Sanremo: una quindicina di questuanti stranieri compreso quello affetto da tbc, hanno lasciato la città dopo un’operazione della Polizia Municipale. Si sono trasferiti in quella vicina…
Una quindicina di romeni che erano soliti chiedere l’elemosina in centro a Sanremo, secondo la polizia municipale, hanno definitivamente abbandonato la città. Gli agenti erano sulle tracce di questi stranieri da diverso tempo, non tanto per la loro attività nelle vie del centro ma per l’occupazione di una villetta in corso Mazzini e perché c’era la concreta possibilità che alcuni di loro potessero esser stati contagiati dal noto clochard affetto da tubercolosi.
La presenza massiccia dei questuanti è spesso vista dai cittadini come uno dei tanti problemi di Sanremo ma di fatto la legge italiana non punisce chi chiede l’elemosina ed i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine scarseggiano se si ha poi a che fare con stranieri che appartengono alla comunità europea. Nello specifico a Sanremo la polizia municipale ha proceduto già da tempo all’identificazione dei tantissimi soggetti romeni senza fissa dimora che si aggirano per le vie della città dei fiori.
E’ grazie proprio a questa attività di controllo attraverso i documenti che è emerso un provvedimento di allontanamento, emesso dalla questura di Alessandria, a carico del noto clochard che sarebbe affetto da TBC. A suo carico c’erano diversi precedenti così come per un altro soggetto un uomo di nazionalità bulgara. Grazie agli accertamenti successivi è stato scoperto che il clochard ammalato soggiornava con un nutrito gruppo di romeni all’interno di una villa di corso Mazzini. A quel punto gli agenti hanno localizzato i proprietari della casa che hanno collaborato sporgendo querela di parte per l’occupazione dello stabile.
Questa comunità si era introdotta nell’immobile creando un buco in una porta che era stata murata così come le altre vie d’accesso per un’occupazione avvenuta diverso tempo fa. Dentro l’abitazione è stata rovinata oltremodo, con rifiuti ed escrementi in giro per le stanze. Assenti invece elementi che lasciassero presumere che questa comunità fosse dedita ai furti nelle abitazioni, un problema che è tornato ad attanagliare la città nelle ultime settimane. Inoltre, l’attività di controllo aveva permesso di localizzare tra l’altro anche altri due accampamenti, uno che doveva sorgere in un terreno limitrofo e l’ultimo, all’interno di un furgoncino usato come abitazione.
“Abbiamo notificato il provvedimento della Questura di Alessandria al soggetto che a quel punto aveva 30 giorni per ottemperare oppure per fare ricorso. Stamattina avevamo deciso di intervenire congiuntamente con l’ASL presso l’abitazione occupata. – ha spiegato il comandante della Polizia Municipale Claudio Frattarola – L’intervento dei medici era necessario perché c’era la concreta possibilità di trovare all’interno della villa alcuni soggetti che potevano esser stati infettati, oltre a quello già noto. La villa era vuota, crediamo che se ne siano andati già da qualche giorno e ci risulta che abbiano lasciato il territorio cittadino. Pensiamo che questo possa essere dipeso dalla pressione fatta nel corso di queste settimane, comprendendo le conseguenze alle quali andavano incontro per l’invasione di un terreno ed un edificio. Ci tengo a ringraziare il dott. Brozzi ed il dott. Ferrea dell’ASL per la collaborazione dimostrataci in questa particolare operazione”.
Di fronte al fatto che all’interno dell’abitazione ha vissuto un soggetto affetto da una malattia infettiva, è stato attuato un protocollo particolare soprattuto per l’operazione di sgombero dell’alloggio. Naturalmente è stata indicata anche una profilassi da seguire anche ai proprietari della villa in modo che possano risanare l’ambiente senza temere di contrarre alcuna malattia.
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