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Africano distrugge vetrine armato di bombola e irrompe in negozi

Bombole di gas contro le vetrine: 37enne arrestato per furto, danneggiamenti e incendi

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Trieste-via Hermet, a seguito di serrata attività investigativa, nella mattinata di lunedì 23 ottobre 2017 hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trieste nei confronti di N.A., 37enne, senegalese. L’attività di indagine è scaturita da una telefonata di un privato cittadino che, nella notte del 10 ottobre 2017, ha segnalato ai Carabinieri di aver udito dei forti rumori provenire dalla strada e di aver visto una persona allontanarsi dal negozio di arredamenti “Blob” di via Manzoni n. 17 con alcuni materassi.

L’immediato intervento dei militari del Nucleo Operativo di Via Hermet ha consentito, da subito, di raccogliere importanti elementi indiziari tra i quali una bombola a gas da campeggio con residui di sangue riconducibili all’autore del gesto. L’attività investigativa è quindi proseguita, sotto la direzione della Procura della Repubblica, con l’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. E sono state proprio le telecamere a fornire gli elementi più interessanti, immortalando in diverse fasi l’azione dell’autore del reato.

Ulteriori approfondimenti investigativi, inoltre, consentivano di appurare che due furti pluriaggravati commessi in data 28.09.2017 e 07.10.2017 in danno dell’esercizio commerciale “Max Shopping” di P.zza Garibaldi erano stati commessi da un soggetto che per statura, fisionomia ed abbigliamento era perfettamente compatibile con N.A. che in entrambe le circostanze, usando violenza sulle cose si era introdotto all’interno del negozio asportando denaro contante e merce varia tra cui alcune bombole a gas da campeggio. Che l’uso delle bombole fosse il modus operandi preferito da N.A. è stato poi ulteriormente confermato dal tentato incendio con conseguente danneggiamento ai danni dell’esercizio commerciale denominato “Le Beccherie” di via Settefontane. Nello specifico il principio di incendio era stato causato dall’esplosione delle medesime bombole a gas da campeggio, asportate qualche giorno addietro dal 37enne senegalese presso il negozio “MAX SHOPPING”. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri consentiva così alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere dal GIP una misura cautelare in carcere per il cittadino senegalese, per gli episodi criminosi sopra descritti, ovvero per essersi reso responsabile di tre furti aggravati, di un tentato incendio con conseguente pericolo di crollo di costruzioni e di danneggiamento.

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10.10.2017 – N.A. si dirige verso il mobilificio “BLOB” con la bombola di gas con la quale di lì a poco avrebbe infranto la vetrina per poi asportare la refurtiva.

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07.10.2017 – N.A. all’interno dell’esercizio commerciale “MAX SHOPPING” intento impossessarsi della refurtiva asportata.

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Trieste, Profugo spaccia davanti scuola: 39 dosi in borsa

Spaccia davanti alla scuola: richiedente asilo del Cara arrestato dai Carabinieri

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gorizia, l’altro pomeriggio, hanno tratto in arresto uno straniero sorpreso a spacciare in prossimità di una scuola.
In particolare, nell’ambito dei servizi di prevenzione e contrasto a fenomeni illeciti e allo spaccio di sostanze stupefacenti in prossimità degli istituti scolastici disposti dalla Compagnia di Gorizia negli orari di ingresso e uscita degli studenti, lunedì scorso i militari del Nucleo Operativo stavano monitorando in abiti civili l’area in prossimità dell’Istituto professionale superiore “Cossar-Da Vinci”, di via Virgilio.
Poco dopo le 13.00, mentre i ragazzi stavano uscendo da scuola, i militari si accorgevano di un gruppetto di stranieri nel parcheggio adiacente all’Istituto scolastico che confabulavano tra loro e a un certo punto uno di questi, dapprima mostrava un pacchetto ad un altro, poi gli consegnava qualcosa. Insospettiti della cosa, i carabinieri decidevano di intervenire.
Riuscivano, infatti, a bloccare subito i due citati stranieri e un altro che era con loro, appurando che quanto appena consegnato sotto i loro occhi era un pezzetto rettangolare di hashish di circa mezzo grammo.
A quel punto è scattato il controllo più approfondito sui vestiti dei tre e lo zaino del cedente la sostanza. All’interno della sacca venivano trovati due panetti di hashish confezionati in involucri di cellophane, nonchè 39 pezzetti rettangolari di hashish, del peso variabile, simili a quello appena consegnato dallo spacciatore all’altro straniero. Inoltre, anche il terzo straniero veniva trovato in possesso di un altro pezzetto di hashish di circa un grammo.
Accompagnati in caserma in Corso Verdi, dove venivano approfondite le indagini e perquisiti a dovere gli stranieri, emergeva che si trattava di tre pakistani, di cui due (M.I. del 1989 e A.M. del 1990) muniti di permesso di soggiorno per richiedenti asilo e dimoranti a Gorizia, mentre lo spacciatore (I.Z. del 1993) era un richiedente asilo in attesa del permesso di soggiorno ed era alloggiato al C.A.R.A. di Gradisca.
La sostanza complessivamente sequestrata a quest’ultimo, tra i due panetti e i 39 pezzetti era di circa 115 grammi, con un valore stimato sul mercato di oltre 1000,00 euro.
Al termine degli accertamenti, il giovane spacciatore veniva tratto in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dalla circostanza che il delitto veniva posto in essere in prossimità di una scuola e associato alla casa circondariale di Gorizia, mentre gli altri due stranieri sono stati segnalati alla Prefettura per detenzione per uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti.

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Trieste, il boss dello spaccio è un richiedente asilo

Droga, arrestato dalla Polizia uno dei “boss” dello spaccio tra i richiedenti asilo

È stato colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Trieste su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura. Si tratta di Sanobar Hasan, cittadino afghano classe 1993, titolare di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria.

Chiari gli elementi raccolti nel corso delle indagini svolte con operazioni di intercettazioni e svariati servizi di osservazione, controllo e pedinamento su uno dei canali di approvvigionamento della droga, giunta a Trieste e destinata allo smercio.

Sono due i principali episodi, risalenti allo scorso marzo. In occasione del primo Hasan aveva commissionato ad altro straniero l’acquisto e il trasporto di ben 10 panetti di hashish. La droga, acquistata a Milano, era così giunta a Trieste viaggiando in treno. Il corriere – Salman Khan, classe 1997 – una volta giunto a Trieste, fu individuato, perquisito e tratto in arresto e lo stupefacente sequestrato.

Non pago, a pochi giorni di distanza, in data 29 marzo successivo, l’indagato ha commissionato l’acquisto di altro mezzo chilo di hashish; in questo caso, però, il corriere, una volta giunto a Trieste, si è dileguato con la droga. In ragione dell’inaspettato evento, l’Hasan, coadiuvato da alcuni connazionali, ha iniziato le ricerche del corriere soggetto nel corso dell’intera notte, fino a quando l’hanno rintracciato e picchiato.

I gravi e concordanti indizi raccolti a carico di Hasan (che potrebbe essere visto come uno dei “boss” dello spaccio tra i richiedenti asilo) hanno così consentito al pm titolare del fascicolo di ottenere dal gip idonea misura cautelare a carico dell’indagato, il quale, nel corso della mattina del 29 agosto, è stato rintracciato a Trieste, tratto in arresto e posto agli arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

Sono, altresì, in atto le ricerche di altro indagato, il quale ha, secondo il medesimo schema, commissionato numerosi acquisti di hashish da cedere a terzi. Anche in questo caso, la droga, prevalentemente proveniente da Milano, è giunta a Trieste; i servizi investigativi contestualmente svolti hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di trarre in arresto, dal marzo al maggio scorsi, altri due corrieri e sequestrare un altro chilo e mezzo circa di hashish.

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Scende dal bus: sfregiata al volto con un coltello da 3 immigrati che vogliono stuprarla

Nuova aggressione ieri sera nell’area tra la Stazione ferroviaria e il Silos, ormai dimora fissa di numerosi richiedenti asilo. Vittima, una ragazza di 24 anni che – in base a quanto denunciato stamattina in Questura – è stata dapprima bloccata per le braccia da tre uomini di nazionalità straniera che poi hanno tentato di molestarla. Stando al resoconto della giovane, i tre hanno tirato fuori anche un coltellino svizzero e le avrebbero sfregiato il volto.

Nonostante il grande spavento, la 24enne è riuscita a difendersi con calci, morsi e dita negli occhi degli aggressori, ora ricercati dalla Polizia, e a scappare via. L’episodio è avvenuto attorno alle 20.30. La ragazza, che aveva appuntamento con le amiche per una cena di classe, era scesa dall’autobus e uno dei tre uomini l’ha avvicinata per chiederle una sigaretta. All’una e un quarto di questa notte, la giovane si è presentata con una amica al pronto soccorso dell’Ospedale di Cattinara in stato di choc: ha riportato lesioni guaribili in una decina di giorni.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/trieste/bloccata_sfregiata_volto_coltello_stranieri_trieste-2629561.html

Profugo per il governo, noto spacciatore pakistano per la Polizia

Commissiona il trasporto di 100 grammi di droga da spacciare a Trieste: arrestato 24enne

Si tratta di Umer Sharif, classe 1993, già gravato da precedenti in materia di stupefacenti.

Era il pomeriggio del 31 luglio 2017 quando, in occasione di predisposti servizi finalizzati alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, in piazza Libertà, il personale della Squadra Mobile della Questura aveva fermato e tratto in arresto Raza Hassan, trovato in possesso di un panetto di circa 100 grammi di hashish e 10 grammi di marijuana.

Gli approfondimenti investigativi diretti dalla Procura di Trieste hanno consentito di accertare che la droga doveva essere consegnata ad altro cittadino pakistano, ossia all’Umer Sharif, il quale era in attesa dello stupefacente da spacciare sul mercato locale.

Gli elementi raccolti dagli investigatori della sezione “contrasto al crimine diffuso” della Squadra Mobile hanno consentito al P.M. titolare del fascicolo processuale di ottenere dal G.I.P. di Trieste l’emissione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti dello Sharif.

Questi, ieri pomeriggio, è stato rintracciato a Monrupino, dove è ospite presso una struttura di accoglienza, e tratto in arresto. Dopo le incombenze di rito, l’indagato è stato ristretto presso la locale Casa circondariale.

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TRE GIOVANI PROFUGHI PAKISTANI SI DIVERTIVANO A STUPRARE RAGAZZINE ITALIANE

Ripetute violenze sessuali a una ragazza di 14 anni da parte di tre distinti soggetti: Muhibullah Zerani, un cittadino afghano nato il 01/01/1995, e due cittadini pakistani, Arif Hussain (del 01.01.1993) e Zubair Khan (del 01.05.1995). I colpevoli dei reati avvenuti tra maggio e giugno sono stati arrestati dalla Polizia di stato di Trieste e sono ora in carcere in custodia cautelare.
Nel primo episodio la vittima, italiana, si è incontrata occasionalmente con Zerani nei pressi di un locale in Piazza Goldoni. Successivamente la ragazza è stata condotta sulla scala dei Giganti fino alla fontana vicino al parco di San Giusto. L’uomo ha tentato di baciarla, insistendo nonostante la ragazza lo respingesse ripetutamente, e immobilizzandola a terra per poi abusare di lei. Questa, dopo essere rientrata nella struttura di residenza, ha riferito l’accaduto ad un’educatrice che l’ha accompagnata al Burlo per gli accertamenti del caso. Sulla base del referto e a seguito delle attività investigative, si è riuscito ad individuare Zerani come il soggetto che aveva abusato di lei.
Nella circostanza, le ricostruzioni effettuate hanno consentito di accertare che la giovane, nel successivo mese di giugno, aveva subito altre violenze all’interno del giardino pubblico di Via Giulia, sempre con le stesse modalità prima da Arif Hussain e successivamente da altri due soggetti, uno riconosciuto in seguito per Zubir Khan, e un altro al momento rimasto sconosciuto. Gli accertamenti investigativi hanno inoltre consentito di appurare che gli arrestati erano consapevoli dell’età della minore e che avevano abusato di lei.
La custodia cautelare, oltre che per la gravità degli atti compiuti, è stata disposta anche perchè vi è il concreto ed attuale pericolo della reiterazione del reato. Gli arrestati, nelle prime ore della mattinata odierna, sono stati prelevati dal personale della Squadra Mobile presso le strutture di accoglienza ove erano ospitati, e condotti alla casa circondariale di via Coroneo.

http://www.triesteprima.it/cronaca/violenza-sessuale-14-enne-3-arresti-polizia-27-luglio-2017.html

Ius soli, ‘nuovo italiano’ vandalizza bus

Prende a calci la porta del bus e rompe lo specchietto visore: denunciato trentaseienne

La Polizia di Stato di Trieste ha deferito in stato di libertà alla locale autorità giudiziaria per danneggiamento aggravato un cittadino cubano, F.D.D.A., nato nel 1981 e residente in città.
Già noto alle forze dell’ordine, ieri sera l’uomo si trovava a bordo di un bus quando, all’altezza di piazza Foraggi, colpiva con ripetuti calci la porta centrale del mezzo e con la mano lo specchietto visore della stessa infrangendolo.

All’uscita della galleria, il bus si è fermato in via Salata, dove poco dopo è arrivato un equipaggio della Squadra Volante della Questura. Ricostruito l’episodio, l’uomo è stato denunciato.

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Violenza a Trieste: profughi armati di spranghe (VIDEO)


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Tensione al Silos: profughi armati di spranghe (VIDEO)
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Il sopralluogo al Silos di “Stop prima Trieste” e “Noi nazionalisti forconi” rischia di scaturire in una rissa, con tanto di spranghe (nello specifico quelli che sembrano tubi di metallo) branditi dai profughi che hanno trovato riparo nella struttura
SPRANGATE AI CITTADINI – «Italia di m…»: profughi armati contro i …Il Gazzettino

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RAGAZZINA STUPRATA IN STAZIONE DA RICHIEDENTE ASILO, VIOLENZA BRUTALE: PESTATA E PRESA A MORSI

http://www.triesteprima.it/cronaca/violenza-sessuale-nei-pressi-della-stazione-17enne-presa-a-morsi-e-picchiata-poi-rapinata.html

Violenza sessuale nei pressi della stazione: 17enne presa a morsi e picchiata, poi rapinata

Erano le 22.30 circa di ieri, martedì 9 maggio, quando il personale di una Volante della Polizia, transitando per questa via della Scalinata, ha notato in lontananza tre ragazze che attiravano l’attenzione degli agenti chiedendo aiuto e indicando la presenza sul posto di una quarta giovane riversa a terra, in evidente stato di shock, con visibile ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso.

Si trattava di una studentessa 17enne di Trieste, tornata in serata dopo uno stage tenutosi in una vicina località. Mentre era ancora a bordo dell’autobus, nei pressi della stazione ferroviaria – ha spiegato la giovane -, ha notato un uomo riverso a terra e, scesa, dal mezzo, si è diretta immediatamente presso l’individuo con l’intento di prestargli soccorso; il soggetto le ha chiesto aiuto pregandola di accompagnarlo. I due così si sono diretti presso un’area della stazione dove sono presenti vagoni in disuso.

Improvvisamente l’atteggiamento dell’uomo è cambiato radicalmente, rivelando le sue reali intenzioni: ha trascinato la vittima dentro il bagno di una delle carrozze, prima ha frugato nella sua borsetta e si è impossessato di poche decine di euro, poi l’ha costretta a bere da una bottiglia di whisky al fine di vincerne la strenua resistenza, e, colpitala ripetutamente, l’ha violentata sessualmente. Ultimata la violenza, la ragazza è riuscita a scappare, seguita dall’aggressore.

Dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, la giovane è salita su un autobus, allontanandosi dalla zona fino all’arrivo poi della polizia. Nel frattempo sono state diramate le ricerche e il sospetto è stato immediatamente notato e rintracciato a poca distanza del luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina.

Gli accertamenti e riscontri svolti anche dal personale della Squadra Mobile nel frattempo intervenuto, formalizzando le dichiarazioni della minore, presso l’Ospedale Burlo, dove era stata ricoverata e sottoposta al protocollo per le violenze. Dopo la ricostruzione dei fatti, sentiti i testimoni, si è stato così arrestato l’aggressore, Mekail Govand, nato in Iraq nel 1991, richiedente asilo, gravato da precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia.

L’arrestato, dopo le incombenze di rito, è stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste che coordina le indagini. La vittima, al momento ancora sotto shock, presenta tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.

Trieste, tentato stupro di una 20enne: arrestato profugo Marocchino

Una ragazza di 20 anni è la vittima di un tentato stupro messo in atto dal cittadino marocchino FERTOUSI Youssef, nato a Casablanca nel 1988. L’uomo l’ha aggredita nei pressi di via Capitolina, nel pomeriggio di alcune settimane fa.

Quel pomeriggio, la giovane vittima doveva incontrarsi con degli amici per effettuare attività sportiva. Giunta in anticipo rispetto all’ora dell’appuntamento ed avendo il cellulare scarico, si è seduta su alcuni gradini presenti lungo un vicino sentiero alberato.

In tale frangente si è avvicinato un ragazzo dai tratti somatici arabi, il quale, con iniziali maniere gentili, le ha chiesto una sigaretta ed ha cercato di intavolare una discussione; poco dopo lo straniero si è allontanato per poi tornare sul posto con due bottiglie di birra, offrendone una alla giovane. Ad un tratto, secondo quanto dichiarato in sede di denuncia dalla vittima, l’uomo ha cominciato ad approcciarsi in modo sempre più invasivo e fastidioso, cercando il contatto fisico. Avendo inteso le reali intenzioni, la ragazza ha cercato di allontanarsi rapidamente, ma lo straniero l’ha afferrata con forza, attirandola a sè e cercando di baciarla. Nonostante la ferma opposizione e le urla con richieste di aiuto, l’uomo ha scaraventato a terra la vittima, continuando a palparla nelle zone intime, fino a quando, dopo una breve colluttazione, la ragazza è riuscita a divincolarsi e ad afferrare una bottiglia di birra che brandiva contro l’energumeno alto circa 1.80 mt.

Approfittando di un momento in cui questi ha allentato la presa indietreggiando, la giovane è riuscita a fuggire attraverso la Scala dei Giganti. Acquisita la notizia di reato sono scattati immediati accertamenti, con i primi sopralluoghi effettuati da Personale in servizio di Volante e della Polizia Scientifica, che hanno portato al sequestro sul posto di cose pertinenti alle indagini, cui sono seguiti una serie di appostamenti effettuati dagli investigatori della Squadra Mobile, finalizzati al rintraccio dell’aggressore.

Fondamentale è stato l’apporto di un amico della vittima, il quale ha consegnato agli uffici di polizia alcune riprese fatte con il cellulare di un soggetto somigliante alla descrizione della parte offesa. A seguito dei servizi di perlustrazione disposti, una pattuglia in borghese della Squadra Mobile ha rintracciato nei pressi della mensa della Caritas il sospettato che, sopposto ad individuazione, è stato riconosciuto come autore della violenza.

Sulla scorta degli elementi raccolti, il P.M. titolare del fascicolo ha avanzato al G.I.P.una richiesta di misura cautelare in carcere che è stata concessa. Il FERTOUSI, del quale si erano temporaneamente perse le tracce, si è presentato poi in Questura per il disbrigo delle pratiche per il rilascio del permesso per richiesta di asilo; ad attenderlo gli agenti che lo hanno tratto in arresto e ristretto presso la locale casa circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente.

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