Catania 14 giugno 2013 – Una ventina di immigrati originari del Mali, ospitati (sarebbe meglio dire mantenuti) nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo, ha lanciato sassi contro gli agenti di polizia. Sei agenti sono rimasti feriti. E’ stato fatto uso di lacrimogeni per mettere in sicurezza il personale della struttura, che ospita (mantiene con i soldi degli italiani) 2.800 extracomunitari in attesa dello status di rifugiato politico. I rivoltosi hanno anche danneggiato alcune strutture e dato fuoco a cassonetti dell’immondizia. Motivo della sommossa il fermo di un connazionale accusato di aver aggredito alcuni esponenti delle forze dell’ordine, i tempi lunghi di attesa per il riconoscimento dello status di rifugiato.
”La situazione oggi è ben lontana da quella esistente al momento dell’inaugurazione – ha dichiarato il rappresentante del Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia (Coisp), Gaetano Anastasio – Questa inizialmente fu infatti ben accolta dai residenti locali che speravano in vantaggi economici e di visibilità. Speranze presto infrante dal clima di vero e proprio incubo che attualmente gli abitanti del luogo stanno vivendo”.
Anastasio sottolinea come all’interno del centro Cara di Mineo ”si assista giornalmente a tantissime anomalie e situazioni illegali causate dalla mancanza di attenzione sugli ospiti” sottolineando come la maggior parte di essi ”vive nell’ozio e non viene coinvolta in attivita’ di gruppo quali sport, scambi culturali e spesso il non far nulla si traduce in momenti di tensione che sfociano in vere e proprie rivolte mettendo a repentaglio l’incolumita’ sia degli abitanti del centro che di quanti, a vario titolo, vi lavorano”. ”E’ assurdo – dice Anastasio – che per controllare una comunita’ di circa 2.800 persone siano presenti soltanto 30 operatori di Polizia. Chiaramente lo stato d’animo dei poliziotti prestanti servizio e’ a terra e la situazione avvilente, considerato che sono troppo pochi e rischiano seriamente la propria incolumita’ fisica”. ”La vita – aggiunge il sindacalista – e’ molto difficile anche per quella gran parte di ospiti che continuamente subiscono angherie e soprusi di ogni genere a parte di altri individui che con arroganza e violenza dettano legge all’interno della struttura stessa: il tutto senza che le Forze dell’Ordine se ne accorgano ad eccezione di qualche caso in cui sono stati individuati i responsabili dei reati”. ”E questo – conclude – non a causa di negligenza da parte di queste ultime, ma per via della gravissima carenza di uomini”.
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