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Villaggio di lusso per “profughi”: nuovo scandalo a Mineo. Dopo gli stupratori pendolari, l’interprete…

Cara di Mineo: arrestato interprete tunisino per pizzo

Altro scandalo all’interno del Centro C.A.R.A. Di Mineo. Un tunisino avrebbe chiesto 500 euro a un cittadino libico alloggiato nel Cara di Mineo, nel catanese, per manipolare le sue dichiarazioni in modo da rendere veritiera e favorire cosi’ la pratica per ottenere lo status di rifugiato politico in Italia.
Con questa accusa, un interprete tunisino in servizio nel centro è stato arrestato dalla polizia per concussione, al termine di un’indagine che gia’ nel mese di dicembre aveva portato all’arresto di un altro interprete.

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Firenze: distruggono e scassinano auto in sosta

La scorsa notte in via Ponte alle Mosse, a Firenze, le volanti hanno arrestato due magrebini per tentato furto aggravato in concorso su auto e danneggiamento aggravato su alcuni mezzi in sosta. Sono le 2:20 quando i due, provenienti a piedi da Porta a Prato, imboccano via Ponte alle Mosse. Prima, gettano violentemente a terra un motociclo in sosta (danneggiandone cosi’ la fiancata), poi si accaniscono contro alcune auto parcheggiate in strada prendendole a calci e tentando piu’ volte di forzarle. Al fatto hanno assistito a distanza alcuni testimoni fino a quando i due non sono riusciti ad entrare all’interno di un veicolo mettendolo completamente a soqquadro.

Le volanti, subito intervenute, hanno circondato e bloccato i responsabili dell’episodio. Si tratta di due cittadini marocchini di 21 e 23 anni (in Italia irregolari), gia’ conosciuti alle forze dell’ordine per i loro precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Sempre in nottata, patente ritirata e denuncia per guida in stato di ebbrezza per un 41enne: l’uomo e’ stato sorpreso mentre percorreva viale Nenni a bordo della propria auto con un tasso alcolemico nel sangue pari a 1,03 g/l
http://www.liberoquotidiano.it/news/936921/Firenze-danneggiano-e-tentano-furto-su-auto-2-arresti.html

Schngen: stupratori romeni in giro per l’Europa

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aurisina (Trieste) hanno eseguito un mandato di arresto europeo, con richiesta di estradizione per la Spagna, nei confronti del cittadino romeno Petru Claudiu Vulcan, di 22 anni, responsabile dei reati di tentata violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale.     L’uomo era ricercato perche’ nell’agosto del 2009 nella localita’ balneare di Burriana, nei pressi della citta’ di Castellon de la Plana, in Spagna, aveva aggredito una ragazza chiedendole di avere rapporti sessuali. Di fronte al rifiuto della giovane il romeno l’aveva afferrata e trascinata per appartarsi cominciando anche a picchiarla violentemente con pugni e calci, causandole varie lesioni. La brutale aggressione aveva richiamato una pattuglia di poliziotti che intervenendo sono stati anch’essi aggrediti e solo dopo una violenta colluttazione sono riusciti a rendere inoffensivo l’uomo e a trarre in salvo la donna. Il giovane per questo fatto era stato condannato dalla Corte Penale Provinciale di Castellon a 6 anni e 6 mesi di reclusione con richiesta di un mandato di arresto europeo. Vulcan, che e’ stato bloccato dai Carabinieri al valico internazionale italo-sloveno di Fernetti (Trieste), e’ stato trasferito in carcere a Trieste a disposizione del Presidente della Corte di Appello, in attesa di essere estradato in Spagna.

http://www.agi.it/trieste/notizie/201202161138-cro-rt10075-tentato_stupro_romeno_condannato_in_spagna_fermato_a_trieste

Gallarate: storie di ordinaria immigrazione

Nel pomeriggio di ieri gli agenti di Polizia di Gallarate hanno individuato e denunciato gli autori dell’aggressione consumatasi intorno alle 19.30 dello scorso San Valentino. Si tratta di due 19enni marocchini, regolari sul territorio nazionale, con una nutrita serie di precedenti penali a dispetto della giovane età. A condurre gli agenti sulla pista giusta è stato il racconto dettagliato della vittima, un connazionale 35enne, che ha riportato la rottura del naso ed altre ferite in seguito al pestaggio. Affrontato all’improvviso mentre rincasava dopo il lavoro in una impresa di pulizie e picchiato con calci e pugni, l’uomo era però riuscito a scappare in un bar da dove aveva poi chiesto l’intervento del 118. Secondo la ricostruzione della vittima, la “lezione” sarebbe stata impartita per una sua presunta collaborazione con le Forze dell’Ordine. Entrambi i denunciati, infatti, furono sorpresi dagli agenti all’interno del parcheggio “Seprio Park” lo scorso 9 febbraio, mentre uno dei 2 stava rompendo una telecamera. Dal momento che tra i presenti c’era pure l’uomo, che si trovava lì per lavorare, i due hanno pensato fosse stato proprio lui a chiamare la Polizia, che aveva poi provveduto ad arrestare il vandalo 19enne, poi scarcerato lunedì scorso ma obbligato a presentarsi quotidianamente al comando dei Carabinieri di Albizzate.

http://www.insubriatv.tv/Details_News.awp?P1=8990

Milano: vogliono fare un “martire” di un delinquente. Ancora

[stextbox id=”info” color=”000000″ bcolor=”000000″ bgcolor=”fafcce”]Articolo oltre il limite dell’imbecillità, dove si tenta, per l’ennesima volta, la “santificazione” di un delinquente immigrato.
La nostra solidarietà va tutta al Vigile vittima della xenofilia dei pennivendoli, dei magistrati e dei politici.
Il sedicente prete d’avanspettacolo Don Mazzi, porti un fiore sulla tomba del Vigile Urbano “schiacciato” dallo Zingaro: morto che pesa sulla coscienza di tutti i buonisti, quindi anche sulla sua.
La “comunità sudamericana” è “arrabbiata”? Una comunità di spacciatori, trans e prostitute che insozza le nostre città, si permette anche di essere “arrabbiata” se uno dei loro delinquenti viene ucciso sul “lavoro”?[/stextbox]

MILANO – Il cileno Marcello Valentino Gomez Cortes è morto in fondo a via Crescenzago. Su un curvone modellato dai confini del parco Lambro, oltre l’istituto tecnico Molinari e di fronte ad una fabbrica di materiale in plastica. Quando ci si accosta al luogo dove si è consumata quella che comunque è una tragedia si immagina di ritrovare traccia dell’umana pietà in un fiore deposto sull’asfalto. E invece niente. In quel curvone del parco Lambro non c’è nulla. Solo le strisce segnaletiche delle forze dell’ordine e i resti dei rilievi balistici. Nessuno ha sentito il bisogno di deporre un fiore per un ragazzo di 28 anni vittima quanto meno di un eccesso, di legittima difesa o di paura, da parte di un altro giovane in divisa. COVA LA RABBIA – Non hanno sentito il bisogno di deporre un fiore i residenti, le tante persone che quotidianamente vanno a fare jogging e nemmeno gli stessi connazionali della vittima che pure frequentano la zona. Piuttosto nella comunità di sudamericani cova la rabbia. Per tanta gente tranquilla che nei fine settimana si ritrova a giocare a pallone nel campetto vicino alla comunità Exodus, altri sono decisamente meno raccomandabili. Ma la percezione di un sopruso, di un’ingiustizia o comunque di un eccesso potrebbe rapidamente trasformarsi in risentimento e la rabbia solidificarsi in nuove parole d’ordine contro gli uomini in divisa. Al di là delle dichiarazioni di circostanza ne sono tutti consapevoli. A partire dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha parlato di «ripensamenti sul ruolo dei vigili urbani» mentre alcuni alleati politici gli chiedevano di più.

L’INVITO A PISAPIA – Accenni di tensione percepiti anche da don Antonio Mazzi che più di altri si è speso per le comunità di immigrati del quartiere e per un recupero di vivibilità di tutta l’area del Parco Lambro. Dopo la morte del giovane cileno don Antonio ha detto messa per ricordarlo e ha pure cercato di stemperare il clima tensione. Ma ora lancia un appello al sindaco Pisapia perché faccia un plateale gesto distensione. A nome di tutta Milano «sia lui a deporre un fiore per un ragazzo di 28 anni» morto su quel curvone del Parco Lambro.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_16/cileno-fiore-donmazzi-alfio-sciacca-1903310697730.shtml

 

 

 

Modena: si intrufolano in un condominio. Tre anziani picchiati e legati

Tre anziani picchiati, legati e rapinati in casa loro, in pieno centro a Montale, in piazza Braglia. Un episodio che sconcerta per la brutalità e su cui stanno indagando i carabinieri.

È accaduto lunedì sera intorno alle 20; tre immigrati, due uomini e una donna, si sono intrufolati nel condominio sopra la gioielleria, approfittando del fatto che il portone d’ingresso era rimasto aperto. Sono saliti al secondo piano, hanno suonato al campanello di una coppia di pensionati e quando questi hanno aperto, li hanno spintonati all’interno, picchiati e minacciati. I due coniugi, di circa 65 anni, erano terrorizzati, erano stati colti completamente alla sprovvista, erano sotto choc. I banditi hanno intimato loro di consegnare tutto quello che di prezioso avevano in casa e insistevano con una domanda: volevano sapere quale fosse, nello stesso stabile, l’appartamento in cui risiedeva un’altra negoziante della zona. Li hanno legati con il nastro adesivo da pacchi, hanno frugato dappertutto mettendo a soqquadro le stanze, poi si sono portati via il televisore, i gioielli e il denaro contante che hanno trovato.

Ma evidentemente puntavano ad altro, speravano di mettere insieme un bottino più ingente perchè, anzichè allontanarsi, si sono diretti all’appartamento del piano di sotto dove hanno ripetuto la stessa brutale aggressione.

Anche lì hanno suonato il campanello e, come si fa spesso nei piccoli condomini di paese dove tutti si conoscono, la signora ha aperto. Anche in questo caso i tre hanno aggredito la donna, l’hanno minacciata, strattonata, picchiata. Con la signora, in casa c’era anche l’anziana madre di oltre novant’anni.

Hanno portato via anche qui tutto quello che hanno trovato, lasciando la signora sotto choc.

Poi si sono dileguati.

Nel frattempo i due coniugi erano riusciti a liberarsi e sono riusciti a contattare telefonicamente la figlia che era al lavoro. La donna ha allertato immediatamente l’amica che abita vicino ai genitori e che è intervenuta in soccorso dei due anziani e che successivamente, nel giro di poco, è stata raggiunta dalla figlia dei due aggrediti. Anche la vicina di appartamento era accorsa alle grida di aiuto e sul posto sono poi arrivati i sanitari del 118 e i carabinieri.

I tre anziani, i due coniugi e la signora del piano di sotto, sono stati trasportati al pronto soccorso e medicati. Per loro la prognosi è di qualche giorno a causa delle contusioni che hanno riportato.

La notizia dell’aggressione ha fatto subito il giro della frazione; la banda ha agito con una violenza e una brutalità che fanno paura. «Sì, abbiamo paura – hanno detto alcuni residenti e negozianti della zona – sapere che in giro c’è gente così violenta ci preoccupa. Contiamo e auspichiamo nella protezione delle forze dell’ordine, abbiamo bisogno di sentirci al sicuro».

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/02/16/news/tre-anziani-picchiati-e-rapinati-in-casa-1.317083

Italiano vince, Marocchino vuole i suoi soldi. Dove l’avevamo già sentito?

Un giovane che aveva giocato ad una slot machine dopo di lui era stato più fortunato ed aveva vinto. Ma un cittadino marocchino ubriaco ha ritenuto che la vincita fosse stata anche merito suo ed ha aggredito il giovane reclamando parte dei soldi con le maniere forti. Alla fine la polizia è intervenuta è lo ha arrestato per rapina, lesioni resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti: indosso gli sono stati trovati infatti anche 21 grammi di hashish.E’ accaduto in una sala giochi sulla Passeggiata di Viareggio, dove un giovane italiano aveva vinto alle slot machine 100 euro. Prima di lui aveva giocato l’extracomunitario che, accortosi della vincita del ragazzo, gli ha chiesto parte dei soldi vinti e, al suo rifiuto, lo minacciato di non farlo uscire dalla sala giochi. Il giovane è riuscito poi a fuggire fuori, dove è stato strattonato e minacciato. All’arrivo della polizia il cittadino marocchino ubriaco ha reagito anche nei confronti degli agenti.

http://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/2012/02/16/668952-geloso_della_vincita.shtml

 

Somali: sbarcarono a Lampedusa. Stuprarono a Roma pochi giorni dopo.

Fu aggredita e violentata. Fu portata in una stanza e fatta oggetto di uno stupro da parte di due “profughi” somali. Oggi il gup Elvira Tamburelli ha condannato a 7 anni di reclusione i due somali che nel febbraio dello scorso anno abusarono di una ragazza di 20. Sotto accusa ci sono Adan Kadar e Abdì Yahya, entrambi di 24 anni. Per ciascuno degli imputati il magistrato ha anche disposto la condanna a 50 mila euro per il risarcimento danni in via definitiva. L’avvocato Maria Teresa Manente, che ha assistito la ragazza, ha detto: “E’ una sentenza giusta. Il giudice ha valutato la gravità dei fatti con coscienza”.

http://www.unita.it/notizie-flash/stupro-roma-violenza-all-ex-ambasciata-7-anni-a-due-somali-1.382614

Parlammo di questo orrendo stupro in un nostro video:

Mai dare confidenza agli immigrati

Proseguono le indagini sulla violenza ai danni della minorenne di Nereto, per la quale è stato fermato un giovane marocchino.
Nella giornata di oggi la procura dovrebbe chiedere la convalida del fermo per il ragazzo al gip Marina Tommolini. Le prime verifiche sembrano aver portato già a dei riscontri positivi.
L’uomo in questo momento si trova in una cella di sicurezza all’interno della caserma dei carabinieri. Le indagini che riguardano l’accaduto sono ovviamente riservatissime e coperte dal massimo riserbo, soprattutto in considerazione della minore età della vittima.
Le indiscrezioni parlano della ricerca da parte degli inquirenti di coloro che avrebbero preso parte allo stupro insieme all’uomo già arrestato. Si ipotizza un’azione di gruppo.
Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che la ragazza avrebbe visto l’uomo circolare in paese e probabilmente avrebbero scambiato due parole. Nella tarda serata di lunedì l’uomo l’avrebbe avvicinata offrendole un passaggio e in questo modo si sarebbe instaurato l’approccio decisivo.

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Stupro-a-Nereto-si-cercano-i-complici-del-marocchino-fermato/71410.htm

Treviso: ancora uno stupro. Marocchino aggredisce 16enne alla Stazione.

Un marocchino di 44 anni, Hammed Seifi, 44 anni, residente a Casier, e’ stato arrestato dalla polizia a Treviso per aver tentato di stuprare una sedicenne in un bagno della stazione delle autocorriere.

Il fatto era avvenuto nel pomeriggio del giorno di San Valentino. Secondo la ricostruzione, la ragazzina, all’uscita dal bagno, si era trovata di fronte l’immigrato con i pantaloni e gli slip abbassati, che l’aveva spinta con forza nello stanzino. Urlando e reagendo con calci e pugni la ragazzina era riuscita a fuggire al tentativo di violenza.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2012/02/16/visualizza_new.html_99615701.html