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Rom Milano zona Cimiano, una mamma: "Sono ovunque … – CronacaMilano
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Rom Milano zona Cimiano, una mamma: "Sono ovunque …
CronacaMilano “I ROM SONO OVUNQUE” – “Siamo assediati da zingari in strada, ai semafori, ovunque – spiega la giovane donna. – Sono molesti e cattivi. MOLESTIE AGLI ANZIANI E SFRUTTAMENTO DI NEONATI – “Oggi 2 zingare con neonati al seguito esposti al gelo … |
Comandano loro: “Parco giochi chiuso causa Zingari”
Per una decina di giorni è stato chiuso «per il problema zingari». Da due giorni – per correttezza politica – il cartello sul cancello del parco giochi nei pressi della basilica di Classe è cambiato, ma la sostanza non cambia, il parco è ancora inaccessibile: «Rimarrà chiuso momentaneamente».
Non si placano le polemiche nella frazione ravennate: da alcuni mesi alcuni nomadi si sono installati nel parcheggio dove fanno sosta i pullman e gli autobus dei visitatori a Sant’Apollinare in Classe e i residenti in zona hanno cominciato a lamentare la difficile convivenza segnalando disagi. L’ultimo quello raccontato dal cartello nella foto: il parco giochi di via Ferrari non è più accessibile con un cartello di spiegazioni che lasciava poco spazio alle interpretazione poi trasformato in uno più politicamente corretto. Non è l’unico parco giochi di Classe ma era uno dei più frequentati e comincia a montare la rabbia di chi vede uno spazio verde attrezzato chiuso. Il cartello è comparso dopo che, secondo quanto si è potuto apprendere dagli abitanti della zona, alcuni giochi sarebbero stati danneggiati e nell’area del parco sono stati abbandonati escrementi e rifiuti. Episodi di cui, a giudicare dal cartello, la direzione del parco giudica responsabili i nomadi.
All’inizio di agosto era stato già il consigliere territoriale di Lista per Ravenna, Angelo Di Felice, a denunciare la presenza di un insediamento nomade a Classe, nell’area vicino alle scuole e alla basilica. Di Felice in una interrogazione rivolta al sindaco chiedeva se l’amministrazione fosse al corrente del fatto che si sia insediato «un campo nomadi, con conseguenti disagi per residenti e turisti».
http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/39212/parco-chiuso-per-problema-zingaridopo-dieci-giorni-il-cartello-cambia.html
Zingari: ancora caccia al rapitore delle gemelline Schepp
Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre, poi morto suicida nel Foggiano, potrebbero trovarsi in Sardegna. La Dda ha aperto un’inchiesta. Le bambine erano scomparse nel gennaio del 2011. Si era da subito temuto che il padre le avesse uccise per vendicare così la separazione dalla moglie: “Non vedrai più le nostre figlie”, le aveva scritto nella lettera in cui annunciava il suicidio.
Una segnalazione dettagliata accompagnata da un nome, quello del nomade di un campo rom in Sardegna cui sarebbero state consegnate da Matthias Schepp le due figlie, Alessia e Livia, prima di raggiungere Cerignola in Puglia e togliersi la vita: una rivelazione fatta da un detenuto al suo legale e poi da quest’ultimo ai magistrati della Dda di Cagliari ha riacceso la speranza di ritrovare vive le due gemelline di sei anni scomparse dal 2011.
Una fiammella subito soffocata dopo il blitz effettuato dai corpi speciali dei carabinieri all’interno di un campo nomadi tra le province di Oristano e Nuoro. I militari hanno passato al setaccio il campo alla ricerca delle due gemelle e di indizi che possano in qualche modo confermare almeno il loro passaggio in Sardegna, ma non sarebbe stato trovato nulla.
L’inchiesta della Dda di Cagliari, coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili, è stata aperta alcune settimane fa quando il legale ha raccontato agli inquirenti quanto gli era stato rivelato dal suo assistito: mentre si trovava in carcere avrebbe sentito parlare dei nomadi della consegna delle bambine. A giugno Alessia e Livia, secondo quanto sentito dal detenuto, sarebbero finite in mano a una famiglia rom che le avrebbe accudite in un campo nomadi tra Oristano e Nuoro. Gli accertamenti e le perquisizioni, purtroppo, non hanno dato gli esisti sperati.
Non è la prima volta che le due gemelle vengono “avvistate” in Sardegna. Adesso è arrivata questa segnalazione dettagliata e ritenuta attendibile dagli inquirenti. La notizia della nuova pista ha colto di sorpresa la famiglia di Irina Lucidi, madre delle gemelline che ancora ieri nel primo pomeriggio non era stata informata. “Attendiamo di avere informazioni ufficiali da parte della Polizia svizzera – ha detto all’ANSA lo zio delle bambine Valerio Lucidi – Vogliamo affrontare questa storia lunga e difficile lontano dai media”.
Ma nemmeno gli inquirenti svizzeri sapevano nulla del blitz: “E’ rassicurante vedere come tutte le piste, anche poco credibili, siano verificate – ha detto Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia di Vaud -. Ad oggi, non disponiamo di alcuna prova tangibile che ci consenta di sapere se le due piccole sono in vita”, ha aggiunto. Nessuna pista sarda anche per la squadra mobile di Foggia: “Non abbiamo nessun indizio in questo senso nell’ambito dell’attività investigativa esplicata a suo tempo”, ha sottolineato il dirigente Alfredo Fabbrocini. L’inchiesta cagliaritana però è stata appena stata aperta e le indagini, assicurano gli inquirenti, non si fermeranno.
Incidente vicino Campo Nomadi: 200 zingari tentano il linciaggio
TORINO– Un’auto che passava lungo la strada che costeggia il campo nomadi di Lungo Stura Lazio si è improvvisamente trovata sulla carreggiata uno zingaro, e l’ha investito, uccidendolo. Subito, circa 200 zingari sono usciti dal campo dandosi alla razzia e cercando di tirare fuori dall’auto e massacrare l’automobilista, che, a differenza delle abitudine zingare, non è fuggito, ma si è fermato a prestare soccorso.
A salvare l’uomo sono intervenuti sia la polizia che i vigili urbani. Il tratto di strada a fianco del campo, dove è appunto avvenuto l’incidente, è tuttora chiuso al traffico per effettuare i rilievi. La situazione resta comunque tesa.
http://voxnews.info/2013/09/22/incidente-vicino-campo-nomadi-200-zingari-tentano-il-linciaggio/
La famiglia degli zingari stupratori: i fratelli ‘Bevilacqua’
Il fratello dello zingaro stupratore che ha bruciato il cadavere della badante ucraina, Leonardo Bevilacqua, è anche lui detenuto presso il carcere di Vibo per stupro, compiuto quando era ancora minorenne ai danni di una donna di 54 anni.
Questo dimostra che gli zingari non hanno la delinquenza nel sangue e che, ovviamente, sono vittime di razzismo che li obbliga a certi comportamenti. E soprattutto che, una volta ‘integrati’ e assunti nomi italiani, si conformano alle regole della nostra società.
http://www.mnews.it/2013/09/brancaleone-quelle-fiaccolate-per.html
Prete invitava ad accogliere i Rom: lui intanto…
TORINO, 16 SET – Soldi, almeno 350 mila euro, per non rivelare i loro rapporti sessuali a pagamento. Questo il ricatto a cui una rom di 32 anni ha costretto un anziano parroco di Torino. La donna, che minacciava il prete di divulgare foto e video che li ritraevano in atteggiamenti intimi, è stata arrestata dai carabinieri per estorsione. Era appena rientrata in Italia, dopo un periodo in Romania, e aveva l’intenzione di tornare alla carica con il prete per farsi consegnare altri 50 mila euro.
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/09/16/Ricatta-parroco-dopo-sesso-arrestata_9307063.html
Come dice il vescovo di Torino Nosiglia: “Integrateli e accoglieteli”. E’ sempre più evidente a cosa servono zingari e immigrati ai fanatici dell’immigrazione. Business e sesso a pagamento.
Busseto: il paese di Verdi assediato da zingari e spacciatori
Roncole, campo nomadi ‘ingoia’ la casa di Giuseppe Verdi
Nel corso dei servizi di contrasto alla criminalità predatoria, coordinati dal comando compagnia Carabinieri di Fidenza, i militari dell’Arma di Busseto di recente hanno controllato alcune carovane di nomadi giunte sul territorio. In seguito al controllo di tutte le persone presenti è stata accertata l’esistenza di un nutrito curriculum di denunce per truffa e furto: i nomadi hanno cercato di giustificare la loro presenza con la necessità di offrire alcuni servizi lavorativi per la pulizia di vasellami e tegami ma non avevano nessun strumento di lavoro.
Il primo controllo è avvenuto il 5 Settembre: in frazione Roncole Verdi ed esattamente nei parcheggi antistanti l’abitazione del celebre compositore Giuseppe Verdi, sono state notate tre roulottes agganciate ad altrettanti veicoli. In totale erano identificati 15 nomadi – tra uomini, donne e bambini – di cittadinanza italiana residenti in Veneto. Partiti i controlli sulla loro posizione, emergeva che di essi 6 avevano precedenti per reati di furto e truffa. Il Comando dei Carabinieri, terminati i controlli avanzava nei loro confronti al Qeustore di Parma proposta di allontanamento con foglio di via obbligatorio che in caso di accoglimento vieterà ai singoli destinatari del provvedimento la possibilità di ritornare a Busseto.
Il 7 Settembre, presso il quartiere artigianale, i carabinieri notavano la presenza di 4 roulottes con relativi autoveicoli: si trattava quella volta di un gruppo di tredici persone, comprese donne e bambini, nomadi. Fra di essi 6 soggetti gravati da precedenti penali per furto e truffa. Anche in quel caso i carabinieri hanno attivato le procedure di allontanamento. Ciascuno dei due gruppi di nomadi, vista l’incisività dell’intervento dei militari dell’Arma, ha preferito spontaneamente lasciare il territorio di Busseto.
Tra l’altro i militari in entrambi i casi hanno osservato che, a dispetto del loro stato di disoccupazione, i veicoli e le roulottes erano di nuova recente immatricolazione: per questo motivo il Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri di Fidenza sta conducendo accertamenti per chiarire la provenienza di tali beni.
Il 1 Settembre, sempre a Busseto un nigeriano di 30 anni residente a Cremona con precedenti per spaccio e sfruttamento della prostituzione, sorpreso dai Carabinieri a girovagare per il paese, era stato fermato accompagnato in caserma ed allontanato con la medesima proposta di foglio di via obbligatorio.
Potrebbe interessarti: http://www.parmatoday.it/cronaca/roncole-casa-giuseppe-verdi-campo-nomadi.html
Sarà terrorizzato il nigeriano spacciatore per il temibile ‘foglio di via’.
Roma: zingari usano idranti anti-incendio per fare bucato
Campi nomadi sempre piu grandi, ora usano gli idranti anti incendio per lavare i panni e poi li stendono nel parcheggio. Di notte festini che lasciano residui indecenti e non permettono di lasciarvi la macchina di notte. Infine lavoro infiniti sul parcheggio ormai fatiscente. Nonostante mie ripetute segnalazioni non ho mai ottenuto risposte e la zona sta diventando invivibile. La stessa Piazza Minucciano è ormai invasa e le panchine sono loro territorio mentre il piccolo parco sta diventando una piccola discarica.“
http://www.romatoday.it/social/segnalazioni/degrado-stazione-roma-nuovo-salario.html
“Questo parcheggio è nostro”: zingari prendono a bastonate dottoressa
Hanno aggredito la dottoressa in servizio nella guardia medica di Lamezia Terme, quindi hanno colpito con un bastone anche un poliziotto che era accorso dopo la chiamata al 113. E’ accaduto ieri, dove il personale del Commissariato lametino e’ intervenuto nei locali della guardia medica ubicata nei pressi dell’ospedale dove era stata segnalata la presenza di alcuni rom armati di bastone che volevano far irruzione nell’ufficio sanitario. Gli agenti hanno identificato gli aggressori, uno dei quali ha anche colpito un poliziotto con un bastone, provocando lesioni guaribili in 4 giorni. La dottoressa della guardia medica ha riferito che intorno all’ora di pranzo aveva avuto un diverbio con i nomadi per questioni di parcheggio della sua auto e che nella serata un gruppetto di loro aveva minacciato e aggredito alcuni suoi familiari. Al termine delle verifiche in manette e’ finito Antonio Bevilacqua, 34 anni, rinchiuso nella cella di sicurezza in attesa della direttissima per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti di un parente della dottoressa. Altre due persone sono state denunciate per lo stesso fatto in stato di liberta’.
http://www.cn24tv.it/news/74706/rom-aggredisce-guardia-medica-e-poliziotto-a-lamezia-terme.html