Category: Napoli

PROFUGO SOTTRAE PISTOLA A VIGILANTE E SEMINA IL PANICO MINACCIANDO PASSANTI

Ha seminato il panico correndo tra i viali del Centro direzionale, a Napoli, impugnando una pistola che poco prima aveva sottratto ad un vigilantes. Il fatto è avvenuto nella mattinata di oggi, poco prima dell’apertura degli uffici. Protagonista un giovane straniero, molto probabilmente proveniente dall’Africa, che è stato bloccato poco dopo dalla polizia e che, al momento, non è stato ancora identificato.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane dinanzi alla stazione della Circumvesuviana ha dato uno spintone al vigilantes e poi ha preso l’arma. Quindi ha iniziato a correre lungo i viali dove affacciano i palazzi che ospitano numerosi uffici. Diverse persone terrorizzate si sono riparate nei bar e nei locali pubblici.

La polizia ha poi accertato che il giovane era già stato visto nella giornata di ieri ed era stato notato per il suo comportamento. Non si esclude che possa essere uno dei tanti fissa dimora che girano l’area del Centro direzionale e la stazione ferroviaria.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/07/29/toglie-arma-a-vigilante-e-semina-panico_fb32904d-b023-4725-8c54-c144d3891791.html

Gay aggredito da immigrati: “Ho creduto di morire” – VIDEO

Marocchino compra bomba al market dei clan: collaborazione camorra – islamici

Marocchino compra bomba al market dei clan È giallo a Napoli
il Giornale
Un misterioso uomo, proveniente dal Marocco, ha comprato un ordigno radiocomandato dai camorristi di Boscoreale, a pochi chilometri da Pompei, nella provincia sud di Napoli. Un dispositivo potente. «La piccolina ha buttato a terra un muro, ha sfondato …

Napoli, scoperti 8 container di moto rubate: arrestati sei africani


Imola Oggi
Napoli, scoperti 8 container di moto rubate: arrestati sei cittadini
L’Unione Sarda
I militari hanno trovato, in un deposito di spedizioni alla periferia della città, 8 container pieni di mezzi pronti per essere spediti in Africa. Durante l’irruzione i carabinieri hanno arrestato 6 cittadini ghanesi, tutti tra i 29 e i 40 anni
Scoperti otto container di moto rubate, sei ghanesi arrestatiImola Oggi
Scoperti 8 depositi di moto rubate, in manette 6 ghanesi. I veicoli Terranostra News (Comunicati Stampa)
Moto rubate pronte a partire per l’Africa: sei ghanesi in manetteDirettaNews.it
Diario Partenopeo –Catania News
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Profugo palpeggia ragazza per strada, poi aggredisce agenti

Un cittadino 46enne del Sudan, in Italia con lo status di profugo, è stato arrestato dagli agenti ieri sera, in piazza Bellini. I poliziotti hanno assistito alla scena: un gruppo di giovani s’intratteneva nei pressi di un bar, quando l’extracomunitario ha raggiunto la comitiva e iniziato a importunare una ragazza di 25 anni, arrivando a palpeggiarle il posteriore.

Immediatamente in difesa della vittima è intervenuto un suo amico, per poco non aggredito dal 46enne. A quel punto sono intervenuti i poliziotti per bloccare l’uomo. Questi però gli si è scagliato violentemente contro, procurando loro lesioni giudicate dai medici guaribili in cinque giorni.

Ammanettato, l’uomo stava venendo condotto in Questura quando ha iniziato a scalciare contro il vetro divisorio della volante, danneggiandolo. Oggi per lui processo direttissimo per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento aggravato di beni dell’autorità.

La vittima della molestia è stata invitata a sporgere denuncia nei confronti del 46enne.

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Rissa a sprangate tra Rom integrati

Una maxi rissa a Giugliano a colpi di mazze ha terrorizzato centinaia di persone presenti nella zona del mercato ortofrutticolo. E’ successo in via Santa Maria a Cubito. Poco dopo le ore 14, infatti, si sono letteralmente affrontati due gruppi di etnia rom nello spazio comunale antistante il Mercato ortofrutticolo di Giugliano. Da chiarire la dinamica e il movente della brutale lite.
Un camper era già fermo sul posto (a quanto pare il mezzo sosta spesso in quell’area), poi è arrivata una Fiat Multipla verde ed un altro camper con gli assalitori. Qui è partita la rissa: prima lo scontro verbale, poi quello fisico con tanto di mazze. Alla lite hanno preso parte anche donne e bambini appartenenti ad entrambi i nuclei familiari. In totale secondo alcuni testimoni si sono scontrate più di 10 persone.

“Non finisce qui”, si sono promessi a vicenda allontanandosi su diretto invito di alcuni esercenti che hanno minacciato i rom di allertare le forze dell’ordine. Ignote la cause che hanno fatto scoppiare la furiosa lite.

http://www.ottopagine.it/cronaca/70686/sprangate-e-minacce-scontro-tra-famiglie-rom-a-giugliano.shtml

Romeno tenta di violentare una ragazzina: folla tenta linciaggio


Terranostra News (Comunicati Stampa)
Follia nel centro storico di Napoli, romeno tenta di violentare una
Terranostra News (Comunicati Stampa)
Follia nel centro storico dove un romeno tenta di violentare una studentessa in un ascensore, scappa e ferisce una persona nel tentativo di nascondersi. Poi solo grazie all’intervento della polizia sfugge al linciaggio, Una 21enne,nella serata di ieri
Romeno entra in ascensore e tenta di violentarla minacciandolaOttopagine
Tenta di violentare una studentessa, romeno rischia il linciaggioImola Oggi
Tenta di violentare una ragazza in ascensore: romeno arrestato, i Leggo.it
Napoli Fanpage –La Repubblica
tutte le notizie (21) »

Profughi si accoltellano durante festa accoglienza

Litigano per colpa di un pranzo e il diverbio, in un centro di accoglienza di Napoli, finisce con un bilancio serio: un 26enne cittadino del Mali accoltellato ed un nigeriano 24enne arrestato.
Inizia tutto da una festa, per la verità, quella che il 26enne voleva organizzare per aver ottenuto il permesso di soggiorno. Voleva organizzare il pranzo per tutti ma per prepararlo aveva bisogno di quasi tutti i fornelli disponibili.
Il nigeriano si è rifiutato di partecipare e quando si è reso conto che per preparare il suo pranzo doveva fare i conti con un calo della tensione elettrica determinata dai fornelli utilizzati dal cittadino del Mali, prima ha staccato il contatore e poi lo ha colpito due volte, nella zona ascellare, con un coltello di 31 cm.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/03/05/lite-tra-immigrati-per-un-pranzo_ad891665-96cf-4692-a5ed-60c0fff92d40.html

Non lo saluta, immigrato lo accoltella

NAPOLI. L’immediata segnalazione alla Polizia di Stato, ha consentito agli agenti d’intervenire tempestivamente in Via Consalvo ed arrestare il responsabile, un cittadino ucraino di 38 anni. L’ucraino, infatti, uscito da casa per portare a passeggio il suo cane, si è incrociato con un vicino di casa, salutandolo. Quest’ultimo, nella fretta perché si stava recando a lavoro, non ha risposto al saluto, allontanandosi velocemente. A tanto il 38enne, in maniera molto seccata, ha richiamato l’uomo e, inevitabilmente, è sfociata una lite dove l’ucraino non ha esitato ad estrarre un coltello a scatto, della lunghezza di 16 cm, ferendo al torace l’uomo. Il cognato della vittima, corso in suo aiuto, è stato anch’egli ferito alla tempia dalla lama del coltello. Entrambi i feriti sono stati condotti all’ospedale, ove i sanitari hanno accertato che, per pochi millimetri, i colpi sferrati non sono stati fatali. Entrambe le vittime guariranno in 15 giorni. All’arrivo dei poliziotti l’aggressore si era chiuso in casa e, solo dopo l’opera di mediazione degli agenti, ha aperto la porta. Gli agenti hanno sequestrato l’arma utilizzata dal 38enne arrestandolo, perché responsabile del reato di duplice tentato omicidio.

http://www.internapoli.it/39577/il-vicino-di-casa-non-risponde-al-buongiorno-lui-lo-accoltella

Prrofughi africani ogni giorno da mesi vendono droga nel centro storico – Foto – Video

profughispacciano

È la sera di sabato 6 febbraio. Siamo a Napoli, piazza Bellini, un rettangolo del centro storico attorniato da palazzi che ospitano sedi universitarie, accademia delle belle arti, conservatorio, museo archeologico.

Sono circa le nove. Una decina di giovani africani ciondola nella parte bassa dello slargo, tra via San Sebastiano e Port’Alba. Sembrano ragazzi come i tanti che compongono il variopinto popolo della movida, ma in realtà sono spacciatori di droga.

Sono accorti, svelti e ben organizzati. Tengono poche bustine in tasca, ma hanno a disposizione un servizio di rifornimento continuo, oltre a vedette appostate nei punti nevralgici pronte a lanciare l’allarme al primo movimento sospetto.

Andiamo a sederci vicino a loro sui gradini del negozio di strumenti musicali che ha abbassato la saracinesca. Siamo in due. Teniamo una bottiglia di birra in mano, felpa con un cappuccio sulla testa, e una sigaretta incastrata sopra l’orecchio. Ma non basta. Reagiscono con diffidenza, si allontanano.

Poi qualcuno si avvicina, ti annusa, chiede un euro, un sorso di birra, prende la tua sigaretta e poco alla volta la tua presenza viene assorbita. Anche perché nel frattempo la piazza si è riempita fino a traboccare di corpi: giovani dei centri sociali, ultras della curva del Napoli, esponenti della sinistra più estrema, universitari fuori sede, ragazzi dell’arcigay.

Da ultimo sono arrivati loro, gli spacciatori africani. Il sistema di vendita è molto attento. Arriva un cliente, breve scambio di gesti più che di parole, uno dei pusher si stacca dal gruppo e rimane solo con l’acquirente, i due si incamminano nel vicolo come fossero amici che fanno due chiacchiere, le spalle si avvicinano, prima passano di mano i soldi poi la bustina. Avviene tutto in pochi secondi.

Non siamo i soli a tenerli d’occhio. Mimetizzati tra la folla ci sono dei poliziotti di un corpo speciale creato e diretto dal dirigente Michele Spina: pochi uomini scelti per i quali vige il divieto assoluto di rivelare perfino il nome del reparto.

Sono le tre di notte quando hanno acquisito tutte le prove ed entrano in azione: bloccano due africani che vengono caricati sulle volanti, portati in questura e poi direttamente in carcere a Poggioreale.

Il primo degli arrestati ha 20 grammi di hashish e 90 euro in tasca, dichiara di chiamarsi Dampha Lamin e di essere nato in Gambia il 5 marzo 1194. Gli agenti prendono le impronte digitali e le immettono nella banca dati del ministero dell’interno.

L’uomo risulta fotosegnalato per la prima volta in Italia il 17 settembre 2014 alla questura di Siracusa, ma con un nome diverso: Sharif Lamin. Il 4 dicembre successivo ha chiesto asilo politico alla questura di Caserta, gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato ed è stato accolto all’interno della Casa cooperativa per la salute di Teano.

Nella notte di sabato 30 gennaio è stato arrestato per spaccio di droga proprio nello stesso posto, sempre in piazza Bellini a Napoli. Martedì 2 febbraio è stato scarcerato, è tornato nella struttura di accoglienza e poi di nuovo nello stesso identico punto a spacciare droga. Mentre questo articolo va in stampa probabilmente Lamin avrà già lasciato il carcere e sarà libero di tornare alla sua occupazione.

Il secondo fermato è stato trovato con 3 grammi di marijuana e 50 euro nei pantaloni. Dice di chiamarsi Keta Mudu e di essere nato in Gambia il primo settembre 1994. Le impronte raccontano il suo percorso in Italia: è stato fotosegnalato il 26 giugno 2015 a Lampedusa con il nome Kella Modou e una data di nascita anche questa diversa. il 5 luglio ha fatto richiesta di asilo politico al commissariato di Giugliano, nel napoletano, ed è stato accolto nella cooperativa Crescere Insieme di Calvizzano.

Nel gennaio di quest’anno è stato denunciato per danneggiamento della stessa struttura e interruzione di pubblico servizio. Anche lui in queste ore sarà tornato in libertà.

Che ci piaccia o meno, la verità è questa e non può essere taciuta: lo stato italiano mantiene anche gli spacciatori di droga come Mudu e Lamani, pagando 35 euro al giorno alle strutture che li ospitano. Di questi soldi, 2 euro e mezzo finiscono direttamente nelle tasche degli extracomunitari. Paga Pantalone.

Ma non finisce qui. Perché i due fermati di sabato notte non sono casi isolati. Negli ultimi 6 mesi la polizia ha arrestato 51 africani provenienti dal Gambia, Senegal, Tanzania, Gabon, Nigeria, Guinea. Tutti bloccati in piazza Bellini a Napoli.

Di questi, 41 godevano dello status di rifugiato politico e richiedente asilo. Sembrerà assurdo ma è così: li accogliamo, li ospitamo in centri, case e alberghi a nostre spese, e loro nel tempo libero spacciano droga sorretti dalla prepotenza e dal privilegio dell’impunità.

I numeri che ci arrivano da Napoli, ovvero 80 per cento di rifugiati sul totale degli arrestati per spaccio di droga, ci sbattono in faccia un fenomeno delinquenziale sul quale stanno cercando di far luce le nostre forze di polizia, che su questo aspetto tengono le bocche cucite.

Ma non ci vuole un comunicato del ministero dell’interno per capire che i richiedenti asilo sono entrati a tutti gli effetti nella catena criminale che gestisce il traffico di stupefacenti nel napoletano.

Proviamo a spiegare il meccanismo. Le figure professionali della vendita al dettaglio in piazza sono la vedetta, il pusher, il contasoldi, che passa durante la serata a raccogliere gli incassi, e il capopiazza, che comanda le operazioni sul posto.

La criminalità organizzata ha applicato a questo sistema lo schema del caporalato sperimentato con successo nell’agricoltura: raccoglie mano d’opera nei centri di accoglienza, pescando tra chi fa già uso di droghe leggere, e la impiega in tutti i ruoli, escluso quello del capopiazza.

Rispetto al giovane italiano, il rifugiato presenta diversi vantaggi di natura criminale: costa meno, non ha aspirazioni di carriera all’interno del clan, quindi non fa rumore in giro per mettersi in mostra. Se viene arrestato non parla, anche perché non conosce neppure il capopiazza, e non devi sostenere spese legali: basta un avvocato d’ufficio.

Il richiedente asilo è diventato l’unico ingrediente affidabile nella maionese impazzita napoletana. Gli arresti eccellenti degli ultimi mesi hanno creato un vuoto di potere che ha fatto emergere giovani delinquenti, arroganti, armati fino ai denti, ma privi di una adeguata struttura criminale. Risultato: sparatorie in strada a colpi di kalashnikov, proiettili vaganti, morti ammazzati. Al punto che il ministro dell’interno Angelino Alfano preannuncia l’arrivo dell’esercito.

Alle estremità di piazza Bellini c’erano due volanti della polizia con i lampeggianti accesi. In nostri cari e costosi profughi hanno trafficato tutta la sera come se nulla fosse. E hanno continuato pure dopo gli arresti.

http://www.panorama.it/news/cronaca/napoli-assurdo-caso-profughi-spacciatori-droga/