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Governo clandestino: in 500 invadono Lampedusa in un giorno

Maxi sbarco a Lampedusa: un peschereccio, con a bordo 398 sedicenti siriani, è approdato sull’isola dopo che le motovedette della Guardia costiera lo hanno soccorso a 70 miglia a Sud dalla costa e lo hanno scortato fino al molo Favarolo. Poco dopo altri 111 clandestini sono giunti sull’isola dopo essere stati trasbordati sulle motovedette della Capitaneria di porto mentre si trovavano ancora al largo.
Complessivamente, nell’arco di poche ore, sono approdati sull’isola 507 invasori.

Emergenza nel centro di accoglienza – Al centro d’accoglienza di contrada Imbriacola si trovano, al momento, 1.250 clandestini a fronte di una capienza massima prevista per 350. In nottata sulle coste del siracusano erano stati soccorsi dalla Guardia Costiera altri 200 invasori.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1119480/maxi-sbarco-a-lampedusa-oltre-500-immigrati.shtml

Tutti vengono mantenuti a spese nostre. Intanto, questo governo ridicolo litiga su un miliardo per non aumentare l’Iva, mentre tra soccorsi in mare, stipendi ai soccorritori a pagamento e traditori della GC e mantenimento dei clandestini brucia un punto di Iva in pochi giorni.

Siracusa: stato d’assedio per invasione clandestini

Oltre 160 ‘migranti’ sono sbarcati sulle
coste siracusane. Sono arrivati a Por-
topalo di Capo Passero su un barcone.

Sono sedicenti siriani ed egiziani. Tra di loro
soliti scudi umani: 66 minori e 45 donne. L’imbarcazione
era stata intercettata dalla Guardia di
Finanza a circa 25 miglia dalla costa.
Gli immigrati sono stati assistiti nel-
lo spazio esterno dell’ex mercato itti-
co. Per loro è pronto un posto in Parlamento.

Il sindaco di Siracusa ha scritto al
presidente del Consiglio Letta,chieden-
do “strumenti efficaci, di natura ecce-
zionale e straordinaria, senza i quali
si rischia un vero e proprio stato di
assedio” alla città.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=922283&pagina=140&sottopagina=9

Ci sono 40mila positivi alla Tubercolosi a Siracusa, grazie ai ‘migranti’. Ora arrivano anche i sedicenti siriani. Prima che Obama e i vari nani europei si impegnassero a destabilizzare Libia prima e Siria dopo, la questione clandestini via mare era stata risolta.

Li manda Francesco: 62 invasori raccolti dai nostri stipendiati della Guardia Costiera

Immigrati, soccorso barcone a Portopalo
Un barcone con a bordo 62 clandestini,
è stato intercettato da unità navali e aeree
della Guardia costiera – che hanno passato la
giornata a scorrazzare il capo dello IOR a
spese nostre – a circa 30 miglia a
sud di Capo Passero.

L’imbarcazione sulla quale si trovavano
è stata abbandonata alla deriva mentre
gli invasori, che ben imbeccati hanno
detto di essere siriani, sono stati
trasferiti sulle motovedette dirette
allo scalo di Portopalo di Capo Passero,
nel Siracusano.

Hanno mancato l’appuntamento con il capo
dello IOR.

Arrivano anche i ‘Siriani’

CROTONE, 8 AGO – E’ arrivato nel porto di Crotone un gruppo di 160 siriani allontanatisi dal loro Paese per motivi politici. Il gruppo, formato soprattutto da nuclei familiari, e’ composto da 76 uomini, 36 donne e 48 bambini. Sono arrivati a bordo di un peschereccio che e’ stato avvistato a circa dieci miglia dalla costa da un’unita’ della Guardia di finanza, che l’ha poi scortato fino in porto. Gli immigrati, che stanno tutti bene, sono stati portati nel centro d’accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

http://www.gazzettadelsud.it/news/7852/Immigrazione-160-siriani-in-Calabria-tra-loro-48-bambini.html

Spinti dalle notizie dei 35€ di paghetta al giorno cadauno che il governo regala da ormai piú di un anno ai falsi profughi, ecco che iniziano a riversarsi in Italia sedicenti Siriani.

Arrestata banda islamica: in manette anche ex imam amico di Zanonato

Quattro ordini di custodia cautelare, l’organizzazione operava nel Veneziano. Il religioso musulmano era stato a capo della comunità di San Donà di Piave e legato a organizzazioni terroristiche

Per ora l’accusa è di immigrazione clandestina, ma il sospetto è che i quattro siriani, tra i quali un ex iman, arrestati dalla Digos della Questura di Venezia abbiano contribuito a finanziare il terrorismo inviando in patria un milione e mezzo di euro. L’indagine aveva preso avvio nel 2008 proprio per accertare il possibile collegamento con organizzazioni terroristiche internazionali di siriani. Figura cardine dell’inchiesta, l’ex imam di San Donà di Piave (Venezia), Ahmad Chaddad, uomo carismatico e legato alle posizioni radicali salafiste in contatto con mediorientali dell’estremismo religioso come l’ex imam di Milano (in carcere per terrorismo) e l’ex imam di Como, espulso dall’Italia per terrorismo.

L’uomo avrebbe avuto la «regia» della presunta organizzazione specializzata nel favorire l’ingresso e la permanenza illegale di siriani che, pur di entrare in Italia, versavano 5-6 mila a testa, ottenendo così contratti di lavoro fittizi presso imprese riconducibili agli altri tre arrestati e ad altri 4 indagati (tutti siriani, tranne un sandonatese) titolari di imprese edili. Secondo gli inquirenti, l’organizzazione falsificava i documenti, attestava false assunzioni e avrebbe portato in Italia decine di connazionali impiegandoli nelle ditte per poi costringerli a lavorare senza stipendio per «saldare» i 5-6 mila euro «anticipati» per la regolarizzazione.

Chi non «saldava» era sottoposto a vessazioni fisiche e ad aggressioni violente. Un’accelerata all’inchiesta è stata data dalla testimonianza di alcune vittime che venivano «prestate», a seconda delle necessità, alle ditte coinvolte nell’indagine. Anche un tunisino, estraneo a questo giro, ha subito le «ire» dell’ex imam che l’ha aggredito, nel 2006, perchè voleva sposare un’italiana che non si era convertita. Scavando a fondo, la Digos lagunare ha scoperto che i quattro sospettati, e poi arrestati, avevano mandato in Siria, attraverso due banche italiane, un milione e mezzo di euro dal 2001 al 2006 in 32 «tranche» per importi che variavano tra i 15 e gli 85 mila euro alla Commercial Bank of Syria, Banque Libano Francaise sal – Tripoli, Banque Audi sal-Tarablos e Al Rajhi Banking and investment. Denaro, che ha sottolineato il procuratore capo di Venezia, Luigi Delpino, «non giustificava l’attività degli indagati e non era compatibile con il loro tenore di vita».

Avuta la certezza della consistenza degli elementi raccolti, la Digos, coordinata dalla magistratura veneziana, nel maggio 2011 ha fatto una serie di perquisizioni che hanno portato al sequestro nelle case di alcuni indagati di decine di documenti falsi in bianco, fotografie, un timbro falso del Comune di San Don…, il documento «Maalim al jihad» («Le caratteristiche del jiad»). Stamane invece sono stati trovati documenti che, ha detto il capo della Digos lagunare Ezio Gaetano, «qualificano l’attualità dell’attività illecita».

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/18-luglio-2012/arrestata-banda-siriana-manette-anche-ex-imam–2011055774229.shtml