvay è tornato nel suo appartamento, al primo piano dello stabile al numero 8 di via Lussemburgo, quartiere Scopaia, dopo un giorno passato in ospedale.

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/08/14/news/ha-mirato-alla-gola-per-uccidere-mia-figlia-ha-paura-voglio-giustizia-1.9761237

Livorno fuori controllo: scontri a coltellate tra immigrati

Due uomini sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Livorno con ferite da taglio che si sarebbero procurati in una rissa nella zona del Mercato centrale. Coinvolti circa dieci immigrati. I due feriti, secondo quanto appreso, non dovrebbero essere in pericolo di vita. Sul posto, oltre a due ambulanze della Misericordia, sono intervenuti carabinieri e polizia.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/2014/notizia/livorno-rissa-tra-stranieri-feriti_2060029.shtml