Category: Brescia

Sacerdoti ‘picchiano’ africano che molestava ragazza

Stavolta non hanno porto l’altra guancia. Hanno fatto uno strappo alla regola evangelica e si sono scagliati con energia contro un marocchino che stava selvaggiamente picchiando una badante. L’intervento di due sacerdoti di Offlaga ha messo in fuga l’aggressore, che nel giro di una manciata di minuti è tornato sulle tracce della vittima del pestaggio… per concludere l’opera . Ma prima che la situazione potesse degenerare, il nord africano è stato arrestato dai carabinieri di Manerbio. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in via Giotto, nella casa di un anziano accudito dalla badante di 30 anni. Approfittando della visita all’anziano di un sacerdote e di un frate incaricati di portare la comunione al domicilio delle persone ammalate, S.D., 37enne residente a Brescia, è riuscito a introdursi nell’abitazione spacciandosi per un amico di famiglia. Quando se l’è trovata davanti, in preda a un raptus si è lanciato contro l’ex fidanzata e, sotto lo sguardo attonito dei due religiosi, ha cominciato ad insultarla e picchiarla. Dopo averla gettata sul pavimento, ha afferrato la badante per i capelli trascinandola per alcuni metri. A questo punto i sacerdoti sono intervenuti. La loro inattesa reazione ha spiazzato S.D., che dopo un attimo di incredulità ha guadagnato l’uscita, non prima di aver strappato di mano alla badante lo smartphone con cui cercava di telefonare ai carabinieri.
Mentre la 30enne era in caserma a sporgere denuncia e i preti erano rientrati in canonica, il marocchino è tornato nella casa dell’anziano alla ricerca dell’ex fidanzata. I familiari del pensionato però hanno chiamato il 112. Una pattuglia del radiomobile di Verolanuova è intervenuta arrestando il nord africano con l’accusa di lesioni e furto. Le indagini hanno appurato che l’aggressione è stata l’epilogo di un’escalation di minacce e pressioni psicologiche. Il marocchino non accettava la separazione e aveva promesso alla ex fidanzata che si sarebbe vendicato. Una vendetta sfumata grazie a due sacerdoti che per una volta non hanno porto l’altra guancia.

http://m.bresciaoggi.it/stories/Home/1127915_il_fidanzato_respinto_aggredisce_una_badante/

Brescia: immigrato ubriaco pesta poliziotta

BRESCIA. Nella serata di mercoledì, attorno alle 19, una Volante è intervenuta in via Solferino per cercar di bloccare uno cittadino tunisino di 35 anni (responsabile di una lite in strada), mentre cercava di fuggire a bordo di un’auto.

Nel percorrere via Kennedy, gli agenti hanno intercettato il veicolo: a fianco dell’uomo, seduto sul lato passeggero, il figlio di due anni.

Nonostante l’Alt, lo straniero ha proceduto nella fuga, fermandosi solo al passaggio a livello di via Volta, in quel momento abbassato.

Una poliziotta ha aperto la portiera invitandolo a scendere. Il 35enne, completamente ubriaco, ha iniziato a colpirla alle mani e al petto per cercare di liberarsi. Al rialzarsi del passaggio a livello, ha rimesso in moto la macchina ma è stato subito superato dalla Volante, che – mettendosi di traverso – è riuscita a bloccarla all’altezza della fermata del bus del quartiere Leonessa.

Potrebbe interessarti: http://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia-tunisino-ubriaco-arrestato.html

Rissa etnica in carcere Brescia, dove gli italiani sono ‘specie estinta’

Maxi rissa all’interno del carcere Canton Mombello di Brescia. Cinque detenuti albanesi e uno di origine tunisina hanno dato vita ad un violento litigio. Sono stati coinvolti anche due agenti penitenziari che sono intervenuti per sedare gli animi ma che sono finiti al Pronto soccorso per ferite riportate al viso e alle braccia. Feriti anche alcuni detenuti.

http://www.lasicilia.it/articolo/maxi-rissa-carcere-brescia-feriti

Brescia: una famiglia dedita a ISIS

Continuano ad emergere nuovi particolari riguardanti l’operazione “Balkan Connection” della Questura di Brescia, che ha portato all’arresto di 4 persone e a diverse perquisizioni in tutto il Nord Italia.

La Polizia ha infatti sequestrato computer, hard disk e telefoni cellulari presso la casa di Anas El Abboubi, il 21enne di Vobarno volato in Siria per combattere con l’Isis.

Da una prima analisi, sembra che il ragazzo sia rimasto costantemente in contatto con la famiglia, nonostante i genitori abbiamo sempre negato di sapere dove si trovasse il figlio. L’ipotesi è confermata anche da una serie di intercettazioni, in una delle quali – datata 9 gennaio – si sente il padre domandare ad Anas: “Vuoi che mi diano 10 anni di carcere?”

Potrebbe interessarti: http://www.bresciatoday.it/cronaca/anas-el-abboubi-vobarno-brescia.html

Perseguita barista: pakistano ‘denunciato’

Un pakistano di 41 anni denunciato per stalking. Due le segnalazioni che hanno mosso i poliziotti: la prima risale alla mattina, la seconda al pomeriggio. L’uomo, nonostante fosse sposato e padre di tre figli, essendosi innamorato di una barista continuava a disturbarla nel locale chiedendo di parlare con la collega di 24 anni.

La polizia, arrivata sul posto, ha poi scoperto che lo stesso uomo era stato denunciato al comando dei carabinieri di Sant’Eustacchio il 9 febbraio per atti persecutori sempre nei confronti della stessa donna. Ulteriori indagini hanno fatto scoprire che la ragazza prima lavorava per quest’uomo in un bar di via Corsica, ma si era licenziata a causa delle continue persecuzioni. Non avendo cambiato atteggiamento l’uomo è stato arrestato. L’accusa è di stalking.

http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/la-moglie-%C3%A8-mia-la-picchio-quando-voglio-arrestato-1.1979142

Egiziano: “La moglie è mia, la picchio quando voglio”

Alle 5 del mattino di lunedì, quando la Polizia è intervenuta in una abitazione del centro, zona galleria Tito Speri, su segnalazione di una residente che aveva sentito una donna urlare e chiedere aiuto. Un egiziano di 42 anni ha aperto la porta dell’appartamento da dove provenivano le grida, ma non ha collaborato con gli agenti. Le ulteriori verifiche hanno rilevato la presenza della moglie, 31enne lituana, chiusa in una stanza dopo essere stata picchiata.

Il motivo delle percosse? La donna, svegliandosi, aveva destato dal sonno anche il marito e l’aveva criticato perché aveva lasciato la casa in disordine. Dopo essere stata presa a calci, pugni e schiaffi era riuscita a barricarsi in camera. Il marito agli agenti ha candidamente detto: «La moglie è mia e la picchio quando voglio».

La 31enne è stata condotta in ospedale, ove il medico legale le ha refertato escoriazioni ed ematomi che testimoniavano violenze pregresse. La donna ha espresso la volontà di essere collocata con i figli, un bimbo di 9 anni e una bimba di 6, in una struttura protetta, mentre l’uomo arrestato è stato condannato con rito direttissimo per maltrattamenti in famiglia. Rimesso in libertà, è comunque colpito sulla base della denuncia da un divieto di avvicinamento.

http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/la-moglie-%C3%A8-mia-la-picchio-quando-voglio-arrestato-1.1979142

Arrestato Pakistano: fa parte di cellula terrorista

I carabinieri del Ros di Brescia hanno fermato un pakistano di 30 anni, Ahmed Riaz, accusato di far parte di una rete che ha finalità terroristiche e già destinatario di provvedimento di espulsione emesso lo scorso febbraio dal ministro dell’Interno su richiesta dei carabinieri.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1018984&pagina=801&sottopagina=01

Con calma..

Tentato stupro a Brescia: preso Pakistano

La 50enne, che stava passeggiando nell’area verde, attorno alle 20, è stata afferrata alle spalle e sbattuta a terra, ma è riuscita a fuggire prima che l’uomo, un 30enne pakistano, riuscisse a commettere lo stupro. La donna è quindi corsa in strada fermando il conducente di un pullman che stava transitando in via Cefalonia.
Sul posto una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile che è riuscita da identificare e bloccare lo straniero che è stato arrestato  per tentata violenza sessuale.

http://www.quibrescia.it/cms/2015/03/13/tentato-stupro-arrestato-un-pakistano/

Arrestato per la settima volta: libero

Sono riusciti a mettergli le manette per la settima volta. Domenica sera in via Milano a Brescia gli uomini della Questura hanno arrestato un tunisino di 40 anni che ha aggredito un bresciano per rubargli il telefonino.
Fra i due è nata una colluttazione terminata poi con l’arresto dello straniero. Un abitudinario delle manette dato che dall’estate del 2011 a oggi è stato portato a Canton Mombello per ben sette volte, a cui si aggiungono altre tre denunce a piede libero.
In tutto, però, in carcere ci è rimasto solo quattro mesi per accumulo pene: l’uomo è riuscito a tornare in libertà sempre in tempi brevi sia per l’accusa di rapina che per spaccio.

http://www.quibrescia.it/cms/2015/03/09/tunisino-arrestato-per-la-settima-volta/

Piccolo immigrato spacca bottiglia in testa a ragazzino

MA COSA avevano combinato i due baby bulli tre giorni prima? Uno dei ragazzi è accusato di lesioni aggravate per aver rotto una bottiglia di birra in testa a un ragazzino durante un litigio. Il secondo di aver estorto qualche decina di euro a un coetaneo dopo averlo minacciato: «Ti pesto». La questura, che tiene monitorato il centro commerciale in cui – nonostante la presenza della security – si spaccia droga e non mancano aggressioni, furti e rapinette tra ragazzi, con il blitz di ieri durato un paio d’ore ha voluto censire i frequentatori e individuare i componenti delle baby gang che vorrebbero dettare legge. Bande composte da ragazzini figli di immigrati. Oltre ai furti, come in ogni centro commerciale, anche al Freccia Rossa, avvengono episodi di violenza e di teppismo. Lì si ritrovano ragazzi che «bruciano» scuola e chi tira sera tra una birra e uno spinello. Ma proprio grazie all’impegno dei gestori del centro commerciale in zona Stazione e a una fitta rete di telecamere e di vigilantes la situazione non è mai degenerata. Le forze dell’ordine vogliono contrastare il fenomeno legato al bullismo, allo spaccio di droga leggera e, stando ai «si dice», anche a presunti episodi di prostituzione. Voci arrivate anche alle forze dell’ordine che accerteranno se si tratta di leggende metropolitane o meno. I contatti tra ragazzi avverrebbero all’interno del centro e gli incontri nei bagni pubblici esterni: una «prestazione» in cambio di una ricarica telefonica.Molto di più di una ragazzata. Sempre che sia vero quanto si racconta.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/1085512_blitz_nei_guai_due_baby_bulli/?refresh_ce#scroll=1100