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Nomadi ancora allo stadio, decima occupazione in tre mesi
ilSaronno CARONNO PERTUSELLA – Nomadi ma con il calendario calcistico alla mano: evidentemente sapendo dell'impegno esterno, nel campionato di serie D, della Caronnese contro la Pro Dronero, lo scorso fine settimana la caravana di nomadi che da tre mesi … |
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Nomadi ancora allo stadio, decima occupazione in tre mesi – ilSaronno
Rimini: nei campi nomadi addestrano cani assassini, liberato animale
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Sequestro di cane aggressivo al campo nomadi. Carabinieri in aiuto …
News Rimini Ieri mattina tre pattuglie di Carabinieri sono intervenute nel campo nomadi in via Islanda, vicino allo stadio del baseball, a supporto dei cinovigili del Comune impegnati nel sequestro di un pericoloso cane che aveva in precedenza già aggredito un … |
Sgomberati i campi nomadi – Il Tempo
IlPescara |
Sgomberati i campi nomadi
Il Tempo Una vera e propria caccia ai campi abusivi di nomadi è andata in scena in questi giorni nell'area Chieti-Pescara. Dopo quanto accaduto nel capoluogo adriatico, è stata la volta di Chieti a dover affrontare una vera e propria emergenza determinata dalla … Pescara, sgomberato un campo nomadi Imponente carovana nomadi davanti stadio Chieti , sgomberata Chieti, sgomberata imponente carovana di nomadi |
Tentato omicidio, catturato Romeno
Rumeno tenta di uccidere connazionale – Arrestato dalla Polizia
Un muratore rumeno 24enne, incensurato, si trova in carcere con la pesante accusa di “tentato omicidio” ai danni di un connazionale 33enne che si trova tuttora ricoverato, con prognosi riservata, presso l’Ospedale Civile Maggiore di Verona. Ad arrestarlo sono stati i poliziotti delle Volanti della Questura scaligera, misura che nella tarda mattinata di oggi è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria la quale, nel contempo, ha altresì disposto la custodia cautelare in carcere dell’aggressore. Quanto ai fatti essi risalgono alle serata di venerdì scorso; teatro della vicenda il quartiere Stadio dove, per motivi tuttora sconosciuti, i due connazionali si sono azzuffati e ad avere la peggio è stato il rumeno 33enne, attinto da sei fendenti, provocati sicuramente da un oggetto appuntito e che, a dire dell’aggressore, tratterebbesi di un chiodo, arnese del quale, però, l’uomo non è stato in grado di indicare il luogo dove l’ha abbandonato. A chiamare la Polizia alcuni passanti che hanno assistito alle fasi della violenta lite e grazie ai quali la Polizia, seppure in presenza di una targa parziale, è riuscita a risalire dapprima all’autovettura utilizzata dall’aggressore per dileguarsi, dopo aver lasciato a terra la vittima e, quindi alla sua identità ed abitazione. Ulteriore particolare che ha permesso di inchiodare il rumeno arrestato è che l’auto in questione presentava un vetro in frantumi; circostanza descritta e che ha avuto immediato riscontro. Grazie a tutti gli indizi e testimonianze rapidamente raccolte dai poliziotti l’uomo è stato dagli stessi agenti raggiunto a casa dove ha ammesso le proprie responsabilità, tant’è che il Procuratore della Repubblica di turno Ottaviani, stante la gravità della situazione, ha interrogato l’uomo negli Uffici della Questura, alla presenza del difensore di fiducia, cristallizzandone la confessione. Pubblicato il: 28 January 2013
http://questure.poliziadistato.it/Verona/articolo-6-673-51365-1.htm
Pesta ex-moglie e cognato: la magistratura non fa nulla
La polizia fa quel che può, denunciando il tunisino che pesta l’ex cognato e minaccia ripetutamente la ex moglie italiana, ma non c’è niente da fare: l’immigrato continua a fare quel che vuole.
Gli uomini della squadra mobile di Virgilio Russo hanno denunciato la terza volta in un anno un pluripregiudicato tunisino 46enne, residente a S. Concordio, già sposato con una italiana di qualche anno più giovane. L’ uomo non ha digerito al separazione, voluta dalla ex moglie a causa del carattere irascibile di lui e della sua propensione a bere e commettere reati. Dopo qualche anno di burrascoso matrimonio la donna lo ha lasciato, ottenendo l’ affidamento del figlio nato dal matrimonio, ma il nordafricano non ha accettato la presa di posizione della donna, molestandola a più riprese.
E per queste vicende era già stato segnalato alla Procura della Repubblica. Di recente l’ uomo se l’è presa, in due distinte occasioni, con il suo ex cognato, un 25enne di Antraccoli, in entrambi i casi (una volta dinanzi all’ Esselunga a S. Concordio, l’altra in città) ingiuriandolo minacciandolo ed arrivando a sferrargli calci alle parti basse, tanto che il giovane è dovuto ricorrere entrambe le volte alla cure del pronto soccorso. Al termine degli accertamenti il tunisino è stato ridenunciato per minacce, ingiurie e lesioni personali.
Accade, quando ti metti un immigrato in famiglia, magari tacciando di razzismo chi ti avvisa dell’errore.
Un applauso alla magistratura, solerte nella persecuzione di innocui fischiatori da stadio, e inane davanti alla violenza. Quella vera.