Category: Cosenza

Offre un passaggio a due romeni: lo picchiano e rapinano


Quotidiano online
Cosenza: offre un passaggio a due romeni che lo picchiano e lo
Quotidiano online
COSENZA – Roberto, 50enne, è un operatore di Ecologia Oggi che sabato è incappato in una vile aggressione nonostante il suo gesto gentile, ovvero aver dato un passaggio a due persone, di nazionalità romena, che ora sono ricercate dai carabinieri. 

Profugo aggredisce operatori del centro: calci e pugni


CN24TV
Aggredisce operatori del centro Sprar e prende a calci e pugni i
CN24TV
Il ragazzo straniero, ospite della struttura di accoglienza (nell’ambito del progetto Sprar) del comune cosentino, durante la notte di sabato scorso avrebbe aggredito e minacciato, per futili motivi, alcuni operatori del centro. All’arrivo dei militari
San Sosti, un arresto per resistenza a pubblico ufficialentacalabria

tutte le notizie (2) »

CLICCARE SUL LINK PER LA FONTE DELL’ARTICOLO

Romeno tenta di dare fuoco a donna

ACRI (CS) – I carabinieri di Acri hanno arrestato, nella serata di ieri, A.D., romeno, 44 anni, per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, muratore e incensurato, nel pomeriggio, aveva avuto una lite con la propria convivente, una romena di 43 anni che la sera prima aveva allontanato dalla sua abitazione, e quando questa era ritornata, per prendersi i propri bagagli, l’aveva cosparsa di liquido infiammabile con l’intento di darle fuoco.

La vittima è però riuscita a rifugiarsi in un bar nei pressi della casa, chiedendo aiuto. I militari hanno rintracciato l’uomo, sorpreso con un accendino, che ha però minimizzato la cosa, dicendo che voleva solo spaventarla. L’uomo ha detto che la voleva allontanare per presunti problemi di alcolismo della donna.

Sul posto è intervenuto anche il personale del 118. La donna è stata ricoverata nell’ospedale di Acri per fratture ad uno zigomo e ad un’arcata sopraccigliare, giudicate guaribili in 30 giorni. Le ferite sarebbero riconducibili ad un’aggressione subita il 26 giugno dal compagno. L’uomo è stato portato nel carcere di Cosenza.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/738654/Tenta-di-dare-fuoco-alla-convivente.html

*Marocchino massacra bambino italiano a sprangate*

CERISANO (COSENZA) – Un bimbo di soli otto anni, ieri sera, viene malmenato e preso letteralmente a colpi di spranga da un altro bambino, marocchino di 10 anni. La vittima è stata subito soccorsa e portata in ospedale. Ha riportato la frattura del setto nasale e sono stati necessari sei punti di sutura.

Stamane invece la famiglia del povero bimbo si è recata in caserma ed alla locale stazione dei carabinieri ha denunciato quanto accaduto. Il fatto è avvenuto ieri sera a Cerisano, a pochi chilometri dalla città bruzia. Al termine, come detto, di un torneo di calcio a cinque. La classica partita estiva, tra ragazzi d’altronde. Tutti impegnati a divertirsi, al termine dell’anno scolastico. Ed invece la triste storia che non t’aspetti.

Ma come può essere accaduto che un ragazzo addirittura usi la spranga per colpire un suo coetaneo? Si può arrivare a tanto per un “calcio ad un pallone” o per una bici, come vedremo? Secondo quanto appreso, infatti, il fatto sarebbe avvenuto perchè il ragazzino marocchino, alla fine della partita di calcio, avrebbe tentato di impadronirsi della bicicletta della vittima, che le era stata appena regalata, per la promozione, dai suoi genitori. Non solo. Pare inoltre che la stessa famiglia della vittima, quasi a futuro presagio chissà, aveva regalato la vecchia bici del piccolo, ancora in buone condizioni, proprio al ragazzino marocchino. Il giovane aggressore, che vive con tutta la sua famiglia a Cerisano da circa 4 anni, non sarebbe nuovo ad episodi di violenza verso i coetanei e sarebbe per questo già noto alle forze dell’Ordine.

Resta la paura e lo stupore. Al di là della nazionalità, o meno, dell’aggressore, il gesto è certamente da condannare. Aprendo, a questo punto, un serio dibattito all’interno della società cerisanese e delle famiglie del luogo.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/738519/Bambino-aggredito-da-un-coetaneo-con.html

Immigrato pesta a sangue neonato

Cosenza, 2 apr. – La polizia ha arrestato, a Cosenza, un cittadino serbo, accusato del tentato omicidio di un neonato. L’arrestato e’ un trentacinquenne, Kemo Haziri, accusato di maltrattamenti in famiglia e violenze nei confronti della convivente e del tentato omicidio pluriaggravato del figlio, che ha solo due mesi. Le indagini avrebbero accertato che l’uomo, gia’ nel corso della gravidanza della moglie, avrebbe avuto comportamenti violenti e in seguito avrebbe piu’ volte percosso il neonato, provocandogli lesioni tali da fargli rischiare la vita. Gli episodi non furono mai denunciati.

L’uomo e’ stato portato nel carcere di Cosenza. Maggiori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle ore 12,15 alla questura di Cosenza.

https://www.agi.it/cronaca/notizie/menava_il_figlio_di_2_mesi_arrestato_35enne_serbo_a_cosenza-201504020955-cro-rt10049

Bimba di 5 mesi lasciata in casa al buio, al freddo e senza cibo

Un bambina di cinque mesi è stata soc-
corsa dalla polizia in casa. I genitori
l’avevano lasciata sola, a digiuno e
senza riscaldamento.

Il fatto è avvenuto a Rende (Cosenza).
La piccola, figlia di due cittadini
romeni, sarebbe rimasta sola per
diverse ore. Gli agenti sono giunti sul
posto, perché la madre,trovata a Cosen-
za dopo una segnalazione di aggressio-
ne, era conosciuta dai poliziotti che
le hanno chiesto dove fosse la bambina.
Subito è scattato l’intervento. Portata
in ospedale, la bimba ora sta bene.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1017463&pagina=801&sottopagina=01

Anziani pestati, lui è grave: badante sparita…

ROSE (CS) – Un anziano derubato e malmenato e la moglie, con molta probabilità, sedata. Entrambi sono stati poi abbandonati in casa, dove sono stati ritrovati dal figlio. E’ accaduto a Rose, centro della provincia di Cosenza.

I malviventi sono entrati quasi certamente nella notte tra sabato e domenica, mentre il figlio si è recato dai genitori il giorno successivo. Davanti a lui la scena del padre, F.D.R., riverso a terra con diverse ferite, mentre la madre, R.P., si trovava su un tappeto ma senza alcun segno di violenza. L’anziano è stato subito ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale di Cosenza.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini, raccogliendo le testimonianze di vicini e parenti. La coppia di anziani era assistita da una badante straniera che aveva iniziato a lavorare con i coniugi da pochi giorni, ma della quale ora non si hanno più notizie.

L’anziano deve avere reagito quando il gruppo di malviventi ha fatto irruzione. Dopo le violenze, i ladri sono riusciti a portare via solo qualche elettrodomestico e pochi soldi. Prima di andare via dall’abitazione hanno anche estratto la scheda per l’apertura del cancello automatico della casa che si trova in contrada Arente. Nella stessa abitazione sono stati compiuti una serie di rilievi da parte dei carabinieri della scientifica.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/729385/Coppia-di-anziani-aggredita-e-derubata.html

Marocchino 11enne aggredisce compagna di classe con coltello

(ANSA) – CERISANO (COSENZA), 7 APR – Un marocchino di 11 anni, dopo avere aggredita una bambina, è stato perquisito in classe dai Carabinieri, alla ricerca di un coltello. È accaduto a Cerisano. Il marocchino ha avuto una lite con una compagna di classe.

Il padre della bambina ha parlato poi con un carabiniere accennando anche ad un coltello che sarebbe stato in possesso dell’undicenne. I militari, insieme alla vicepreside, hanno costretto il piccolo a svuotare zaino e tasche, ma non l’hanno trovato.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2014/04/07/Undicenne-perquisito-Cc-scuola_10345246.html

Prete ucciso a sprangate: catturato immigrato romeno

CASSANO ALLO JONIO (COSENZA) 04 marzo 2014 – Sarebbe stato un cittadino romeno ad uccidere domenica sera don Lazzaro Longobardi, il prete di Cassano allo Jonio, colpito a morte con una spranga di ferro. Il presunto assassino è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio premeditato. Il suo interrogatorio è durato per tutta la notte e, alla fine, gli inquirenti si sono convinti della colpevolezza del romeno.

LA DINAMICA – L’uomo qualche giorno fa aveva avvicinato il parroco per chiedergli soldi. Don Lazzaro lo avrebbe allontanato con maniere gentili, ma il romeno lo avrebbe apostrofato di mala modo, minacciandolo. Il «prete buono» com’era chiamato dai suoi compaesani, ha riferito delle minacce al vescovo, monsignor Nunzio Galantino, che l’ha convinto a rivolgersi ai carabinieri. Don Lazzaro si è rivolto alle forze dell’ordine, senza però fare denuncia. Pensava che quelle minacce non avrebbero avuto un seguito. Invece, il romeno è passato dalle parole ai fatti e domenica sera, dopo aver atteso il rientro di don Lazzaro, l’ha colpito alle spalle, sfondandogli la nuca con una spranga di ferro. Il corpo del sacerdote è stato trovato lunedì mattina da una donna che si stava recando in chiesa per fare le pulizie. Al momento il romeno è l’unico fermato per l’omicidio. Ma potrebbe aver avuto un complice. I carabinieri lunedì sera hanno infatti interrogato anche un altro cittadino straniero, ma nei confronti di quest’ultimo non è stato emesso nessun provvedimento.

http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_04/prete-assassinato-calabria-fermato-romeno-9d8eee08-a377-11e3-85bd-aff5c7c5e706.shtml

Quattro arresti per furto in 14 giorni: invece di arrestarlo gli pagano il viaggio

Una storia ai limiti dell’inverosimile.

Quattro arresti in 14 giorni. E alla fine la polizia gli paga biglietto del

COSENZA – Si era iniziato a parlare di lui lo scorso 29 gennaio, quando cioè fu arrestato dopo aver rubato un fucile da un supermercato. Fu rimesso in libertà e riarrestato pochi giorni dopo per furto di frontalini di autoradio. Ancora scarcerato era stato beccato dalle forze dell’ordine martedì per il tentato furto di un’automobile, una Lancia Y, su via Aldo Moro. Giudicato e condannato a sei mesi di reclusione è stato di nuovo rimesso in libertà. Ieri mattina, e dunque a distanza di pochissime ore dalla condanna, per l’ivoriano Kone Mosse, 26 anni, il quarto arresto in quattordici giorni. Gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine lo hanno infatti sorpreso mentre, intorno alle 9.15, stava cercando – dopo aver forzato la portiera con un cacciavite – di mettere in moto una Ford Ka, parcheggiata lungo via Pasquale Rossi.  I poliziotti lo hanno riportato in questura per le formalità di rito. «Di nuovo qui?», gli ha chiesto il sostituto commissario Angelo Cosentino durante l’interrogatorio. «Avete ragione, chiedo scusa», ha quindi risposto con un buon italiano Mosse.

Poi è stato riaccompagnato in tribunale per l’ennesimo giudizio immediato, che ha avuto anche la sua svolta umanitaria, con protagonisti il pm, il giudice, l’avvocato difensore e gli stessi poliziotti che lo hanno arrestato.Kone Mosse si è presentato dinanzi al giudice monocratico Cosenza e al pm Tridico per rispondere della nuova accusa di tentato furto aggravato. L’avvocato Sonia Greco ha proposto un nuovo patteggiamento, pari sempre a 6 mesi e al pagamento di una multa di 300 euro. La pena è stato accolta dal giudice, il quale ha alla fine deciso (viste le ultime “performance”) anche per l’allontanamento, e il relativo divieto di dimora, del ventiseienne della Costa d’Avorio da Cosenza e provincia.

A questo punto si è deciso di fare una colletta per Mosse, di fatto senza un centesimo, per comprargli da mangiare e il biglietto del treno. Anche il giudice e il pm, fa sapere l’avvocato Greco, si erano messi a disposizione. Poi ci hanno pensato gli agenti della Questura, che lo hanno accompagnato in stazione e gli hanno acquistato il biglietto per Napoli, dove pare abbia parenti e amici. Una condanna umanitaria, dunque, a patto però che non metta più piede a Cosenza. Kone Mosse nella nostra città viveva da qualche mese. Stava in un appartamento, nei pressi dell’ospedale, occupato insieme ad alcuni connazionali. L’escalation di furti, arresti e successive scarcerazioni l’avevano fatto diventare appunto un personaggio. Ieri la condanna. Quindi un panino e un biglietto per Napoli, dove si spera non combini gli stessi guai.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cosenza/722583/Quattro-arresti-in-14-giorni-.html

No, sicuramente si darà al lavoro. Ma dove vogliamo andare, con una magistratura simile? Che invece di espellere dall’Italia sposta il ladro africano da Cosenza a Napoli? Perché, a Cosenza non può stare e a Napoli si, quale è, la ratio del provvedimento?