Tag: scandalo

Scandalo Guardia Costiera: ne prendono 300 in acque libiche, ancora

Continua l’emergenza sbarchi nel canale di Sicilia: tre imbarcazioni in difficoltà sono state segnalate alla guardia costiera in acque libiche. Il primo barcone, con 102 immigrati, è stato soccorso da un mercantile che sta ora facendo rotta su Malta. Un altro barcone che imbarcava acqua, con 205 clandestini, è stato soccorso da un pattugliatore della guardia costiera, mentre una motovedetta sta raggiungendo una terza imbarcazione in difficoltà.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1110077/immigrati-300-soccorsi-in-alto-mare.shtml

Ormai siamo alla farsa, abbiamo dei militari da operetta comandati da politici criminali al servizio di preti trafficanti residenti in Vaticano.

Scandalo: immigrati padroni delle autostrade, fingendosi poliziotti rapinano turisti

PADOVA 02 mag 2013 – La Polstrada ha arrestato sei iraniani che, presentandosi come agenti di polizia, simulavano controlli ai turisti nelle aree di servizio dell’autostrada, turisti che poi venivano rapinati.

Nella foto: il ministro della "integrazione"

Nell’operazione sono stati recuperati 10.500 euro e 10.000 franchi svizzeri, patenti di guida albanesi, permessi di soggiorno spagnoli contraffatti e 4 autovetture utilizzate per le «scorribande». Era da tempo che la Polizia Stradale di Verona, Vicenza e  Padova stava svolgendo servizi in A4, lungo la Brescia-Padova, per contrastare il fenomeno delle rapine ad automobilisti, per di più stranieri, ad opera di cittadini dell’Asia Centrale e Mediorientale (Iran, Afghanistan, Pakistan, Turchia) che, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’Ordine, imperversavano in tutto il nord d’Italia.

Nell’ambito delle indagini, la Postrada di Verona Sud aveva accertato che i falsi poliziotti viaggiavano a bordo di auto simili a quelle in uso alle forze dell’Ordine e, dopo essersi qualificati come agenti di polizia o carabinieri, esibivano alle vittime in transito lungo la rete autostradale falsi distintivi per farsi poi consegnare, durante il ’controllò, documenti e denaro. Una volta in possesso delle banconote, col pretesto di verificarne l’autenticità, si allontanavano per poi dileguarsi con il denaro e le chiavi del veicolo delle vittime. Le azioni erano sempre compiute con il supporto di una vettura civetta che segnalava l’arrivo di vere pattuglie della Polizia Stradale.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/05/02/news/si-fingevano-poliziotti-per-rapinare-i-turisti-in-autostrada-6-arresti-1.6988499

Nuovo scandalo giudiziario: 4 anni allo stupratore della donna incinta, che perse il bimbo

BERGAMO, 11 APR – Quattro anni di reclusione e 20 mila euro di risarcimento provvisionale. E’ la condanna inflitta oggi a Vilson Ramaj, il kosovaro di 32 anni arrestato per una violenza sessuale ai danni di una ragazza avvenuta lo scorso gennaio, a Bergamo. La donna, portata in ospedale dopo l’aggressione, scopri’ durante le visite mediche di essere incinta. La giovane, dopo poche settimane, perse il bambino.

Magistratura eversiva

Stessa condanna inflitta a chi ha scritto i propri pensieri sul web. E’ la magistratura italiana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

http://www.imolaoggi.it/?p=46789

Torre Chianca: residenti in rivolta contro il degrado rom

Torre Chianca, venti di “secessione”. Il campo nomadi fa saltare i nervi
Lecceprima.it
La pietra dello scandalo è il campo di sosta per un gruppo di famiglie nomadi che è stato improvvisato nelle adiacenze del campo di calcetto comunale: un’area di residenza temporanea che si rigenera a ciclo continuo nonostante interventi periodici
Commercianti e residenti di Torre Chianca in rivolta, “Degrado piu Giornale di Pugliatutte le notizie (2) »

Lo scandalo: altri 65 invasori presi in acque libiche

11 MAR – Secondo intervento in poche ore dei traditori della sedicente Guardia Costiera. Un gommone con 65 coloni a bordo e’ stato ”agganciato” dalla stessa motovedetta della Capitaneria di Porto che all’alba di oggi aveva trasferito sull’isola altri 77 extracomunitari. Il natante, che aveva lanciato l’Sos con un satellitare, e’ stato raggiunto a circa 116 miglia a Sud di Lampedusa, in acque libiche(!).

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/03/11/Altri-65-migranti-soccorsi-Lampedusa_8378663.html

 

Video – Ospedale di Pontedera, immigrati padroni del parcheggio

In questo video inviatoci dai ragazzi di Forza Nuova Pisa, lo scandalo del racket dei parcheggiatori abusivi africani: un cancro esistente in tutte le città italiane, soprattutto in quelle gestite dal Pd ma anche in quelle a “marchio” Pdl.
Il video girato con telecamera nascosta svela le collusioni tra amministrazione comunale e parcheggiatori abusivi: i primi chiudono entrambi gli occhi, i secondi sono stati assicurati di questo dagli stessi politici.

Bologna: le barelle per i malati, usate la notte dagli Zingari per “fare sesso”

CONTINUA LO SCANDALO E L’ABBANDONO DELL’OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA

Bologna, 15 febbraio 2013 – Non solo gente che utilizza i bagni e bivacca nei corridoi del Pronto soccorso, ma perfino “barelle utilizzate per fare sesso”. Le stesse barelle su cui poi, al mattino, vengono fatti accomodare i pazienti che arrivano all’ospedale Maggiore di Bologna con un braccio e una gamba rotta. E’ l’ultima denuncia che arriva dalla Lega nord, il partito che da qualche giorno ha dichiarato ‘guerra’ ai rom che trovano rifugio (e acqua corrente) al Pronto soccorso del nosocomio. Oggi l’argomento è stato al centro di una domanda di attualità della consigliera leghista Mirka Cocconcelli durante il questione time. è lei ad aver rincarato le accuse sul Ps “preda di 10-15 Lanzichenecchi, alcuni dei quali pregiudicati”.

Le risponderà per iscritto il sindaco Virginio Merola, il che suscita il disappunto del Carroccio. Al termine della seduta, dunque, Cocconcelli rincara la dose: “Al Maggiore la situazione ormai è insostenibile. Siamo a un punto tale che la mattina i pazienti che arrivano al Pronto soccorso, si stendono su barelle che sono state usate per consumare sesso la notte precedente”.
A riprova di questo ci sarebbero “macchie inconfondibili”, dice Cocconcelli, spiegando di essere stata informata della cosa da “alcuni ortopedici e radiologi” che lavorano all’ospedale. “Non posso fare i nomi degli ortopedici- prosegue Cocconcelli- perchè hanno paura della dirigenza dell’azienda, che potrebbe far loro una lettera di richiamo di lesione dell’immagine dell’azienda sanitaria”, aggiunge. Per l’esponente del Carroccio al Maggiore c’è una “assoluta carenza di sicurezza”, di fronte alla quale bisogna correre ai ripari. Economicamente, una soluzione potrebbe essere quella di “tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana”, la butta lì Cocconcelli.

Ecco la proposta di Cocconcelli per mettere in sicurezza il Maggiore: “Gli enti pubblici dicono che non hanno soldi, ma si potrebbe ben tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana. Usiamo piuttosto quei soldi per rendere piu’ sicuro un luogo dove si recano persone che hanno bisogno di essere curate”, incalza la leghista.

Non si placano, intanto, le polemiche sulla ‘ronda’ che il Carroccio ha effettuato l’altro giorno al Maggiore (e domani si replica con un banchetto informativo). Venuto a sapere dell’intenzione dell’associazione “Nazione rom” di presentare un esposto in Procura contro la ‘spedizione’, arriva un comunicato del consigliere della Lega Nord Minerbio, Mirko Lazzari, per ricordare l’inseguimento di cui fu vittima lui stesso fu vittima un anno fa proprio ad opera di ‘zingari’. “Ci vorrebbe un po’ di dignità prima di dar fiato alle fanfare- scrive Lazzari- senti da che pulpito arrivano gli insegnamenti di vita”, scandalizzato dalla presa di posizione di “Nazione rom”.

Solo un anno fa, si legge nella nota, “gli zingari che bivaccavano abusivamente nel territorio comunale minerbiese inseguirono in auto il consigliere Lazzari, che viaggiava con moglie e figlio, reo di essere transitato nella via che essi occupavano con le loro carovane e di essere stato riconosciuto”. Dopo il tentativo di speronare l’auto, si legge ancora nel comunicato, “la cosa si risolse nella caserma dei Carabinieri”. Il comunicato si conclude con frasi ironiche a commento della richiesta, avanzata dagli avvocati dei nomadi, di sospendere il Carroccio dalla competizione elettorale: “Non siete nomadi? E allora circolare, circolare, che le macchine le hanno e anche molto lussuose”, scrive Lazzari.

Dalla Lega nord arriva poi anche la risposta all’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, che oggi ha nuovamente bocciato la ‘ronda’ al Maggiore, bacchettando la partecipazione della vice presidente del Consiglio comunale, Francesca Scarano (Rizzo Nervo ha parlato di “figure istituzionali che dovrebbero rappresentare tutti”). A prendere parola in difesa di Scarano è la consigliera comunale Lucia Borgonzoni, che attacca l’assessore del Pd ricordando il contegno tenuto dal Carroccio di fronte alle polemiche che si scatenarono, un anno fa, intorno alla missione istituzionale di Simona Lembi a Siena (a spese del Comune) in occasione della manifestazione “Se non ora quando”. “Qualcuno della Lega disse qualcosa su questa missione se non che forse i soldi pubblici andavano meglio spesi? Ma scriverò di piu’: noi tre consigliere donne della Lega attaccammo in qualche modo la Presidente Lembi sul piano personale?”, fa notare Borgonzoni a Rizzo Nervo, invitandolo a guardare dentro “casa sua”.

La consigliera, quindi, rilancia l’iniziativa di domani: “La Lega nord sarà presente con un proprio banchetto informativo, regolarmente autorizzato, in Largo Lercaro davanti all’entrata dell’Ospedale Maggiore, orgogliosa nel far sventolare le proprie bandiere, per far comprendere che dopo il sopralluogo di mercoledi’, l’attenzione verso questo problema deve essere alto”.
E invita Rizzo Nervo: “Se l’assessore avrà quell’umiltà di voler toccare con mano quanto accade all’interno di questa struttura, saro’ ben lieta di accompagnarlo”, conclude Borgonzoni.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/02/15/846163-lega-nord-ospedale-maggiore-sesso-barelle.shtml

Vergogna: 1800 immigrati vengono mantenuti a Mineo nel lusso più sfrenato, uno scandalo.

MINEO – I figli riposano beati in carrozzine nuove di zecca. “I passeggini nuovi arrivano sabato”, dice una delle animatrici del centro a un ragazzo ghanese che ne ha già rotti due. I più grandicelli la mattina vengono accompagnati a scuola in paese con il pullman, riportati nel pomeriggio, aiutati a fare i compiti, e alle sei tutti alla ludoteca a ballare e giocare con tanto di animatori. Le mamme passano la giornata a far passeggiare i loro bambini nei viali alberati, poi vanno a lezione di italiano: imparano a leggere, a scrivere, a farsi capire nelle aule attrezzate di tutto punto con lavagne, cartelloni, libri, quaderni.

Anche gli uomini hanno capito che quei corsi di italiano potrebbero essere il loro futuro: basta vedere Solomon, Ismail, arrivati anche loro a Lampedusa da disperati qualche anno fa e ora assunti, con tanto di contratto a più di mille euro al mese, vitto e alloggio gratis, come mediatori culturali. Oggi si inaugura il punto Internet, una decina di computer a disposizione per comunicare via web con parenti e amici rimasti laggiù. E poi c’è lo spaccio dove con la carta, nella quale ogni giorno vengono caricati 3,50 euro, possono comprare sigarette, schede telefoniche, creme. E quando proprio non hanno niente da fare, ci sono i campi di calcio e di baseball nei quali le quattro squadre “interetniche” formatesi nel campo si affrontano ogni giorno. Tre pasti caldi sfornati da cucine da grande albergo, cibo dedicato per i più piccoli, case grandi con aria condizionata e tutti i comfort, attenzione e assistenza per i loro desideri. C’è da giurarci che gli ospiti del Cara di Mineo, il centro di assistenza per i richiedenti asilo aperto in fretta e furia la scorsa primavera quando Lampedusa era presa d’assalto da centinaia di clandestini ogni giorno, non hanno alcuna voglia di andarsene da lì. Lo dicono i giovani uomini e le giovani donne che passeggiano tranquilli per i viali del Villaggio degli aranci, già sede delle famiglie dei militari americani di stanza a Sigonella, pakistani e nigeriani, somali ed eritrei, egiziani e ghanesi, tutti “fratelli” che vivono in pace, “governati” dai loro rappresentanti che vengono costantemente convocati dal direttore del centro, Ianni Maccarrone, per gestire insieme la coabitazione con le regole fissate dal consorzio Sisifo, che da qualche mese è subentrato alla Croce rossa.

Ma lo dicono soprattutto i numeri: dei circa 1.800 immigrati ospiti del centro, poco meno della metà hanno già ottenuto il permesso di soggiorno, ma da Mineo non se ne vanno. Fuori non sanno dove andare, non hanno un tetto né soprattutto un lavoro.

Quindi, eccetto quelli che hanno familiari da raggiungere altrove, gli altri restano qui “a riflettere”. Come Mohammed, quarantenne del Togo. È lui a inaugurare il nuovo punto Internet. Nel suo paese era il rappresentante di un partito politico e lavorava in un municipio, per questo è dovuto fuggire. “Sono arrivato ad Agrigento undici mesi fa – racconta – ho chiesto asilo politico e la commissione ha accolto la mia domanda. Adesso sono qui a riflettere sul mio futuro. Voglio restare qua perché l’Italia mi ha salvato la vita, ma non so dove andare, e visto che posso restare qui fino a dicembre…”.

Dicembre 2012 è la data alla quale il ministero dell’Interno ha prorogato la convenzione che tiene aperto il Cara di Mineo, in un primo momento “requisito” all’impresa Pizzarotti, che è proprietaria del Villaggio degli Aranci, fino al 31 dicembre 2011. Finita l’emergenza Lampedusa, la politica del ministero dell’Interno è stata quella di chiudere gli altri microcentri aperti in giro per il Sud e di convogliare a Mineo tutti i richiedenti asilo.

In questo vero e proprio hotel a cinque stelle, nonostante le lamentele di alcune associazioni che denunciano i tempi lunghi nella concessione dei permessi di soggiorno, i richiedenti asilo vivono una vita che non si erano mai neanche immaginati: qui sono nati più di venti bambini, qui ci si innamora, come è successo a Mohammed, libico, e Moussada, studentessa tunisina di Legge, che festeggiano la casetta appena ottenuta solo per loro due. “È un modello di ospitalità che dovremmo esportare in tutta Europa”, dice orgoglioso Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania, dichiarato soggetto attuatore dal Consiglio dei ministri.

Un modello di ospitalità che allo Stato italiano costa più di quindici milioni di euro all’anno, come da bilancio 2011. Fondi della Protezione civile che servono a pagare anzitutto il canone di affitto alla Pizzarotti (circa sei milioni di euro l’anno) e il consorzio siciliano di cooperative sociali Sisifo al quale l’ente attuatore ha affidato la gestione: 25 euro al giorno per ogni ospite e 30 mila euro per oneri di sicurezza. A conti fatti, stando alla media di ospiti di questo mese, il fatturato annuo toccherà i 15 milioni di euro.

Tutto questo rappresenta un vero e proprio oltraggio agli italiani. Una vergogna senza confini in un momento in cui centinaia di migliaia di italiani stanno diventando poveri a causa della perdita del lavoro e della casa. Questi immigrati vanno semplicemente espulsi e non mantenuti a spese degli italiani.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/03/08/news/il_centro_accoglienza_di_mineo-31184091/