Category: EVIDENZA

Mai fidarsi degli immigrati: attirata in luogo isolato e stuprata

È accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentessa di 19 anni che avrebbe condotto in un vecchio edificio abbandonato con la scusa di parlarle e invece avrebbe abusato di lei costringendola a un rapporto completo. La ragazza, dopo un iniziale smarrimento e uno stato di choc, ha raccontato tutto alla mamma e ad alcune amiche per poi presentarsi in questura dove è stata presa a sommarie informazioni e con le lacrime agli occhi ha descritto ogni istante di quell’incubo. Sostiene di aver conosciuto quel giovane disoccupato attraverso amici comuni. Di aver avuto un appuntamento nel gennaio del 2012 e di essere arrivata in centro storico con una navetta. Il ragazzo più grande di lei di due anni era lì ad aspettarla. L’ha condotta in un capannone abbandonato in periferia con la scusa di parlare. Invece una volta soli ha scatenato i suoi istinti peggiori e, contro la sua volontà, le ha tolto i jeans e l’ha costretta a subire un rapporto sessuale completo. Il giovane immigrato, indagato dalla procura per violenza sessuale, nega ogni addebito. Sostiene di non aver mai avuto l’occasione di restare solo con quella studentessa che ritiene essersi inventata tutto. Il suo legale ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e adesso ci sono venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o farsi interrogare prima che la procura chieda il rinvio a giudizio.

http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2013/04/06/news/studentessa-denuncia-lo-stupro-nei-guai-un-conoscente-di-21-anni-1.6827565

I figliocci della BoldrinI: 3 rapine nel giro di 3 ore

Due immigrati di 15 e 16 anni hanno tentato tre rapine in banca in meno di 3 ore, nell’hinterland di Milano, riuscendo soltanto in un caso prima di essere arrestati. Sono due tunisini incensurati che venerdì pomeriggio sono stati bloccati dai carabinieri mentre studiavano un piano per assaltare la filiale del Monte dei Paschi di Siena a Trezzano sul Naviglio (Milano).
La loro giornata è iniziata alle 12.30 a Buccinasco, dove hanno fatto irruzione nella filiale Bpm armati di due taglierini con i quali hanno intimato alla cassiera di consegnare il contante; non sapevano, però, che la cassaforte aveva la chiusura temporizzata e quindi hanno dovuto rinunciare.
Mezz’ora dopo si sono presentati nella sede di Banca Intesa ad Assago, dove sono riusciti a portar via 800 euro seguendo lo stesso copione.
Alle 15 l’ultimo colpo a Trezzano, fallito perché il direttore li ha notati mentre si aggiravano con fare sospetto all’ingresso e ha chiamato i carabinieri.
Quando i militari li hanno bloccati avevano 400 euro in tasca e i taglierini, oltre alle chiavi di uno scooter rubato il 26 marzo a Milano.

http://www.milanotoday.it/cronaca/rapine-minorenni-trezzano-buccinasco-6-aprile.html

Torre Chianca: residenti in rivolta contro il degrado rom

Torre Chianca, venti di “secessione”. Il campo nomadi fa saltare i nervi
Lecceprima.it
La pietra dello scandalo è il campo di sosta per un gruppo di famiglie nomadi che è stato improvvisato nelle adiacenze del campo di calcetto comunale: un’area di residenza temporanea che si rigenera a ciclo continuo nonostante interventi periodici
Commercianti e residenti di Torre Chianca in rivolta, “Degrado piu Giornale di Pugliatutte le notizie (2) »

Africano: spacca mattone in testa a uno e mangia l’orecchio di un altro

Ha rotto il naso a un 61enne con un mattone e staccato a morsi un orecchio a un altro passante

Pisapia: "nessun problema sicurezza"

È stato catturato dalla polizia, dopo una caccia al picchiatore solitario durata l’intera mattinata. L’uomo in questione, un energumeno di un metro e novanta per un quintale, africano, se ne andava in giro per corso Venezia e dintorni a picchiare donne e bambini. Quattro le vittime innocenti chehanno subito il distacco a morsi di un orecchio, testate in fronte, poderosi pugni al volto. Senza nessun motivo.

L’ultimo passante aggredito in ordine cronologico, un uomo di 61 anni che abita in zona. Alle 11.30 era a passeggio in corso Venezia con il suo cane, una splendida setter irlandese. All’improvviso ha incrociato quel negro. L’africano ha superato il sessantunenne, quindi ha rallentato e, una volta al suo fianco, gli ha spaccato un mattone in faccia. Con tutta la forza che aveva nel braccio. Il malcapitato è finito per terra, in una pozza di sangue. Aiutato ad alzarsi da alcuni passanti che hanno assistito a quella brutale aggressione. La vittima non ha voluto andare subito in ospedale, ma si è fatta accompagnare a casa, a pochi metri dall’accaduto.

Dopo qualche minuto alcuni agenti di polizia del commissariato Centro hanno suonato alla sua porta, portandogli la bella notizia. «Lo abbiamo preso e arrestato». Ricordando che nella mattinata, quel pazzo scatenato aveva staccato a morsi un orecchio a un passante. Altri due li aveva presi a testate e un terzo era stato preso a pugni in faccia. Tutti erano finiti in ospedale.

Il sessantunenne, dopo le prime cure avute dai familiari, è andato al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele dove i medici, oltre a tre punti di sutura, gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale e una forte contusione ad un occhio. La prognosi, salvo complicazioni, è di trenta giorni.  Ma tranquilli, come ben sappiamo, a Milano “non esiste alcun problema sicurezza, e gli immigrati diversamente italiani sono una risorsa”.

Banda di immigrati irrompe in casa e terrorizza coppia

Mugnano del Cardinale. Terrore in casa per una coppia del posto, aggredita e rapinata. Il bottino è di ottocento euro. L’episodio è avvenuto poco prima delle venti.
Secondo una prima ricostruzione, i banditi erano due, avevano il volto coperto da passamontagna e impugnavano un’arma, probabilmente una pistola.
L’intento dei due rapinatori era quello di introdursi nell’appartamento, che si trova in una posizione isolata, e portare via quanto potevano.

Al contrario, si sono imbattuti nel padrone di casa, che forse credevano fuori. I due lo avrebbero tenuto sotto scacco con l’arma da fuoco per il tempo necessario per mettere a soqquadro l’abitazione e portare via quello che potevano. Hanno portato via all’incirca settecento euro in denaro, il resto in oggetti di valore. Sono fuggiti a bordo di una automobile su cui li aspettava un complice ed hanno fatto perdere le proprie tracce.

Poche ore dopo il raid, è scattata la denuncia ai carabinieri della Compagnia di Baiano, diretta dal capitano Raffaele Iacuzio, che ieri mattina hanno inviato sul posto gli uomini della Scientifica dell’Arma, i quali hanno effettuato i primi rilevamenti sul luogo della rapina alla ricerca di tracce, soprattutto impronte.
Secondo la versione più accreditata dei fatti, i due malviventi erano stranieri ed avrebbero agito con una conoscenza dei luoghi forse costruita precedentemente.

La violenza e la rapidità con cui hanno agito confermerebbero questa tesi, e non è escluso che si tratta di una banda che ha già colpito in altre abitazioni del comune mandamentale, e nei paesi limitrofi.
Negli ultimi tempi infatti si è assistito ad una escalation di furti in casa che hanno determinato un esponenziale incremento delle richieste di maggiore sicurezza da parte dei cittadini. Nel mandamento si chiede una intensificazione della presenza delle forze dell’ordine sul territorio. La paura e l’insicurezza ormai la fanno da padrone, visto che i malintenzionati non si fermano neppure di fronte all’eventuale presenza in casa dei proprietari.

Lavoratori italiani presi a sprangate da “concorrenti” dell’Est

Hanno fatto irruzione nel capannone della Hermes srl tenendo in pugno delle spranghe di ferro e in pochi minuti hanno aggredito e immobilizzato i due dipendenti dell’azienda di trasporti e sono fuggiti dopo aver sfasciato alcuni computer. Non hanno cercato contanti né oggetti di valore, si sono portati via soltanto i telefoni cellulari. E prima di scappare a piedi hanno infierito su uno dei due dipendenti colpendolo più volte in testa e al corpo con le mazze di ferro. Ecco perché gli investigatori sospettano che quella di ieri sia stata una vera e propria azione punitiva, forse a scopo intimidatorio. Da tempo infatti la Hermes è impegnata in una “lotta” contro i furgoni abusivi che arrivano dall’Est Europa. E i tre aggressori si sono rivolti in ucraino al dipendente che è stato colpito.

L’uomo, immediatamente soccorso dall’ambulanza del 118, è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia dov’è ancora ricoverato. Le sue condizioni fortunatamente non sembrano particolarmente gravi, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

Tutto si è svolto in pochi minuti, intorno alle 17.40 di ieri. Gli aggressori non hanno nemmeno aspettato che fosse buio. Sono entrati nel capannone di via Baldasseria Bassa correndo e a viso scoperto, ma al momento non sembrano esserci altri testimoni oltre ovviamente ai due dipendenti. I tre uomini hanno sorpreso uno dei due dipendenti all’esterno dell’ufficio e lo hanno immobilizzato primo di colpirlo più volte al corpo e alla testa. L’altro dipendente è stato aggredito e immobilizzato all’interno dell’ufficio dove sono stati rubati tutti i telefoni e distrutti i computer.

Pochi minuti dopo, gli aggressori si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Molto probabilmente all’esterno dell’azienda avevano lasciato un’auto dove non è escluso che ad attenderli ci fosse anche un altro complice.

I titolari della Hermes, ancora scossi per l’accaduto, non hanno voluto rilasciare alcun commento. Sull’aggressione indaga la polizia.

Per quanto concerne il traffico internazionale che ogni fine settimana vede centinaia di furgoni abusivi attraversare il Friuli carichi di pacchi invece, la Procura di Tolmezzo ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, in seguito all’esposto presentato dalla Hermes. I furgoni partono dall’Ucraina e da altri paesi dell’Est Europa per consegnare a domicilio merce di tutti i tipi alle badanti che ormai sono diventate una presenza fondamentale per migliaia di famiglie italiane sparse in tutto lo stivale. L’appuntamento per smistare tutto questo traffico illegale è in Friuli e più precisamente a Gonars. Nei fine settimana l’area esterna all’autogrill si trasforma in una sorta di grande mercato. Le merci vengono ridistribuite tra i furgoni a seconda della destinazione finale e al ritorno il fenomeno si ripete e viene anche esposto il tariffario con i costi per spedire merce nelle varie città. Ogni furgone trasporta almeno 1.500 chilogrammi di pacchi, ma in alcuni casi si può arrivare anche a 3 mila e oltre. Tutti privi delle necessarie autorizzazioni. Un commercio illegale che cresce a dismisura tanto che ogni settimana sulla strade del Friuli si stima transitino almeno 500 furgoni.

I dipendenti della Hermes, esasperati da questa concorrenza sleale, domenica 25 novembre si sono improvvisati detective e hanno contato tutti i furgoni con targa dell’Est in transito al casello autostradale del Lisert. Da mezzogiorno alle 5 di mattina, ne sono passati 455. Da qui l’esposto in Procura e, forse, l’aggressione.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/04/05/news/aggressione-in-una-ditta-a-colpi-di-mazze-1.6827323

Agricoltore 83enne massacrato da banda di “diversamente italiani”

Anche noi diversi anni fa abbiamo subito un furto. Non eravamo in casa, visto che questa abitazione la frequentiamo soprattutto quando fa più caldo. Ci portarono via tutto quello che c’era da prendere. Ora che, con passare degli anni, siamo sempre più spesso qui, abbiamo deciso di installare un impianto di videosorveglianza. Quattro-cinque telecamere per sentirci più sicuri. Il tecnico che deve sistemare le telecamere è venuto qui un mese fa e ci ha già fatto il preventivo. Tra qualche giorno dovrebbero partire i lavori”. Parla Salvatore M., residente nella villetta posta a ridosso del casolare di via Lamaria a Torre del Greco dove una rapina è finita in tragedia, con la morte di un anziano aggredito a schiaffi e immobilizzato da tre malviventi.

Nella zona tutti sono sconvolti: non c’é persona che non conoscesse Nunzio Prospero, coltivatore diretto in pensione che per arrotondare continuava a curare l’appezzamento di terreno posto nei pressi del suo casolare. Da anni invece si vedeva molto meno la moglie, 83enne, costretta su una sedia a rotelle. La coppia non aveva figli: i due erano accuditi da due nipoti nella donna. “Anche noi ‘abbiamo dato il nostro’ – dice il gestore di una rivendita di prodotti alimentari e per la casa – visto che anni fa abbiamo subito una rapina. Io e mia moglie, per farci proteggere, abbiamo messo dove una volta avevamo la licenza della nostra attività l’immagine di Gesù Cristo. Ogni giorno ci affidiamo a lui”.

BANDITI CON ACCENTO STRANIERO – L’anziana moglie di Nunzio Prospero avrebbe parlato di tre persone dall’accento straniero. I militari dell’Arma stanno anche concentrando la loro attenzione sugli impianti di videosorveglianza privati presenti in zona e che potrebbero avere catturato immagini utili a dare un nome e un volto ai tre malviventi entrati in azione ieri sera. Nella parte alta di via Lamaria, a ridosso delle aree protette del parco nazionale del Vesuvio, le rapine sono quasi all’ordine del giorno. Lo raccontano i residenti della zona. L’ultimo colpo ai danni degli abitanti di questa parte della città vesuviana era avvenuto appena la settimana scorsa. Le modalità sembrano simili al raid costato la vita a Nunzio prospero, l’80enne deceduto dopo essere stato aggredito all’esterno del casolare dove abitava con la moglie invalida di 83 anni. Anche in questo caso ad agire tre persone, volto coperto, a casa di un anziano che vive solo. L’uomo è stato ascoltato dai carabinieri per capire se potesse fornire elementi utili alle indagini.

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“Nuovi italiani” perseguitano e picchiano disabile

BRESCIA – I due, entrambi marocchini, sono a bordo della loro vettura dell’autoscontro quando il trentenne con difficoltà psico-fisiche cerca di entrare nella sua. Ma la coppia di delinquenti lo prende di mira, lui perde equilibrio, rischia di cadere in più occasioni.

Una volta al volante i due insistono e tra insulti e tamponamenti, finché la loro vittima è a portata di mano e loro la aggrediscono a schiaffi, finché non cade a terra. Il trentenne disabile lascia il Luna Park, raggiunge l’ospedale e si fa medicare.

Con il referto, l’indomani si presenta alla stazione dei Carabinieri e sporge denuncia, i due diciassettenni vengono rintracciati e denunciati dagli agenti all’autorità giudiziaria.

http://voxnews.info/2013/04/05/brescia-in-due-aggrediscono-disabile/

Ragazzini italiani schiavizzati da “nuovi italiani”

ROMA – I Carabinieri di Roma hanno notificato 6 provvedimenti cautelari a una banda di giovani criminali spietati, tra cui un maggiorenne e 5 minorenni figli di stranieri, che hanno terrorizzato per anni dei loro coetanei. I sei minacciavano e picchiavano chi non dava loro i soldi, 100-300 euro alla volta, telefonini, profumi, bracciali in oro, scarpe, giubbini, cinture e altri oggetti di valore. Un ragazzino venne addirittura costretto a rubare due braccialetti dalla cassaforte che i genitori tenevano in casa.

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza


Con la violenza veicolata anche attraverso i social network, i sei immigrati di seconda generazione avevano ridotto le loro vittime in una condizione di completa sudditanza. Le vittime si comportavano quindi come loro servi, eseguivano i loro ordini più disparati come accompagnarli dove e quando volevano loro, recarsi negli esercizi commerciali a comprare da bere e da mangiare per loro.
I bulli umiliavano le loro vittime assoggettandole a subire altre violenze fisiche e psicologiche, ingiurie, soprusi e vessazioni di ogni tipo nel timore di poter subire ancora più gravi conseguenze. In più occasioni sono stati realizzati i video dei pestaggi e le vittime costrette ad affermare in video che non valevano nulla. Questi comportamenti hanno prodotto una condizione di soggezione talmente profonda da protrarsi per anni, interrotta, solo dalla decisione di presentare denuncia ai Carabinieri.

http://voxnews.info/2013/04/04/immigrati-di-seconda-generazione-riducevano-ragazzini-italiani-in-schiavitu/

Aggredita da Maghrebino finisce all’ospedale

PRATO – E’ successo ieri nel centro storico di Prato. Il malvivente che e’ entrato in azione ha avvicinato la vittima con la scusa di chiedere un’informazione, poi l’ha spinta facendola cadere e le ha strappato la catenina d’oro dal collo
Una donna di 70 anni e’ finita all’ospedale dopo essere stata rapinata da un immigrato. E’ successo ieri pomeriggio in piazza Santa Maria al Castello, nel centro storico di Prato. La donna ha denunciato alla polizia di essere stata avvicinato da un giovane, forse magrebino, che con la scusa di chiederle una informazione l’ha spinta a terra e le ha strappato dal collo una catenina d’oro. Trasportata al pronto soccorso, i medici le hanno diagnosticato escoriazioni ad un ginocchio e alla schiena. Le ricerche del malvivente non hanno dato esito.

http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL150380