Genova, 8 gen. – (Adnkronos) – Individuato dalla squadra mobile genovese e raggiunto in carcere da un’ordinanza di custodia cautelare un trentatreenne tunisino, Sofienne Tamine, ritenuto presunto responsabile della gambizzazione del connazionale A. D., 23 anni, ferito il giorno di Natale scorso in via Pré, a Genova, da un colpo di pistola alla coscia sinistra. La vittima, che sin dalle primissime fasi dell’indagine si era dimostrato poco collaborativo, aveva fatto rapidamente perdere le proprie tracce, allontanandosi dall’ospedale contro il parere medico il 26 dicembre e rendendosi irreperibile. In base alle testimonianze raccolte e ai filmati ripresi dalle telecamere della zona, gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione su Tamine, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti e per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, immigrato irregolare e senza fissa dimora. L’uomo nel pomeriggio del 29 dicembre, sottoposto a controllo di polizia da una volante a Milano, è stato trovato in possesso, oltre che di ingente materiale utilizzato per la clonazione di carte di credito, anche di una pistola beretta calibro 22, reati per i quali è stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore. Dagli accertamenti risulta che l’arma trovata in suo possesso fosse del tutto compatibile con quella utilizzata per il ferimento del 25 dicembre in via Pré e che il tunisino fosse in procinto di fuggire dall’Italia per riparare in Francia. Il gip del Tribunale di Genova ha quindi emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Tamine per il reato di lesioni aggravate ai danni del 23enne e di porto abusivo di arma da fuoco. Il provvedimento è stato notificato a Tamine nel carcere di Milano ove è detenuto. Il movente del ferimento, secondo gli inquirenti, va individuato in futili motivi.altro »
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Genova: gambizzato il giorno di Natale, un arresto
Folgorato mentre razzia rame: complici lo abbandonano agonizzante
San Donato Milanese, 22 settembre 2013 – A vent’anni agonizzava per terra, nel piazzale buio di una stazione di rifornimento. A vent’anni, pochi metri più in là, decine di ragazzi facevano benzina e fumavano l’ultima sigaretta prima di affrontare una lunga serata in discoteca. Si muore anche così alla periferia sud di Milano, tra le luci al neon di un benzinaio e i fari delle auto. George M., 20 anni, di nazionalità romena senza precedenti penali, è stato trovato in fin di vita alla stazione Agip San Donato Est della tangenziale da un addetto del turno di notte: stava facendo benzina all’auto di un cliente quando ha notato quel corpo privo di conoscenza riverso per terra nello spiazzo a destra della cassa e ha chiamato subito 113 e 118. Immediato l’intervento dei sanitari e della polizia stradale del distaccamento di Lodi, il ragazzo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo. Corsa e manovre di rianimazione inutili, il giovane era arrivato già in arresto cardiaco e non ce l’ha fatta.
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È morto folgorato da una potente scarica elettrica, probabilmente mentre con dei complici stava tentanto di rubare del rame lungo la linea ferroviaria Milano-Genova, che corre vicino alla tangenziale Est. L’ipotesi di Polstrada e Polfer è che gli «amici» lo abbiano caricato in macchina e, ancora vivo, lo abbiano scaricato alla stazione di servizio sperando che qualcuno si accorgesse di lui e lo soccorresse, come poi è accaduto. A confermare la pista degli investigatori ci sono le immagini delle telecamere installate nella stazione di servizio, di cui una proprio sulla tettoia che copre le pompe di benzina e punta l’obiettivo sul piazzale. Ieri mattina intorno alle 11.30 gli agenti hanno sequestrato i filmati: nelle immagini si scorge un’auto con targa straniera fermarsi, lasciare il giovane ormai privo di conoscenza e scappare via. Nessuno dei clienti e degli operatori si sarebbe accorto di nulla, fino alla scoperta del corpo da parte del benzinaio.
Alla stazione San Donato Est ieri mattina, al cambio turno delle 6.30, non si parlava d’altro. Qui sono abituati al via vai di stranieri del vicino campo nomadi, nascosto sotto gli alberi che costeggiano la tangenziale qualche centinaio di metri più avanti e «non è escluso che il ragazzo vivesse in quel campo», dicono dalla Polstrada di Lodi. Nelle primissime ore si era fatta strada anche l’ipotesi che il ragazzo fosse un operaio rimasto folgorato sul luogo di lavoro, poi la denuncia di un furto di rame sulla Milano-Genova contemporaneo alla scoperta del ragazzo ferito ha fatto virare l’indagine da tutt’altra parte. Ora è caccia ai complici.
http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2013/09/22/953871-ragazzo-morto-folgorato-abbandonato.shtml
Pisa: è escalation di rapine ai danni di anziane, zingari scatenati
Ha afferrato la borsa di un’anziana signora di 79 anni, gettandola a terra. Messa in fuga, è stata fermata dalla pattuglia dei vigili che controlla la zona di Corso Italia
In questo ultimo periodp la Polizia Municipale ha messo in campo pattuglie in divisa e in borghese, oltre a personale specializzato in centrale operativa per l’osservazione in tempo reale delle telecamere
Pisa 7 settembre 2013 – Il comunicato della Polizia Municipale – Negli ultimi giorni si è verificata una vera e propria escalation di rapine nella centralissima zona di ponte di Mezzo e corso Italia, dove ben quattro persone si son viste strappare la catenina d’oro dal collo. Dallo studio delle immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza si sono cercati di ricostruire volti, atteggiamenti, orari e percorsi dei rapinatori. La Polizia Municipale ha messo in campo pattuglie in divisa e in borghese, oltre a personale specializzato in centrale operativa per l’osservazione in tempo reale delle telecamere. L’impegno profuso ha dato in breve i suoi frutti. Si è così riusciti a intervenire nell’immediatezza dell’ennesimo tentativo di rapina messo in atto da una giovane di origini macedoni ai danni di una anziana signora che stava recandosi dal medico proprio in corso Italia.
Sulimanovic Sharon, infatti, ventiquattrenne senza fissa dimora, ma orbitante nei campi nomadi della periferia pisana, con innumerevoli precedenti penali per rapina e reati contro il patrimonio, dopo avere rubato con destrezza un maglioncino presso il negozio Strass & Co., si è diretta nell’androne dell’attiguo studio medico ove ha atteso la sua vittima. Un’anziana signora pisana 79enne, con borsa zaino a tracolla, deve esserle sembrata quella giusta. La ragazza, afferrata la borsa ha gettato a terra l’anziana e l’ha strattonata fino in fondo alle scale, poi ha aperto la borsa e le ha sottratto il portafogli. Solo l’intervento e le grida di un’altra cliente dello studio medico ha messo in fuga la rapinatrice. Ma la fuga è stata brevissima, perché l’immediato intervento di una pattuglia della Polizia Municipale, dislocata a pochi metri proprio per contrastare il fenomeno, ha tratto in arresto la giovane ma esperta delinquente. Questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto e il processo per direttissima. Proseguono gli accertamenti per giungere alla identificazione dei responsabili dei precedenti episodi.
http://www.pisainformaflash.it/notizie/dettaglio.html?nId=15064
Turiste pestate e rapinate da nordafricani, è l’integrazione
Cesenatico, 20 agosto 2013 – A CESENATICO un sabato sera di divertimento si è trasformato in un incubo per due turiste 25enni. Il fatto è accaduto in una casa vacanza nella zona di Ponente, dove attorno alle due di notte, dopo aver trascorso una bella serata nel centro di Cesenatico, le due ragazze sono rientrate nella struttura che le ha ospitate.
IMPROVVISAMENTE due giovani nord africani si sono avvicinati ed hanno iniziato a dialogare; sembra un normale approccio, invece la situazione dopo qualche minuto è degenerata. Mentre una delle due turiste si allontanava per appoggiare una borsa, l’altra è stata aggredita fisicamente da uno dei due ragazzi, che l’ha afferrata e buttata a terra, poi l’altro nordafricano le ha sferrato un calcio e le ha rubato un iPhone 5 dall’interno della sua borsa, che da poco aveva acquistato. I due malviventi erano molto determinati e non si sono lasciati prendere da alcun rimorso davanti alle urla terrorizzate delle due 25enni. Una volta raggiunto il loro vero obiettivo, i due rapinatori sono fuggiti, uno in sella ad una bicicletta e l’altro a piedi per le vie nella zona mare di Ponente.
LA RAPINA è stata denunciata dettagliatamente alla caserma dei carabinieri di Cesenatico, dove sono scattate immediatamente le indagini ed in poche ore è stata costruita la dinamica dell’aggressione. I carabinieri, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini ed alle immagini riprese dalle telecamere installate all’interno della struttura ricettiva, sono riusciti a risalire all’identità dei due rapinatori, i quali sono stati rintracciati all’interno di un campeggio della zona. La successiva perquisizione del bungalow affittato dai due nordafricani ha poi consentito di recuperare il telefono rubato, che a quel punto è stato consegnato dai rapinatori, i quali sono stati poi individuati con certezza dalle due vittime e da altre persone che avevano notato il loro abbigliamento indossato. A quel punto sono scattate le manette nei confronti di Badr Ezetame, un marocchino di 19 anni residente in un comune della Lombardia e già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti. Deve rispondere di rapina aggravata in concorso e tuttora è rinchiuso in una cella del carcere di Forlì.
IL SUO COMPARE, un 17enne, è stato invece soltanto denunciato a piede libero per lo stesso reato, in quanto, secondo la ricostruzione, avrebbe avuto un atteggiamento meno aggressivo rispetto all’amico connazionale. Il caso di quest’ultimo è seguito dalla Procura dei Minori di Bologna.
L’immigrazione danneggia il turismo e distrugge l’immagine dell’Italia nel mondo.
Firenze: stazione presa d’assalto dai borseggiatori, turisti perseguitati
Firenze, 12 giugno 2013 – Tutto inizia alle 6.30 alla fermata dell’autobus che dall’Osmannoro arriva alla stazione di Santa Maria Novella. Barba fatta e magliette pulite, aria innocua. La prima riunione tutti insieme nella sala d’attesa e poi si comincia il lavoro. Non stiamo parlando di pendolari che ogni giorno attraversano la stazione principale di Firenze, ma di un gruppo di nomadi che dalla mattina alla sera tartassa con i “trucchi” più vari l’ondata di lavoratori e turisti di passaggio per Santa Maria Novella permettere a segno borseggi.
Sono più di quaranta, uomini e donne. La loro specialità è il furto con destrezza. Sotto gli occhi di tutti, anche delle telecamere della stazione, ogni giorno, senza ferie o festivi, va in scena tra i binari il valzer del borseggio, un vero e proprio racket con appostamenti strategici e logistica da intelligence. Alla Nazione sono giunte segnalazioni da parte del personale interno alla stazione, esausto di questo martellamento continuo: “Vorrei denunciare il forte degrado della stazione – dice l’ultima mail – dovuta anche a una presenza costante e violenta di circa 40 nomadi che sotto gli occhi di tutti derubano turisti…”. Grazie a queste segnalazioni, ieri siamo andati sul campo “aiutati” dalla nostra fonte ed è stato possibile seguire ogni mossa del gruppo di nomadi.
La scena che si presenta è questa: mentre gli uomini fanno il palo in diversi punti della stazione, soprattutto nel sottopasso del binario 3, le donne simulano con falsa cortesia di voler aiutare i turisti a portare i bagagli, oppure a fare il biglietto alle macchinette. Basta un po’ di disattenzione e il borsello è già un ricordo lontano. Tutta l’organizzazione è poi corredata da un codice gestuale con cui la banda comunica anche a distanza. L’area più battuta è quella dei primi cinque binari, dove arrivano i regionali, meno controllati degli Eurostar. Capita spesso, come hanno raccontato addetti ai treni, che qualche passeggero si ribelli e che dalle adulazioni petulanti i nomadi passino alle minacce. Ieri sono stati anche segnalati atti osceni all’interno di un treno fermo al binario.
Altro bersaglio facile per rubare qualche spicciolo sono le macchinette del caffè e delle merendine. Nell’area della stazione ci sono circa quaranta apparecchi che, come è stato raccontato da un addetto alla manutenzione, sono spesso danneggiate e scassinate, per un totale stimato in circa 10mila euro al mese. Il gioco è semplice: basta inserire una paletta di plastica nella gettoniera con monete di piccolo taglio in maniera da bloccare i soldi inseriti dagli utenti. Il fatto più disarmante, però, è che lastazione è presidiata con attenzione da molti agenti della Polfer, dalle guardie giurate e anche dagli stessi capotreni, che ormai conoscono i ‘loro polli’. Tutti impegnati ogni giorno in una sfibrante opera di prevenzione. L’azione della polizia però non può andare oltre al continuo e incalzante allontanamento dei presunti borseggiatori dalle loro prede. Se non c’è flagranza di reato, è impossibile l’arresto, e comunque anche le manette non farebbero altro che portare alla sostituzione di un altro attore della stessa scena.
Nonostante lo schieramento delle forze dell’ordine dunque, il massimo a cui si può ambire è un ping pong tra guardie e presunti ladri, dove la prontezza degli agenti a sventare il tentativo di furto sia più efficace di quella dei ladri a frugare nelle borse. Oltre ai quaranta nomadi che ogni mattina timbrano puntuali il ‘cartellino’ della stazione, Santa Maria Novella ospita pure molte facce ormai note negli schedari delle forze dell’ordine. Se non fosse un triste palcoscenico di degrado umano, la comunità ‘parallela’ che abita la stazione potrebbe sembrare una folcloristica armata Brancaleone. Sempre come raccontato da alcune persone che lavorano in loco, passeggiando sui binari si possono incontrare le cosiddette temibili gemelle. Le due donne sarebbero abilissime borseggiatrici che sanno muoversi all’unisono come due cloni. Fuori e dentro la cella come a casa loro, si racconta che le gemelle sfidano la polizia ogni giorno, senza aver paura nemmeno del plotone di nomadi. In questo desolante teatro di strada, una parte di tutto rilievo è quella della storica prostituta del parcheggio davanti all’entrata della stazione. La prima vittima della ‘bella di giorno e di notte’ è proprio la polizia. Per non mettere le mani addosso alla donna, attrice di continui atti osceni, sono stati gli stessi agenti ad avere la peggio. Sembra che nemmeno le lusinghe di casa e assistenza dei servizi sociali abbiano finora distolto la donna dall’esercizio della sua “professione”. E poi alla base della piramide ci sono loro, i senzatetto. Almeno in questo caso la richiesta di una moneta o di un caffè è fatta con un sorriso. Nonostante ilpattugliamento continuo che avviene alla stazione, rafforzato anche da telecamere amiche, il racket dei furti riesce quindi a sopravvivere. Non esiste crisi nella microcriminalità, che però conosce la concorrenza. Spesso bande rivali vanno a litigare sui binari, verso la Fortezza. L’unico accordo implicito, infatti, è discutere o picchiarsi lontano dalla polizia. Ma dopo la rissa lontano dalla stazione, torna zelante il solito tran tran: l’attesa del turista distratto appena la polizia gira l’angolo.
Roma: ragazza italiana drogata e stuprata da immigrato
Roma 26 magg 2013 – Una ragazza italiana di 21 anni è stata stuprata a Roma all’interno dei bagni di un locale nel quartiere Testaccio. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 maggio. L’aggressore, un romeno di 24 anni, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Gli abusi sarebbero avvenuti dopo che l’uomo, conosciuto dalla vittima quella stessa sera, aveva fatto ubriacare la ragazza.
La vittima, originaria di centro della provincia, dopo essere stata abusata è andata alla stazione Termini, dove è salita su un autobus. Qui l’autista si è accorto che la ragazza piangeva ed era in stato confusionale. La donna gli ha riferito di essere stata stuprata e l’autista ha chiamato il 113, mentre la vittima è stata trasportata al policlinico Umberto I dove è stata accertato un abuso sessuale. La 21/enne era sotto effetto dell’alcool e della cannabis.
Durante le indagini alcuni testimoni hanno riferito che la ragazza era stata portata nel bagno del locale ‘Lucy’ dall’aggressore, dopo averla fatta bere. A incastrare il romeno sono state le immagini delle telecamere nella stazione Termini, che hanno permesso agli agenti del commissariato Viminale di rintracciare gli aggressori.
Bergamo, capotreno pestato e umiliato da immigrati africani
Bergamo 12 mag 2013 – Quando ha notato il loro atteggiamento un po’ strano, mentre camminavano sulla banchina della stazione di Romano, ha chiesto loro cosa stessero facendo, perché sembrava che lo tenessero d’occhio per vedere su quale vagone salisse e, forse perché senza biglietto, salire così su un altro convoglio. E, di tutta risposta, un capotreno trentenne è stato preso prima a sputi, poi a schiaffi e pugni in faccia. Gli autori dell’aggressione sarebbero almeno due giovani extracomunitari, sulle cui tracce c’è già la polizia locale di Romano, che sta vagliando le immagini della videosorveglianza esterna alla stazione ferroviaria: nelle riprese i due si vedrebbero molto meno in viso e sarebbero già stati identificati, ma non ancora rintracciati. Questione, comunque, di ore.
L’aggressione risale a sabato pomeriggio 11 maggio, attorno alle 16. A quell’ora è infatti giunto alla stazione di Romano il treno Verona-Milano, che effettua appunto una fermata allo scalo ferroviario della Bassa pochi minuti prima delle 16. Il capotreno, di 30 anni, è sceso dal mezzo come di consueto e si è messo a camminare lungo la banchina. Gli si sono avvicinati alcuni ragazzi di colore (di quale colore non è dato sapersi), tra i quali i due poi ripresi dalle telecamere. I giovani, un po’ su di giri, hanno iniziato a tenere d’occhio il capotreno intento nel suo lavoro e, pare, anche a prenderlo in giro. Forse il gruppetto, senza biglietti, stava aspettando di vederlo salire sul convoglio per imbarcarsi a loro volta sul treno in un vagone più distante, probabilmente per evitare eventuali controlli. Il capotreno ha però chiesto al gruppetto di giovani cosa stessero facendo. In un attimo i due gli sono piombati addosso: per prima cosa gli hanno sputato in faccia, poi lo hanno ripetutamente colpito, in particolare al viso, con pugni e sberle. Dopodiché se ne sono andati, lasciando la stazione e senza salire sul treno.
Per soccorrere il capotreno si sono subito fatti avanti alcuni passeggeri che stavano a loro volta salendo sul treno. È stato chiesto l’intervento del 118, che ha inviato alla stazione un’ambulanza. Il dipendente di Trenitalia è stato portato in stato di choc all’ospedale di Romano, dove è stato medicato al Pronto soccorso e poi trattenuto dai medici in osservazione: ha riportato diverse ecchimosi per il pestaggio, oltre a un grosso spavento per l’improvvisa aggressione. Nel frattempo sulla banchina sono giunti gli agenti della polizia locale, che hanno avviato gli accertamenti per risalire agli autori dell’aggressione. Fondamentali si stanno rivelando le riprese delle telecamere della videosorveglianza.
Picconate ai passanti, strangolamenti e stupri di donne, pestaggi di onesti lavoratori italiani: fino a quando dovremo sopportare tali orrori “migranti”?
Iene: prodotti tossici e aggressione dei Cinesi – Video
Nell’ultima puntata delle Iene, è andato in onda un servizio sui giocattoli dannosi e l’inviato Luigi Pelazza racconta dell’aggressione subita nel corso dell’indagine sui prodotti cinesi. Ecco cosa è successo e quanto fanno male i giochi a basso costo.
Ecco il video recuperato: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/386160/pelazza-giocattoli-danosi-alla-salute.html
L’AGGRESSIONE – Luigi Pelazza si reca al centro ingrosso di Padova e pone domande ad alcuni gestori cinesi sulla qualità dei giochi ma la reazione non è delle migliori: il team delle Iene subisce un’aggressione e la distruzione quasi totale dell’attrezzatura utilizzata per le riprese. Le immagini sono concitate e riusciamo a vedere cosa accade solo grazie a una telecamera nascosta. Perché i gestori dei negozi si sono così innervositi di fronte alle domande dell’inviato? Pelazza è andato a chiedere quanto possa essere sano che un bambino venga a contatto con giocattoli dalla dubbia provenienza e senza certificazione europea. Qui è possibile rivedere il servizio.
LE DOMANDE SCOMODE – L’inviato acquista alcuni prodotti che finiscono all’istituto del giocattolo di Milano per un’analisi approfondita. Il dottor Alberto Cairoli spiega alle telecamere che alcuni contengono membrane altamente tossiche che possono provocare “fenomeni infettivi” se ingerita o solo attraverso il contatto. Pelazza si reca dai negozianti a chiedere spiegazioni: c’è chi assicura che toglierà il materiale dannoso dal commercio ma per altri non va così perché il più degli intervistati si di
mostra disinteressato alla scarsa qualità dei prodotti e soprattutto se ne infischia della pericolosità. Poi arriva il momento in cui la squadra delle Iene subisce l’aggressione e l’attrezzatura viene distrutta. Pelazza viene colpito alla bocca dello stomaco e poi alla testa con un manichino, altri aggrediscono l’operatore video e gettano a terra la telecamera che viene presa a calci. L’inviato delle Iene si dimena e tenta di bloccare la situazione chiedendo: “Aspettate, fermi!” ma i negozianti cinesi continuano a colpirlo. Nel frattempo, arrivano altri negozianti ma solo uno cerca di sedare la scena. È grazie a una telecamerina nascosta che possiamo assistere a quello che accade: la telecamera è a terra a pezzi e devono intervenire le forze dell’ordine per restituire alle Iene quello che resta. Grazie a due tecnici si recupera parzialmente il materiale ripreso.
Milano, 16enne rapita da immigrati: portata su furgone, spogliata e palpeggiata
Milano 26 apr 2013 – Una studentessa 16enne di Rozzano, comune alle porte di Milano, è stata sequestrata, costretta a spogliarsi e molestata da alcuni uomini, forse di origine nordafricana.
Un racconto, ora all’esame dei carabinieri, su cui al momento non emergerebbero punti oscuri o contraddizioni da parte della ragazza. E’ stata la stessa giovane a presentarsi in caserma il 22 aprile e a raccontare che alcune ore prima, mentre a piedi stava raggiungendo la scuola, è stata avvicinata da alcuni uomini di origine straniera che l’hanno costretta a salire su un vecchio furgone al cui interno, dopo averla bendata, l’hanno fatta spogliare e l’hanno palpeggiata. Abbandonata, senza cellulare, nel comune di Zibido San Giacomo è salita su un autobus ed è tornata nel suo paese, raggiungendo poi la madre che si trovava al lavoro.
L’indagine, coordinata dai militari della Compagnia di Corsico e di Rozzano, sta cercando di far luce su ogni dettaglio utile per risalire ai responsabili, per questo si stanno acquisendo i filmati delle telecamere presenti nella zona, mentre gli abiti della minorenne aggredita sono stati inviati al Ris per le analisi specifiche.
Non c’è pace: aggredita e rapinata da Africano
MODENA – Una donna sola rapinata della borsetta a Modena. E’ accaduto questa mattina alle 5 in piazza Dante Alighieri, davanti alla stazione ferroviaria grande. Una signora modenese di 40 anni è stata aggredita da un giovane africano di circa 20 anni che ha provato a strapparle la borsetta. La donna ha resistito e lo straniero ha reagito spintonandola e gettandola a terra – da qui il reato di rapina impropria – per riuscire a scappare con il bottino (in realtà magro). Nella borsetta la donna aveva solo il telefono cellulare e le chiavi di casa. Soccorsa da un passante, la signora ha denunciato tutto alla polizia. Non è escluso che alcune telecamere di videosorveglianza possano aver ripreso la scena, così da fornire agli investigatori elementi utili alle indagini.
http://www.modenaonline.info/notizie/2013/04/17/modena-donna-rapinata-da-uno-straniero-in-stazione_32181#.UW6qkrXvg04