Category: Genova

Picchiò i carabinieri, senegalese abusivo premiato con domiciliari


Liguria Notizie

Picchiò i carabinieri, senegalese abusivo messo ai domiciliari
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I militari delle stazioni di Maddalena e Sampierdarena, hanno rintracciato per l'espiazione di una pena detentiva in regime degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Sorveglianza e dal Tribunale ordinario, un senegalese di 48 anni con

Rubavano ai bimbi malati del Gaslini: banda di Rom

GENOVA. 12 APR. Rubavano nelle corsie dei bimbi malati del Gaslini di Genova, ma sono stati presi dalla polizia. L’operazione denominata ‘Santa Lucia’, patrono delle persone non vedenti, in seguito al primo furto di un ipad compiuta un anno fa dalla banda ad una bambina non vedente e scattata in collaborazione con la direzione dell’Istituto pediatrico, ha consentito di sgominare una banda dedita al furto di cellulari, tablet, preziosi e altro ai danni dei genitori dei piccoli ricoverati e dei sanitari che li assistono.

Genitori e sanitari erano più concentrati a dedicare le loro attenzioni ai bimbi piuttosto che ai loro beni e i nomadi se ne approfittavano.

Le persone denunciate sono una decina e risultano originarie della città di Noto, appartenenti al gruppo nomade denominato dei ‘Camminanti’, a cui vengono imputati una ventina di episodi delittuosi. Sono stati inoltre denunciati due genovesi, dipendenti di un’impresa di pulizia che lavora per l’ospedale, ritenuti responsabili di due furti.

Decisiva per il successo dell’indagine la collaborazione della direzione generale dell’ospedale Gaslini. (nella foto LN: parte della refurtiva sequestrata ai nomadi e recuperata dalla polizia. Nei due video l’operazione della polizia a Noto nei confronto dei nomadi ed alcune spiegazioni dell’operazione).

http://www.ligurianotizie.it/rubavano-fra-i-bimbi-malati-del-gaslini-denunciati-10-nomadi/2016/04/12/197887/

Pestata da pakistano perché non indossa il velo

http://www.ansa.it/liguria/notizie/2016/04/08/vuol-togliere-velo-e-vestire-occidentalepicchiata-da-marito_03dee8aa-a8ff-4361-88ed-63aad54bf92a.html

Voleva togliere il velo e indossare i jeans come tutte le giovani donne che ogni giorno incontrava a Sestri Levante. Ma per tutta risposta otteneva solo schiaffi, botte e insulti dal marito ‘padrone’. I maltrattamenti sono andati avanti per un anno, dal suo arrivo in Italia a marzo 2015 fino a qualche settimana fa quando il gip Massimo Cusatti ha emesso una misura di divieto di avvicinamento alla vittima per un commerciante pakistano di 31 anni.
La donna, di qualche anno più giovane del marito, ha trovato il coraggio prima di scappare di casa con i due figli e poi di denunciare tutto dopo l’ennesimo episodio di violenza. “Mi diceva che potevo mettere i jeans – ha raccontato la vittima ai carabinieri che indagano coordinati dal pm Gabriella Dotto – ma poi trovava sempre la scusa che erano troppo aderenti per indossarli e mi picchiava. Anche per il velo: quando gli dicevo che non volevo portarlo, mi riempiva di botte”.
Il pm ha così chiesto il gip di emettere la misura per tutelare la donna e i figli. Le indagini sono ancora in corso per chiarire anche un episodio in cui la donna sarebbe finita al pronto soccorso ma che la donna non ha denunciato come causato dal marito. L’uomo è accusato di maltrattamenti e lesioni.

Tunisino entra in ospedale, rapisce neonato e fugge

Il protagonista della vicenda è un tunisino di 27 anni che è entrato nel nosocomio dove la compagna aveva appena partorito. Dopo aver dato in escandescenze aggredendo un’ infermiera e prendendo a calci una porta, l’uomo è fuggito con il neonato di appena tre giorni. Gli agenti del Commissariato di Sestri si sono precipitati all’ospedale, ma in via Camozzini hanno intercettato la madre del bimbo che disperata si era lanciata all’inseguimento del tunisino. Sono stati attimi di estrema concitazione, con la donna di 34 anni in evidente stato di ansia. Gli agenti, dopo aver fatto salire la donna sull’auto, hanno iniziato le ricerche. Contemporaneamente una ragazza ha contattato il 113 dicendo di aver visto un uomo con in braccio un bambino nudo e avvolto in un lenzuolo correre verso il binario tronco delle vecchia stazione di Voltri. Il ponte di comunicazione tra la giovane, la centrale operativa e i poliziotti sul campo ha consentito che gli agenti arrivassero al luogo indicato appena in tempo. A quel punto una donna, sedicente zia del tunisino, li ha fermati e si è offerta di accompagnarli. In un primo momento l’uomo ha consegnato il neonato nelle braccia della zia, poi ha perso la testa e ha opposto resistenza estrema all’arresto. Fortunatamente però il piccolo era già al sicuro: giunti nuovamente in ospedale, il bimbo è stato subito visitato dai medici perché, pur respirando, non reagiva agli stimoli. Ora il piccolo sta bene, è ancora ricoverato, ma in buone condizioni di salute.

https://genovaquotidiana.wordpress.com/2016/03/26/da-in-escandescenze-in-ospedale-e-rapisce-il-figlio-appena-nato-panico-a-voltri/

Immigrati islamici organizzavano attentati, indagati senza arresto: fuggiti

La procura di Genova ha indagato sette persone per associazione a delinquere con finalità di terrorismo La procura ha anche chiesto alla polizia postale l’oscuramento di 4 siti e la cancellazione di alcuni post sulle bacheche Facebook di profili riconducibili a un gruppo di stranieri, ritenuti fortemente radicalizzati. Secondo i magistrati, nei post vi sarebbero riferimenti agli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre, in cui verrebbero visti positivamente gli attacchi al Bataclan e allo Stade de France. Sui profili anche il plauso per il Califfato e scene di guerra. Il pool antiterrorismo della procura ha indagato due predicatori residenti a Genova, tre libici che erano stati arrestati in porto e poi rilasciati dopo un mese e che nel frattempo hanno fatto perdere le proprie tracce, e due giovani stranieri incensurati che secondo gli inquirenti starebbero avvicinandosi al radicalismo islamico. Nel mirino i loro viaggi fatti verso Francia e Nord Italia, apparentemente senza alcun motivo.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/03/25/terrorismo-7-indagati-chiusi-siti-jihad_700c0016-b3d5-4038-a662-f1247caa3153.html

Marocchino rapina due donne genovesi e le picchia


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Marocchino rapina due donne genovesi e le picchia: arrestato
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Allarme sicurezza in Valbisagno: un marocchino ha rapinato due donne genovesi e le ha picchiate. L’immigrato è stato arrestato dai carabinieri.
Rapina due donne e ne colpisce una al volto: arrestatoTelenord
Rapina donne in Fossato di Cicala e piazzale Bligny, arrestatoGenovaToday
Rapina due donne e ne colpisce una al volto: arrestato – Genova PostGenova Posttutte le notizie (7) »

Perseguita per mesi una sconosciuta: arrestato marocchino


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Marocchino stalker e violento arrestato dalla polizia
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GENOVA. 12 MAR. La Polizia ha arrestato un 31enne marocchino, irregolare in Italia e con precedenti di Polizia per atti persecutori. Le volanti sono intervenute presso un negozio di Sampierdarena su richiesta della vittima che segnalava la presenza del …
Arrestato stalker a Sampierdarena, è un 31enne marocchinoTelenord
Minaccia e insulta per mesi sconosciuta, arrestato stalkerIl Secolo XIXtutte le notizie (6) »

Massacrato di botte senza motivo, polizia arresta due romeni


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Massacrato di botte senza motivo, polizia arresta due romeni
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GENOVA. 14 FEB. Rissa fra tre giovani romeni stanotte a Sampierdarena. Due ragazzi di 25 e 26 anni, sono scesi dal bus in via Molteni e, senza un apparente motivo, hanno cominciato a massacrare di botte un conoscente di 19 anni. Il più giovane è stato …
Lite sul bus a Sampierdarena, due romeni feriscono connazionale Genova24.ittutte le notizie (6) »

Campo nomadi, oro nascosto nei cuscini


Il Secolo XIX
Campo nomadi, oro nascosto nei cuscini
Il Secolo XIX
Genova – Il blitz nasce per cercare i complici di Silvio Icardi, il nomade di 21 anni arrestato per aver picchiato a sangue un pensionato il giorno del’Epifania al casello di Bolzaneto. L’obiettivo, dopo che lui si è fatto attirare in trappola per
Campo nomadi, trovata refurtiva dopo l’arresto per il pestaggioLa Repubblica
Genova, blitz campo nomadi: oro nascosto nei cusciniBlitz quotidiano
Pestaggio al casello: blitz dell’Arma in campo rom. Arrestati due Il Secolo d’Italia
GenovaToday –ANSA.it –Genova24.it
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Romena vende per strada figlia, nipote e ragazza incinta

La squadra mobile di Genova ha sgominato una banda composta da quattro persone di origine romena (tutte imparentate) che reclutava e poi induceva alla prostituzione giovani connazionali. A capo dell’organizzazione c’era una 61enne, da tempo residente nel capoluogo ligure, che obbligava la figlia e la nipote a prostituirsi. Parte del ricavato del meretricio veniva utilizzato dall’anziana per andare a giocare al Bingo.

I quattro cercavano giovani di famiglie umili che vivevano in stato di indigenza. Gli arrestati sono: Marioara Muntean, detta “Mariana”, 61 anni, Maria Loredana Muntean, detta “Dana”, 40 anni, Nicolae Carol Muntean, detto “Nicu”, 35 anni, e Lajos Claudiu Molnar, detto “Loicica”, 29 anni. Tutti sono nati a Hateg (Romania).

Ragazza al settimo mese di gravidanza costretta in strada – La banda faceva lavorare anche una ragazza al settimo mese di gravidanza. L’indagine è partita un anno fa dalla denuncia della terza figlia della 61enne, madre della ragazza obbligata a prostituirsi. L’inchiesta è stata condotta, anche con intercettazioni, dalla Squadra mobile. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al reclutamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione. Per fare guadagnare più soldi alle prostitute, la donna obbligava le ragazze ad assecondare i clienti su ogni richiesta e ad avere rapporti sessuali non protetti. Parte dei guadagni venivano inviati in Romania mentre altri investiti in gioielli.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/liguria/faceva-prostituire-la-figlia-e-la-nipote-nonna-mostro-giocava-i-soldi-al-bingo_2159715-201602a.shtml