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Tunisino devasta Pronto Soccorso e pesta medici

FIRENZE – Portato in ospedale perchè durante un controllo della polizia aveva dato in escandescenze, ha poi aggredito un medico e altri quattro addetti del pronto soccorso dell’ospedale di S.Maria Nuova a Firenze e ha spaccato un defibrillatore. L’uomo, un tunisino 27enne, è stato poi arrestato per lesioni a pubblico ufficiale, resistenza e danneggiamento. Da 5 a 7 giorni le prognosi per i sanitari, 8 giorni per il tunisino. Il 27enne, spiega la polizia, era ubriaco e aveva assunto stupefacenti.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2014/03/23/Aggredisce-sanitari-ospedale-arrestato_10274643.html

Rom Milano zona Cimiano, una mamma: "Sono ovunque … – CronacaMilano


CronacaMilano

Rom Milano zona Cimiano, una mamma: "Sono ovunque
CronacaMilano
“I ROM SONO OVUNQUE” – “Siamo assediati da zingari in strada, ai semafori, ovunque – spiega la giovane donna. – Sono molesti e cattivi. MOLESTIE AGLI ANZIANI E SFRUTTAMENTO DI NEONATI – “Oggi 2 zingare con neonati al seguito esposti al gelo 

Strade groviera e nomadi Così muore Firenze – Il Tempo

Strade groviera e nomadi Così muore Firenze
Il Tempo
E passiamo in centro, dove ci sono frotte di nomadi e ambulanti da quando il sindaco-segretario ha deciso di pedonalizzare l’intera area. «E anche questo provvedimento – spiega il deputato grillino Alfonso Bonafede, vicepresidente della commissione  

Colognola: la lotta di un Sindaco contro i campi nomadi

Verona, campo nomadi abusivo sgomberato in Zai: “Gente esasperata”

Cartelli e avvisi: nessuno ci bada. Il regolamento approvato in Comune impone regole più severe per la sosta di caravan e camper. Sette carovane allontanate dal territorio per circa una trentina di persone. I vigili: “Segnalazioni continue”“

Un appuntamento ricorrente. Li fanno sgomberare ma dopo qualche giorno sono ancora lì, sempre più numerosi. Al Comando della polizia municipale di Colognola ai Colli le telefonate di cittadini e lavoratori per segnalare l’accampamento abusivo di carovane di nomadi sono sempre più frequenti. L’ultimo caso si è registrato mercoledì pomeriggio. Sempre in viale del Lavoro, sulle piazzole della Zai. Gli agenti sono intervenuti verso le cinque del pomeriggio per far rispettare quel regolamento di polizia urbana approvato in Comune un mese fa. “L’articolo 23 – spiega Graziano Lovato, comandante della Muncipale – prevede il divieto di sosta finalizzata al campeggio su tutto il territorio. Abbiamo esposto anche i cartelli. Da tempo i nostri interventi si sono concentrati in Zai. La gente appare esasperata dal ‘pericolo sociale’ che porrebbe derivare”.

Sul posto i quattro agenti si sono trovati davanti un campo nomadi ex-novo di una decina tra camper e carovane. Una trentina di ‘nomadi’, in questo caso. Sarebbe la terza volta che si accampano in Zai negli ultimi mesi. Le operazioni di sgombero non sono state, tuttavia, tra le più semplici. “Inizialmente – spiega Lovato – ci hanno assicurato che sarebbero ripartiti entro sera causa guasti ai veicoli, ma la mattina dopo erano ancora lì. Ci siamo sentiti presi in giro. Allora in maniera più decisa abbiamo riferito ai presenti che si cambiava registro e che a momenti sarebbero arrivati cinque carri attrezzi pronti a sollevare l’intero accampamento”. A fornire supporto giovedì mattina, sono arrivate anche due pattuglie dei carabinieri di San Bonifacio. L’intera area è stata sgomberata alle 10.

 

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Clan tunisini intercettati: “Andiamo tutti a Perugia per spacciare”

Perugia 18 settembre 2013 – Il sogno di facili guadagni e la sicurezza di operare in una delle più ricche piazze della droga dell’Italia con un costante flusso di richiesta dello stupefacente che va ben al di là dell’Umbria. Pensano questo gli stranieri clandestini che decidono di lasciare la Tunisia – in particolare l’area di Tunisi – per seguire parenti, amici o più semplicemente ingaggiati dai clan in cerca di nuova mano d’opera per lo spaccio. 

Non è teoria. Ma sono le intercettazioni telefoniche che la polizia esegue regolarmente. La notizia è venuta fuori dalla conferenza stampa sul Centro Espulsione condotta dal segretario del Pd Franco Parlavecchio e dal sindacato Siulp: “Nelle nostre indagini ascoltiamo intercettazioni e storie che ci parlano di Perugia percepita come una città dove si possono fare i soldi con la droga, – specifica un agente – bisogna aprire un dialogo con le autorità tunisine perché si riesca a far passare un messaggio diverso su Perugia”.  Soldi veri che sono fatti dai capi e capetti dei clan mentre “la maggior parte dei piccoli pusher vive in veri e propri tuguri in situazioni igienico sanitarie molto precarie, molti sono destinati al carcere o a diventare tossicodipendenti”.

Secondo il Siulp “con il Cie in città il problema delle piazze di spaccio e dei pusher clandestini sarebbe arginato per una buona percentuale”. La ragione riguarda un problema specifico di deterrenza maggiore rispetto a quella che è la manovalanza delle grandi organizzazioni, “lo spaccio in strada viene fatto il più delle volte da clandestini di cui il 90% Tunisini specie di Tunisi. Questa manovalanza poi ha raggiunto un livello criminale che li porta a reagire nei confronti degli agenti, perché consapevoli di un basso rischio. – spiega il sindacato – Una volta arrestato poi, lo spacciatore deve essere prima identificato e poi espulso e nessuno è munito di documento. Se per alcuni paesi extracomunitari, tipo l’Albania e il Marocco, attraverso accordi tra stati, l’iter d’identificativo è più semplice, per altri come Tunisia e Nigeria la cosa diventa più complessa e lunga, con pratiche che possono durare anche 5 mesi”.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/perugia-clan-tunisini-reclutamento-pusher.html

 

Gioca a calcio: sassata dal Campo Nomadi, bambino gravemente ferito alla testa

MERANO – Gioca a calcio al campo della confluenza e finisce al pronto soccorso dell’ospedale per un profondo taglio alla testa. Un normale incidente di gioco capitato a uno dei giovani talenti che l’Olimpia Holiday Merano coltiva?
Potrebbe sembrare così, in realtà quel taglio è stato provocato da un sasso scagliato da uno degli spettatori presenti all’allenamento. A denunciare l’incredibile situazione è Stefano Di Liello, uno degli allenatori del settore giovanile della squadra.
“Quello che è accaduto – spiega il tecnico della squadra che ha un vivaio da 250 ragazzi – nasconde un disagio molto più grande, patito ogni giorni da noi che al campo sportivo andiamo per allenarci con i ragazzi.
Inutile dire che la convivenza con il vicino campo nomadi è sempre più difficile. Chiediamo ai nostri politici di fare qualcosa per garantire a tutti noi maggiore sicurezza”.
A scagliare il sasso, secondo Di Liello sarebbe stato uno dei ragazzini del campo nomadi, coetanei dei calciatori.
“Ci stavamo allenando – spiega Di Liello – nel campo grande in sintetico della confluenza con i ragazzi dell’anno 2004 a ridosso della rete confinante con il campo nomadi quando improvvisamente un ragazzino ha scagliato un grosso sasso colpendo uno dei nostri bambini sulla testa provocandogli una ferita lacero contusa molto profonda in testa.
Il ragazzo è stato ricoverato con urgenza all’ospedale. Sul posto, dove decine di bambini esterrefatti hanno visto il proprio compagno di squadra in un lago di sangue nelle braccia del suo allenatore, è arrivata la croce rossa e la pattuglia dei carabinieri che ha provveduto a sequestrare il grosso sasso ed ha fare le relative indagini per individuare il colpevole.
Per Stefano Di Liello “sono anni, prima come Merano e poi come Olimpia, che subiamo una situazione di degrado alla confluenza che ha dell’incredibile.
In una struttura che è costata 720 mila euro entrano cani e gatti che lasciano escrementi, persone che rubano e rovinano tutte le attrezzature che trovano, lasciando vetri rotti pericolosi per i bambini e immondizie di ogni genere.
Per non parlare dei continui roghi accesi con ogni tipo di materiale, dalle moquette alle gomme da macchina”.
L’Olimpia Holiday rivendica il diritto di far giocare tranquilli i propri allievi e di dare sicurezza alle famiglie che affidano loro i figli.
“Chiediamo – conclude Di Liello – un intervento forte del nostro Comune per fornire la confluenza delle recinzioni adatte a praticare sport senza rischiare di ricevere un sasso in testa o peggio in un occhio. Bisogna intervenire subito per proteggere i bambini e la struttura che viene quotidianamente danneggiata e che quindi tra qualche anno sarebbe completamente da rifare”.
Insomma, una brutta storia ed una situazione dove è necessario intervenire per provi rimedio perchè gli animi sono esasperati ed è necessario garantire l’incolumità dei ragazzi che vanno ad allenarsi e a giocare sul campo.

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/09/14/news/colpito-da-un-sasso-mentre-gioca-a-calcio-1.7745501

Troppi rom a scuola, ritirati i figli – ANSA.it

Troppi rom a scuola, ritirati i figli
ANSA.it
"Abbiamo cercato di convincerli a lasciare i loro figli, ma hanno preferito portarli a Vicolungo, il Paese qui vicino", spiega il sindaco, Marisa Albertini. La grana è esplosa oggi, primo giorni di scuola, ma ha radici lontane. Dieci anni fa le

Campo dei Boschetti, i Rom pretendono un incontro – Citta della Spezia

Campo dei Boschetti, i Rom chiedono un incontro
Citta della Spezia
"Abbiamo già avviato relazioni con Genova – spiega Marcello Zuinisi, legale rappresentante del Consiglio nazionale Rom – e ora è arrivato il momento di estendere il rapporto agli altri territori della regione. In effetti questi erano già vivi con l

Rimini: vigili costretti a usare spray urticanti per difendersi dai venditori abusivi

Rimini, 26 agosto 2013 – Si è sfiorato lo scontro fisico tra venditori abusivi e polizia municipale ieri mattina al bagno 115. Gli agenti hanno sequestrato alcuni borsoni di merce, in quattro diverse tornate. «Oltre 130 capi sequestrati — spiega l’ispettore Carla Tavella —, in parte contraffatti, soprattutto borse, portamonete, cinture di note griffe. Più altri capi rinvenuti». I venditori non si aspettavano forse ‘la mossa’ e – quando si sono accorti delle intenzioni degli agenti – hanno reagito duramente. Al che la municipale ha sfoderato non – per fortuna – le pistole Glock delle quali è in dotazione da qualche tempo (non tutti gli agenti), ma gli ugualmente micidiali spray al peperoncino urticante. Certo, strumenti difensivi meno cruenti ma molto efficaci. I venditori sono rimasti momentaneamente ‘accecati’ e gli agenti hanno avuto tempo di battere in ritirata con il malloppo di merce sequestrata. «E’ la prima volta che li vedo fare un sequestro da inizio estate — ironizza un marinaio di salvataggio — sarà una strategia». Sembra che, almeno sull’arenile, non si è puntato primariamente sui sequestri di merce.

Anche per questo ieri i venditori sono stati presi di sorpresa. Ma visto quel che era accaduto poco prima ai ‘colleghi’,molti altri vu’ cumprà se la sono data a gambe lasciando parte della merce abbandonata in spiaggia (di qui quelli che tecnicamente si chiamano ‘rinvenimenti’). Insomma, l’ultimo giorno della presenza dei 60 ‘sceriffi’ alias vigilantes, o guardie private, e di 70 su 90 agenti della polizia di Stato nel Riminese, si è contraddistinto per un intervento deciso degli agenti della polizia municipale. E adesso che succede, resterete soli o quasi a fronteggiare gli abusivi? «Le disposizioni che abbiamo — spiega un ispettore — restano al momento le stesse, concordate con la Prefettura: la nostra zona di competenza va dal bagno 90 al bagno 120. Poi vedremo se ci saranno aggiustamenti». «I vigilantes avevano le mani legate — commenta Massimo Pasini, titolare del bagno 123 — e i venditori ridono che s’ammazzano. Sono però calati i furtarelli. Serve una strategia seria, va decisa d’inverno. Se no è solo teatrino. Ho avuto clienti tedeschi e svizzeri che sono partiti in anticipo e non torneranno». «Gli italiani invece comprano — fa eco Giovanni Balducci, bagno 121 —. Anzi, chiedono dove sono oggi i vu’ cumprà se non li vedono al mattino».

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/08/26/939736-abusivi-cacciati-a-colpi-di-spray-urticante.shtml

‘Migranti’: i ‘nipotini di Napolitano’ devastano Cie

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La morte di un immigrato, una rivolta furibonda e il Cie di Capo Rizzuto distrutto. Il centro di identificazione e di espulsione dell’isola è fermo da una decina di giorni perchè è stato devastato durante le proteste scaturite dopo la morte di un marocchino, avvenuta il 10 agosto scorso, a causa di un malore.

Una guerriglia durante la quale i 51 immigrati ospiti in quel momento hanno distrutto la struttura: sono stati completamente sventrati gli arredamenti, il sistema di videosorveglianza e nelle pareti dei muri sono stati praticati dei grossi fori. 

Al termine degli scontri la Prefettura di Crotone ha deciso di chiudere la struttura perché non più agibile e gli immigrati sono stati trasferiti in altri centri nel territorio italiano. Per accertare le cause della morte dell’immigrato marocchino è stata eseguita anche l’autopsia. Dai primi accertamenti sembrerebbe che il giovane soffrisse di una cardiopatia.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/scoppia-rivolta-degli-immigrati-distrutti-cie-capo-rizzuto-944114.html

Il Centro d’identificazione ed espul-
sione di Isola Capo Rizzuto (Crotone) è
stato chiuso perché i locali sono stati
dichiarati inagibili, dopo una protesta
degli immigrati. Nei giorni scorsi, nel
Cie era morto un marocchino, “per cause
naturali”, spiega l’ente gestore.

I continui sbarchi in Sicilia mettono
intanto a dura prova i centri di acco-
glienza dell’Isola. All’alba, nel Sira-
cusano, sono sbarcati 150 invasori, che
furbamente, dichiarano di essere siriani.
Tra loro alcuni scudi umani donne e bambini.
Un’altra imbarcazione, con 100 clandesti,
è stata avvistata al
largo di Aci Castello,vicino a Catania.
E’ stato scortato dagli scafisti Guardia Costie-
ra al porto di Catania.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/solotesto.jsp?regione=&pagina=140&sottopagina=01