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Li chiamavano i "re Magi", arrestati tre marocchini: gestivano un giro … – Il Giorno


Il Giorno
Li chiamavano i “re Magi”, arrestati tre marocchini: gestivano un giro
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Invece Ahmed Elasli, 46 anni, Noureddine Elasli, 27 anni e Mohamed Rahim, 27 anni, marocchini disoccupati, gestivano un importante giro di spaccio. Nel loro appartamento di una palazzina liberty di corso Garibaldi ricevevano i clienti. In particolare  

Picchia la suocera e le rompe il timpano: denunciato cingalese

Vigevano (Pavia), 18 febbraio 2014 – Ha picchiato la suocera quarantenne procurandole una lesione ad un timpano, giudicata guaribile in 15 giorni. Un cingalese di 22 anni residente a Vigevano, che lavora per una cooperativa fuori città, dovrà rispondere del reato di lesioni. A denunciarlo sono stati gli agenti della polizia locale ai quali la suocera, sua connazionale, si è rivolta ieri dopo quella che non sarebbe la prima aggressione subita. La donna, che lavora a Vigevano come collaboratrice domestica, si è presentata al comando di via San Giacomo in forte stato di agitazione e dolorante e ha riferito di essere stata picchiata dal marito della figlia. Secondo gli accertamenti effettuati dagli agenti del commissario capo Gianluca Mirabelli non sarebbe la prima volta: già lo scorso anno la donna era stata malmenata dal genero ma in quella occasione aveva preferito non denunciarlo. Con questo salgono a tre i casi di violenza domestica segnalati alla polizia locale nell’arco dell’ultimo mese.

Rom traffano disabile mentale: rubati 60mila euro

Vidigulfo, 2 febbraio 2014 – Si sono fatte dare soldi, in contanti e assegni, per 60mila euro. Due donne, residenti in due diversi campi nomadi del Pavese, sono ora accusate di circonvenzione d’incapace. G.A., 50enne già pluripregiudicata, è agli arresti domiciliari; F.L., 29enne incensurata, ha invece il divieto di avvicinarsi a meno di 200 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Le misure cautelari sono state disposte dal Gip su richiesta della Procura, a seguito delle risultanze delle indagini dei carabinieri. La vicenda, delicata perché riguarda un 66enne che vive solo ma con problemi psichici, aveva già portato, nel marzo dello scorso anno, a un arresto per estorsione.

In quell’occasione, una nomade 30enne era stata arrestata perché s’era fatta dare un assegno da 500 euro più 100 euro in contanti, minacciando la vittima: avrebbe raccontato al marito una loro relazione, inesistente, paventandogli come conseguenza reazioni violente. Da quel caso, i militari della Stazione di Landriano hanno voluto vederci chiaro in quelle che sembravano frequentazioni di più donne nomadi nella stessa casa dell’uomo.

Lui non se ne stava rendendo conto ma i suoi parenti avevano segnalato ingenti assegni e prelievi dal conto corrente bancario, apparentemente ingiustificati. I carabinieri della Compagnia di Pavia, comandata dal capitano Gennaro Cassese, hanno così analizzato nel dettaglio la situazione economica della presunta vittima, scoprendo in effetti ammanchi per un totale di 60mila euro, già a partire dal 2008 e fino allo scorso anno. Alla 50enne finita agli arresti domiciliari sarebbero stati dati 40mila euro, con assegni (intestati ad altre persone ma a lei riconducibili) in un caso di 12mila euro, in un altro da 8mila euro. Pare che la donna convincesse la vittima raccontandogli della sua situazione economica difficile, con otto figli da mantenere e il marito in carcere. Con l’aggiunta di qualche effusione, riusciva così a farsi dare i soldi.

Medesima «tecnica» utilizzata anche dalla 29enne, che, in meno tempo, ha ottenuto 20mila euro. Ma non in concorso con l’altra donna: si tratta di due contestazioni diverse e distinte. Il sospetto degli investigatori dell’Arma, però, è che nelle diverse comunità nomadi del Pavese le donne si fossero «passate» le informazioni sulla facile vittima. Individuato l’uomo «debole», ma con disponibilità economiche, una alla volta, separatamente, si facevano avanti con le stesse tecniche. Il dubbio, adesso, è che le medesime modalità di raggiro possano essere state utilizzate anche nei confronti di altri uomini, che non hanno denunciato l’accaduto o per vergogna o perché non se ne sono ancora neppure resi conto.

http://www.ilgiorno.it/pavia/sport/calcio/2014/02/02/1019435-rom-disabile-vidigulfo.shtml

Donna aggredita in casa sua da banda di immigrati: picchiata e rinchiusa

LIRIO. Aggredita nel giardino della sua villa, alle 9.30 di ieri mattina. Tiziana Prevedini, 41 anni, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di ciò che stava per accadere. I due che l’hanno sorpresa all’esterno dell’abitazione della frazione Casa Prestani di Lirio, mentre faceva le pulizie volevano solo una cosa: più soldi possibili. Perciò l’hanno spintonata, schiaffeggiata, buttata a terra e picchiata di nuovo finchè non hanno ottenuto i contanti. Alla fine se ne sono andati, ma non prima di aver rubato l’auto dei padroni di casa, una “Fiesta” turbo diesel, sfondando pure il cancello posteriore. Ora i carabinieri di Stradella stanno indagando sull’episodio. Pare che quello di ieri mattina non sia l’unico colpo portato a termine nelle vicinanze, solo che negli altri casi si tratta di furti commessi in abitazioni mentre gli inquilini erano fuori.

Tiziana Prevedini abita con il marito Pierluigi Brambilla, 52 anni, imprenditore, in una villa a due piani (primo più taverna), circondata da vigneti, pressochè isolata. « È già la terza volta che ci derubano – ha spiegato Brambilla –. Solo che in quest’ultimo caso hanno passato il segno: presentarsi in pieno giorno, addiritttura alle 9.30 di mattina, ha dell’incredibile».

A quell’ora la padrona di casa stava facendo le pulizie accanto ad una catasta di legna sistemata appena fuori dalla tavernetta. All’improvviso le si sono parati davanti due uomini incappucciati, non molto alti. Con accento straniero hanno urlato: «Dacci i soldi, se non tiri fuori qualcosa ti ammazziamo». La donna, disperata, ha cercato di opporre resistenza, ma non ha potuto fare più di tanto. In quel momento il marito era fuori casa e nessuno, nelle vicinanze, avrebbe potuto aiutarla. Quindi non le è rimasto altro che eseguire l’ordine. Da una stanza attigua ha recuperato un po’ di contante, soldi che la famiglia aveva tenuto in casa per le spese correnti. Qualche migliaio di euro, che però non è bastato a soddisfare i malviventi. «Tira fuori altri soldi altrimenti ti ammazziamo», hanno ripetuto schiaffeggiandola. E la donna in lacrime ha cercato di spiegare che non aveva altro contante disponibile. Dopo averla buttata a terra, e verificato che non c’era verso di ottenere altro denaro, i due banditi l’hanno trascinata in uno sgabuzzino e poi se ne sono andati dopo aver chiuso a chiave la porta della stanza. Infine hanno acciuffato le chiavi dell’auto di Brambilla, lasciate su un tavolo all’entrata, e sono fuggiti sfondando il cancello posteriore.

Tiziana Prevedini, intanto, uscita dallo sgabuzzino, la cui porta d’accesso era soltanto accostata, si è però trovata chiusa a chiave nella stanza. Ha cercato di chiamare il vicino,che normalmente lavora nella vigna accanto, ma ieri mattina, stranamente, l’agricoltore non c’era. Alla fine è stato suo marito, rincasato dal lavoro, a liberarla e a dare l’allarme ai carabinieri.

http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2014/01/08/news/colpo-in-villa-picchiata-e-rinchiusa-1.8434658

La scaraventa fuori dall’auto ferma e ruba auto: panico per le vie di Milano

PAVIA. Rapina un’auto a Pavia e la guida a Milano completamente ubriaco. Un marocchino di 34 anni è stato arrestato dalla polizia nel capoluogo lombardo dopo un lungo inseguimento. La vettura è stata recuperata ed è stata restituita ai legittimi proprietari.
Ecco la ricostruzione di una vicenda iniziata giovedì mattina a Pavia. Marito e moglie si fermano all’angolo tra via Fasolo e via Trento. Lui scende ed entra in una tabaccheria dove acquista un pacchetto di sigarette. Seduta sul sedile a fianco del conducente c’è la moglie, una donna di 49 anni. Le chiavi della vettura restano inserite nel quadro. Il marito non le ha prese perchè sarebbe ritornato nel giro di qualche minuto. Ma l’imprevisto era dietro l’angolo. Un uomo ha visto la passeggera sola e ne ha approfittato. Si è avvicinato alla vettuta e ha minacciato la passeggera. «Scendi subito e non ti succederà niente», l’ha minacciata. L’ha strattonata e l’ha costretta a scendere. Lui è salito al posto di guida, ha ingranato la marcia e si è allontanato velocemente. La donna si è messa a urlare e qualcuno ha chiesto l’intervento di polizia e carabinieri. E’ scattata la caccia all’auto rapinata ma non c’è stato niente da fare. La vicenda sembrava finita così ma la parte più movimentata doveva ancora arrivare. Il rapinatore, il marocchino che sarebbe stato arrestato, è fuggito verso Milano. Poi ha incontrato alcuni amici e ha trascorso la serata con loro. Si è ubriacato e, verso le due della scorsa notte, un’auto della polizia lo ha notato in via Quaranta. La vettura procedeva a zig-zag sulla carreggiata e gli agenti gli hanno ordinato di fermarsi. Lui, invece di accostare, ha ingranato la marcia ed è fuggito a tutta velocità. E’ così iniziato un inseguimento per le vie di Milano che si è concluso in via Ravenna. Qui l’auto rapinata a Pavia è sbandata ed è andata a sbattere contro un marciapiede. Il conducente è uscito dalla vettura e si è messo a correre nel tentativo di sfuggire alla cattura. Ma i poliziotti lo hanno inseguito e, in pochi istanti, lo hanno raggiunto e lo hanno bloccato.
L’uomo è stato sottoposto all’alcol test che ha confermato i primi dubbi: l’automobilista era uscito. I poliziotti hanno poi eseguito un controllo al terminale con la targa dell’auto e hanno scoperto che era stata rapinata a Pavia il giorno prima. Così il marocchino è stato arrestato con le accuse di rapina e guida in stato di ebbrezza.

http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/12/14/news/crosione-aggredita-e-rapinata-dell-auto-1.8303224

Spaccia in bicicletta: è clandestino e ha numerosi precedenti

Spacciatore in bicicletta alla fine scatta l'arresto
La Provincia Pavese
L'arresto è scattato per Taoufik Omrani, un tunisino di 42 anni con molti precedenti penali per stupefacenti. Omrani, clandestino in Italia, è disoccupato e senza fissa dimora: in realtà si spostava sovente da un appartamento all'altro di Voghera

Zingari sequestrano 18enne per obbligarla a sposarsi, liberata da agenti

Sequestrata 18enne rom per obbligarla a sposarsi, liberata dai Corriere della Sera liberata a Pavia una diciottenne rom sequestrata martedė a Mortara da altri nomadi per costringerla a sposarsi. I Carabinieri di Vigevano hanno localizzato l’appartamento dove la ragazza veniva tenuta segregata e l’hanno liberata. Sono stati