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Marocchino assalta bus e aggredisce autista urlando: “SPORCO ITALIANO”

ROMA 20 settembre 2013 – «Sporco italiano!» È l’insulto che si è sentito rivolgere l’autista di un bus da un marocchino, che prima si è scagliato contro il mezzo e poi contro il conducente. È accaduto in via Eroi della Difesa, a Spinaceto. Il bus è stato assaltato dall’immigrato mentre era fermo a un semaforo, lontano dalla fermata. L’aggressore ha cominciato a picchiare con violenza sulle portiere della vettura e l’autista, per scongiurare eventuali danneggiamenti, le ha aperte. A quel punto però il marocchino è salito sull’autobus e, intrufolandosi nella cabina di guida, ha aggredito il conducente. All’aggressione fisica sono seguite le offese verbali, quasi esclusivamente riguardanti la nazionalità dell’autista, poi l’immigrato è sceso dal mezzo e ha scagliato una pietra contro la vettura danneggiando un finestrino. Mentre l’aggressore si scatenava era stata allertata la polizia. L’aggressore è stato identificato, accompagnato in commissariato e denunciato per danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale e violazione della legge che vieta la discriminazione razziale.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_settembre_20/sporco-italiano-a-autista-bus-denunciato-marocchino-2223207755635.shtml

 

Padova: rissa tra ‘famiglie romene’ per il posto da lavavetri!

PADOVA. Rissa tra lavavetri all’incrocio della Stanga: due famiglie rumene che si azzuffano per il “controllo del territorio” in uno dei punti più trafficati della città. È la guerra delle elemosine, il dramma della disperazione, la lotta di chi non ha nulla. Nella zuffa è stata picchiata anche una donna in gravidanza che è corsa a chiedere aiuto al titolare della vicina tabaccheria. Oltre alla polizia sul posto è arrivato anche don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace.
È successo verso le 10 del mattino. La situazione è esplosa nel momento in cui la famiglia che solitamente staziona al semaforo della Stanga ha trovato le postazioni occupate da altri connazionali. La lite, inizialmente verbale, è degenerata in poco tempo. Otto persone in tutto, quattro contro quattro, con le donne più agguerrite degli uomini. Una trentenne incinta è stata malmenata da una componente dell’altra famiglia. Quando si è resa conto di non riuscire a difendersi, è corsa nella tabaccheria di via Ariosto.
«Si inseguivano, si minacciavano, le donne si prendevano per i capelli» racconta Dorino Mazzetto, il titolare della tabaccheria. «Io stavo lavorando quando improvvisamente è entrata una ragazza terrorizzata. Si è aggrappata a me chiedendo protezione da un’altra donna che la stava inseguendo. Poi è arrivata la polizia e subito dopo anche don Albino Bizzotto».
All’incrocio della Stanga sono accorsi i poliziotti della squadra Volante. Gli agenti, coordinati dal commissario capo Valeria Pace, sono riusciti a placare le ire dei contendenti. Le otto persone poi sono state accompagnate in questura per gli accertamenti.
«È la battaglia per il territorio» continua il tabaccaio, «a chi vive altrove può suonare strano ma noi ci siamo abituati. Ogni giorno vediamo quel che succede in questo incrocio. La polizia ogni tanto li multa ma appena la pattuglia riparte, loro buttano via il verbale. È una storia che si ripete ormai da tanti anni».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/guerra-dei-lavavetri-scoppia-la-rissa-all-incrocio-della-stanga-1.7747618

Zingara al semaforo:in poche ore 550€

Varese – Chiedeva l’elemosina all’incrocio con semaforo tra viale Aguggiari e via Fiume. Una pattuglia della polizia locale l’ha colta in flagrante. Gli agenti le hanno quindi chiesto di mostrare tutto il denaro che aveva con sè. La questuante, rom di nazionalità romena, ha tirato fuori 550 euro. Immaginabile lo stupore dei vigili che sia aspettavano solo una manciata di spiccioli.
I 550 euro erano così assortiti: 190 in monetine, 360 in banconote.
Gli agenti hanno applicato il regolamento di polizia urbana: confisca del denaro ritenuto frutto dell’attività di questuante e multa di 100 euro. Sono state quindi sequestrate le monete (190 euro) e non le banconote perché difficile provare che quest’ultime fossero generose elemosine al semaforo. Anche se, come spiega l’assessore alla sicurezza, Carlo Piatti, resta il sospetto che la donna facesse da “cassaforte” per il denaro racimolato da altri questuanti e già cambiato, da spiccioli in bigliettoni, presso commercianti.
«Possiamo comunque dire che la somma di cui era in possesso non fa pensare ad una povera e bisognosa di elemosina per comprarsi il pane» commenta l’esponente della giunta che rilancia quindi, per l’ennesima volta, l’appello ai varesini: «I soldi dati ai questuanti finanziano il racket che sfrutta queste persone mandandole ai semafori. Sono soldi che vengono reinvestiti dalle organizzazioni criminali in attività illecite. Per questi motivi, invitiamo i cittadini a non dare denaro ai questuanti. Non è un’opera di bene come si crede».
L’assessore conferma che i controlli da parte della polizia locale sono quotidiani. Le pattuglie fanno almeno un giro, ogni giorno, a tutti gli incroci dove si piazzano i questuanti. In largo Flaiano, la zona dove ci sono a volte contemporaneamente tre mendicanti, l’intervento dei vigili avviene più volte nell’arco della stessa giornata. «Ma questo non basta – spiega l’assessore Piatti -. I questuanti torneranno sempre finché ci sarà chi dà l’elemosina».
I questuanti sono prevalentemente nomadi di nazionalità romena, quindi cittadini comunitari, come quelli che arrivano a Varese facendo i pendolari dai campi rom del milanese. Negli ultimi giorni, oltre alla donna con i 550 euro, ne sono stati multati sei in città.

http://www.prealpina.it/notizie/varese/2013/9/12/carita-in-tasca-550-euro/2467806/55/

Giustizia al contrario: ai domiciliari per essersi difeso dall’aggressione “migrante”

Savona. Il 23 luglio scorso è stato arrestato dopo una lite con un albanese, ma il presunto aggressore, Christian Odetti, 28 anni, commesso del Brico delle Officine, ora ha presentato una denuncia contro la presunta vittima per ribadire la sua verità, che è ben diversa dalla ricostruzione dei fatti che lo ha portato in manette. Odetti, che ora è ai domiciliari, deve rispondere di tentato omicidio (accusa che però potrebbe essere derubricata in lesioni volontarie aggravate) perché avrebbe, al culmine di una discussione, colpito con un coltellino multiuso il trentenne Alfred B., originario appunto dell’Albania. La lite tra i due era scoppiata per un diverbio nato in strada e che poi sarebbe degenerato. L’albanese, finito in ospedale con alcune ferite da taglio nella zona della spalla destra, ha raccontato ai poliziotti di essere stato brutalmente aggredito e colpito da Odetti, il quale però nega con decisione la versione del rivale. Già davanti al gip l’italiano aveva raccontato lo svolgimento dei fatti in maniera ben diversa, spiegando di aver agito per difesa, e ora ha deciso, con l’assistenza dell’avvocato Marco Ballabio, di presentare anche una dettagliata denuncia nella quale descrive quanto successo dal suo punto di vista. Un racconto preciso attraverso il quale Odetti spiega come l’albanese l’abbia letteralmente perseguitato ed inseguito fino a mettergli le mani addosso. Il commesso ha confermato che la lite è iniziata in corso Mazzini: “L’auto che avevo dietro, una Bmw, ha iniziato a lampeggiarmi e suonarmi. Poco dopo, quando ero fermo al semaforo, mi ha affiancato e il ragazzo alla guida mi ha insultato dicendomi di svegliarmi se no ci avrebbe pensato lui. Io ho risposto dicendo di lasciarmi in pace, lui ha fatto il gesto di scendere dalla vettura, ma poi è scattato il verde e sono ripartito”.

Da quel momento, sempre secondo Odetti, Alfred B. l’avrebbe seguito fino al parcheggio sopra l’ospedale San Paolo dove l’italiano si è visto costretto a fermare la sua Ford Fusion perché la Bmw gli avrebbe tagliato la strada. Da lì si sarebbe scatenata la violenza da parte dell’albanese: “Mi ha colpito con pugni a raffica e non voleva saperne di smettere. Poi quando ho cercato di scappare è salito sulla mia auto per togliere il freno a mano. Ho cercato di fermarlo e lui ha continuato a darmi pugni. Io avevo il coltellino multiuso in mano e l’ho punto sulla spalla per farlo desistere”. Secondo Odetti nonostante il colpo con la lama il rivale ha continuato a picchiarlo. “Tenevo il coltellino nella mano sinistra pur essendo destrorso e nel cercare di allontanarlo l’ho punto una seconda volta, ma senza la volontà di colpirlo”. Nel frattempo l’auto del commesso, parcheggiata in discesa e senza freno a mano, ha finito per schiantarsi contro altre vetture parcheggiate. Per interrompere l’aggressione è stato provvidenziale l’intervento di alcuni residenti che hanno separato i due: Alfred B. è subito fuggito minacciando l’altro (“prima o poi ti trovo e stavolta ti ammazzo”) per poi presentarsi al Pronto Soccorso per farsi medicare, mentre Odetti ha allertato le forze dell’ordine. Secondo la difesa di Odetti, in un primo momento, l’albanese non ha detto di essere stato ferito durante un’aggressione, salvo poi ritrattare la versione una volta messo alle strette dalla polizia. A quel punto, sentita le versione dio Alfred B., i poliziotti avevamo deciso di porre in stato di fermo l’italiano che però adesso, con la sua denuncia, intende far valere la sua verità.

http://www.ivg.it/2013/07/lite-stradale-culminata-in-aggressione-28enne-arrestato-denuncia-la-presunta-vittima-mi-sono-solo-difeso/

Padova: staccò orecchio a donna, è di nuovo in città

PADOVA – La Polizia di Stato di Padova ha arrestato un 51enne bulgaro noto per le sue condotte violente e moleste ai danni di donne ed automobilisti. Si chiama Balyo Iliev ed è noto alla forze dell’ordine in città. Alcuni anni fa, al diniego di un’offerta di elemosina da parte di una donna ferma al semaforo, le aveva reciso di netto il lobo di un’orecchio per strapparle l’orecchino.

Per quei fatti era stato arrestato e dopo aver espiato la pena era stato espulso dall’Italia su ordine del questore per motivi di ordine pubblico. Lo straniero era riapparso, da alcune settimane, in alcune vie della città euganea, in particolare tra il cavalcavia Borgomagno e Piazza Mazzini,  impegnando a più riprese agenti delle Volanti e della polizia municipale.

La squadra Mobile di Padova, alla luce delle reiterate violazioni del divieto di dimora in atto, ha chiesto ed ottenuto dalla Corte d’Appello di Venezia una misura cautelare in carcere, immediatamente eseguita. All’esito dell’iter giudiziario, lo straniero sarà rimpatriato su ordine del Questore di Padova, Vincenzo Montemagno.

http://www.imolaoggi.it/?p=51597

Il molestatore di automobilisti al semaforo era condannato per omicidio ma libero!


Lecceprima.it

Molestava automobilisti al semaforo, su di lui pende condanna per
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La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Foggia e scoperta dalla Divisione immigrazione. A scoprirlo, la Divisione immigrazione, che stava analizzando la posizione amministrativa dello straniero, più volte oggetto di esposti da parte dei cittadini.

Lecce, nigeriano ricomincia a perseguitare gli automobilisti

LECCE 13 mag 2013 – Non contento, ci ha riprovato ancora. Fino a questo pomeriggio, quando gli agenti delle volanti lo hanno fermato e arrestato. Moritz Ifeanyi Ehiejilikwe, nigeriano di 24 anni, è finito in manette intorno alle 18, 30, mentre si trovava, ancora una volta, in viale Gallipoli dove, all’incrocio con viale Oronzo Quarta, all’altezza di un bar, stava tentando di fermare i conducenti, per farsi consegnare loro del denaro. Con nonchalance. A pochi passi dalla sede della questura.

Fermato già lo scorso 8 aprile , mentre si aggirava nei pressi dello stesso semaforo, il 25enne era stato colto sul fatto mentre minacciava una donna al volante, impedendole di camminare e consigliandole di non passare più da quella zona, altrimenti avrebbe già saputo “come fargliela pagare”. Bloccato dalla sezione volanti con l’accusa di lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, fu anche sanzionato per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità e per non osservare alcune disposizioni contenute nell’ordinanza sindacale che vieta l’accattonaggio in prossimità dei semafori.

Davanti alla reiterazione del reato, e alle numerose segnalazioni giunte alla questura leccese, gli agenti hanno provato ad esortarlo di seguirli presso gli uffici. Ma il ragazzo ha tentato di allontanarsi, inveendo contro i poliziotti e opponendo ancora una volta resistenza per sfuggire ai controlli fino a quando sono scattate le manette, come stabilito dal magistrato di turno che ne ha disposto l’arresto.

http://www.lecceprima.it/cronaca/arresto-nigeriano-viale-stazione-lecce-13-maggio-2013.html

 

Chiedevano soldi con la foto di un bambino (finto) malato

TREVISO – Anziché le tipiche rose tenevano in mano la foto di un bambino. Si avvicinavano alle auto, al semaforo all’incrocio tra viale Della Repubblica e strada Comunale delle Corti, e mostravano una foto di un bambino.

«È malato – raccontavano – Deve sottoporsi ad una costosa operazione chirurgica, dateci dei soldi».In realtà, però, come appurato dalla polizia, intervenuta sul posto per identificare i due mendicanti, si trattava di pura fantasia. I due in poche ore avevano racimolato 130 euro l’uno e circa 200 euro l’altro, un’attività evidentemente redditizia.Quando hanno chiesto ai due romeni di 19 e 29 anni chi fosse quel bambino, hanno dato versioni discordanti e non riuscivano a spiegare di chi era figlio.I poliziotti hanno capito che si trattava di una bufala, per questo hanno richiesto ai due, residenti in un campo nomadi di Milano, di seguirli in Questura.Qui è emerso che avevano precedenti per fatti analoghi. Sono stati denunciati per abuso della credulità popolare.

http://www.oggitreviso.it/chiedevano-soldi-con-foto-di-un-bambino-finto-malato-58403

Panico in strada: Marocchino fugge all’alt e si schianta

Non si è fermato all’alt della Polizia locale. Ha seminato il panico lungo le vie di Dalmine, poi si è schiantato ed è stato bloccato dagli agenti. Protagonista del rocambolesco inseguimento un marocchino di 25 anni residente a Osio Sotto. Il giovane al volante di una Ford Fiesta ieri alle 10 all’altezza di via Montesanto viaggiava a velocità elevata. Di fronte all’alt degli agenti, non si è fermato spingendo sull’acceleratore e sorpassando le auto in colonna al semaforo di Via Pinosa. Passato con il rosso e quasi provocando un incidente, l’extracomunitario, ha continuato la sua folle corsa per tutta via Tiraboschi e entrando nel territorio di Osio Sopra, ma all’altezza della rotatoria con via Emilia e via Osio ha perso il controllo della vettura schiantandosi, dopo un volo di circa 20 metri contro un pozzetto del consorzio di bonifica a lato della strada. Il giovane a quel punto ha abbandonato l’auto ed è fuggito a piedi per diverse centinaia di metri. E’ stato però bloccato dalle forze dell’ordine all’altezza del mercato comunale di Osio Sopra. La folle fuga gli è costata: il ritiro della patente, la decurtazione di 31 punti e il sequestro del veicolo. In più a suo carico anche un verbale di 1530 euro di multa. Il marocchino è stato accompagnato in ospedale per accertamenti, la prognosi è di 8 giorni per lievi contusioni. http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/343685_non_si_ferma_allalt_dei_vigili_semina_il_panico_e_si_schianta/

Nome: sandro