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Tre albanesi arrestati a Castelfranco per sfruttamento della
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I Carabinieri della Stazione di Castelfranco Emilia hanno tratto in arresto, nella giornata di lunedì, S.V., 31enne albanese, domiciliato a Castelfranco Emilia (MO), operaio; U.A. 24enne, albanese residente ad Altopascio (LU), nullafacente e B.E
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Lavoratore e spacciatore: quando l’immigrato è ‘integrato’

Droga in macelleria a Castelfranco, arrestato spacciatore a Chiesanuova, Padova

I veri affari non li faceva certo con la carne, il suo negozio fungeva infatti da “magazzino” per una merce ben più fruttuosa, nascosta in un’intercapedine in cartongesso dove aveva sistemato anche tutto l’occorrente per il confezionamento. La polizia di Padova ha arrestato per detenzione e spaccio di droga un 40enne marocchino residente a Padova in via della Biscia e gestore della macelleria islamica di piazza Europa Unita a Castelfranco, nel Trevigiano. Insieme a lui denunciati anche uno spacciatore tunisino e un assuntore 31enne padovano. Tutti e tre sono stati pizzicati in flagrante giovedì sera alle 21.30 durante un incontro per la cessione di una dose di cocaina in via Beldomandi, nel quartiere Chiesanuova.

INTERCETTATI PER STRADA. Gli agenti hanno seguito gli spostamenti del marocchino, probabilmente sotto osservazione da tempo, mentre a bordo di un’Audi si affiancava a una Fiat Punto guidata da un padovano accompagnato da un tunisino. Dopo lo scambio di droga – l’equivalente in grammi di una dose di cocaina – ceduta dal macellaio al tramite straniero che a sua volta l’aveva passata all’assuntore italiano, gli agenti hanno fermato le due auto. Denunciati per spaccio e detenzione i due occupanti della Punto, mentre per il marocchino è scattata prima la perquisizione domiciliare e poi quella al negozio.

DROGA IN CASA E IN MACELLERIA. Nell’abitazione del 40enne in via della Biscia i poliziotti hanno trovato 5mila euro in contanti probabile provento di spaccio e 4 grammi di cocaina. Nella macelleria, ben occultati in una fessura creata ad arte, c’erano 180 grammi dello stesso stupefacente, del nylon, un bilancino di precisione e degli involucri pronti per il confezionamento ricavati tagliando le dita dei guanti monouso.

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Anziano xenofilo derubato da immigrati di cui si fidava

CASTELFRANCO – Bellunese di 65 anni pestato e rapinato a Castelfranco da due giovani magrebini. L’episodio risale al 3 luglio scorso, era avvenuto lungo la strada che mette in collegamento Castelfranco con Resana.
I due magrebini, residenti a Valdobbiadene ed in provincia di Belluno, sono stati denunciati per rapina in concorso a conclusione delle indagini in questi giorni dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelfranco, comandata dal capitano Salvatore Gibilisco (in foto).

«Uno dei due aveva carpito la fiducia dell’uomo ed era riuscito nel tempo a farsi prestare parecchi soldi, all’incirca 7mila euro – spiega il comandante Gibilisco – Denaro che il 65enne richiedeva indietro, ma che il marocchino non restituiva. Quel giorno gli aveva raccontato che doveva ricevere alcune migliaia di euro per un risarcimento danni, ma che gli servivano soldi per pagare l’avvocato».
«I due magrebini si erano incontrati allora con l’anziano a Valdobbiadene, raccontandogli che sarebbero andati dall’avvocato – prosegue – Lui si era presentato già con 600 euro e gli avevano quindi richiesto di prelevarne altri 350, cosa che lui aveva fatto».

Si erano spinti nella zona di Castelfranco, dove i due gli avevano fatto fermare la macchina in una stradina isolata con la scusa di un’impellente necessità fisiologica ed a quel punto l’avevano aggredito prendendolo a botte e rubandogli mille euro ed i due cellulari che aveva addosso.
«Da lì erano fuggiti a piedi verso la stazione di Castelfranco – dice ancora Gibilisco – dove avevano preso un taxi per dirigersi verso la stazione di Montebelluna, da cui dopo avevano preso il treno per tornare a casa».

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